Critica Sociale - anno XXXIX - n. 14 - 16 luglio 1947

246 CRITICA SOCIALE ricorrano ad atti di violeriza o ad altri sistemi anti– democratici per rovesciare le istituzioni che il po·, ,polo si è date col referendum del 2 giugno 194·6. Evidentemente, questi nostri propositi non au'oriz– zano cerio a dichiarar,e che noi vogliamo darci in bracoio a Dc Gasperi, come hanno affermato Longo ,e Basso. Può significare che and:amo in cerca, co– me ha scritto Nenni, di una terza via, che è pur necessario trovare dopo che la prima, queJa del Tri– partito,. si è dimostra'a fallace e inconcludente, e la seconda, quella per cui d1mm:na ora il Governo De Gasperi, ci appare così piena di perico:i. Noi non ci a dattia mo a ch:udere tut:e le prospet'ive politiche del.' lta.ia neli'ambito in cui le rinchiude Nenni: · o il ritorno al Tripartito o il blocco del popolo, o, me– g·io artcora la mmaccia del blocco del popo:o come · mezzo per 'costringere la democrazia. cristiana a ri– costruire il Tripartito. La terza via che noi ricer– chiamo è quella che conduce all'attuazione di una po:itica socialista, che ci pare la so:a via di salvez– za in questo stato· di crisi in .cui da troppo lungo tem– po si .dibatte il nostro paese, che pure ha tante pos– sibilità di ,rinascità. Ne:Ja politica interna ,e ne:Jla politica internazio· nale noi corriamo risc.hio di essere presi in mezzo al cozzo di due b.occhi. All'in'erno si minaccia una ri– petizione de:Je vicende del 1!l19-22, che nol vogliamo assolutamente evit.are. Speravamo che la tr:ste e\pe– •rienza che allora si fece avrebbe insegnato n tener– sene lontani; è invece si soQo incamminati per que.la stessa via e mostrano di voler continuare per essa i .Joro passi anche queI:i che, come lo stesso !'licnni, in uno seri to su quegli anni sciagurati, ha fat'o una critica acerba del'a condotta che tennero allora i dirigenti dei part:ti socialista e comunista. Il sogna– to blocco. de.I popolo rischia di I.ornare ad essere un ama:gama di forze prive di una consapevole diret– tiva, agitate da una vaga speranza -e da un'impa– ziente attesa, irrl'quiete e disposte a muoversi irr o– gni direzione, atte quindi a creare ti.mori e bene ar– mate reazioni, a'.:e quali esse non hanno possibilit.à concrete di resistere ili modo sufficien'e. Questa po· li'.ica dei blocchi conduc-e quindi ne'.la nostra vita interna inesorabilmente al trionfo del"a reazione. Per questo noi la combnttiamo ,per questo insistiamo af-. finchè non si dia nessun pretes'o alle forze della con– servazione capita:istira di uscire fuori dai metodi pacifici della- democrazia, coi qua:i essi saranno si– curamente sconfitti, per ricorrere ai sistemi della vio'.enza, con i quali, per la padronanza delle forze armate che hanno tu'.tora in m·ano, per la potenza del danaro che p-ermeLe loro una larga coscrizione di gente prezzo.ala, hanno !e magg.:ori probabilità di vincere, interrompendo con un nuovo per:odo di reg:me ditta:orio il faticoso camm:no d-el!a demo– crazia. Impedire il cozzo di questi due blocchi non vuol dire scegliere una meta che sia a sinistra di qué:Ja dei destri, ma a destra di quella dei sinis'.ri. Queste paro:e hanno perduto oggi ogni preciso significa'o. Noi non vogliamo essere destri ·in nessuno dei si• gn:ficati che si attribuiscono alia parola, e non te• niamo neppur.e ad essere chiamati sinistri, special-· men'e poi quando il sinistrismo consiste nell'ado– zione'di me· odi agitatori i, che ·non possono avere .al-· tro effetto çhe di condurre il proletariato alla scon· fitta. Ripftiamo- con Léon B·um che la importanza di una r'voluzione non consiste nella sonorità d-e!Je paro,e con cui si proclama la volon•à di compierla, ma neJ:a vastità e nel benef-i.cio delle· trasformazioni -c·he con essa si compiono, anche se tut_to vi,ene pre– parato e compiuto con parsimoni~ di paro'.e e di gesti e senza spargimento di sangue. Da ·que~to punto di vista n()li ci sent:amo assai più rivo·uzionari del P.S.l e del P.C I. Essi hanno sin qui grida 1 .o mol'o, ma, pur avendo in mano, per 'Cir-· _ca tre anni, una parte ,considerev~le del potere, non