Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 1-2 - 1-16 gennaio 1946

CRITICA SOCIALE 19 pre-visto .uu .C:.:,mmissario governativo presso la Banqwe, de Pads et des Pa·ys Bill$ e la. Bw,ql!}e de l'Unìon Parìsiem.e, .assist-i'to ,da un comitato di controllo composto da un ·rap• ,presentante .delle maggiori organizzazioni sindacali e da .un rappreslentante degl'i, orgamsml fiJIJ.anziari pubblici o ,semipubblici. Il Commissario assiste a tutte le sedute del >Consiglio di Aimninis~razione e dell'assemblea generale de– ;gli azionisti: egli può esercitare il diritto di veto. La mancata naziona'Iizzazione delh, due grat11di banche, che .esercitalfio un'influenza grandissima sulla v-ita industriale del ;paese, .è attenuata da una mozione votata dalla Costituente ::iJll cui si e&prime la fiducia che il gòverno investa senza .ritardò .il Consiglio Nazionale del\. Credito « del problema rdella .-iforma della struttura e d,ei metodi di·-gestione delle banc4e d'affari, in vista di misure legislative o regolamen– tari assicuranti, in uno spazio di due m,esi, la preminenza . ~ell'inter«?5se 1Joubblioo. nella loro attività >>. Infine, illl merito agli organi preposti alla direzion_e del -credito, la leggè dà vita. al Consiglio Nazio•Ijale del Credito e alla Commissione di oontroJlo ·delle banche. Il p,rimo è presieduto da un ministro, designato di vo.Jta irn v:0lta dal governo•, il quale può delegare i ·suoi poteri al gover.natore .dell'Istituto di emissione, che è vice presidente· di diritto del Collisiglio stesso (altro motivo dj premirenza .della Banca d Francia)~ Esso ha compiti molto estesi; qua– li: proporre al ministro president·e l'adozione di. ogni mi– .su,ra · utile· relativa al credito; coo.-dinare le informazioni; «10re , il suo parere sulle direttive concernenti la distribu- · :zione del credito e sulle questioni che ·gli. verralltllo souo– _poste dal Ministro dell'Economia N~zion.ale o delle Finan· ze; invitare il governo a prò-porre a,/, Parlamento la nazio– .,i,alizzazione di altre banche. Esw è composto di 4 comitati, <e precisame,nt,e: comitato dei depositi; del credito a breve acadenza; del credito a me«!_iae lunga scadenza; del cont– n1ercio estero. Oltre al presidente ed al vice presidente, .compongono iii Consiglio Nazionale del Credito 17 ra,ppresentanti delle . forze attive del pa1rse ' (di· cui 10 nominati. l?er d·ecreto del _ Ministro delle Fin3illze ·e ra.ppresenianti la Confederazione -Gener,ile dell' Agrioo.Jtura,- le · Coop-eràtive di ··produzione, -agricole e di consumo, il Centro Nazionale per .il Còmmoc- ocio Este ro, i presidenti- d-eile Camerè del Lavoro e di quelle.di Commercio, l''ìinione delle Camere di Commercio M arittime; e 7 prop,osti: dalle maggiori organizzazioni dei lavo.-atori, fra cui 4 appartenenti ai quadri ed--agli' impie-· gati di ·Banca); 7 rarp-p,resentanti i. vari, ·mii,1isteii economici e tecnici e l'organismo incaricato della preparazione del •piano rna:r;ionale; 7 membri designati dal ·Ministro delle Fi-, nanze in ragione delJa loro ç,ompetenza finanziaria o ban– earia; 7 rappresentanti gli organismi ·finanziari pubblici o . semipubblici: in tulio 38 membri. A'd essi -va agg,iunto il- Direttore del Teooro, il quale assiste a tutte le sedute del Consiglio ed a quelle dei comitat-i. costituiti nel suo, seno, La Commissìone di controllo delle banche hà ·poteri di ispezfone, di ·controllo· e. di disciplina: è composta -:dal go– vernatore della Banea di .Francia, che ne è il pre•sid•enle, dal presidente della sezione delle finanze del Consi-glio di' Stato, dal Direttore del Tewro, dal direttore incar-icat,o delle questioni del credito in seno al lministéro dell'economia na· zionale, e da un rap-preserttante della federazio,ne degli im- piegati di banca. , I' Tutti gli jstituti bancari facenti ·parte ·delle categorie pre– viste dalla legge sono wttoposti al controllo del Consiglio nazionale del credito e-della Commissione di controllo delle ·barnche. · <;riteri informatori. e vantaggi del'/Ja ri.fcnna. Un insegna– _rrumto per noi. Questa la rifo.--ma. Niente spoliazione degli azi,onisti, niente burocratizzazione; niente funzionarizz,azione. Per evitare. infatti, quelle che comunemente. sono ·consi• derate le pecche delle nazionalizzazioni, son,o state adottate alcune misure riguardanti appUlllto le banche na~i-onalizzate. I regolamenti per il personale wno stati mantenuti; non potranno far par,te dei Consigli di Amministrazione i mem– bri del Governo, del Parlamen.to ed i furnzionari statali; gli istituti oontinueranno ad essere wttoposti alla normale legislazione commerciale ed i loro amministratori assumono le respomabilità e gli- obblighi fissati dalla legge in ordine alle wcietà anonime. lrnoltre la coesistenza di un settore na– zionalizzato e di · un sett:0re privato, ·sebbene controUato, . manterrà . le emulazioni proiprie della concorrenza. Non p~ssiamo; però, nasconderci il timore . che alcune aziende BtbllotecaGino Bianco bancarie private ev\tmo, almeno .