Critica Sociale - anno XLI - n. 1 - 1 gennaio 1949

18 CRITICA SOCIALE classe operaia, rimasta sempre passiva, non riesce più a lot– tare>. Altro grave punto di contrasto è l'atteggiamento colla– borazionista: « atteggiamento docile, pronto anche a con– cessioni ideologiche nei confronti dell'avversario borghese. I partiti borghesi coi quali si sta al governo non debbono venire nè irritati, nè «provocati». Tutto ciò che potrebbe danneggiare la collaborazione deve essere eliminato». I socialisti di sinistra non 1 escludono naturalmente la via · pacifica e gradualista, ma « non ritengono possibile lasciare tutto immutato nelljrpparato statale». Ed a questo riguardo essi fanno valere !lrgomenti psicologici, anche ~e vengono riconosciuti non decisivi. « Gli uomini di Stato socialisti pro– vengono generalmente dalla classe lavoratrice ..., ma si tro– vano di fronte a compiti completamente nuovi, in un am– biente estraneo. L'atmosfera di un Ministero è qualcosa di molto diverso da quello della Segreteria del Partito o dei Sindacati, nella quale i compagni divenuti Ministri si senti– vano come a casa loro. Si creano rapporti .insoliti fra i Ministri socialisti e i loro dipendenti, i capi-divisione, i capi-sezione. Questi alti funzionari sono quasi esclusivamente dei burocrati reazionari. Cresciuti nel mondo delle scartof– fie, dei pregiudizi e dei privilegi, essi sono notoriamente conserva.tori, nemici. di ogni innovazione .... Non di rado il Mini~tro socialista prova, nei confronti dei suoi funzionari, un sentimento che si potrebbe definire complesso d'inferio– rità proletaria. Il proletario divenuto ministro soffre della sua imperfetta preparazione culturale ·e si vergogna di non essere così « routiné » come i suoi capi-divisione. A poco a poco il Ministro socialista, senza rendersene conto, finisce col diventare prigioniero dei suoi funzionari reazionari ... Sen– za rendersene conto, egli affronta molti problemi impor– tanti, non dal punto di vista socialista, ma dallo stesso punto di vista burocraticq dei suoi· capi-divisione. I quali si preoc– cupano .di isolarlo dal popolo e di seppellirlo negli uffici polverosi del Ministero. Ben presto si constata che molte delle disposizioni del Ministro socialista vengono sabotate dai funzionari reazionari e che il Ministero è. in· realtà do– minato dai capi-divisione ... ». Secondo i socialisti di sinistra, l'errore consiste nel ritenere possibile costruire la società socialista col vecchio apparato statale borghese e coi vecchi funzionari reazionari. Tali, in breve, i punti fondamentali della esposizione del– l'Hindels, a cui il Pollak risponde con lo scritto che segue. LA C. s. . la sinistra, non può avere le stesse forme di espressione che ebbe al suo inizio, e infatti non le ha. D'altra parte abbiamo visto da molto tempo che il mo– vimento operaio cammina· su ambedue le gambe, la destra e la sinistra; e dopo cent'anni difficilmente possiamo dire quale gamba abbia fatto prima il passo avanti e quale gam– ba dobbiamo ringraziare per la misura del suo passo. Così come nel movimento attivo idea e massa sono inseparabili (sono come il corpo e lo spirito, che non possono vivere l'uno senza l'altro), e così sinistra e destra del movimento, se vogliono raggiungere la loro mèta, sono in realtà inse– parabili. O biettwi di classe e obiettivi umani. Vorremmo dire una parola anzitutto sull'obiettivo stesso. La mèta del movimento socialista è una trasformazione della società. Questa meta ha due aspetti. In primo luogo quello classista, cioè di mutare la situazione della classe operaia mediante la trasformazione dell'ordinamento econo– mico ,abolendo lo sfruttamento capitalistico e con esso l'in– giustizia sociale di cui soffrono i ·lavoratori, e porre ter– mine al.Ja dominazione delle classi borghesi. In secondo luo– go, però vi è l'obiettivo umano: con l'abolizione di un or– dine sociale anacronistico come è oggi la società borghese capitalistica, bisogna eliminare le limitazioni e le falsifica– zioni che il dominio dell'oro ha imposto alla libertà dell'uo– mo, ai rapporti umani e allo sviluppo dello spirito umano. Da un punto di vista economico la trasformazione s·ocialista 'significa quindi maggiore possibilità di vita per i <lavora– tori; da un punto di v-i-stamorale maggior