Critica Sociale - anno XL - n. 20 - 16 ottobre 1948

p 4W CRITICA SOCIALE nummo sacrificio serio di « prestigio nazionale>, -di prote– zionismi economici o. domini coloniali, di real.i interessi o superstiziosi puntigli del « sacro egoismo>. " Lasciamo cadere cqme c~perti da «prescrizione» stofica Je successive accumulazioni di germi d'una guerra in~vitabile che ota si vedono chiaramente (ma già erano da molti in- · travveduti fin dall'inizio) nell'isolazionismo americano, nella tenace perfidia con cui le Grandi Potenze hanno ridotto a decorativa nullità la Società delle Nazioni, le conferenze per il disarmo, l'insulso '« patto ·Kellog », nella vessatoria quanto inconcludente esigenza di « riparazioni» .con occupa- . zion'e della Ruhr, ecc:, nei ·sempre equivoci (e non per colpa ~nilateraie) . rapporti 'tra )a Russia sovietica e le Potenze «capitalistiche», nell'innegabile malafede dei conati di « san– zioni» contro il Giappone nel 1931, contr.o l'Italia nel 1935 (in.scenati. pe~ ingann11re l'opinione pubblka è_ messi in ·opera dai Governi in modo taie da incoraggiare l'aggressore), la mostruosa (e generale) corsa alle « autarchie economiche», la continuazione più -alacre che mai di quella « diplomazia segreta» 'ché si proclamava proscritta nel 1919 (1). Tutto ciò - e l'appoggio cospicuo che i regimi totalitari in ltaÌia, in Germania,. in Spagna, in P9rtogallo, in Grecia, hanno sempr.e trovato nelle combinazioni della politica in– ternazionale ,ufficialmente intenta a « preservare la pàce » --- fo oper~ beninteso dei « Babbitt di destra» con i quali non abbiamo linguaggio comune. Ma quando ,_nai i « Babbitt ùi sinistra», nostri fratelli (come Koestler dice) hanno saputo opporre a questa corsa verso l'abisso almeno la decisa- vo– lontà di valutare ~ sopportare interamente quel « qualunque costo »· che una pace .vera e durevole esigeva? · Onesto «costo» che urgeva .presentare ai popoli come ne– ce;;ariÒ - se veramente la pace è il supremo bene - po– . · teva essere di diversa natura, secondo la via sulla quale, a ragion veduta, un movimento popolare si sar~bbe incammi– nato con la risoluzione di spingersi fino alle. conseguenze estreme. Vi era la via, segnata dalla tradizione rivoluzionaria del socialismo europeo, d'una ·solidarietà inte;,rnazionale assoluta e fattiva fra tutti gli oppressi, per· contrastare ogni giorno, ad ogni .occasione, con tutti· i mezzi e sacrifid di persona, l'opera dei Governi. L'insuccesso dell'àgostò 1914 sarebbe stato da considerare come una battaglia perduta, ..non come la disfatta definitiva d'un'« utopia· umanitari'a l> (di concordia: mondiale, d'abolizio– ne delle « Nazioni separate», di emancipazione -completa, o almeno tanto completa quanto la.[ègione e la 1 « natura uma- na» lo comportano). ·, •· ·Se invece, diffidando di prospettive « e-roiche» a troppo lontana e quasi imprevedibile scadenza, si voleva fare del « realismo», era• opportuno mobilttare··la massa deì· « Bab– bitt di sinistra » (che pure un certo peso dovrebbero avere nelle « clemocrazie ») per: . 1) stroncare le menzogne e •le bieche manovre dei Governi; 2) imporre a questi Governi - alle oligarchie dirigenti - i sacrifici di -potenza- e di pre~ stigio che erano il «costo»· d'un~ pace rion fittizia. La pri– n1a condi?;ione per il successo d'un simìle movimento. d'opi– nione, sarebbe stata evidentemente la rinuncia degli stessi' ·« Babbitt di .sinistra» a .non pochi pregiudizi e meschine preoccupazioni fordine materiale e morale: an~itutto - <la sradicare _spietatamente - il• «complesso»- del patriottismo con tutto il i:Òntorno di xenofobie più o meno coscienti, per via. delle quali tante qemagogie .riescorto, tante. 'S'surdità od ingiustizie sorto plàcidamentl! tollerate. (2) • Qua:nto alle concrete decisioni nel sens9 d'una. pace voluta ·sul serio « a qualunque costò», éssè, sareb>bero.state, rieLcti– ti<;_oventennio, e sono' tuttor11,' ~una ·audacia ..