Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 10 - 16 maggio 1946

. 152 CRITICA SOCIALE ~elice. Il fascismo-:- _no.nal!c?r~ tot'.1lit;i:io - dopo aver imbarcato sulla navicella 111m1stenale 1 suoi due lea– ders, la travolse senza fatica. Non ci sémbra che mi– gliot fortuna stia per _avere il ·secondo tentativo, ,guello dell a~uale ~emocraz1a del .lavoro, uella quale coabi– tano 1 vecchi radicali di Ruini e i riformisti di Bo- l1òmi. _ , . . ,M~ggi~i:i possibilità di ·".ita sembrava a_ver~ il partito· · d az10ne, 11quale, nel ·penodo della cosp1raz1one e -del- 1,a lotta cla~de_stina,_ sv~Ise _un n~olo di: primo piano, e _an~or o?'g1 si_fregia d1 _bei ~om~ ed ha un manip'olo .d1 g10va111colti e appass1bnatl; ma le recenti elezioni ammini:;trative haimo de1:iunziato lo sciarso sèo-uito ch'esso ha nell'opinione pubblica. Gli elettori si''sorio o_rientati verso i tre grandi partiti. (comunista socia– lista, democristiano). I ceti medii difficilment~ irreo-– gimen~abili, si· son dispersi, oppure - u.nitamente . alla piccola borghesia scettica e incredula - temendo d~l comunismo, per istinto più -che per convinzione ra– g10nata, e dei socialisti, alleati dei comunisti nei co– mu13:i rurali, han dato .il voto· al partito dello scudo crociato. · · · ·, 1-'otse, subito dopo ·la liberazione, una fusione tra il partit-o ,d-'azio·ne - .efficiente nel Nord-e-pfessochè· ine– sistent~· nel Sud - e la deùiocrazia del lavorò' - asso– lutamerltè inesistente· af di •qua de,la linea gotica ~, sarebbe stata possibile ed anche augurabile dando vita • ad un partito medio abbastanza. forte, e·rede della de-· !JlOcrazia_di Agostino Bertani e di Felice Cavalletti, ,1! quale avrebbe. svolto una: utile funzione di media– zione- tra la sinistra comu)lista e socialista e la •destra democristiana e liberale. Ciò non .avven_ne, forse più per difetto di uomi-ni· che per mancanza di con-dizioni obiettive. · · I congressi dei due' partiti hanno approfondito fra di loro il· sole.o :anzichè colmarlo, il primo essendosi sbandato a sinistra, dando vi,ta a: un ·terzo e makerb P'.1rtito s?cialist,ico (il gruppò di Parri vagola in cerca d1 un orientamento), e il SE:condo essendosi ancor· più s_po~tato a _dest_ra:,dando vita a ·tm'uU:ione - sia pure !mutata al peri.odo elettorale e però transeunte - che coilvoglia i vecchi radicali, i. riformisti, i liberali i ?emocratici, i nittiani, doè tutti quegli elementi, ~lle 11popolo, comprensivamente e causticamente, ha sem– pre_ definito e~se~e qiie!li della nebbi(l. Ma sono_ qpL tam senza soléiat1. Echi del passato che non torna-. . È quindi venuto a· mancare un partito democratico forte, omogeneo, organièo, au_tonomo, · con una sua fisionomia ·ben definùa, che fosse- uno degli ele_menti neeessari alla vita politica italiana ·e -aprisse la. strada al socialismo. · · -La funzione storica di partito di -realizzazion~ è· p«s– sata quindi pè inter.o al_Partito socialista, il quale ~ oltre alla sua specifica funzione. di partito della classe lavoratrice, -'- dovrà assumersi anche quella