Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 10 - 16 maggio 1946

156 CRITICA SOCIALE gliere le richieste di eredito corto, medio e lungo, per pai · il lavoro per l'agganoiament-0 dei ceti medi, mentre nel Cor- trasmetterle, come indicato in appresso, agli Istituti regio. rieire l'autore,· dopo aver affermato che detti ceti n-on avreb. nali, ool proprio ·motivato parere; bero 3lcun comune interesse· di ,classe, afferma che i partiti b) federare regionalmente le Casse Rurali, che pertanto politici dovrebbero legar~ « a democratiche soluzioni costrut- farebbero capo- ad Istituti Feà,e,rali di Credito Agrario• (in tive che -00nsentano loro di esplicare quei,moventi di libertà varie reg,ioni• essi esisto-no già). l'ali Istituti dovrebbero de- e di giustizia sociale che non -sono per essi vana parola ». cidere sullé richieste d.i credito_, sottoposte loro nel m~do Ma i partiti, sempre seoond,o l'a~tioolista, avrebbero trascu- che è stato detto, salvo per i prestiti a lunga scadenza supe- rato questa propagand11 e, in definitiva, sarebbero proprio i ranti determinati limiti d'importo e di termine, per i quali ceiti medi, questi bènedetti oeti medi, come li .chiamava Fi- dovrebbero :a loro volta ricorrere all'autorizzazione del Con- lippo Turati, ad aver ragione di 1,erdere la pazienza! _ s·orzio Nazionale, cui farebbero capo. Essi inoltre dovreb- Mi sia consentito di dissentire sia dall'una che dall'altra bero controllare la gestione delle Casse Rurali, ri-cevere da opinione, le quali, se .pur diverse per la loro origine e per queste i ltoro fondi liberi e rifornirle delle necessità di cassa. i,J loro fine :politico, si trov~no d'accordo nel negare ai ceti Potrebbero altJresì ricevere direttamente -richieste di mutui; medi un comune omogeneo interesse e nel volèrli legare od c) sottoparre gli Istituti, Federali al controllo diretto del agganciarie ad un partito, ma non ad inquadrarli e proteggerli Consorzio Nazionak di Credito Agrario, il quale pertanto, come tutti gli altri lavoratori. oltre a partaire ·a sè la massa dei mezzi monetari disp,onibHi Temo p.erò che anche qui, come in molte altre discussioni per il settore in questione, verrebbe a gestiTe il complesso e .polemiche, il dissenso e l'incomprensione dipendano da delJe .-isorse del credito agrario. Nei confronii degli istituti un equivoco sul significato che qualcuno di noi è porùlto a regionali, esso funzionerebbe da cassa .di compensa.zione, in dare a delJe frasi, anche se entrate nell'uso comune. qu a,nto riceverebbe da essi i fondi in eccedenza e1.i riforni- Chi sono, in definitiva, questi ceti medi nell'anno di grazia rebbe di liquidi in caso di bisogno; a loro favore potrebbe 1946, dopo ventitrè anni di fascismo e dopo cinque anni inoltre compiere o-perazioni di risconto d.i cambiali. Il Con- } di guerra? Sono forse gli stessi verso cui Filippo Turati si sorzio god.-ebbe, entro certiÌ limiti, dell'aiuto ·de lo Stato e sarebbe pertanto sottoposto a partico,lare vigilanza da parte.. mostrava, a ragi~ne, inso~erente_ ancor prima de~'altra ~er-. degli or'g·ani centrali; il suo presidente dovrebbe essere di .-a? O non sono mvece cosi profondamente mutati economica. - , mente, moralmente, soeialmente e politi-camente 9a meritare nomina statale. _ AgH altri Enti· esercenti ora i) credito ag!ario, sia d'eser• tutto il nosti,o interessamento, non per legarli od aggan- cizio sia di miglioramento, nQn compresi in questo piano, cia,(li (terminologia che -sa di, capestro,) ma per riunirli nel- dovrebbe essere revocata gradualmente, eventualmente, salvo l'unica ed inscindibile massa dei lavorato.-i? qualche eccezio-ne, l'autorizza_zione a compiere tali opera- Ecco gli interrogativi ·necessari. Questi derelitti orfanelli., zioni. . · che molto spesso, e -a torto, si con(Òndori,o con 'ia piccola borghesia, sono invece, per la grande maggioranza, autentici lavoratori, sfruttati e sacrificati dalla piccola e grande bor– ghesia; sono dei « miserabili in oolletto e•polsini », a cui manca qualsiasi inquadramento, di classe e qualsiasi prole• . zione collettiva; sono degli sbandati e dei malcontenti, che nella d•ispe'razione si gettano talvolta nelle braccia dei loro peggiori nemici. Ma ,costituiscono ,in definitivi!, nella 1oro stra·gmnde maggioranza, una classe di autentici proletari. f) Il finan~erot,0 della ricostruzione edilizia. - Anche la .-icostruzione edilizia richiede una massa imponente di mezzi finanziari, che so.Jo Ìn piccola parte ·saranno erogati dallo Stato sotto forma di risarcimento• dei danni subiti.· Bi– sogna qu'indj predisporre una organizzazione •creditizia che possa efficientemente assolvere .il compito di finanziare le le ope.re di\ restauro e di oost,ruzione. · P oichè si tratta di effettuare 1m'aziorn~~rdinata di racco,lta dei •mezzi disponjbiili e ,di ridistr.ihuzione di tali mezzi se– oondo un piano generafo, e datq che tale compito non può · essere espletato se non da un solo centr,o propulsore e coor– dinato-re, riteniamo necessa.ria la costituzione di un Consorzio /\ azionai.e per il Crediio EdiT!izio, oon l; partecipazione di tutt-i_gli jstituti di credito edilizio e fondiario, di aziende di credito ordinari<Jl'Je -di -soci1e1àd'assicurazione.