Critica Sociale - anno XLI - n. 1 - 1 gennaio 1949

2 CRITICA SOCIALE del partito ufficiale socialista polacco col partito comunista di ·quel Paese, anzi, diciamo meglio, la d~ssoluzione del primo (che pertaùto scompariva) nel secondo, assunto come unico simbolo e forti– lizio dell'unità prnletaria. Per la_direz~11e di un partito che ha rifiutato sempre l'accusa di mira– re alla fusione e si è scagliato ripeti1tamente con– tro di noi per la denominazione di «fusionisti» che noi abbiamo dato loro 'era questo il caso di ri-affermare il proposito di mantenere integra la autonomia del partito e separata la sua struttura e la sua azione da· quella di aitri partiti. Se non l'ha fatto la causa è evidentemente perchè ha sen– tito di non poterlo fare, cioè ha sentito di non esser sostanzialmente in una posizione. diversa da coloro che, manifestando il loro entusiasmo per l'atto che si compieva a Va.rsavia, implicitamente ,auspicavano il giorno in cui lo stesso fenomeno di -fusione, anzi di dissoluzione, si compiesse anche in lt'alìa. La deplo,razione è infatti motivata non per una deviazione dai principi direttivi· dei pensiero e dell'azione del partito, ma « per aver_ compiuto un atto suscettibile di portar dubbi, dissensi, crisi alla base ». Allo stato dei fatti (e non ostante l'articolo in cui un membro deHa Direzione -del P.S.I. esprime' U suo· particolare pensierò nel– ]'« Avanti!» de'1 28 dicembre) non sentiremmo di poter dare alle parole riferite altr-a i~terpreta– zione che questa : che l'atto compiùto, fuori da ogni _intesa' con .la Direzione, da quegli iscritti al P.S.I., potrebbe far credere che non sia unanime nel partito l'augurio che quel 'telegramma e le successive· dichia-raz.ioni dj, Nenni e di Basso si– gi1ificav,ailo. E infatti, proprio nel momento in cui il P.C.I. aveva espresso il proposito di accentuare i'1 suo metodo d'azione, Il cui significato e .i cui fini ap– paiono sempre più manifesti, la direzione del P. S1, accettava di compiere una calorosa riconferma del patto di unità di azione, e l'oll. Nenni, in nome del gTuppo parlamentare -del P .S.I., presentava e. svolgeva alla Camera una mo,;r,ionedi politica este– T:fl tutta orientata· al .proposito di servire alle esi– genze. politiche della Russia; e tutta l'azione del gruppo parlamentare del P.S.I. si confondeva co11 qt-Ìella·del gruppo comunista, rigorosamente orien– tata alle direttive e alle finaiità del p,roprio_ partito. .:·Anche più significativo· è, al' riguardo, quel che è avvenuto nel Consigli0 comunale 'di Milano, sia_ perchè le direttive del P.S.I. vi apparisc0no àn– che più chiaramente delineate, sia perchè vi è inì– plicat0 lo stesso direttore dell'« Avanti! », che è membro autorevole della direzione ,del suo parti- ,to. E', v_enuta in discussione al Consigilio comtinale di 'Milano· 'la questione dell'aumento delle tariffe tranviarie. Er a stata proprio la commissione ari:t– mini:Str.atrice ,dell'Azienda T.r,anviaria; è personal– m ente il direttore dell'« Avianti ! » che la presiede, . a· èlichia1·are a:ll'Amministrazione del Comune l'ur– gente necessltà di provvedere all'aumento delle ta:riff!t',-·se·nòn si voleva lasciare che l'Azienda an– dasse al fallù:.ilentò .e si trovasse, entro il mese di" gennaio, ·nell'impossibilità di funzion~re. ·E• stato s\:iéicessivaménte- un assesso'rè che. fa parte del P. S.I. ·;a·•fa:rsi;esponente di questa urgente necessità don• una' :relazione al Consig;lio comunale. Ma il P:C.V.era.id.i ·div-erso ·avviso,',nioss9 dallà consùeta BibliotecaGino