della de– mocrazia scompar•sa e ·non risorta come pa:r_tito, per procedere oltre; nel cammino delle gr:_;i.ndi finalità so– ciali, per il proletadato e c'Ol proletatiato, di cui sarào ·la voce. ' · · Come· il_ Partito socialista, fino al priino quindice-n– Jtio del secolo, ·fu -l'aculeo del partito radicale e lo spi11se a svolgere un'utile democrazia di governo, çosl oggi, nell'eterno ·divenfre delle forze, esso· stesso· deve assumere le fu!Jzi~ni di 'pa_rtito realizz:atore, int{'.rpre 0 ta~1d_o .e conc".eeando i bi_sogni di tut~a la gente del lavoro. .. Probabilmen~e fra m·ezzo-secolo (quarltu11que il me– stiere di prof.eta sia molto aleatorio) a11che il suo·com– pito· sarà es3rurito: allòra vérrà ·sostituito· dàll'incal– _zante partito co!J1Unista, che, 1compiuto il suo ciclo, cederà alla_ sua· volta il ca'mpo ad 1,1naltro, e così via. Ma _qggi·tutto indica il P:arfito socialista con1e il pro. tago11ista della nuova_ storia. · · - · _ Il· congresso di Firenze disse. tutto questo? No, èer– to, ma ne enunciò le premesse, quando stabilì uu'aufo– nomia e un'indipen·denza che fissaùo una fisionomia diversa (ma non opposta) da quella comunista. - Non spavelltiamoci. « Tutto trapassa -e nulla. p11ò morir», disse il ·poeta. L'importante' è che iÌ Sociali-· smo cammini, diventi carne e sangue della nuova so- . cietà che si annunzia. - · A C'ostituentè• 'aperta, appariranno certamente ·nel delò p"òlitico miove costellaziohi. ,) . RENATO ~AR]\,[IROLI. -BibliotecaGino-Bi.anca.- Appunti sulla nuova 1 costitu– zione: 1'art. 1 de_lfuturo Statuto , , • ' I i " • . ' .Ho sentito -d!re che un giurista di aito intelletto e cl! au1;>terosentunento reli~ios_o avrebbe esl?resso l·'opi-· n:one. che la nuova Coshtuz10ne debba riprodurre il 1 . articolo dello Statuto del 1848 o, quanto m·eno, con– !enerne uuo analogo .. Non so. •se l'jnf(,llrnrnzionè, o-iunta m forma alquanto vagaai miei oreccbi sia èsatta.· Se _lo è,_ p',r quanto profonda sia là defere~za ch'io· sento ·per 1_!valore .scienti_fii::oe (ciò che, secondo mé, ha ttn pr_eg1O ancora magg10re)_ per l'elev.atezza morale di·quel .11110 collega, d_ebl;)O dichiarare. che su questo punto dis-· sento nettamente da lui. . So be_niss~mo qua;1to sia delicata al riguardo la situa. · ZJ.one d! ~h1 appartiene ad una-stirpe la quale, quanto alla rehg10ne profes-sata dai più dei suoi discendenti n_on rap~r~senta se_n~b u_n'infÌ:ma mino1:apza d~ fro11t~ a~, prop.r1 _con_naz10nah. S1tuaz10i1e, aggmngerò, tanto p1u ~ehcata m quest? momeuto storico, nel quale· è anco_ra dol?r:11!te, a dir così, n_ella stessa nostra carne 1~ piaga di m1que persecuziom, e non può noil essere v1v0_ e ~ur evole -nel nostro cuore· un. sentimento di grahtu~ 1.ne per. la fraterna.simpatia~ consolatrice diniÒ– stratac1 · dall'enorme maggioranza dei nostri coùcitta– ·dini, e per la carità; veramente C'risti:ana di cui tanti e tanti sacerdoti ed istituti ·della Chiesa' Cattoiica fu– rono largl:ti verso i più ·infelici e bisognosi tra noi. . Ad ogn,1 modo, anche se oggi tali motjvi non