Critica Sociale - anno XXXIX - n. 17 - 1 settembre 1947

CRITICA SOCIALE 327 Il bollettino esamina poi le accuse mosse agli arrestati. « Spio• naggio e preparazi9ne di atti terroristici sono le accuse classiche dei comunisti; così esse figurano qui in primo piano. Ma che cosa avevano questi imputati da spiare? È difficile indovinarlo. È tutta• via certo che gli uomiqi che, durante tutta la loro vita, hanno ·combattuto per la causa operaia, che assolve.vano compiti impor– tanti nel partiito socialista, sono fuori dai sospetti di spionaggio. La polizia cerca di trovare un rapporto fra questa accusa, l'attività del generale Andèrs e l'arresto del colonnell<, Lipinski. Ora, noi. affermiam•o che l'attività socialista in Polonia non aveva nulla ,di comune con il generale An.ders che le opinioni è. l'attività poli– tica allontanano completamente dal socialismo e dai socialisti po– lacchi. Parlare dei rapporti con il colonnel1o Lipinski è un'altra assurdità: Lipinski era stato allontanato dalla vita politica già du– rante il periodo clandestino ». Di queste accùse viene poi fatto un esame particolare. Scrive ancora. il bollettino: << Le accuse di spionaggio hanno .per scopo tli tenere segreta la faccenda e di macchiare gli accusati. I militan– ti socialisti che no_n volev~no diventare vassalli dei sovietici ·sono accusati: 0.) di aver provocato degli scioperi. A questo proposito bisogna dire che la situazione dell'operaio polacco è lamentevole. II suo sala– rio non basta all'alimentazione. Ecco qualche cifra: la retribuzione mensile media va<ia tra 4.000 e 6.000 zlotys, Un chilo di burro . costa 600 zlotys, µn chi]o di tardo 350, un paio di scarpe d·a uomo 20.000, un abito da uomo raggiunge i 30.000. Ne1le officine e nelle (abbrichc industriali i conflitti. scoppiano. La cricca comunista al potere deve trovare dei colpevoli; essa li ha trovat:i fra i •vecchi militanti socialisti. I b) d'aver inviato agenti nelle organizzazioni di· massa. È questa an 'altra accusa caratteristica .• Tutte le organizzéizioni sono proibite in Polonia. È proibito creare il vero partito socialista. ~ei sin– dac'ati, i comunisti esercitano la dittatura e si degnano di dividerla eon i rappresentanti docili del partito socialista ufficiale. In queste eondizioni gli operai non haniio fiducia nei loro sind3.cati. Gli erdini che 'vengono dall'alto non trovano echi. Si vede sempre di più, in occasione dellè elezioni per i Consigl_i di Gestione ad esempio, che gli operai si rivoltano contro la direzione delle or• ganizzazioni ufficiali. Chi è colpevole di q\lesto? « Gli agenti » beninteso, agenti mandati d?i vecchi militanti del P .P.S. ! e} di aver creato fermenti malsani. È questa un'allusione alla resistenza della base operaia contro la p~essione comunista che , vuole_ assorbire il P.P.S. ufficiale in un~ 'organizzazione unica. Ma anche di questo i colpevoli sarebbero i vecchi militanti del 1 ~~&~ - ·n Bollettino esamina quindi l'accusa ~adre. « Gli accusati avreb– bero creato Ùna organizzazione illegale che avrebbe avuto con- ' tatti con i compagni A. Ciolkosz e Z. Zaremba, cioè con la dele– gazione all'est'ero. Il servizio di sicurezza avrebbe scoperto gli scritti è gli opuscoli di Z. Zaremba. Ili ·fronte a questa accusa, aoi constatiamò che la Delegazione del P.P.S. all'estero è stata 1 creata precisamente perchè in Polonia l'attività del partito socia– lista era stata proibita e· noi abbiamo giudicato aleatorio costituire un'organizzazione illegale. ' Gli opuscoli di Zaremha, citati nel comunicato, non possono essere altro che scritti pubblicati prima o durante la guerra. Se questa accusa comprende anche la raccolta pubblicata a Parigi, notiaipo...; che essa si trova in tutte le edicole di Parigi e che chiunque può . . u:qnistarla e sped~rla ai suoi conoscenti in Polonia. · Una .parola, infine, a proposito dei dollari che sarebbero stati trovati e che costituirebbeJ."O una prova irrefutabile dei rappor.ti con l'estero. Es:,i' possono tutt'al più confermare un fatto cono– scciuto da tutti: che è rimasta in Polonia, dal _tempo dell'azione elandestina contro Hitler, una certa quantità di valuta straniera; essa doveva essere conservata da uomini di buona volontà fino al momento in cui· si potrà utilizzarla per scopi pul>blici. Che questi aomini' non abbiano ::t.vuto fretta di consegnare le somme detenute ■elr,:. mani della N.K.W.D. è più che comprensibile». Duecommenti al Congresso Socialista Francese Dopo che il Congresso del Partito socialista francese si è chiuso cc,n i be"n noti risultati, è di particolare h;1teresse confrontare i c•mmenti ad esso di Lelio Basso e del compagno belga Victor La– rock. Entrambi presenziarono. al Congresso come delegati di partiti socialisti stranieri, ed enti'ambi si trovavano quindi nella migliore posizione per giudicare obiettivamente lo svolgimento dei dibattiti ino alle conclusion.i. Ma proprio questo fatto mostra, dato che i tiuc 'commenti soito sostanzialmente div,ersi, la profonda diversità tfelle due concezioni che li hanno ispiratri. E si vede, una volta di più, come la concezione fusionista, o unionista come direbbe Basso sia orfflai lontana dal