Critica Sociale - anno XL - n. 23 - 1 dicembre 1948

54Z CRITICA SOCIALE Borghesi. da• combattere lt capitalista: Vi era un tempo in cui l'attività economica, cioè produtti– vistica nel senso più esteso della parola, presupponeva la « prop;ietà dei mezzi di produzione·», e da tale (lroprietà traeva origine e giustificazione il « potere » che il « capita– lista» esercitava sull'impresa. Il calcolo edonistico. del capitalista soverchiava Ògni al– tra considerazione, per cui l'adeguamento della 'struttura del– ·l'apparato produttivo ai bisogni clel momento - costituzio– ne o cessazione d'imprese, diverse combinazioni di uomini 0 di .beni, variazioni nella struttura organica dell'impresa, limiti ed obiettivi della stessa, ecc. eec. - avveniva con .la massima tempestività possibile; di qui un sistema perfetta– mente elastico, pèrfettamente 1doneo a soddisfare le mute- , voli esigenze economiche imposte dallo stesso divenir~ dei metodi e dei ,rapporti di i,roduzione. I lavorator-i allora erano plebe., gleba che, se non costituiva oggett0 di proprietà ria parte del _capitalista, era pur sempre oggetto di mercato. L'imprenditore: Ap.patve successivamente la figura dell'« imprenditore 1>, di colùi• cioè che, avvalendosi dei. mezzi di produzione di « proprietà» del « capita!,ista », apportava alt'impresa la pro– pria iniziativa, la propria esperienza, il oredito della pro– pria personalità al processo produttivo, si associava al « ca~ pitalista » dividendo con questi il «potere», i rischi ed i pro– fitti dell'impresa. Fra i due esisteva evidentemente un rap– porto di forze tali per cui il «potere» esercitato dall'uno t,rovava limite e confine nella estrinsecazione di i,otere del– l'altro. 'L'impresa, senza, il concorso dei due, non reggeva, ed obiettivo comune ad entrambi era l'accaparramento del profitto d'impresa. « Cai,italista » ed «imprenditore», soli– dali in questo obiettivo, provvedevano ql!lanto più tempe– stivamente possibile all'adegua,mernto strutturale dell'impre– ~a. imposto dal mutevole divenire delle· necessità economiehe. Lo sviluppo dell'anonima\ la possibilità cli mobilitare in– genti masse di piccoli capitali, la, sempre più rnetta diffe– renziazione tra «capitalista» ed «imprenditore», spostaro · no il rapporto di forze esistenti tra i <duesempre pi,à a van,– taggio del secondo .e, conseguentemente, a dann0 del prim0. In altri termini, man mano che l'effett;ivo « i,otere.»-del ca– pi,talista sull'impresa terndeva a scemare,, arndava di con.tre aumentando- il «·potere» effettivo, ·dell'imprendit0re. L'imprendstore correva Ji)Urs_empry,assieme al ca!')italista, le alee dell'im!')resa, la c1,1i finaJ.ità fimaneva peraltro immu– tata, e lo spostamento di forze ,concer11eva ·weciptiamen.te la - possibilità di accaparrarsi una maggi0r q1,1ota del Ji)rofitto da parte del primo ..rispetto al secondo. Sintantochè il proc:esso in paroJa rimase entro questi li– mi.ti , e ·fatta .esclusione degli interessi della .classe· lavora .. trice che ancora non• venivano a delinearsi in modo preci– so, cioè non erano ancora maturati nella coscienza de1la stessa èlasse lavoratrice, possiamo ritenere che gli ìinteressi del capitalista e quelli dell'impreµditore coincidessero con gli universalistici' inte~essi della sooietà, i,n quanto.' rivolti a1l'incrernento della ricchezza sociale. · f l ,fumzfori,arvo Senonchè divenne ad un certo, momento p0ssibile all'\m– prenditore continuare ad eseroitare il « p0tere » sull'impr_esa se11za peraltro doversi assumere le alee proprie dell'impren– d\to're; ed è ·a questo punto 'clìe fa ia sua appari~ione la fi– gura del· « ,'fiduciario'>> o del <dunziònario >5, frutto· della concentrazione finanziaria e delle moltiplicate possibilità cli mobilitazione del credito e dei più m,imiti risparmi. A questo p4nt9 p!'