m'im– ponessero un_.ri_serbo particolare, io mi sar'ei sempre vergognato d1 dir parola che sonasse meno che-rio-uar- - dosa· pe! le convinzioni religiose di chi che· sia~ Ma · la quest1011e relativa alla conservaziohe od·:all'abolizione dell'art. 1° del tuttora ·vigente Statuto, o di .altra for– mula dello stesso ·gignjfica~o, va posta, a parer -mio sopra un terreno esclusivamente giu'ridico. · • ·' . L'a,rt. t ·aello Statuto Atbertino. . Tale artic?lb, che si. do~rebbe presumere·uoto a tutti, suo~a, precisamente, così: « LaJeligione cattoUca apo– stolica e ronwna è la sola reiigio1ie delbo Stato. -Gti •Gbt,,,-i· culti_ ora esistenti' sono tollerati confoniiemente ·auè legg{».· - · , · -- . Non_ è prqp~io i!_~a'so d'indugiarsi in un'esegesi s1o– nc~ d1 tal_e.~1spos1z:?ne, · facendo sfoggio d:'una. troppo .facile -erud1z10ne, p1u.,o.meno d'accatto. Non è nem– meno il caso çli .soffermarsi a rièordare come, fino ao-li · Accordi Laterànen 9·i del 1929, o--li· scrittòri di mao-o-iire prtodossia costituzionale fossefo- concordi nel -~;'e di ·quell'articolo un'iu_terpretaziotré assai .mode·sta · e di– ~es~a (qu~nd'ero •studen~e, _ci s'inseg.nava che quel- . 1 articolo, m fondo, non ,s1gmficav-a se noti che le ceri- • mo?ie -religiose ?\le· qt/~H il G?verno credes-se ·dì par-' tec1p,e1reerano quelle della Chiesa Cattolica e. che le feste civili riconosciuté d~l-lo•Stat_o erano i_ngran parte q~el~e stesse del ,cale_ndano ca~tohco). Nè ,qu•i·è il luogo d1 discutere la maggior protez10he che dalle-nuovenor- .· mè' penali fu accordata· aile cerimonie dei' culto catto– lico in confi:onto di quelle degli .altri culti· anìmes;i. ).\fa non 1111 sembra nemmeno che· sia neces.sario d'in– tav?lare _mm dì,scussioue di natura politica su l'oppor– tumt_à d_1,mantenere. o di abolire· tale articolo. 'Qualun– que abbia ad-essere 11·peso che, nelJa Costituente avrà . la de_mocrazia• crtstialia, io' credo che' non vi ·si; ties– s~nQ, .nei;nmerio il più acceso antidericale·, il quale · ntenga che un'eventuale ·denunci~ del trattato e dei concorda~? sia proprio fa prima cosa a cui -pensare : · ben alt!1 prolrle~1 che 11011que!Jo di ripi;endere i·n . esame 1 ~p~ortr fra lo Stato_ e la Chiesa aspettano urg-ente soJ11z1one. · , . Sul. t~rren,o giur~dico,_ il ·quesito :'-- n on ·già di fali rapporti,. eh è assai èomple_sso, ~ ben.sl, come l'art. r ·dell'attuale Statuto, della « refi'o-ione dello Stato » è al~ei:io a n:iio -sommesso ma fer~o parer~, molto s~m: pl)ce. E /sia detto con tutto .il rispetto per chi soste– nes•se 1'opinicme · contraria} non può ammettere iii b11011.q_ logica giuridica; se non_una soluzione uegat'iva. P~rc~~ lo. -Stato è· ·un~ perso11a giuridic,a, e le r.er.sone gmnçl!che, come . tah, non ha1111011na· reli1d0;iè. Vi _ poss?no. ";Ssere, bensl., ·eorpor_azioni. e fonclàziomi, ie quali abbiano per scopo que·llo cli diJendere ·cli pro– _muover-e, ·di propa_g-41re il. ·sentimènto ·reHglos~. Ma +0 · Stato, 1;1on_potendo es-sere oggi, secondo me, se ·n91!-

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