Critica Sociale - anno XL - n. 10 - 16 maggio 1948

CRlTICA SOCIALE 225 ------------------------ Le origini della crisi attuale. Mentre la collaborazione dei socialisti con i caF tolici non mancò di dare risultati -di qualche im– portanza, e specialmente nel campo della politica estera la stabilità dtl governo e la continua e intel– ligente direzione di Spaak consenti al Belgio di mi– gliorare la sua posizione ( non è qui. il luogo per esaminare l'influenza- di Spaak sulla stipulazione del patto occidentale e sui pregi e difetti di. questo, di cui parleremo altra volta), nel campo della politica interna ben pochi dei punti del programma che ab– biamo ricordato poterono essere raggiunti. Bisogna Uire che, se un vero e proprio. sabotaggio non si è avuto, tuttavia vennero provocati dai cattolici con– tinui rinvii. Recentemente, poi, nel campo dei catJolici stessi, si venne manifestando un certo senso di disagio. Soprattutto la sts1mpa clericale iniziò una sorta di campagna del malcontento, di fronte alla quale la prima impressione dei socialisti fu che si cercasse urt diversivo per non essere costretti a realizzare tutte le riforme che si erano concordate e la cui attuazione doveva ormai essere imminente. Notia– mo che le condizioni poste dai cattolici al momento della loro partecipazione al governo erano già state tutte adempiute, meno una, quella del voto alle don- . ne; importante in pr.evisione delle future elezioni, ma sulla quale i socialisti si sono dichiarati d'ac– cordo. Finchè, una quindicina di giorni fa, alla Came– ra, il deputato cattolico Du Bus De Warnaffe iniziò una vera e propria offensiva sulla questione della scuola, contestando il diritto del ministro della Pubblica Istruzione di aprire nuove scuole pub– bliche ove s~ ne fac~ia sentire il b~sogn_o e second? la legge. E si l!ttacco, con molta dialetl!ca, ad altre questioni, quale quella dell'insegnamento della re– ligione. Vale la pena di citare questo caso come e– sempio. Una legge del 1850 stabilisce che « l'inse– gnamento medio comprende l'insegnamento religio– so ». Ma da più di venti anni, secondo un regolamen– to di ordine interno· delle scuole regie, è data facoltà alle famiglie degli alunni di scegliere, all'inizio del– l'anno, fra: il corso di religione e quello di morale. Ora, Du Bus si è voluto richiamare alla lettera del– la legge.· . Riposta cpsl in discussione la questione di prin– cipio della scuola e dell'ordinamento scolastico, un conflitto fra socialisti e cattolici non poteva non scoppiare. Ma è comunque fuori 'di discussione che la responsabilità della rottura della tregua è tutta èlei cattolici, o quanto meno dei loro elementi dell'a– ·1a des,tra, che per varie ragioni avevano ed hanno tutto l'interesse ad evitare che il governo in carica compia tutta l'opera iniziata, nella spera11lla soprat– tutto di ottenere alle prossime elezioni la maggio– ranza che consenta loro di avere da soli il potere o quanto meno di poter imporre condizioni senza, dover accettarne. In ogni caso, anche a parte queste intenzioni, è apparso evidente che i cattolici hanno voluto almeno, se ,non arrivare a questo punto, otte– nere dei vantaggi nel settore che è per loro tanto im– portante, quello della scuola. Infatti, essi hanno chi~– sto un aumerito dei sussidi alle scuole tecniche pri– vate. L'atteggiamento dei socialisti. Di fronte a questa sifuazione, i socialisti belgi_ si sono trovato divisi. I membri del governo, e special– mente Spaak, hanno pensato che biso?nasse non rom– pere la coal_izio_ne, ciò che avre_bbe mter_rotto 1~ po– litica avviata, sia nel camJ?O dei rapporl! con 1este– ro (e qui la attuazion~ d~l Pi_ano_~ars.hall, _che ?