Critica Sociale - anno XXXIX - n. 11 - 1 giugno 1947

Critica 'Sociale , RIVISTA· Q_UINDICINA.LEDEL SOCIA.'LISMO ' Fondata da FILIPPO T,URATJ 1 ' In Italia:· Anno L. 600 (Abbon. sostenitore L.1500) - Semestre L.· 320 - Trimestre L.160 DIREZIONE EAMMINISTR.: Milano, Piazza Dlaz, 5 ■ TeÌ. 16,220 - 16,319. Romà, Via Sistina, 48 C, C, post. per ebbonatl ':'• 3-11225 :: Spedizione In abbona,nonto postai• : gruppo Il Anno XXXIX - N. 11 Un. numero separato L. ·30 Milano, 1° g1ugn~ 1947 SOMMARIO Politica ed attualità ll dovere dell'ora (,U. G. M,) In attesa della Costituzione (ALESSANDRO LEVI) Contro il regiona!ismo (LUIGI PRETI) Problemi economici e sociali U problema mHitare - IV (continua). (LEoNARDO, GATTO RorssARD) I( problema economico-finanziario (CABLO PAGLIER<>) Storia, filosofia, varietà La crisi della, civiltèi (contin~azione e fine) (FRITZ S<rERNBERG) La religio~ità del bisogno (LEONARDO Qom<) Salari e razionamento in Russia (ROLANDO BALDUCCl) Fatti e commenti de.Il~ st;,,,,pa i~a!iana ~d estera (p, ga e sticus) Ciò che •si stampa: D. H. LAWRBNCE, L'amante di Lady Chat- terley (PIERO GALL~)- Il dovere dell'ora Le vicende di questa nuova crisi di governo costituiscono uno dei segni più. evidenti del– l'estremo .disorientamento in cui è caduta la vita politica italiana. Non ci importa di indagare quale dei tre partiti che facevano parte della coalizione governativa sia il maggior responsa– bile della 'situazione èhe si è venuta creando, e segnatamente se l'appunto aggressivo mosso dalla Direzione del P.S.I. all'on. D~ Gasperi possa aver costituito per questo un legittimo motivo per present~re al .Capo Provvisorio dello Stato le di– m1ss10ni, o se invece il preceqente di_scorso del– l'on. De Gasperi a,lla radio possa aver costituito un legittimo motivo per l'aspra censura mossa. a lui dal P.S.I. La cosa ci interessa infatti me– diocremente. Quello che importa notare è che questa crisi, seguìta a meno di tre mes.i dl di– stanza dalla soluzione della precedente, contri– buisce a renderei anèhe più difficile la penosa si– tuazione iri cui versa il nostro· Paese' e ad accre– scere il discredito in cui l'hàrino gettato, di fronte all'Estero, l'insipienza e l'inconsistenza morale o Bianco degli uom(ni di governo, dimostratisi troppo più solleciti delle fortune del proprio partito che della salvezza della Nazione. ' ·Non abbiamo bisogno di rievocare qui le vi– cende della crist, non, ancora risolta nel momento in cui uoi Scriviamo. Dopo il nuovo disgraziato tentativo, iniziato tre mesi fa, di un governo dei tre partiti prepon.deranti, è sembrato inoppor– tuno dare al Paese l'immediata impressione che si volesse insistere nella continuazione déllo stesso sistema, nella cui efficienza nessuno può avere OTlllai fiducia, ma che certo risponde agli inte– ressi dei partiti che si dividono le... responsabi– lità del potere, senza le quali difficilmente riu– scir-ebbero a mantenere strette alla propria for-. tuna le clientele che si sono costituite attorno ad essi. Pe:r la convenienza di evitare quell'impres– sione l'on. De Gasperi ed altri hanno· indicato al Capo ProvvisoriQ dello Stato l'on. Orlando e l'~n. Nitti come gli uomini più _adatti a costituire il nuovo Ministero. Di questi due, l'on. Orlando non incontrò la simpatia del P.S.I. e del P.C.I., e fu messo in disparte; mentre parve loro ben ac– cetto, specialmente ai comunisti. il nome dell'on. Nitti, come del resto si sapèva da tempo, per ragioni che non app·arisc.0no tuttavia molto chia– re. Noi ·riconosciamo infatti che l'on. Nitti ha dimostrato, quando fu al Govèrn.o nel 1919-20, un lodevolissimo intento di avviare la vita del nostro paese e la struttura dello Stato verso ri– forme rispondenti alle nuove, esigenze ·della de– mocrazia e della dignità e del' diritto del lavoro, intento rimasto infruttuoso, oltrechè per le resi– stenze delle correnti reazionarie, anche per l'in– comprensione dell'inconcludente massimalismo che allora resse, per nostra sfortuna, le sorti del nostro partito; riconosciamo anche all'on. Nitti il me;rit0 di non aver mai fatto nessuna concessione al fascismo e di aver perciò preferito di affron– tare. le ingiurie, le violenze e l'esilio; ma non possiamo neppure trascurare il fatto che il suo pensiero politico non appare ormai più davvero inspirato a una chiara consapevolezza delle esi– genze cui deve corrispondere l'opera del governo, almeno secondo la concezione che di esse ·hanno i partiti di sinistra, in ispecie quelli che si di– cono partiti di' proletariato; non possiamo nep– pure dimenticare che, dopo il ritorno alla vita politica, l'on. Nitti, pur essendo dotato di una

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