Critica Sociale - anno XLI - n. 1 - 1 gennaio 1949

' 4 CRITICA SOCIALE Dopo le elezioni nel Trentino Alto Adige < 1 > Considerazioni e commenti. Si è da molti prospettata la costituzione e l'auto– nomia di questa « Regione » come un « esperimen– to >. Tale l'ha chiamata, nel suo discorso del 25 novembre a Trento, anche il Presidente del Consi– glio. (E la definizione non rivela già di per se stes– sa un'incertezza e debolezza nel punto di partenza?) Ma l'esperimento è già cominciato ed ha dato u– na sua prima risposta coll'aspetto assunto dalle pr'e- _ senti elezioni. G. B. Boeri in un suo articolo sul « Corriere d'In– formazione » (El,ezioni regionali) si chiedeva se le competizioni elettorali delle fluture regioni si sa– rebbero basate su divergenze circa la soluzione dei problemi soprattutto amministrativi locali - ciò che avrebbe giustificata e resa utile la « Regione » - o se si sarebbe rinnovato solo uno scontro fra i vari partiti politici con propaganda a base di prin– cipi e problemi generalissimi d'ordine nazionale ed ipt,erna,zionale, come si ebbe nelle elezioni per il Parlamento. Ebbene, in questo esperimento, per la Regfone Trentino-Alto Adige, per la domanda del– la cui costituzione e della cui autonomia era pur stata soprattutto affacciata la ragione economica ed amministrativa, la lotta elettorale, breve ma nutri– tissima, fu impostata e sostenuta dai partiti politi– ci nazionali sulla base dei più generali principi, con voce più alta e con più aspro cimento dalla Democrazia Cristiana e dal Partito Coilllunista. Ep– pure, poichè le norme per l'applic:v;ione dello Sta– tuto regionale .non sono ancora state deliberate, an– che su questo punto ·i competenti avrebbero dovu- . lo illuminare gli elettori, a che lo Statuto stesso po– tesse riuscire vantaggioso più ad uno che' ad al– tro principio di governo autonomo, più à certi in– teressi che ad altri. Evidentemente,, nella coscienza politica più dif– fusa e popolare so:no radicati e presenti la sensa– zione ed il convincimento che, all'infuori dei pro– blemi di amministrazione deferibili alle Province ed ai Comuni ed a.i relativi Consorzi in un illumi– nato decentramento amministrativo, · tutti gli altri problemi, anche economici (problemi del lavoro, della produzione .e dello scambio), traggono oggi. vita e norma da condizioni non limitate nè limita-. bili alla regione, e soprattutto non indipendenti da quelle politiche. Onde -da una parte - nei diri– genti dei part,iti - la volontà di i·mmettere· la lot– ta ed i rappresentanti delle varie correnti po-litiche anche 0 nei governi regionali autonomi, e dall'altra (ed è questa un'altra lezione dell'esperimento elet– torale) un tiepido interesse per la lotta. e per il voto in chi, ad esempio nel Trentino, non militasse in QJuel rigido partito (ed era il più esteso e p,iù for,– te) che vedeva nella Regione una posta troppo pre– ziosa, e perciò imponeva ai disciplinati adepti il dovere morale del voto. Disorientamento elettorale. A tale disinteresse per la lotta elettorale, che du– rò nella regione fino a quando, avvicinandosi la data delle elezioni, scoppiò vivo il contrasto fra e– strema destra ed estrema sinistra, contribuì un fat- · to, che aveva ricondotto il popolo (all'infuori del- (1) Secondo lo Starnuto, che prevede la Regione costituita O.lai due differenti ,province, Bolzano e Tirento, le elezioni (con la proporzionale, sistema D'Hcmt) s,i svol-sero, indipendente– .mente nelle due proviJOcie, i.J 28 novembre. Per iJ Consi-gM.o Regiona·le, 20· seggi eriano aiss.egnati a-Lla ,provincia di Bol– zano e 26 a quella dd T,rento. I candidati prescelti da cia– »cuna provincia per il Consiglio Regionale debbono costi– tuire· i due d.is ,tinti Con:sdgli provdnciali. L'apertura del Con– siglio Regiona•lc era fissata .iper il 13 di.cembre. BibliotecaGino Bianco ... la gara elettorale) a r.endersi un po' più concreta– mente conto del contenuto soprattutto economico del concetto e della parola tanto sonante di auto– nomia. Quando, infatti, durante i trascorsi tre anni, e soprattutto durante gli ultimi mesi, si affacciarono e si imposero le necessità di resurrezione e di rico– struzione economica e al loro studio si applicarono - anche pubblicamente - uomini di maggiore o minore competenza, chiara risultava spesso l'im– possibilità della loro soddisfazione coi mezzi loca– li, coi redditi della povera regione. Quindi, quei cit_tadini che, prima d'ogni concreta cognizione, àu– sp1cavano nell'autonomia il tocca-sana d'ogni mi– seria, rimasero molto scossi nel loro convincimen– to. Anche a questo fatto dunque, oltre che a ragio– ni politiche, di cui dirò ora, si deve, a mio vedere, 'attribuire l'astensione, notevole nel Trentino, di 51.248 elettori su 255.355. Nel solo comune di Tren– to, la percentuale dei votanti, che il 18 ,aprile fu del 93,1, scese al 28 nov-embre _all'82,2. Nel capoluo– go, a Trento cioè, scese anzi a11'81,20%, con una maggioranza di voti femminili (16.392 voti di don– ne contro 15.781 voti mas~hili). UnJ causa fondamentale. Ma a questo tiepi,do interes:\_e, come ad altri fe– nomeni verificatisi durante le elezioni (come quei– lo di un tale disorientamento per cui molti cittadi– ni, ~pur politicamente maturi, giunsero al 28 no– vembre senza sapere per chi convenisse votare al fine amministrativo e del pubblico bene), contribui fon damen talmente la caotica, babelica e talora as– surda posizione assunta dai 'partiti estranei alla De– mocrazia Cristiana, di fronte alle' specialissime con– dizioni di una Regione costituita da due province di nazionalità diversa. Tali partiti, dal Corruunista fino al Liberale, at– traverso i partiti so'cialisti ed il repubblicano, s'e– rano tutti accordati, dal '45 in poi, nel plaudire (come già il partito fascista, ed ora il neofascista) al confine al Brennero; nel sostenere· poi l'esten– siorie al Trentino del Patto De Gasperi-Griiber con la creazione di questa nuova Regione (estensione che resuscita in pieno il Sud-Tiro! austriaco) e netla ri– chiesta di un'a11tonomia speciale per là reg~one unica. Cosi, di fronte ai concetti di giustizia nazionale e di fropte al pericolo di nuovi Nazionalismi, come avrebbe potuto orientarsi l'elettore trentino, socia– lista e interl)llzionalista, per esempio, che leggeva ora in periodo elettorale nell' I nternaziorw:le del P. S. I. articoli di autorevole firma, di intonazione co– sì vivace contro i Tedeschi, sia pure della Volkspar– tei, da sembrar scritti per un giornale nazionalista, sulle dir,ettive del senatore fascista Ettore Tolo– mei? (2). O che, come avvenne in uno degli ultimi comizi, avesse sentito l'ex onorevole del P.S.L.I. in 1 sistere nel dimostrare di aver cercato di far attri– buire i comuni di Ora e di Egna alla provin°cia di Trento, anzichè alla provincia di Bolzano, lasciano do alla onorevole democristiana, nel contradditto– rio con lui, la possibilità di addune la btiona ra- (2) Poichè :i-1 problema deWA.A. si ,intreooia cosi stretta– mente a que.J.li che rigua,rd'3no l'intera Regione, trovo utile indicare qu.i. la pubblicazione recente: ETTORE ToLOHEi: Me– morie di vita (ed. Garzanti), dove è messa in l"ilievo 1'1•– fluenza esercitata .àaJl suo concetto nazionatis,ta e dalla sua opera semi,s·ecolar.e tpm- l 'Q:nnessione dell 'A.A. al-1 'Hallia, sia nel 1919 (,>,!Jladelegazione ,per la Pace a Parigi) sia (ancora I) nel 1946 (pag. 774). Nel qual Hbro si <potranno anche abbo•– dantemente notare ispirazioni e modi dell'ideata italianizza– zione deJ,l'A.A. (chiamata « -rectipero ~) .

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