·uffi-cialmente, di im:pri· m·ere alla loro attività un r~spiro. tropp,o ampio al fine di sfug,gire alla nazionalizzaz,ione. Molteplicì sono i risultati che il governo francese si at• tende dalla nazionalizzazione d-el credito: assicurazione del– l'aswluta predominanza degli interessi dello Stato in mate– ria fi1ianziaria; mobilitazione di tutte le disp,o-riibilità di credito in ossequio aUe esigenze previ.l:;te dal piano ècono– mico nazionale di dcosiruz.iortè; incremento dei· depo-siti bancari-; diminuzione del co-sto· dei servizi bancar-i. ' , È. indubbio, pér'ò, che la .-iforma non ·invest~ tutto il problema, tanto che il governo è st~to autorizzato ad ema– nare entro sd mesi le « disposizi,oni necessarie per o•rganiz– zare la dis_tribuzj•one dei àediti a lunga, scadenza necessari alla modernizzazione dell'.attrezzatlllra industri,,le, oommer· ciale, agricola ed artigiana dd _paese » e dei crediti ocooT• renti al commercio oon l'estero, particolarmente mediante la creazione d,i ,nuovi istituti o la riorganizzaz-i.one di quelli esistenti: Si tratta o.-a. di edificare ciò di cui la legge costi– stu-isco l'ò'-'5atura. La nazionalizzazione non è fine a se · stessa, ma è un mezz,o per attuare un grande piano di rico– struzione ec,onomica. Il generale De Gaulle ha detto: « Una riforma ·no.i è un test,o, ma la" sua applicazione. E il g,o-verno è fermame<nte · deci.w ad ·appli.care la legge, completamente ed in ml)do oontinilo >l. Più fermo impegno . non poteva essere. ~S<!. . La Francia, r'iwrta dalle sre rovine, ha nuovamente in' nalzata la bandiera della libertà e marcia- a passi sicuri verso il suo avvenire. In po-co temp,o rifo;me foudamentali wno state attuate: inventario dei patrimj)ni; _imposta- sul · capitale, nazionalizzazione del onid,ito; · altre stanno per-· ·essere .varate, come.la nazionalizzazione dell'elettricità, <lei gas, <;lell'assicurazione. Dalla riforma creditizia francese, pur tenendo conto della diversità delle condizioni e della struttura del nostro mer: cato monetari..o e del nostro si.sterna banca.rio rispetto a quelli della nazione amica, _possiamo imparare qualcosa: • non fosse altro che lo spiri-lo veramente democratico che· '· !'a informa. GIUSEPPE CoLOMBINi- . Socialismo e cooperazione Rinasce il movimento coo.perativo, contro il quale . il flascismo - specialmente nelle z,one rurali ~- s'acc. cani con le «fiaccole» incèndiarie· e con le « scur,i » ,dJi:struggitrici nel periodo 1920-24, identificando -- e non a torto - nella cooperazione una esperienza di gestione ooHettiva, assai p,ericoJ.o&a per il privilegio capit,alistico. , In quest'epoca di elaborazione lenta e faticosa dei nuo-vi ',istituti e dei nuovi organismi destinati ad . esprimere le: esigenze politiche e sociali del nostro tempo, la coop,erazone è destinata a costituire il ban· co di .prova della capacità proletaria a realizzare quel tanto di socialismo che è compatib1l.e con la situaz'ione del nostro Paese. Le forme che il movi- · mento cooperativo è portato ad assumere e lo spirito -di cui esso. deve impregnarsi, meritano di essere · attentamente esaminati e discussi, se .non si vuole creare sull'a sabbia eil esporsi a delusioni dolor.ose. Indirizzo della coopercnzione. Non vi è dubbio alcuno sulla- necessità di riunire tùtle -Je cooperative italiane in un unico orga-Iiismo' federale (Lega Nazionale delle Cooperative), il quale dovrà affiancarsi alla Confederazione Gene rale del Lavoro pei:- rimpostazione e la risoluzi.one · d.ei pro: blemi concreti della collettività lavoratrice. Ma men– tre per l'adesione a-Jsindacato è sufficiente la qualifica · di lav,o<ratore, per l'adesione alla cooperativa si ri– chiede una coscienza più mabura, un· &enso più eser– citato all.a resp·ortsabilità ed ai doveri della vita col– leUiva. L'organismo coop-era!iv,o• presuppone l'esisten– za e lo sviluppo di uno spirito solidaristico nei coope– ratori, senza ,d,iche non si avrebbero che momentanee confluenze di interessi;)egittimi sin che si vuol-e, ma pur sempre particolari ed egois'tici. La ooopefativa non può vivere senza i coop-eratori, e questi debbono · i-spirarsi. a principi e prio 1 gramrni più vasti· dell'irnrne- \ ,,

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