Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 10 - 16 maggio 1946

• CRITIGA SOCIALE 159" --11 Socialismo · alla conquista dell'uomo II La massa: ecco -il hloèco amorfo, l'oscura prigione della mefafora· così espressiva del 1rnstro· ·compagno. Quella massa che è il prodotto tipico dell'accentr~– mento del lavoro nel mondo capitalistic_o: una spe_c1e di ciclopico, nodo, venute:> ine!utta?ilmén;te a~ pett_:ne della storia· secondo la dialettica nv.elatrice d1 Marx. È inneo-ahile:,. comunqùe, che il processo di ·proleta– rizzaziont ha ·operato una sistematica, radicale sper– sonalizzazicme dell'uomo, così come ap_pare _con amara evidenza dalla ·stessa nomenclatura convenz1onale, che -.dalla generalizzazione della « maestranza i> -è sinistr-a– i11_ente precipitata alla paradossalè clissolye~za ~èl _« ma– teriale umano » mandato al macello sui campi dt bat– tao-lia di tutto' .il mon do. Il lavoratore umiliato _a se~plice ·strumento ci.ip~ oduzi~me/ in ima àttività com- · -plementare della macthma; il lavor_o.retroc~ss<?, per una equivalenza assurda profanatrice, aL s1gntficato· e- alla definizione di merce. . 1 Si trattava, dunque, di -risolle~are il_ lavorat"?re _a soo-o-etto cohs_apevole e responsabile dellà propria fa– tic~0 -e di rest_iiuire al lavoro il. sùo senso morale co– strvttivo. !:[ue~to impegno_ bellissimo e_-"foudamenta.1- mente reli2"ioso è stato assunto dal marxismo e annun– ziato in q~el mirabile messa.ggio che è .il « Manifest_o– dèi Comunisti ». Chi non arriva a comprenderlo evi- _ dentemente è negato . alla intelligenza dello .. ,atesso dramma· sociale moderno. Nè ci· si ritorca il solito, inferiore luogo comune di tutti, .i farisei· irrjducibili, che gridano scandalizzati allo spirito della discordia ,perpetua. I t-eorici della lotta _di s,l_ass_e n◊-n _h~nno maf pensatq di· capovolgere le s1tuazi_on1 costttmte o .d·/ - invertire rapporti· di -iute:resse e di influenza, ma di comporre- in una sintesi,, capace di trascendere final– mente la mischia, le antitesi che sono la causa della· mischia stessa. E-, ciò è detto con una chiarezza_ cri– stallina proprio dà Marx e da Engels, là ·dove_assùmò– no che « al post0 della- vecchia: soèietà · borghese colle sue 'classi e coi suol'. autagonismi di classe --subeutrerà una associazione nella quale il- libero sviluppo di_ eia~ senno sarà la condizioue per il"1ibero sviluppo di tutti» .. Come dire che si arriverà alla shnultanea e correla- - tiva redenzione degli sfruttati e degli sfruttatori: con– dannati gli uni ad essere schiavi, gli_ altri a forgiare le catene di· quelli.. Nè si potrèbbe .immaginare R,Ual– che cosa di più profondamente umano e di più spr~- . giudicatamente universale. Del restd _la_crifica,storica va sempre più ricohos-cendo· questa verità:, e _non di rado accade :di raccogliere significativi_ cons!'!nsi dagli stessi avversari più intransigenti e dichiarati. « Marx - scriveva recentemente •un liberale - non risponde internò ai fini e al d~stino dell'uomo. i_nci: dentalmenfe : la sua risposta non 7 è un coroÌlario ne una conseguenza, è invece _il presupposto che rac-– cbiude in sè i risultati di una lunga indagine condotta antecedentemente all'indagine economica e da cui ogni proposi~ione. economica s_trettanrente 1i_pende ». . D'altro canto, un emmente - pubbl-ic1sta ... catto!tco francese; Dauiele_ Rops, imparzialmente confer1;11ache « il Socialismo è ben più di uu sistema economtcò c_he spaventa i privilegi borghesi » e aggiunge, con una lampeggiante sintesi, che « esso ci appare come una testimonianza della rivolta umana, e la luce che esso porta nel mqndo è ben :più iil alto della antip,itia dei conservatori ». Testimoni~nze, queste, di innègabile rihe~o, che ,qel resto éollimano perfettamente con· quanto scriveva En– gels j_n ul'Ìa limpida nota po1emiea :.. « quai.Ido ci si fraintende -firto a dire che il momento .economico è il solo determinante -della storia ci si attribuisce una frase vuota di senso, astratta è oscura •· Ma ciò che più commuove ~ meglio persuade è il ritorno, dopo il distacco di circa un secolo e· dopo tante rielaborazioni ed. èsperiei1ze, delle stesse ·annun– ciazioni che caratterizzavano l'ispir'a.t'o atto èl.i,n!lScita del mov-imento socialista._ È uµ altro' manifesto;· quello che conohiucleva i lavori del_Congresso Socialista di Pa,rigi 4e1 dicembre del 1944, aU 'indoman} della Libe- ca Gino Bianco razione d-ella .Francia : « soltanto _il Socia~ism~ 1 l~b~– rando lo Stato dall'oppre_ssi(!he det ·carte_ll: e 1111d1v1- duo dalla ser.vitù del cap1taltsmo, garanbra la prosI?e,– rità della nazione è il pieno Sviluppo della personaltta umana». .