socialismo europeo dei popoli occi• tlentaii, cioè dal socialismo democratico. ' iblioteca Gino Bianco L'articolo di Basso (« Il Con9:resso socialista francese » Avanti! del 27 agosto) è pieno di reticenze, di di1hhi dell'autore e di do– .mande che egli pone a se stesso. Il che è comprensibile ove si pensi che 'i due risultati principali che Basso e gli adepti suoi avrebbero desiderato dal Congresso, e cioè: sconfitta delle cositl– dette e< destre » {Blu.m-Ramadicr) e sconfessione del loro operato, e soprattutto affermazione di U)la politica di aYvicinamento e ~i collaborazione con i comunisti, eono stati ben lontani dall'essere n~n solo raggiunti ma D.eppure prospettati. Ma dove i fatti sono contrari alle sue aspettative, Basso sup• plisce come può con l'interpr~tazione. E sul primo dei due' punti .suaccennati scrive che « a una viflione sintetica », che è natural– mente la sua, « la vittoria di Guy Mollet, ·sulla omogeneità della Direzione, e sui suoi poteri di controllo anche nei confronti del /. Gruppo par1amentare, dei Ministri e del Presidente del Consiglio. rappresenta un notevole passo avanti per fare del Partito soeia• lista francese un partito moderno, organizzato e disciplinato ». Il ~che è vero ed è bene, ma bisogna aggiungere che la disciplina dr,l partito francese e ·tutt'altra cosa dalla disciplina come è in– tesa da Basso per il· suo partito. Per quanto riguarda i rapporti con i comunisti, Basso scrive clae « il Congresso non ha preso nessuna decisione » ma si affretta ad aggiungere che·« la ·logica stessa delle cose dovrà spingere 1'attuale Dire,zione · del Paitito, se vorrà uscire dalle secche della politica di r.ompromesso patrocinata da Ramadier, a tentare di superare gli attuali dissidi con i comunisti, non tqtti ~erto imputabili ai .socia• listi ». A questo punto, Basso dovrebbe dirci quali dunque, secon– d·o lùi, di questi dissidi sono imputabili ai .socialisti e quali ai comunisti {o forse alle circostanze?). Certo dalla sua frase pare ehe la ·maggior parte di essi spetti ai primi. Ma Basso non si rende conto, e non può renders.ene conto o non può scriverlo, che qui non si tratta di imputare colpe a questo od a quell'altro. Le cause del dissidio sono ben più profonde: esse hannò le loro radici nella diversità dj metodo, di struttura, di intenti <;lei due partiti. Evi. dentemente, in questa differenza, Basso parteggia per il partite comunista, al quale il partito socialista dovrebbe sforzarsi di se– r;riigliarè. Ben diverso da questo commento è quello di Victor Larock ( « li 1 Congresso di Lione » nel Peuple, organo del partito socialista be~ga). Qui, data la concordanza dell'autore con lo spirito che ba ar;i,imato il Congresso e quindi la sua soddisfazione per i risultati di questo, non affiorano dubbi o teniennamenti nell'interpretazione. Per il Larock, tre sono i punti che hanno· caratterizzato il Con• g esso ·del partito socialista francese. 1) La partecjpazione al go• verno, che ha dato luogo a nuDJerose e varie critiche, non è stata messa in causa. 2) II partito si è mostrato deciso, llella sua grande maggioranza, e più che nel passato, a tenere la distanza dagli sta1iniani. 3) Il Partito è unanime nell'idea di una Internazionale . europea e mondiale, la cui necessità· è oggi maggiore che maL Per quanto riguarda la partecipazione al Governo, il Larock osserva che la posizione del gabinetto Ramadier è oggi più forte, rispetto al Partito, di quanto nop lo fosse tre mesi fa. E queste anche ~ « il segretario generale Guy Mollet ha trovato logico, leale e convenientè pesare un poco sulla situazione per orientarla più nettamente a sinistra ». Quanto ai rapporti con i. comunisti, iJ Larok ricorda le critiche fatte ad essi dai socialisti francesi e l'invito rivolto al Congresso da Marceau Pivert di « lottare ad un tempo contro il capitalieme e contro il totalitai'ism9 'staliniano. In Francia come da noi, come in tutti i paesi dove il socialismo regola da sè la sua azione, qoe• · sti sono in effetti i suoi due avversari principali. I socialisti Iran• ccsi respingono con ragione l'~nticomunisino borghese, pur restan– do antitotalitari ». E ciò perchè- sono socialisti, perchè sono fran• cesi e perchè sono internazionalisti. In sostanza, proprio Gai discorsi di Pivert {il quale, come Basso sa bene, è con Mollet ecl altri firmatario della mozione di sinistra che ha ottenuto la mag– gioranza di 2.443 voti còntro 2.202 di quella di destra) appare l'idea ispiratrice del socialismo francese e non solo france·se: « fra ·1a Russia totalitaria e l'America capitalista il Socialismò interna• zionale, raggruppando le forze llive dei popoli occidentali, prende■- do direttamente contatto con· i popoli orientali ed esercitando s• di essi un'attrazione invincibile, è solo capace di crear~ le con4i– zioni psicologiche di una stabilità durevole >>. p. ga. Stante il forte aumento delle tariffe postali, sia– nio costretti a ridurre dal 25 al 15 1 % lo sconto per gli acquisti superiori alle dieci copie di opuscoli e vo– lumi di nostra pubblicazione. rimanendo a to(ale no– stro carico le spese di spedizione.

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