(e-.p.e,dò di una novità) in proporzione CO~ l'immensità del compito, Mali così invet~rati e gen.eralizzati come il. partìcolarismo nazio– nale, la sovranità dello Stato, la guerra, non si curano con espedienti e mezzttc~i. L'efficatià di concessioni fatte da una Potenza \jlla Potenza rivale (come di quelle fatte da una classe dominante alla classe oppressa) è 1.1nzitutto funzione del tempo· opportuno, cioè e·sse non devono giungere troppo tardi nè essere fatte con tale esibizione di parsimonia e di malavoglia da persuadere l'avversario dii dover tutto al\;1 debolezza_ della par~· cedente (ed. alla prop:ia. insòlenza): . * * * Abbiamo già menzionato che una « autonomia dell'India » o una « Palestina costituita a Stato b_ilingue » nel !'920 avreb– bero avuto ~ffetti « pacificator\ » clie nel 1947-48 sono resi .impossibili da una lunga· fermentazione di astii e delusioni. Se, putacaso, nel r924 le << Potenze; vinci'trici » avessero·· d'un·· tratto €ancellato le «riparazioni» ger,maniche, cessata l'oc– cupazione del Reno, acconsentito a!PAnschluss con l'Au– stria, concordato il deleatur del famoso paràgrafo della «colpà» nel trattato di Versailles· e promulgato la simulta– neità der disarmo fra vincit0ri e vinti, non è ta,nto impro– babile che -l'insieme di queste concessioni avrebbero consdli– dato « la democrazia pacifica» di Weimar. Ma la cancellazione dei tributi· è stata accordata a von Pa– pen, l'« Anschluss » come l'« uguaglianza det diritti ·all'arrna– mentò » a Hitler, _ Così ançora - se fin ·dal· 1935 (quando Eden e Lava\ «tastavano» le buone disposizioni del Cremlino) Stalin fos– se stato. trattato come lq fu por a Teheran· e a Yalta da Roosevelt, se patti chiari e chiarimenti· impegnativi fossero stati negoziati con Cicerin e Litvinov (capaci di valutare i limiti imposti dall'opinione alla perfidia diplomatica dei Paesi democratici), invece che ·con i Molotov, Vischìnsky, Gro– myko (incrollabili nella convinzione d'aver ·da faré unica– mente con biechi'- briganti), vi sarebbe stata qualche possi– bilità di non à:ppr6dare nè a Monaco ·nè al 'patto (USSO· germanico dell'agosto 1939. Molti altri esempi si potrebbero addurre. Ma sembra incorreggibile nella politic~ mondiale delle Grandi Potenze il vezzo « d'etre toujou'rs en retard d'une année, d'une armée, d'une idée ». .' La riduziohe al minimo (o la graduale soppressione) dél– l'apparato militare e di quello diplomatico, implican·o la pa• ralle)a riduzione o (quasi) soppréssione del' centralismo· am- /' . rninistrativo, della armatura polizièscà, .di ·qu_alsiasi forma, · di dominazione «coloniale"?,' e d'ogni li1<1itazionéalla libera circ0lazi9.ne di uqmini, di· beni, di idee: Una politica per !a , « pace ad ògni costo» non merita · questi noini. se noft è' . spinta fino all'estremo rischi0 di subire la violenzà altrui, di vedere il pt-oprio· Paese inya:so e d:opporre ·alla· brutalità dell'invasoEe -· 1a: -discip_lina estremamente a'rc!ua délla « resi: stenza non violenta·» con la ,tenue speranza d'uha « conver~ sione » o d'un i,trlìacchimento· deli'« ariimo feroce» degli in– vasori. Insomrria· per la pace--si• mettòn0 a repentaglio ·non .minori tesori ..di vita normale, di sicurezza, di: prosperità, <Ìi libertà ché per condurre a «·fine onorevole» una .guerra; la sola differenza essendo che· la guerra iagen~ra necessaria-' mente altre guerFe ed educa ,tutti i partecipanti a modi Ji esistenza sempre più inumani, menti:e i metodi di compor– tamento « P<Miifista » ·lasciano qualche possibilità ad urr esito ~e?o pis~rante : l'o~ti_nazione dèi pacifici. i· rin:ianere 1a)i, c10e degm della tond1z10ne umana, ed .un ravvedimento {sta pure per stanchezza) dei violenti, . , C6munqm:, "'-.volere la paee .ad ogn,i costo ~ "significa sce– gliere fermamente ·queste eventualità supr,eme, per quanto ne ·àp~a -riilioola,, spregeyok o -addirittura mostruosa, la preferenza, · · • ' ·. · (1) Si potrebbe aggl'th,gere la .c,.eazione di quei focolai ·di · Non conosco nuUa di più· lontano dà ciò; nè di più,lamen- guerra' che sono ·ogg i l'India e la ·Palestina, ingenerati dal tevole; che 'le due esperienzè dì governo in .cui· i « Babbitf ..pri-nciplo • divide ét impe.ra ~ dell'i.~perialismo britannico, '<li sinistra» .ebbero occasione di,mahifestare in •pieno la loro ali'orehè ~l 19.19-20, , tànfo una s.istemazionç ·dei rapport-i tra volontà ,di_pace, ed il- grido di coerenta, di coraggio, di ge– Ebrei .ed Aralii in -Palestina, quanto . una ·intesa tra ·M1c1stil-. nìalhà a,]. qual_e;,': erano çapaci di assm·gere per p<1gare il --mani cd I nd ù, erano possibili. <<costo» deilà. ·pa,ce "eta èssi stessi esaltata. Intendo il Go- (2f Basta 'pensare alla·'facilità con cui l'ingenuo pòpolano · , · . • t d'anpartenere al . s-0! p d' 1 mo· ndo verno. prei;ieduto. dal socialista Maè Donald in Inghilt,erra ~ &1nericap.o, conV1n o ,l"I , - •. o .aese e .. · ·- ... - ~ . . . • . • . d' · degno d'ammirazione tnoon!lizion·ata, .è stato indotto a ve- dal 192~, a/ 1931 _ed11Governo di ~< F-:on te p ~pola_r-e > 1retto' dere nel G1apponese ·_una·scimmia immo11da ·e vedrà,· forse',· ,_~al· sç>ctalista Leon Blum in Francia- .f.ra ti .gmgno 1936 nel Russo; una belva feroce. · ed il luglio 1937. . I '.·$ibli'oteca'Gino Biànco.

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