• . Così accade delle cos-e v eramente eteme : che 11tem– po invece di consumar.le· ne svela sempre più lumi– no~a e benefica l'es senza' solo spoglian·dole delle sco– rie. e liberandole dalle incrostazioni parassitarie. Ma ascoltiamo ancora ulrti volta, ·col cuore ·-grande, la parola di Filippo Turati. Più che mai .egli çe ne -dà la éertezza : « il Socialismo tende a creare sopra tntto l'uomo, l'uomo superiore, l'uomo· dei ·tempi nuovi. Nulla di duraturo si edifi ca sen za -questa b~se. ·? l'u– .manità che comjncia, ehe es.ce d~lla sua_ pre1s~ona. Iu .· ciò il Socialismo è una reli gione; sen,za _dei, senza simboli 'senza icone, ma più uobilé e più vasta di tutte le religioni positive e ha solo qualche Pipfonda paren- t-ela col ·Cristianesimo primitivo». _ Gius-tamente, dunque, si~ ;,c_r(ttodell'u:nanesimo del– lo stesso m.a'rxismo e si è _111s1sbto,spec1alnìeute nelle - . interpretazioni più .acute ed aggiornate, sul suo_ lie– vito propulsivo· di una coucreta e profonda evoluzione ·dei valori individuali. •Un lievito più implicito che ostentato, se si vuole, ._tnat;ion per questo meno?pJ?r•ez– zabile ed efficiente. E sempre Engels che lo dichiara, quando si duol_e che i giovani attribuiscano ta~volta al fatto economico più importauza che non gli sia -do– vuta e spiega la necessità di _'sòttolineàre, di fronte agli avversari, il principio ess_enziale da loro_-negato, cioè che' mancava spesso a lm e a Marx e 11 tempo - e l'occasione di rendere giustizia agli altri fattori im- pegnati nell'azione reciproca. ~ - •- _ • La ,·erità è che gli altri fattori - resa che_sta loro o no la dovuta o-iustizia - r\1;,ntrano ed ag1sco110 a pieno ·ritmo nelli dialettica dei due grandi maestri. Basterebbe a convincerne conclusivamente, la lettera che, ancor; una volta, 'Engels scriveva da Londra nel 1890; *estando che 'già da tempq entrambi-gli autori del Manifesto erano risolutai;ne:q-t,e ,1;0.nvinti che l'eman– cipazione dei lavoratori doveva essere opera -della classe - lavoratrice stessa:_ Che - cosa significa, infatti•, - questa· proposizioi.Jè, che ha orm?i assunto 1'.n_carattere ~011- venzionale ma che racchmde -un dec1s1vo senso nvo– 'Iuzionario,' cosi da costituire in certo modo il fonda_- menfo dell'originalità del Socialismo_? Questo soprat– tutto·: che non c'è niente_ da sperare e da aspettare dagli altri, nenimeno dallo St_.ato come struttura pre– costituita; ,che tutto deve essere conquistato dai la,io– ratori coil la propria forza è co_n i propri meriti; che ogni conquista •è :destinata a immedesimarsi spiritual– mente e pratièam~nte col suo stesso soggetto. Non dice il Socialismo al lavoratore: tu sei vittima dell'oppressione e il nosfro movimento organiz'zato -farà in modo di darti la riparazione c4-eti è dovuta. G'P'i dice, invece : tu ti farai una chiara cosdenza della libertà, che ·racchiude l'insofferenza dell'oppressione e della ino-iustizia, ·che non ammette privilegi per· nessuno; e co; la tua energia fisica e morale, moltiplicata da-lla solidarietà di tutti quelli che dividono le tue stesse condizioni, attuerai integralmente l'una ·e l'àltra, così da essere libero ·e giusto in un monda• 1 di uomini liberi e o-iusti. Ecco l'immedesimazione della quale dicevamo, eh~ consente alla· civiltà· di scendere. dal cielo dei 1niti per essere effettivamente vissuta dalle creature _della, terra. E non è che l'epi-logo di quel processo che .ha la sua orio-ine e la sua .leva 'proprio nel marxismo più genuino ; ortodosso. D'accordo: origine e J.eva. Il inarxismo è un- punto di pàrtenza, non una stazione di arrivo'. Nè si capisce com~ potrebbe essere attribuito un· carattere dogmatico a 'una dottrina politica, condi– zionata, come_j;ale, àlla incoercibile metamorfosi ev_.Q-. _Jutivà della· realtà· storica e spirituale. · · Tanto è ,,ero che nessun movimento, anche di estrema destra_ e, dunque, tipicamente 'éoAservatore, si è mai in_capsttlato ih schemi assiomatici e immutabili, e d'al- · tronde nessun. progresso sarebbe più fittizio e perico- _ loso .di-quello che vedesse moltiplicarsi indefinitamente la ct'e_azionedelle cose e· inaridire le sorgenti delle idee, ·se è vero che esistère significa, sopra tutto, pensare o, almeno, ripensqre. n problema, comunque, era .poderosamente posto nei suoi term~ni fondamentali, e nel ,contenuto 1-&auo del marxismo si ritroveranno, .inevitabilmente, i g-ermi e i sintomi di ogni ulteriore proce;;so· rielahorativo o

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