libertà, maggior giustizia, maggiore gioia di vivere per l'umanità. L'esperienza storica insegna che è destino di ogni rivo– luzione, cioè di ogni trasformazione storica che abbia eli– minato un dominio di classe e un ordine economico, che essa può raggiungere interamente l'obieHivo di classe, ma gene– rnlmente raggiunge l'obiettivo umano in modo incomp.leto. Questo è l'abisso fra le idee di- una rivoluzione e la loro realizzazione, q1:1esta è la delusione che le ·segue. Quanto più è radicale lo sconvolgimento iniziale, tanto più forte è la reazione che lo segue: cioè quanto più l'obiettivo di clas– se viene raggiunto rapidamente, e senza compromessi, tanto più chiaramente appare che l'obiettivo umano non può ve– nir raggiunto che gradualmente e a tappe. La rivoluzione francese condusse alla società capitalistica del secolo XIX. La ·Rivoluzione russa partorì l'attuale stato di coercizione sovietica. Il socialismo di sinistra, oggi- Azione parlamentare ed extraparlamentare. Mi sia concesso di cominciare questo articolo con un'os– servazione personale. Essa si riferisce in parte ·ai concetti espressi da J oseph Hindels nel numero di settembre di Zu– ku,nft. L'analisi del compagno Hindels costituisce 1,1na,di– scussio'1e seria, e perciò lodevole,. dei grandi problemi del movimento socialista. Hindels cerca una nuova definizione del Socialismo di si– nistra o rivoluzionario. La caratteristica fondamentale per lui consiste nel fatto che il riformismo vuole raggiungere tutti gli obiettivi per mezzo dell'àzione parlamentare, men– tre il socialismo rivoluzionario si serve neL!a lotta di classe anche dell'azione extra-parlamentare delle masse, « come gli scioperi e le dimostrazioni».·. Questa definizione è troppo semplicistica; ed è decisa– mente superata. D.estraie Sinistra. Esistono naturalmente nel Movimento Socia,lista, come in . ogni altro movimento che unisca idee e masse, due orien– tamenti che possono essere chiamati genericamente « sini– stra» o «destra»: l'uno che vuole raggiungere gli scopi del movimento con un rivolgimento radicale, l'altro, per contro, con una costru.zione graduale. L'orientamento di si– nistra è cronologicamente il primo; e nella misura in cui • raggiunge parzialmente i suoi scopi, senza realizzare com– pletamente il suo scopo finale, è proprio la sinistra, e con essa tutto il movimento, che viene sottoposta a continui mutamenti. Infatti, dopo cento anni di movimento operaio marxista, dopo sessant'anni di Socialdemocrazia austriaca, BibliotecaGino Bianco , JI progresso nell'attuazione degli obiettivi viene raggiun– to dunque sia dalla destra che dalla sinistra, e non si può affermare, che nello sviluppo stqrico l'una sia stata p.iù de– cisiva deH'a,ltra. Prendia,mo un ·esempio dalla prima Repub– blica austriaca: fa legislazione sociale del goverpo Renner– Hanusch realizzò atti veramente rivoluzionari (in primo luo– go la legge sui Consigli di Fabbrica) e Ii realizzò attraver– so il P,arlfmento, _anche se qualche volta l'azione extrapar– lamentare, o la minaccia di essa, l'aiutò. Proprio i pro– gressi più importanti nella nostra storia sono stati rag– giunti da una combinazione di tattica padamentare e di azione di massa ben diretta: gli esempi più importanti sono il suffragio universale e la legge sugli alloggi. In realtà l'azione par.Jamentare ha solo confermato ciò che è stato raggiunto all'infuori del Parlamento attraverso i rapporti di· forza delle classi, sebbene rl proletariato non debba sem– pre necessariamente esprimersi in azioni di massa: l'abilità della tattica parlamentare consiste appunto nel trovare al giusto momento i mezzi appropriati. Un altro esempio dei nostri tempi: Hindels definisce giu– stamente il Labour Party britannico un partito riformista, ma egli non può negare; che questo, senza una sola dimo– strazione di massa, ha fatto più per la trasformazione del– la società capitalistica che quadsiasi altro Partito Socialista in questo momento. Del resto, egli stesso constata che una ,seconda caratteristica ~he attribuisce al riformismo, quella dello spirito di collal;>orazionismo, manca completamente nel Partito Laburista. E in Austria la nazionalizzazione è sen– za dubbio una trasformazione, e quindi un atto rivoluzio-

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