Critica Sociale - anno XXXIX - n. 13 - 1 luglio 1947

CRITICA SOCIALE 227 ,IL MANIFESTO DEL P. S. L. I. A seguito dell.a sua riunione del 26 giugno, l'Esecutivo del Partito ha diramato ai compagni e alla classe ÙwQratrice il seguente ma:Iiifesto. che esprime il suo pensiero sulla situa• zione politica che è oggetto delle considerazioni da noi espo· s-tf nell' anticofo precedente. 1) L'attuale Governo·. De Gasperi è il prodotto più appa· · riscente della politica fusionista. Grazie a questa politica di abdicazione e di vassallaggio, un partito verso il quale, subito dopo la liberazione, andavano la' simpatia e le ardenti speranze della grande maggioranza del popolo lavoratore, e che, se avesse avuto la consapevolezza del suo dovere, avrebbe potuto diventare-·l'arbitro della situazidne, è oggi in frantumi e ridotto all'impotenza, mentre il suo posto è stato preso da una coalizione di interessi retrivi, chè rap• presenta l'inizio della controrivoluzione. 11 Ministero De Gas.peri è la prima manifestazione governat,iva della polariz· zazione, da noi -preveduta e, deprecata, il cui sviluppo ul,te• riore conc\urrebbe inesorabilmente al crollo della Re.pub• blica democratica, e, con essa, -d{ tutte le· condizioni del progresso e del successo del movimento proletario. Malgrado le intenzioni e i programmi sbandierati, l'at– tuale Governo è• destinato a diventare sempre più accentua• tamente lo strumento della riscossa monarchica, clericale e cons,ervatrice di un capitalismo impotente a ra.p-presentare gli interessi generali della società e della Nazione. Contro siffatto Governo l'atteggiamento del Partito socia· lista dei lav'oratori italiani non può essere che di inflessi• bile opposizione. Tr;i gli interessi che esso rappresenta e gli intetessi di cui si fa paladino il nostro Partito non vi può essere nulla di com une. ' ' 2) ·Contro il Governo 1li)eG.asperi si sono schierati i suoi complici del nefasto tripartito, del cui fallimento -da noi preveduto il Governo stesso •è uno dei prodotti. Nonostante i tentativi di dare alla low opposizione il carattere di sal– vagu'ardia delle istituzioni -democratiche repubblicane e de– gli interessi fondamentali ,deUa classe lavoratrice, il ·paFtito comunista e il partito ,fusionista non riescono a .mascher'are la vera natura di tale opposizione e il fine che ad essa è ass~gnato. Come emerge dalle dichiarezioni dei loro capi, questi due partiti si propongono di continuare nella politica diretta a controllare le ccleve di comando >> in un.a riedizione del cctripartito ». Nella t"ealtà, questa polit,ca d-el tutÌo estra– nea ai veri interessi della classe lavoratrice trova la sua spiegazion~ sul piano internazionale, favofisce 18 continua– zione di innaturali e pericolosi compromessi con la destra conservatrice, snatura e disgrega il fronte democratico re– pubblicano, asservendofo ·a una .politica cli potenza, il cui sbocco logico è il conflitto int1'rno o internazi-onale. Una nuova edizione del tripartito (o meglio del bipar· tito) necessariamente peggiorata, auzichè portare la c4'sse lavoratrice al votere, accelererà quel processo di disgregazio– ne e di ·taos e provoche~à quella definitiva bancarotta della rivoluzione democratica, le cui responsabilità risalgono non solo alla destra conservatrice, ma anche alla politica rinun– ziataria ciel socialismo fusionista. QuanÌo poi ai comunisti, con la loro o.pposiz;one, come già al Governo, essi mostrano di voler perseverare nella po• litica diretta alla dìstruzion" del socialismo indipendente. La loro tattica consiste nell'avviare, un po' dappertutto, sfruttando le occasioni più valide e con le denominazioni più diverse (« giunte per la difesa della libertà•>>, <e comitati per la difesa della Repubblica ») la formazione di ccbi-occhi popolari >>;nei quali vengono irretite quelle forze di sinistra che si illudono di organizzare in questo modo il fronte della classe lavoratrice e la difesa della Repubblica demo• ze che· mirano a salvare la civiltà non con ,incom– poste invettive, ma con opere costruttive. Va sempre più avvicinandosi l'ora estrema in cui noi potremo ancora sperare di poter dare una solu– zione socialista alla gravosa complessità di tanti pro– blemi. E' possibile che sotto questo assillo, che do– vrebbe esser tormentoso per tutti, non si ridesti nel– la grande maggioranza anche .dei nostri compagni di ieri il senso della gravosa, ma al tempo stesso allettante, responsabilità che noi socialisti abbiamo come i soli il cui programma e metodo d'azione può operare il miracolo di salvare la civiltà? U. G. M. ibliotecaGino Bianco cratica. In realtà, .attraverso i <e blocchi del popolo >>e la rie:ostruzione di :una falsa unità socialista, che dovrebbe effettuarsi in seno al P.S.I., i comunisti mirano a subordi• nare tulle le forze dei partiti di sinistra alla politica del loro partito che~ dei blocchi stessi è l'arbitro incontrastato~ realizzando così, in formµ larvata e per via indiretta, quel proces~o di fusione al quale sempre nel passa'to tutte le forze autenticamente socialiste si sono opposte in modo reciso per ·ragioni ideologiche e per ragioni politiche. Il P.S.L.I. respinge queste· prospettive, sostenendo così nella indipendenza del socialismo la continuità sostanziale del fronte democratico ed evitando quel processo di pola– rizzazione agli estremi, in fondo al quale è la disfalla della classe lavoratrice. · .. 3) Fedele alle ragioni che presiedettero alla sua costitu• zione, il P.S.L.1. non potrà dunque aderire nè ai blocchi popolari nè ai tentativi cli un'altra rifusione socialista pura e semplice, che fortifi1>herehbe la .politica fusionista. Il fine immediato che la nostra opposizione si pro.pone di conse· gufre non ha niente di comune con i fini immediati della politica comunista e fusionista·. · Il Partito socialista -dei lavoratori italiani dichiara ancora una volta che la sola garanzia delle istituzioni democratiche repubblicane, la sola garanzia della pace, la sola garanzia della giustizia sociale, consistono 1n un Governo la cui forza cli propuls_ione sia 1~ democrazia socialista e repubblicana, e che attm una politica veramente democratica, ispir:ila arrli inte~essi generali cl(\}la classe lavoratrice e, quindi, della ' Nazione. Un simile Governo è .perfettamente attuabile nel presente schieramento delle forze. parlamentari e può trovare la base di una sicura maggioranza nella ,parte sohieltamente repub– blicana della Democrazia cristiana, nei partiti del centro– sinistra, nel nostro Partito e nelle forze autonomiste rimaste nel Partito socialista italiano. ' Affinchè una tale 1naggioranza si formi o possa òare vita a un goveq10 capace •di arrestare il processo di disfacimento e di ridare una spinta in -avanti .alla rivoluzione democra• tica, due condizi,pni sono tuttavia indispensabili: 1) che nel Partito della Democrazia ,Cristiana prendano il soprav– .vento le forze· schiettamente poppJari e repubblicane decise a ~romperla con la politica clerico-conservatrice; 2) ~be il Partilo Socialista Italiano a sua volta riacquisti nei con– fronti del Partito Comunista, al quale è legato da un patto J.rennancnte di unità di azione, una effettiva e non soltanto verbale autonomia, che lo faccia capace di una politica vera. mente i:1dipendente. Il Partito c0111unista deve scegliere se appoggiare lealmente la formazione di un Governo a direzione socialista, e fare cosi gli interes,i della classe lavoratrice e della democrazia, oppure continuare nella sua opera -di disgrègazionè e di asservimento dellP. forze s·ocialiste e democratich<'. Noi auspichiamo ardentemente che il partito della Demo· crazia cristiana e il Partito socialista italiano trovino ben presto in sè le forze che imprinlano alla loro azione poli– tica il nuovo corso da nor suggerito. I tempi urgono. Se essi si sottrarranno a questo imperioso. dovere si renderanno colpevoli verso la classe lavoratrice e verso· il Paese di averlo privato dell'unico 'Governo che possa salvare l'It;lia dal baratro. 4) La politica delineata più sopra è e resta la politica del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani. Questa politica alla cui disciplinata applicazione l'esecutivo della Direzione chiama tutti gli organi de] Partito, e s.pecialmente la stampa e il gruppo parlamentare, dovrà essere sistematicamente di· vulgata e spiegata. La condizione pregiudiziale del suo suc– cesso è che nessuno dei nostri organi venga meno- ad essa e che, ìti omaggio alla libera disciplina che ci regge, ad es~a si conformino, al centro e alla periferia, tutti i nostri atti. Il P.S.L.I. è convinto che la soluzione da esso prospet· ' tata sia perfettamente attuabile nel .presenle schieramento e rapporto delle forze politiche del Paese. Se per colpa di altri tale soluzione non sarà tradotta nei fatti, il Partito socialista dei lavoratori continuerà inJles• sibile la sua lotta su due fronti rifiutando recisamenlè di associarsi a uno o all'altro dei due blocchi contrapposti, chiamando a raccolta attorno a sè tutte le forze coscienti dei reali interessi della classe lavoratrice e della Nazione, affinchè la nostra direttiva, respinta o impedita oggi, diventi in un domani non tardivo !.a direttiva comune di tutta la democrazia socialista e repubblicana.

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