!rÒ sifopera .una -frattura:, fj_Uelila soli– darietà d'interessi e d'obietti-vi che legava capitalista ed im– premlitore vìene vià. via sminuendo; cessato Ù i:ischiÒ d~l~ l'in:,prenditore,' da Jilàrte. del « fidud~rio » si ' trovò più. ~o– modo e conveniente - pèrch~ d''.utilità immediata - volgere, l'esllr~izio del Ji)Otereverso reaJizzaz'ioni di profitto contin– gente e persop2le, piutto;to che vérso 'gli' obiettivi propri e finalisfidi a~ll'irri.priisa,· ·sili ,qi,lali i,og,gia:va·la solòdarie1:à·di interesse tra capitalista ed imprenditore e che, in un·' certo' BibliotecaG,inoBianco ------------~------------- qual mo<!lo- come 'detto, e sempre astraendo dalla classe . lavoratrice - potevano coincidere con l'interesse generale della società. , Si è così arrivati all'assurdo pe.r cui il potere sui mezzi di produzione può essere esercitato da chi non ha la pro– prietà di quei mezzi, nè corre le alee dell'impresa, ma non pertanto può subordinare gli interessi ultimi dell'impresa ai propri interessi contingenti, magan m aperto conflitto con gli interessi del capitale da una parte e dell'intera società ~~~a . Man mano che la categori~ dei «fiduciari» andò facen-· dosi- più numerosa, si strinsero vincoli· di solidarietà tra questi, dar:do vita in taf modo ad una nuova casta, ad mv nuova borghesia, i cui interessi sorio in aperto conflitto con la società tutta. Quand0, infine, nelle imprese interviene> il capitale dello Stato, cioè della collettività, questa nuova borghesia si trova a non avere più alcun tJimite al proprio potere, e le basta un passo pe; consolidare il proprio incontrastato .do– minio: accaparrarsi il dominio politico in <;JUanto condizione sufficiente per il consolidamento incontrastato della propria posizione di casta, di classe dominante. Il fatto, peraltro, che l'impresa, come tale, perda la pro– pria specifièa funzione di strumento volto all'incremento del– la ricchezza per relegarsi al ruolo di strumento e mezzo di speculazione contingente e personale, fa sì che l'attività produttiva vada avvilendosi, snaturandosi. Vero e proprio processo di invol'uzione, di di&integrazione per effetto di putrefazione. ' Se noi poniamo mente a quello ch'è stato il divenire del– l'attività produtti-va del nostro Paese nei decorsi ultimi venti anni, noi rileviamo cj'le vasti settori dell'attività produttiva sono passati in proprietà dello Stato e pertanto sono retti ed amministrati da « fiduciari » o « funzionari_>> che è da escludere n0rn facciano per lo meno gli affari loro, visto ohe gli ;:iH;;_,ri clel « capitalista Stato>> non vanno affatto ·ben~. E questa situazione, pur determinandosi ladclove il capi– tale -è maggiormente 'fi,raziona,toed anonimo, s~ presenta ·con · più gravi caratteri ove il ·capitale è dello Stato, proprio per q1,1ellafrattura d'interessi alla quale abbiamo sopra accen– nato, proprio in forza del concentramento di potere da una' sola parte, cioè da quella parte per la quale gli interessi ultimi ed univers'alistici della produzione vengono persegmti « co!ililJ)atibLlmente » con gli interessi contingenti e priva,tivi– stici della parte stessa che esercita, l'esclusivo poteue sul-. l'impresa. ' Cris/lÒ.llizzazione detl'app-ar.a~o produttivo Tale situazione comporta inoltre l'anelasticità, della com- . plessiva struttura produttiva, in quant~ <;Jileghadeguamenti, guelfe trasformazioni struU1,1rali · ohe prima vernivm10O'perati ·con la massima tempesti,.ità ed e;ano unicamente suggeriti dalle fil'lalità delPlmpresa é@me tale, sono oggi ostacolati dagli speoifici in\eressi dei « fidtldari » o « funzionari» che su1'>ordinanoalfa· loro ·particola1'e posizione ogni trasforma– z'io~e, ogni modificazione, tendend0 a euistallizzare l'apparato p,oduttivo in forme vieppi_ù inadeguate alle notevoli ne– cessità produttivistiche. Chi vive la ,,ita dell'industria ben sa quanto sia difficile . addivenire ad una fusione di società, al concentramento di" diversi 1,1,fifici tecnici, commerciali,' finànzia,i, eec., proprio .irn quanto _gli interessi del'l'impresa, come interessi economi- · ci, vengono fatalmente soveuchiati dagli interessi personali . di « funzionari » o « fid1,1ciari » i quali ved0mo compr0messe da quelle iniziative determinate loro -posizioni. . La storia del grnppo aziendè I. R 'L ·_p_uò esseFe proba- toria a questo ,ig1,1a1'do. , , In questo pr.ocesso ·ternclertte alla dissoluzione si è però , irnserita la classe lavora:tF~ce, la qua:le, da elemento di pr,o- · cfuzione,. assurge a soggetto de1'la produzione,. acquistanclo ; cosdenza della pFopria funzione socia,le, del p~oprio peso . specifico nella sQoietà·.Essa classe lavoratrice si dibatte però entro i limiti dei rapporti di procluzi0rne precostituiti, stret– ta, avviluppata da lacci che.· la òostringono -entro rapporti pr<idutt1vi che sono.in - a;,titesi con ·i propri specifici interes– si di classe, con gli stessi interessi•. universalistici della so- · cietà, La classe ·1avora,trice ingaggia la propria lotta ,per il• po-

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