Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 5 - 1 marzo 1946

66 CRITlCA SOCIALE· burista ·mira al superamento di una politica .esclu– sivamente nazionale, fatta dai singoli Stati con assoluta e incontrollata sovranità, per giungere a un regime supernazionale, le cui norme dovreb– bero essere sancite .da un'assemblea mondiale sovrana. Se questa può essere l'aspirazione che al go– verno laburista suggeriscono i principi -del suo partito, se possono aver fondamento di verità i ri– lievi contenuti n.ell'articofo della rivista inglese Tribune, il più accreditato periodico politico la– burista, diretto da Bevan, di cui diamo più oltre la traduzione che Piero 'l'reves ci Ìnvia da Lon– dra; certo negli episodi concreti ·cl.ella. politica ester.a laburista i segni di questo superamento non appaiono molto chiari. Lo stesso Salvatorelli, che si richia:ma .al principio della « libertà dei mari ii, consider.andon.e il pratico riconoscimento (da at– tuare nella forma della internaziqnalizzazione dei mari) come necessaria premessa a una pace sin– cera e durevole, . non può .addurre alcuna prova a dimostrare che, se a Versailles Lloyd George si oppose a far sancire quella libertà, oggi il gover– no inglese si appresti a fa1·la sanzionare e attuare. I laburisti hanno i loro principi, che non sono, anche in politica estera, quelli dei conservatori, ma governano un paese in cui i ceti dirigenti e gli interessi prevalenti sono quelli che hanno i loro interpre!i nelle file degli amici di Churchill, non dei compagni di Bevan e di Laski. Nella shua- • zione in cui essi si trovano· si profila in i.scorcio tutto il problema della conquista del potere d.a p.arte dei partiti socialisti. Se non appare. possi– bile nè opportuno il salto nel buio dt;lla conquista e della tr.asformazione violenta e totalitaria, che d'altra parte repugna all'indole inglese e alla sua mentalità democratica, certo occorre creare una situazione internazionale che consenta e solleciti quel sup.er.ament~ cui .i laburisti sembrano aspi– rare, if quale è, sen-z'essa, destinato· a rimanere per ora un.a pia intenzione. Anche per questo noi sollecitiamo con tutto l'animo la ·ricostituzione dj un'Internazionale po– litica socialista, di un'Internazionale però che non si contenti di tenere periodici. congressi per riaf– fermare i suoi· principi, ma che segua con occhio vigile •e pronto gli avvenimenti di tutto H mondo,. denunzi e prevenga i pericoli di nuovi conflitti, si proppnga un concret_o e ben definito program– ma d'azione e sappia preparare i mezzi della sua __...-attuazione. Occorre aàivare alla limitazione della sovranità dei singoli Stati ·nazionali e alla l~ro su– b-ordinazione a un Ente federativo supern~zio– nale, al quale soltanto spetti. la funzione di rego– lare i r.apporti interst.atali e il diritto di disporre di. forze arma.te. Solo avviandosi su questa strada sj possono s uperare nazionalismi e imperiàlismi e conciliare in un programma di proficua colla– borazione quelle aspirazioni .che oggi si esprimono solo in atteggiamenti antagonistjci. * * * •· A Londra la lotta fu tra lnghilterrà e Russia. Dei Tre Grandi l'America parve mediatrice e pa– •ciera, pur inclinando senza incertezze verso le tesi sostenute dai rnppresentanti de]]'l.nghilterra. E sì BibliotecaGino Bianco che le àspirazi.oni egemoniche dell'America ap– paiono oggi più ;impie e minacciose che non quel– le dell'Inghilterra; questa fa sforzi per difendere le sue posizioni, ma già si· sente soverchiata nella capacità produttiva e nella forza navale dalla Po– tenza .anglosasson.e di oltre Oceano, a cui sente de– stinata· in un prossimo avvenire la padronanza dei mari. Eppm·e contro l'America nessuna eccezione fu sollevata. L'Inghilterra non poteva trovar pru– dente di farlo, pei·chè ha bisogno dell'.appoggio d.ell'America, p!)r difendere la sua posizione poli– tica e restaurare la sua éondizione -economica e aprirsi una possibilità di ripresa. D'altra parte l'America ha già risolt~ j} proble– ma delle sue 1:elàzioni con l'Inghilterra e fissato con patti precisi, in un trattato concluso il 6 di– c.embre 1945, i reciproci rapporti di .dare ed ave– re. L'America si -è impegnat1;1 a concedere un pre– stito di 3 mili.atdi 750 mi]joni di dollari che, in– sieme con le somme già dovute dalla Gr.an Bret– tagna per le partite « affitti e prestiti ll, sarà rim– borsato in cinquant'anni; l'Inghilterra, dal canto suo, si è impegnata ad aderire al sistema di poli– tica monetaria concordato, ,.secondo la volontà americ;ma, a Bretton Woods e ha dato la sua adesione· a. convocare un.a· conferenza per una or-· ganizzazione internazionale del commercio, ade– sionè nella quale apparti implicita la ,rinunzia in– glese, a favore speciàlmente dell'America, alla politica commerciale della preferenza jmp.eriale ( di reciproca preferenza, cioè, fra gli Stati costi– tuenti l'impero britannico), che fu iniziata nel 1931 con la conferenza di Ottaw.a ed è stata applicata_ sin qui con mutuo vantaggio dei_ territori del- 1 'Impero. Quanto ai rapporti con la Russia, c'è d{ mezzo, è vero, la questione perturbatrice del, non si sa ancorà se difeso o violato, segreto della bomba ato– mica; ma per quanto riguarda le tendenze impe– rialistiche il cozzo è per ora attenuato dall'ampia distesa delle .interpost~ .acque dell'Oceano Pa'cifico. La Russia ha ora ragi.one di contentarsi di aver · riacquistato tutta l'isola di Sakhalin. di esser tor– nata nella penisola di Li.ao-tung, di aver .acquistato le isole Kurili, di essersi forse aperta la via a eser– citare un predominio in Manciuria e in Corea. Ma da queste posizioni prese o riprese non turba oli inte1,essi dell'America nè vi riceve per ora turba– menti da questa; mentre in ogni sua esp.ansione in !erra asiatica si trova di fronte l'affermata potenza mgle~e, con la quale anche 'Più aspro si delinea il conflitto nel Mledi,terraneo. Ai dis~i?i palesatisi a Londra nessun -~omponi– mento v1 e stato trov.at9. La questione delF Azer– ba_igi~n si ~ chiusa perchè_ il n~ovo governo costi– tmtos1 nell Iran ha consentito a intavobre tratta– tive dirette, dando così modo .alla Russia di esclu– dere ogni ing.erènza dell'U:N.O., senza bi~ogno di opporre quel veto che le Gr.andi Potenze hanno riservato· a sè sole (oh perfezionati sistemi délla giustizia e della democrazia internazionale!) per escludere ogni ingerenza dell'U.N.O. in -affari che le riguardano, e a cui, a un certo momento la Rus– si~ si era dimostrata disposta a ric~rrere. 'La que– stion.e dell'lnd.onesia è rim.asta anch'essa senza so– luzione, solo assopita dalla dichiar.azi~ne. deU-'0- l~_nd~ di esser disposta a concedere gradualmente 1 md.ipenden_za alle popQlazioni delle )sole. ~ que•

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