-eve avére inizio in quesl! giorm, si impone i_n p1_1mo piano), sia nel campo interno per la reallzzaz10ne di quelle rifor~e di cui a):>biam? parlato. Il gover– no quindi- favori una soluz10ne di compro.messo, che avrebbe soddisfatto una parte delle nch1es~e catto– liche di aumento dei sussidi alle scuole private. Ma alcuni compagni belgi, tra cui. De .Brouckère, il Presidente del partito .Buset. ed 11 dm~ttore del Peuple Victor Larock, furono 111 netto disaccordo BibliotecaG..no_Bianco con questa soluzione, ponendosi invece in una po– sizione di recisa intransigenza. forti del diritto- Criticando vivamente il modo di fare dei callo-/ lici, de Brouckère scriveva sul Peuple: « L'evidente cattiva volontà· di cui fanno prova tanti deputati e senatori cattolici riesce a far trascinare indefini– tamente i progetti relativi all'organizzazione eco– nomica, mentre ad ogni nuova tappa del dibattito i manovrieri del gruppo si applicano ad « addol– cire » i testi, fino a ·renderli insignificanti, D'altra parte, il partito cristiano-sociale si prepara eviden– temente alla grande battaglia elettorale che esso _§pera di poter scatenare al momento che gli sem– brerà favorevole. Nella speranza di ottenere allora una maggioranza ..., esso fa appello a tutte le forze capitalistiche e reazionarie (che quasi tutte del re– sto sono -già raccolte nel suo seno). E aggiungeva: « Ho bisogno di dire a quali pe– ricoli esporremmo l'avvenire della democrazia e quel– lo del paese se permettessimo che sia ancora più indebolita la posizione dell'insegnamento laico, già resa così precaria dalla lunga serie delle conces– sioni passate? Alcuni potranno dire: che cosa pos– siamo noi fare se i cattolici mostrano in questa ma– teria una forza ed una volontà che noi non possia– mo superare? Io risponderò: opporre loro una vo– lontà piìr forte, una volontà che mobiliterebbe tutte le forze vive del proletariato. Jaurès, quel grande uomo d'azione che non fu mai miope, tratta nella Dé– péche de Toulouse del 23 agosto 1892, di una situa– zione francese analo)Ja in più di un punto a quell~ in cui noi ci troviamo attualmente. Anche allora si. trattava di difendere l'insegnamento laico contro le .pretese di una chiesa che si manifestava in quel momelilto particolarmente militante. Intorno al gran– de tribuno, molti parlavano di cedere, poichè non si poteva far cedere l'avversario. Il genio di Jaurès non si adattava a simili palinodie. Egli ric<l{dava la natura stessa· della Chiesa, sempre decisa nel re– clamare nuovi vantaggi, ma altrettanto pr_onta ad a– dattarsi alle circostanze quando la sua volontà si urtasse contro una volontà civile più forte. E ag– giungeva « Oh! Io non mi faccio la minima illusio– ne. Non è con belle dimostrazioni teoriche o filoso– fiche che noi porteremo il partilo cattolico a rico– noscere chP l'insegnamento nazionale deve essere liberato da ogni dogma, che esso deve essere la cul– tura della ragione ». E il compagno De Brouckère concludeva « Il rimedio che Jaurès proponeva in quelle circostanze difficili può essere definito con una paroJ-a: il coraggio ». Qi,a, quello che. a noi ·preme particolarmente di mellert in rilievo è che l'atteggiamento dei compa– gni belgi ha mostrato due cose: anzitutto che, come in Italia così in altri paesi i socialisti sono ormai i difens~ri non solo più autorevoli e più efficienti, mll anche più convinti e recisi, della cultura e del– l'educazione, che sono in molti casi addirittura in– sidiate dall'ingerenza clericale; e poi, che è sempre possibile affrontare situaz ioni ~he appaio no ~nche svantaggiose e pericolose, coi:agg10sam.ente , ~erti ,eh~, sostenendo ad ogni costo una questione d1 prmc1- pio, si riesce spesso ad ott~nere m,igliori. risultai) che procedendo per transaz10m, e m ogm cas? s1 riafferma praticamente, concretamente, una hnea. d'azion-e i cui frutti, se non sono più ricchi, non so– no almeno intossicati. PIERO GALLARDO Nelle discussioni per la fonnazi<me del -nuovo governo, se– condo le notizie che ci sono giiinte poco pritmà di andare in macchina, la fe,:ma po'sizione dei c<Yrnpagni belgi ha indotto. i cristiano sociali a recedere dalla posizione che avevano pre sa rig1,ardo alla questione dei sussidi. Il c"onsiglio generale del Partito socialista, riunitosi a Bru– xelles, ha votato con 152 voti cantro 72 e 2 astensi,mi la se– g·uente mozione, presentata da Max Buset, V{ctor Larock r A. Spinoy. Il Consiglio generale, Dopo aver preso conoscenza del pro~etto di _accordo _ sta– bili_to,sotto la presidenza di Henry Rolm, fra 1 delegai! del

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