Bianco ispirazione demagogica, e protestata contro ogni aumento, rifiutandosi cli prendere atto che in al– tre città, come Torino e Genova, Amministrazioni comunali presiedute da un sind~co comunista avo- . vano introdotto un aumento di tariffe che, per la diversità, rispetto a Milano, del moido in cui fun– ziona in quelle due città il servizio tranviario, è indubbiamente più gravoso di quello che s'in. tendeva d'introdurre (ed è stato poi effettivamen– te introdotto) a Milano. E il Gruppo ,consiliare de·l P.S.I., obbedendo ad un. ordine trasmesso a mezzo di m1 membro della direzione, si è p~ssiva– mente adattato ad accordarsi nelle votazioni al– l'atteggiamento nichilista e sabotatore del P.C.I., senza nessuna preoccupazione del disa,;tro a cui sarebbe stata trascinata una Amministrazione, nel cui funzionamento il loro partito ha una prepon– derante responsabilità. Questi ed altri fatti m,inoi:i contribuiscono a chiarire la situazione, senza nessuna possibilità di e·quivoco. La frazione centrista si addimostra, non meno di quella di sinistra, inetta a difendere l'au– tonomia del P.S.l., che, per opera di c·oloro che ne reggono oggi le sorti e ,di quegli altri che di dietro le quinte tirano i fili ,e continuano ad es– sere i veri dom.iJ}ato1,idel p,artito e ispiratori di tutta la sua azione, è risolutamente avviato alla :fusi•one.Innega!bilmente da questa ·sitlilazione sono poste· nella forma più chiara le premesse di quella unificazione a _cui noi aspiriamo con tutte le for– zé dell'animo, a cui aspirano i compagni dell'U.d. S., a cui as,pil'!ano l'on. ijomita e tutti ·i suoi com– pagni Può darsi che qirnsti ultimi s'illudano di poter ancora ihdiitre i''esecnt1vo e l:a direzione del·· pahfto a' ricre.d'ersi e aà imporre a N e.nni é a Basso e ·agli altri di rinnégar·e il proposito che era impliicito nel loro telegramma e nelle loro dichia– r,azioni, o altrimenti di uscire dal partito; ma è , certo che la loro illusione, se in qualcu:r\o. c'è,. sarà presto dissipata dai fatti. Ad ogni buon con– to essi· han creduto bene d'invocare, sopra g\i atti propri e ,degli altri, i·l giudizio del partito in un congresso straoridinario di cui hanno chiesto · la sollecita convocazione. Se taile convocazione sarà concessa noi non sapptamo; e, nel caso che sia concessa, quale risultato sia p·er dare, non cre– diamo opportuno fermarci ad argomentare per il momento, l),nche se ci' sembra possibile fare qual– che abihastanza fondata previsione. Ci basti per ora dichiarare che, appunto per il f-ervido deside– rio che ,ci muove, di una sollecita unificazione del 0 le forze socialiste•, noi speriamo che Romita e i suoi compagni sapi.anno trarre' dai risultati del- ' l'eventuale congresso o dal rifiuto ·della sua con– vocazione le logiche conclusioni; che •non occorre neppure acc~nnare quali possano e debbano esse– re, .sec0nl<!l.o lf div•erse eventualità. Lascìando che gli altri si :regolino ..secondo ·1e proprie convin~ioni e la propria coscienza e viva– mente fiduciosi che li ispiri u11a•Si_ncerapreoccu– . pa zio11e-di dare all'Itaria una salda· forza sociali– ' sta, che' è 11,a -sp·eranza più sicura _qel suo, imme– diato e .'lontano avvenire, noi del P.S.L.I. d@bbia- . mo' dal canto n9stro intensificare· l'azione per la Unità Sociaiista. Come abbiamo già detto 'recen– temente, non tanto importa l'aumento_·del numero . che da ·questa unificazione pnò· venire, quanto la ' necessità di offrire un orientamento al pensiero e

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