BibliotecaGinòBianco hanno _saputo compiere nessuna audàce l'iforma di struttura, anzi non hanno saputo neppure ,creare le premesse di siffatte riforme. Diciamo di più: hanno accantonato ogni pi:ogràmma di socializzazioni, non hanno saputo volgere a un qualsiasi sviluppo l'a– zione del/I.R,.I., nel qual~ pure avev~no uno stru– men•.o I adatto per que]-e' riforme; non hanno saputo neppure iniziare quella riforma tr:butaria che, ol– tre a fornir-e allo Sta'o i mezzi per.promuovere una. più sollecita rinascita 'del paese, serviva anche ad e:iminare le p:,ù stridenti forme di ingiustizia e• conomica create dal regime fascista e dalla guerra. E quando noi, ,durante le trattative per risolv<'re la u:t'ma crisi, abbiamo cerca'.o di porre le basi per :1',:nizio di una politica finanziaria ,ed economica con– form e ai nostri princip:i socialisti, essi, invece che a.iu' ·are il nostro sforzo,. sia pure cercando dj as– su merne la direzione, non hanno saputo far a:tro che cercar di intorbidire le acque, spargendo intor– no al'.e nostre intenzioni le· p''ù sciocche e mai:gne in 1 .erpretazionL P così vantandosi di ,sa'.vare il· pro– letariato dal nostro tradimento, · Sè!illpre ·cosi esatti i nost~: ... compagni neìl'inter– pretare il pensiero a:trui. G:orni sono il nostro gi effe dimostrava su Umanità in quale maniera grossolana Pletro Nenni tra, isava' il pensiero espresso dal com• pagno be:ga De. Brourkère, che egli si onorava di chi-amare i.l «·mio amico». II De Brouckère, a pro– po~itci . della situazione presente della Francia, ri· cordavri come causa de:la calasirofe della repu_b~lica d: Weimar e del'.a democrar.:a tedc~cn siano stati « gli sforzi cortgiunti. del:'estrema destra nazionalista e deìl'e.strema sinis'ra comuni~fa ». Naturalmente era implicita in questa ri'evocaz:one di De Drouckè-re la condanna dell'attegg:amento in Francia, sia dei co– munisti che fomenlirno- s:ioperi e· agitazioni e ac– crescoHo così le difficoltà contro cui deve lottare il Governo Ra!lladier. quanto delle mene dei miJ'!aristi · e dei rèa:ri:onari che si fanno forti del prestigio di -cui gode De Gnul'p_ per sf.rultare a loro vantagg'o Io spirito nazionali's!a. Ma Nenni, che pur cita le pa• role di De Brouckère con evidenti segni di consen– so, se ne serve poi per condannare tanto la poU'ca di Ramadier quanto queJa che noi dichiariamo ne– cessaria per il nos'ro paese e ripete per la ennesima volta la sua convinzione del'a necess:tà di coi;tr:tuire il blocco del popo'o, uno «slogan> che, a dire il vero, neppure nel P.S.I. ha trova:o sin qui nesrnno che lo abbia fa 1 .to suo. E come contro il cozzo dei blocchi internd, cosi. vogliamo far opera per salvare l'Italia e l'Europa dal cozzo dei blocch,i internazionali. Anche qui non si tratta di tèner,e una terza vi:a che stia in mezzo Ira la destra e la sinistra. Ad Occiden'-e ·c'è il ri,gno del capitalismo d ei singo:i imprenditori e deii trusts, ad Oriente c'è un capi ta.ii mo di Stato, che è, in for· mà diversa, altr--ett.anto, e più, oppressivo e spieta!o, e noi vog:iamo invece ·lottare p-er la ·libertà da ogni oppressione capitalisfca. Ad Ocbdente c'è l'aspira– zione imperialistica rldl'americanismo, ad Oriente quella de;~o slavismo:- e noi vogliamo invece Io!tare per la frateJanza• dei popoli uni!.i, in condizione di · par,ità, da un vincolo di ·sol'darietà che si e. plichi nel'la forma dell'unione federa:e. E• perchè il piano Marsha'.l ci sembra, qualunque possa essere l'inten– zione di chi l'ha proposto, adatto a condurci ii que– sta soluzione, per questo noi lo saluf amo con fa· vore e ci compiacci:amo del a pronta adesione data· da.l'Italia, E non crediamo di dDver !.og.iiere a: noi trQ paese la possibilità di con'r'buire a! rafforzamento che potrà vénirne alla paciffca conviv,ema interna· zionale, wlo perchè :a Russia, con un atteggiamento ,che potrebbe riuscire veramente es'ziale alla causa d-ella pace, preferisce di nestare in disparte ed ob· b.:iga a. r,'manervi •.u'.ti co·oro che non ~en·ono· di · po'.er sottrarsi all'impero della sua volontà .. U. G. M.

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