Critica Sociale - anno XXXIX - n. 24 - 16 dicembre 1947

CRITICA SOCIALE 475 volmente finiscono per lanciare costoro nell'or– bita di quegli interessi anche politici da cui vor– rebbero tenerli lontani. Verrà un momento in cui qi fronte agli evidenti disegni politici delÌa Russia: l'America porrà un «aut-aut»; e poichè essa sola si trova in questo momento nella possibilità di venire in soccorso dei Paesi europei più stremati dal bisogno, .evidentemente la risposta di costoro 11. una even~uale intimazione amerrcana non può essere dubbia. Questa sarà la conclusione del giuo– ~o a cui incautamente i comunisti dei Paesi oc– éidentali si prestano in base aali impeani presi a B . o o ialystok; giuoco che noi riteniamo non profit- tévole neppure alla Russia, se anche a un certo momènto, dalle regioni orientali della Germania · tuttora occupata, essa possa compiere una vit– toriosa avanzata verso l'Atlantico prima che l'A– meri.ca si trovi in condizioni d~ af~rontarla; giuo– c.o che certo non può corrispondere agli interessi di .nessuno dei Paesi dell'Europa centrale ed oc– cidentale, e meno che mai delle loro classi lavo– ratrici. A questi pericoli dovrebbero seriamente pensa– re, con senso di responsabilità, coloro che in Ita– lia e in Francia é altrove dirigono l'azione de.i partiti che si chiamano di estrema sinistra. E' H giuoco della guerra quello a cui C(i)storosi presta.. no con una incoscienza che fa· veramente, 'paura. U. G. M. Postilla Prima di andare in macchina leggiamo -che a Ro- . ma Io sciopero ha avuto un epilogo non diverso da queno de:Ia Franc:a: non si è ottenuto sostanzia-1'– mente niente più di quanto era acquisito già prima che lo scio.pero fosse .proclamato, Inutile che la stampa interes~ata a nascondere la sconfi!ta cer– chi di travisare la realtà dei fatti; ma è sperabile -che il proletariato apra g.'i ocòi e rifiuti di con– tinuare a servire da « massa di manovra ». Il "Fronte democratico popolare" e lei "Terza forza" Una volta comunisti e fusionisti (massima:,isti) a– vevano questo a:meno di buono: sdegnavano di pre– sentarsi al .pubblico con la maschera, ma dichiara– vano apertamente la loro natura ed J ,I,oro sco· pi, Non a,vendo ancora del tutto esalato Io sp·irito del «Manifesto» di Marx e di Engels, ne im'tavano la caratteristica, spavalda fierezza, il caratteristico atteggiamento di sfida, proclamando senza perifrasi iÌ ,:oro propositi rivoluzionari (o ritenuti tali); ma• niera che è certo, marxisti.camente, un'attributo ne· cessario dei rivoluzionari veri. Comunisti e massi– malisti, nell'a:tro dopoguerra, parenti strettissimi nel– la sf.era ideologica, non lesinavano, ad esempio, con 7 tro la democrazia i sarcasmi e le· ingiurie onde era– no ze,ppi i manifesti della Terza Internazionale e g.i opuscoli dei teorici de: bolscevismo, ed a'.la demo– crazia opponevano, senz'ombra di esitazione, la dit– •tatura soviettista come , forma « al fine scoperta» dell'egemonia del pro;etariato. Qunntum mutati ad illis! Oggi, dopo ,che il ma– c'!ifavellismo politico, già, contenuto in nuce nella dottrina di Lenin, fu portato dai suoi successori ai. sommi fastigi, }a generale corruzione fascista aiutan– do, oggi quei «rivoluzionari» si sono mess-i la ma– schera - maniera che è già di per sè un indice d·i involuzione antimarxista e reazionaria - e si ·s0n fatti ,campioni inconcussi della democrazia, sia pure variamente aggettivata. , L'llllima forma di azione democra•tica... « alfine scoperta» da comunisti e••fusionisti mascherai-i è il « fronte democratico popolare». Secondo i piani dei promotori (i capi fusion-isti a cui i capi comunisti fan figura di tener dietro), que– sto fronte ,in via di f ormazion e comprende ·ideai· mente tutta la sinistra politi.ca - dai democristiani di s-inistra ai comunisti - e tu tte le cosiddette asso· cia zioni di massa...,.. dalla