Critica Sociale - anno XL - n. 22 - 15 novembre 1948

CRITICA SOCIALE 509 anche div,isioni nette. Contro .Ja guerra degli .Stati Uniti, da una parte, Henry Wallace finisce per <livenire, all'op– posto, c:aposa)do avanzato per la guer.ra dell'Unione Sovie. tica (2). Libertà e J>rosperità. · Libertà e prosperità, ecco i due termini magici del mito americamo. Ma, fuori d'ogni magismo, es'si sono anche i termini foclivis'ibil,idel ,problema interno americano ed hana no negli S'.ati Un'iti I.I~ s;nso ~osì d~ammaticamente pre• gnante e risonanze COSI vaste, 1mmed1ate e profonde che non si risoontrano in altre parti del mondo. L'americano .è un popolo giovane e i suoi bisogni sono ancora di un'elementarità sorprendente: quando ci si limita a volere uno Stato meno ficcanaso possibile, con l'aiuto di una s,;parazione di poteri attuata con una rigidità che non ha uguali·. nel mondo, e una certa quantità di beni .materia– li, non si forza in\:lubbfamente la mano del destino. Ma la libertà e la prosperità per tutti assumono aspetti diversi nei loro r'iflessi individuafi e nella concreta ,realtà sociale. Un uomo potrà eS1Sere\J)iÙ libero in un certo luogo, meno libero in un altro; in ogni caso non ;si può ,:i rescindere dalla sua concreta situnzione. La liberti\ è •amara wer )'uomo' che vive la vita affannosa della metropol,'i e ,invero più egli si immerge nella civiltà tecnica più la coscienza precisa della sua .Jibertà e individualità gli sfugge. A New York, ieome in ogni .metropoli, vi sono dei limiti al1a libertà che rap– presentano vere e proprie dvmvnuzioni della personalità. In nessun luogo infatti la semicultura - prodotto del cinema, della stampa, della radfotelev'isione, delle orgie agonistiche, della propaganda politica e commerciale• diurna e notturna, della celer,ità con cui vengono condotte le azioni umane - è più sviluppata. Una ·semkultura crea una semiciviltà, che nega l'idea stessa di civiltà nell'approssimazione aberrante del suo prefisso. Un individuo ·semicolto deJ.la città sarà spiritualmente memo evoluto .- e perciò meno libero nei suoi. giudiz't e vincolato a concetti superficilali nelle sue azio– ni - dell'uomo della piccola « town » di provincia,- in pos– sesso soltanto d'una Bibbia e del proprio mestiere. E ·di quale libertà si può pa1'lare a proposito delle mino– ranze negre, benignamente « to11erate » nel Nord e viventi sotto una specie di terrore s;ontinuo ,negli Stati del Sud? N egp Stati ,Uniti il problema negro è ~<tabù». Cì.ò non vieta che la catena della ,solidarietà degli uomini di ieolore metta in fotta l'Unione •sempre più profonde rad'ici. Noi non siamo abituati a considèrare l'America .un paese dì bianch'i. e di negri, come, tad es., l'Unione• ,Sudafricana. li bianco americano è semplicemente l'«americano» ma il ne– gro è i1 « negro d'America» senza scampo. Eppure i negri hànno contribuito notevolmente al sorgere e allo svilupparsi 'di una .cultura americana autoctooo, hanno diritto tli voto (annullato Gialle tasse .elettorali nel Sud) ·e. militano nelle forze armate. Và sono in America organizzazioni per la re– pressione dei diritri delle genti {li colore, potenti al Con– gresso e nei vQt'i rami dell'amministrazione. }L'organizzazio– ne terroristica Ku Klux Klan è forse fa più potente e /1 suo cupo cerimoniale rammenta da vicino le vigilie poogro– miste nella -Germania nazista . .Con la diffidenza oltraggiosa e ,talvolta l'odio feroce J)'er il negro, è pure diffuso e ha pro– prie centrali riconosciute l'antisemitismo. Finchè ,Ja società americana non avrà saputo condur.re una lotta a fondo (ciò che si fa non corrisponde aLla reale ampiezza pel problema), contro la mentalità razziale, Clausa·di lacerazioni gravissime nel suo. seno, la sua non potrà essere che una .libertà con– traffatta, sMlla quale sarà legittimo, anzi doveroso, mante– nere dei dubbi. In rapporto all'estensione del potere esecutivo," il problè– ma deHa libertà negli Stati Uniti non ha .!'acutezza e ,nep– pure l'importanza che acqu'ista altrove, e segnatamente in Europa. Harold Laski, di cui sono state di recente tradotte le conferenZ'e tenute nel 1939 presso l'Università di India– na sui complessi problemi inerenti all'istituto presiden.ziale (3), dirrostra come l'ipotesi di una dittatura di tipo cesa- (2) La differenza tra Browder (Segretario del P. C, ame– ricano) e Wallace • scrive James Burnham . è che il primo sa qbello che si fa. (« The Struggle for the World ~). (3) Ha.rold J. Laskj: « La Repubblica p.reslden2liale ameri- cana (Ed. Moooadorl). · BibliotecaG•inoBianco ristico negli Stati Uniti non abbia alcuna possibilità di ve– rificarsi. Anzi, ~'rdea dello Stato positivo - compatibilissi– mo in democrazia - va ,facendosi strada tra gli Americani con enorme lentezza, sebbene le necessità at1:Ì1aliimplichino il definitivo al:iban'dono di ogni co~oezione di Stato negati– vo, !con i suoi organ'i supremi in lotta .fra loro e troppo rrspettoso d'ella presunta intoccabilità del mondo affaristico. Di qui l'esigenza fondamentale per gli Stati Uniti di avere In futuro presidenti di grande .levatura ,e di forte perso– nalità, capaci d'i non crollare 'sotto Je enormi responsabilità della cai:ica e incapaci perciò di abusarne per fini assurdi di dominio personale. Esiste tuttav,ia un pericolo per la libertà 'dei cittadini ame– ,ricani, connesso con l'aggravarsi dello ,stato di emergenza e l'applicaiione di sempre più ·estese e drastiche misure di sicu.rezza. C'è in !germe, nel ,Comitato per le attività antia– mericane, un tentativo di ingerenza poliziesca negli affari privati dei cittadini, .chie non semprn! IPOtrà essere fonda– tamente motivata .con la necessità di prevenire o neutra,Iiz– zare finfiltrazione comunista. E' un fenomeno curioso che il rtim@re,di perdei'e, ,per un precipitare di eventi, la libertà; i11<luca i cittadini ,arr.erioani a privarsene gradualmente. Se la 6ituazione esterna continuerà a peggiorare, il mito della /~<,sicurezza» diverrà un Moloch che finirà a poco a poco col paralizza1\e ogni manifestazio~e di vita autonoma. E qualora· si affacciasse la tremenda possibilità di un attacco atomko /«dall'interno» dei massimi .centri produttivi _: .Ja cui elev·ati.ssima concentrazione si presta a siffatta strate– gia da guerra .totale - chi proteggerà i cittadini amer~ni ~lai tragico onore, che ·esSi >ancora ignorano, del sospetto \'eciproco, delle >perquisizioni, delle ,inchieste estenuanti e dei i()roces-si. di massa? Obbiezioni e interrogativi non meno fondati si devono porr·e per l'altro aspetto, ,tJ ipiù •soggiogante, del 'mito: la ~< prosperity » americana. Indubbiamente il tenore di vita medio è" altiss'imo negli Stati :Uniti, ma ·sarebbe errato con-· sMerarli ~II ibe,ito paese in 1eui le preoc.tupazioni economiche, !)'er effetto della sorprendente produttività nazionale, · non hanno alcun peso. Piuttosto, il perseguimento instancabile ~ll'agìatezza, tipico 'della ,civiltà tecnica, 'e la frenesia di tomlervarla una volta acquistata, pongono tali preoccupa– zioni al centro cella vita de11Ianaiione. Lo :stato <li penosa insicurezza in cu~ ,vive la maggior parte dei citta<lim ame– riami ( fatta esclusione, s'intende, ,:ier 'i trasognati vaga– b:m<li di Saroyan) deriva proprio dalla loro florida situa– zi, ,ne ecouimica, che la ,struttura sociaJle 'del ;paese non ga– rantis.:e suffic'ientemente dalle crisi parziali periodiche e dalk dep1tssioni. II pauperismo esi'ste, sia pure su scala ridotta: e 1p;,uper,ismog,enera poptllismo, sentimenti umani– tari •e m'ln;;cce cfi fermenti sociali che -5i pre,:ipitano auto- . r.,aticamente ad allargare ogni piccola incrinatura che si produca nell'edificio ·sociale, rendendo difficile il suo rimar– gmc.mento. J:,a crisi de! ·1929 e il « N'ew De'aJ» ·hanno turbato le ac– que con la violenza dei grandi fenom.eni che scuotono la realtà i:lalle fondamenta, 'imponendo nuove mete e nuove rea– liznzioni. L'altern'ativa .alla ca'duta del capitalismo, negli Stati Uniti, non è necessariamente il socialismo. Ciò che importa osserva.re, pur se idest;a !Profonde perplessità, è la germinazione di una nuova 1 reaJtà .storica, :1ll'ombra di isti– tuzioni venerande (in cui potrà inalvearsi), ·di concezion'i superate (che ne osta.colano il cammino) ;e nonostante la fon– damentale incomprensione !Per i :problem'i nuovi, che grava su g,ran parte della classe .politica dirig'ente am.ericana. Alla 1 base di tutto questo c'è 1ruevitabilmente un sotterra– neo moto che tende 1:1dunificare gli ideali de'lla libertà po– litica e J'.impulso alla ,giustizia sociale in ,un complesso in– d'ivisibile di diritti umani fondamentali. Se così· non fosse, la 1«modernità» degli Stati Uniti si ridurrebbe alla forza del loro mito. II loro adeguamento ai problemi. mondiali ne verrebbe perpetuamente differito. iLa « prosperity » co– pr'irébbe con un velo sgargiante l'intima povertà di una na– zione preclusa ad ogni concreto .soffio rinnovato.re. Ciò che può essere degli individui; mai, a lungo, delle grandi nazioni.

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