• Tale Consorzio potrebbe funzionare atliraverso, gli sport~lli dei suoi parte- cipanti. L'azione alla perjferia continuerebbe ·ad essere svol1'3 dagli Istituti di, c~edit,o edilizio e fondiario, che sono soddi-sfacen– temente attrezzati, naturalmente intonata ai eriteri generali formulati dal Consorzio Nazionale. GrnsEPPE CoLoIÌ1:B1N1 Socialismo e ceti medi La quelS'tione dei oem. medi si è affacciata frequentemente 11eil.l.e 1•olerrtJichemteme del nostro Partito, specialmente riel pe,-,iodo pr.econgresswale, e anche al Congresso ha dato occa– svone a spun,ti demagogici d1a, parte di qualch~ membro della veccltia e nuova Dire'iiane d!el PartiuJ; il cui çorot~g,w, di fronte a oeroe categorie dei così detti " ceti .medi ", era stato asseti.meno intratllSigente e rettilineo di qu ello ten uw àa noi,. cwi pur si moveva e si muove acclllsa di vol.er trasformare in " polvllica dei ceti medi " la politioa· di pro,letariato del nostro Partiio. · . - . Per ,dimostrare l'in~onsistenz·a di queslie speculaziollii'dema. go~ic_he intendiamo tmlitare a fondo l;argom,e,nto, intorno ·a cui già in_ tempi lontàni la Critica ebbe a pubblioare un ampio e lucidilssim-0 studio &i Ro&oil,fo Mandolfo, oltre ad altri scn•tt,i minori. ·Riprendiam-0 ora la trattazione p,1J>b-li– oando i due sori./Jtiche regl1'0'1IO, ·pervenutJici già da ·f"ì'111-pO. (I) La c. s. Una mozione vo,tata il 27 gennaio a Milano dal III Con– g,resso Provinc,iale della Federazione 'Giovanile Socialista· e un· artioolo apparso sul CÒrriere d:'informazi0ne del 31 gennaio a firma iG. B. mi danno l'occasione di ritornare sÙl- l'argomento, dei. 'ramosi ceii medi. __ ,La. Federazion..e Giovanile Sodalista, ha fatto voti perchè . il Partito, pu~ mantenendo i.I suo caratiere classista, potenzi BibliotecaGino Bianco Il « ceto inedio », nel perio-do precedente l'altra guerra, era per l'appunto chiamato così, perchè oostituiva, almeno economicamente, un passa·ggio tra Ja classe operaia e quella dei piccoli proprietar.i. L'impiegalo·, il maestro, il professore, il piccolo professionista, l'artigiaino, .lo scrittoré, l'artista·: ecco. il ceto medio che sulla fine dell'altro secolo, o giù· di lì, aveva, sì, anche allo,ra una vita grama, ma certo economi._ camente e socialmente migliore di quella dell'operai'() e ·del OÒntàdino. Ma poi segua il primo .conflitto mondiale, e poi ventitrè anni di dittatu,:a fascista, e poi ancora i cinque do-lo– rosissimi anni di questa- guerra, con le conseguenze econo-- mkhe; politiche e sociali che· tutti conosciamo. · · E i• ·oeii medli, pur continuando a chiamarsi così diven• nero invece oeii umili quanto quelli degli. operai e dei 'OOn– tadini ! Economicamente infatti essi si trovano fra quelli che più risentirono della ·svalutazione de}la ..moneta, mentré la modesl1a, per non di,re la povertà, della loro esistenza li espo. ne quo'tid.ianamente ad infinite umiliazioni. Dal punto di vista sociale essi oostitui.scono poi una massa anche numerica– mente importante, con interess, comuni ed omo-genei. Resta il fattore' politico, Qui certe critiche ad essi rivolte non sono del tutto .prive di fondamento. Si dice infatti spesso e volentieri ehe i « ceti medi », se non sono stati i magg.i9-ri responsabili dell'avvento e della_ pe~manenza :il potere del fascismo, vi hanno però notevolmente concorso con la 1oro sup,ina passività. ·Ma anche su questa accusa, a parte la pa– _ra'bola del fuscello ,e della trave, vqgliamo davvero..cristalliz– zare l'avyenire po!itico del Partito, oon un processo collettiv,o -oontro tutti ooloo:o, che hanno subito, passivamente le vio- .lenze fasciste? · ·· D'altronde, se molti le hanno subite, altri - o innume. revole schiera - hanno lottato clandestinamente e patito durante il defunto regime e l'occupazione straniera; ed hanno r poi combattuto nelle nle partigiane per la libertà e per il nostro riscatto. Si obbietta infine: i « ceti medi » sono co-stituiti da pk– còli borghesi, avversari irreducibili della classe ,lavoratrice. Ora forse sta propr-io qui l'equivooo che· ci separa dai nostri avversari: non confondiamo, per carità, i « ceti medi >>. con la .« piccola bo-rghesia ». Bottegai, salumieri, yettori, piccoli imprenditori in gran par.te borsaneristi: questi, costituiscono fa nuova piccola borghesia, sorta da quest'ultim?, guerra·; non certo gli impiegati, i maestri, i piccoli professi'Onisti, gli a.-. tisti, ecc. I .primi tendono• oon tutte le loro forze a diventare dei pi:èòoli o grandi propl'j,'etari. Avversari .irreducibiH di ' .

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