Critica Sociale - anno XXXIX - n. 11 - 1 giugno 1947

186 CRITI:CASOCIALE capacità costruttiva, è quello, tra i maggiori uo– mir.i politici, che, col suo acre atteggiamento cri– tico ha più contribuito ad incoraggiare e aiutare l'op~ra corrosiva e distruttiva del qualunquismo. Probabilmente esistono motivi, su cui non ci importa tuttavia di avanzare alcuna ipotesi, di q1rnsta fiducia e. simpatia dei comunisti verso l'on. Nitti al quale non risulta che abbiano· posto nes– suna' tassativa condizione per la partecipazione al governo con lui. I socialisti del P ..S.I., per quanto consta, hanno posto la sola condizione che le elezioni per l';ssemblea legislativa avvengano ' entro ·ottobre, richiesta che ·evidentemente no;n può avere nessuna giustif_icazione ispirata a mo– tivi di pubblico interesse, giacchè non è passato neppùre un anno da qu,elle elezioni del 2 giugI,10 in cui il Paese ha potuto esprimere il proprio pensiero, e nessuna esigenza di democrazia può addursi quindi per reclàrpare una nuova pronta consultazione della volontà popolare, anche ,pas– sando 'sopra alla necessità che l'infelice progetto di Costituzione sia oggetto di una ponderata di– scussione da parte della Costituente, la quale non si senta. forzata dall'obbligo impostole di con– cludere l'opera sua entro µn termine ehe ormai appare assolutamente insufficiente ad una ela– borazione che voglia· avere anche soltanto appa– renza di · serietà. Evidentemente, solo alla stre– gua di un interesse elettorale si può spiegare la fretta di aver le elezioni ad 0ttobre, prima che ' ·progredisca troppo quell'opera di sgretolamento che il P.S.I. viene preparando a se stesso, in :rm– sura sempr~ crescente, con la grettezza settaria dei suoi atteggiamenti, ispirati da un'assoluta in– comprensione della funzione che spetta ad un par– tito socialista, nell'interesse del proletariato, spe– cialmente nella situazione nazionale e internazio– nale che stiamo attraversando. · Nonostante la buona disposizione dei comunisti e dei socialisti, l'on. Nitti non è però riusèito ad assolvere l'incarico che gli era stato offerto e che egli wevà dichiarato di accettare, e il suo ten– tativo è rimasto infruttuoso, anche dopo che, so.tto ·· apparenza di succedergli nel mandato, è sceso in campo, a cercar di aiutare l'opera sua, l'Òn. Orlando ,a ciò espressamente delegato daÌl'on. De Nicola. Di questo risultato sono rimasti assai mal– contenti il P.S.I. e· il P.C.I., i quali hanno addos– sato al nostro partito la colpa di aver reso, im– possibile quella soluzione della crisi che essi era– no disposti ad accogliere con_favore, e ci hanno accusato di aver fatto in questo modo il giuoéo della Democrazia Crìstiana, per. un accordo stret– to con essii,. Alle punzecchiature e alle volgari contumelie dei f1+sionisti e dei comunisti con– tr:o di noi si sono aggiunte questa volta anche -le acrimoniose accuse di alcuni giornali di destra, segnatamente del « Corriere della Sera», che ha interrotto per l'occasione le. sue abitudini panto– folaie, riprese sotto la grigia e sorniona dire– ziop.e dell'Emanuel. Noi non siamo di, quelli che dai biasimi o dalle lodi dell'avversario_ traggono BibliotecaGinoBianco l'ispirazione per decidere se hanno seguìto la giu– sta via o hanno invece errato, come suggeriva un tempo, con fa sua retorica superficialità, En– rico Ferri, al tempo delle lotte famose tra ri– formismo ·e rivoluzionarismo. Noi. cerchiamo dalla meditazione e dal richiamo della nostra coscienza il mezzo per accorgerci s~ abbiamo fatto bene o male. Ad ogni. modo siamo lieti cp.e l'atteggia– mento, a~tioso tenuto a nostro riguardo dalla stampa di destra (evidentemente ispirata dalla preoccupazione di veder deluse le frementi speran– ze del capitalismo, ansioso di ricuperare tutta la sua libertà) attesti ancora una volta la mll.– levolenza menzognera con cui comunisti e fusio– nisti si industriano 1 di farci apparire, agli ,occhi della parte più ingenua e meno preparata del proletariato, come consapevoli struménti degli in– teressi e delle mire reazionarie della borghesia. Lru colpa che ci viene -mossa è di aver avanzato ·1a richiesta· della formazione, in seno al nuovo · Ministero, di una direzione dei dicasteri econo– mici-finanziari, i quali dòvrebbero essere affidati ad uomini che abbiano concorde indirizzo di pen– siero intorno alla via da" seguire per risolvere i difficili problemi che ur-gono così assill;mti e pe– santi sulla vita del Paese. Si è detto che la pre– tesa è assurda, perchè non si può costi_tuire un 'Ministero entro il Ministero, non si può esaùto– rrare chi ha funzione di dirigere ,l'azione di tutto il Governo, costituendo una direzione indipen– dente degli affari economici. In• realtà non sr chied~va e non. si chiede nìente di simile. Le li– nee direttive della politica ecomlinica finanziaria dovrebbero essere concertate e stabilite d'accordo tra, tutti i membri del Governo e al Capo di que– sto sarebbe naturalmente riservato il diritto, ine– rente alle respo'nsabilità che egli ha, di interve– nire in ogni momento. a vigilare e giudicare l'in– dirizzo dell'azione compiuta dai dicasteri econo– mici-finanziari. Quello. che si voleva e· si· vuole e si deve assolutamente volere è -che quella azio– ne non sia svolta, nei diversi dicasteri, c~m fini e con, metodi· discordanti, i cui' effetti corrano rischio di a~ullarsi vicendevolmente. Ognuno ve– de l'assurdità e il danno dè1 fatto ·che, o per vo~ lontà propria o per incapacità a resistere a ten– denze che operino dall'esterno o ·entro lo stesso àmbito del pròprio dicastero, il Mìnistro dell'In– dustria - poniamo - indulga a una politica autarchica o consenfa di mantenere un sistema di protezione, per mezzo di sovvenzioni o di ta– riffe dogànali o in qualsiasi altra forma, ad es: all'industria siderurgica, mentre il Ministro dei ·Commercio-' Estero rivolga i suoi sforzi a in– tensificare . al massimo possibile gli scambi con l'Estero, disposto a sacrificare la vita artificiale dell'industria pesante, vera piovra della nostra fi. nanza ed economia, per favorire l'esportazione dei· prodotti della fiorente industria. cotoniera e della orto-f~tti:coltura. Ecco. l'opportunità di un coor– dinamento nell'opera di quei diversi dicasteri, per mezzo di perso;na che possa dedicare a questo còmpito tutfo ìl tempo necessario, non distratto

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