Lega de-1e Cooperative al,• -le raga:r.zP italiane - e non è una mera lega e:etto· rai e, ma te nde ad una mobililazione duratura di for– ze, che ha per scopo immed:ato il potere come mez– zo di un rinnovamento radicale. Nel piano, tutto na•uralmente è po,to sotto l'in– segn,a del:a democrazia. Democratiche sono !le for· ze mobilitate, democratica l'azione a cui sono chiamate, democrat:ca :a presa del potere, democra– tico infine il «rinnovamento». E per meg io g!l– rantire da ogni sospetto l'insegna, da!o come defi. nitivo il ,passaggio della democrazia cristiana nel lo schieramento dei parliti :in un blocco ,conservato– blocco di destra, e come definitiva !a scissione de-.c re e in un blocco progressivo, si prospetta l a futur~ vicenda politica del Paese come il pacifico oppor.si ed alternarsi di destra e sini•stra che è nor male m ogni democrazia che si rispetti. Ovvero_ si rievocano i « blocchi popolari » che si costi'uirono nel 1895 e 1899 come strumen!o di liber– tà contro la reazione crispina e pellusiana e ne ebbero rag'one, e si .pre,enta ,i._ fronte democratiéo popo'.are ·come una specie d, loro erede legittimo. O meglio ancora, si rievoca lo « spirito della resistenza», e si fa di esso il fron!e portatore e continuatore nella lot– ta che integrerà la democrazia politica neJ..'a de mocrazia so.ciale, med-iante !.e «riforme di strutlura>. Tut1e que,te rievocàzioni, similitudini e identifi– caz:oni sembrano trov,we una conferma ne11e ester– ne ,parvenze del fronte democratic0 po.polare. Quel che trad:zionalmente e comunemente la gente inten· de per «sinistra» -· partiti, a·s,sodazioni economi– c.~e, giornali, fras.eologia - è. certamente da.'.a par– te del fronte. Ma qui sta il punto. Si tratta di vedere se .Ja tradi– zionr. e l'opinione comune non trovino una smen– tita f agrante nei fatti, se le apparenze non ·inganni– no atrocemente e se la conc:amata democrazia del fronte non sia cHe una lustra mendace. Ed è pro• pr:o così. I promotori del fronte dànno ,per verità. apodittica, sia pur sottointesa, quel ,che invece è un faPso. E' fa.!so che il ,naggior associato del fronte, il partito comunista, sia un .partito democratico. E' fal– so che il secondo assodato del fronte, il partilo fu– siomista, sia un partito democratico, E' fa!so che gli altri as·;oc:ati del fronte, le cosiddette associazioni di massa, tutte dominate da comunisti e fusionisti, siano assoc1azioni democratiche. Il P. C. sprizza totalitarismo da tutti i pori. Tut– to in lui è antidemocratico e· ,oligarchico: dottrina {.il .cosiddetto ,.'eninism.9-sta:inismo), organizzazione interna (H centralismo burocratico), prassi pol'tica rigidamente subordinata ai dettami d-i un potere e– straneo a'l'interesse dell aclasse lavoratrice e del'.'a nazione, verso il quale va la sua adorazi0ne cieca e acritica. A chi si vuol dare ad intendere ,che è de– mocratico un partito che esalta quotidianamente la « democrazia popo.Jare » di Stalin, di Dimitroff e di Tito e l'addita ad esempio (anche proprio)? L'argomento che il P.C. è un partito prevalente– mente di pro:etari e predomina neJle organizzazio– ni di prole'ari, e che quindi non gH si _può negare un'indole democratica a 'meno virtuale, tendenziale, non è affatto probante. Gli impulsi de-i proletari c'!ie seguono il P. C. sono senza dubb'o ,confusamente de– mocratici: ma la stori!I soprattutto recentissima ci insegna che la tecnica moderna de'.Ja propaganda to– ta'it oria pu ò benissimo corrompere e fuorviare que– gli impu.si , volgendoli astutamente verso obìettivi inga nnatori che sono -in diametrale opposizione con la loro natura profonda; può benissimo, cioè, fare dei proletari che ane ·ano a'.la libertà gli autori in– consa.pevo:i <lena servitù ,propria. Il partito fusionista è solo :in apparenza un par·

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