Critica Sociale - anno XXXVII - n. 7 - 15 dicembre 1945

:;.. 98 CRITICA SOCIALE ~issimi che ottennero ,scandalose assoluzioni o pene irrisorie, .di ricercati con mandati di cattura che ot'tennero compiacenti preavvisi per sfuggire al- 1' arresto? E i liberali· trovano che in tale .situa– ,zione sarebbe provvido 1-ichiamare in tutt1 gli uf: fici di più alta responsabilità quei funzional'Ì •che han fatto la loro carriera in regime fascista e si sono abiÌuati a tutte le tolle1·arize, a tutte le- com– plicità, à tutte le disonestà e corruzioni. Anche come espressione di qualunquismo la proposta ec_ cede ogni. limite di convenienza. * * * Con questo atteggiamento il Partito. che vanta di aver creato lo Stato liberale, che ha tenuto inin– terrottamente il potere dal 1848 sino alla « marcia su Roma >> e ha perciò tradizioni ·lunghe di go– verno, clie ha elaborato )a dottrina liberale con Camillo Cavour, con Marco Minghetti, con Ber– tran<lo e Silvio _Spaventa, con Giustino Fortunato, con Antonio Salaudra, con Benedrtto Croce; con questo atteggiamento_, 'dicevamo, la dir~zione del Partito liberale .ha mostrato di esser pronta a sa– crificare la Nazione per la fazione, a compromet– ter.e la libertà é la dignità del Paese perchè i. suo.i fini part~giani ''.possano essere raggiunti.• Non ci vuol occhio molto fine per scorgere.dietro la figura dei Cattani o dei Cassandro, che non sap'pi'~mo chi siano e a quale celo appartengano, le irig_orde ~ rabbiose. schiere degli agrari, degli industriali pro– tetti, di tutti còloro che haI'Ino accuiiiulato facili e ingenti e disonesti guadagni, ,i quali temo'uo le indagini per l'e"purazion~, la confisca degli illeciti profitti, le impo'ste sul patdmonio, e non vogliono sottostare a nessbno d. ei sacrifizi éhe ancht;! ùn pal– lido barlume di coscienza civi'le dovrebbe-imporre loro il dovere di ,accettare ·per sollevar~ il •_Paese da· que~to ,barat1jì' in· cui è 'stato gettato p·er l'opera loro o con la, ~01;0complicità. · Davvero che più inverecondo spettacolo m>Ì non _ potevamo Òffrire al mondo~ che ha tenuto· fissi gli· sguardi su di noi durante questa crisi ..-Turpj. iò: tri,ghi ed egoismi hanno tenuto per tre sètthnane privo di Go~~rno il 'nostro Paese, in un momento delicatissimo per la sua vita. Mentre esso ha bi– sogno di unione di tutte_ le forze 'per riaÌzarsi e ha bisogno di prestig!o per aver gli aiuti c;he gli sono necessad a riprendére il" cammino, si è creato foa le forze stesse che si sono dette di liber~zione ·una · · irrimediabile frattura, ;i è seminato un discredito . che nelle 'cancellerie degli Stati esteri non .può non avere. le sue_ dannose ripercussioni. · · ·' · · RingraziaID~ne Catfani e Cassandro, e tu'iti quei ceti sordi (sordi soprattutto alla voce .d~lla · co_ . scienza) di cui· essi hanno ·interpretat~ lè::brame, ringraziamone anche Benedetto Croce, che ha- dato .ai loro intrighi l'appoggio della sua autorità e il suggello de_lla sua dìlosofia. · Non àhbiamo bisogno di· dire che della solu– zione della .crisi _noi rion. possiamo esser -contenti. La consideriamo· anzi come una i.!ltfurii per la di– gnità dell'Italia è come un segno di sG.à~_a-serietà e ecarea forza di resistenza morale nei partiti di democi;azia. Quando si è partiti di massa e si ha il dovere di· interpretare la coscienza popolare, non si _può partecipare a giuochi di equilibr.io, a patteggiamenti. ·Cinque mesi fa i partiti di sinistra si batterono per i~pedire che, caduto il Ministero BonoIDi, ,a capo. del Governo andasse De Gasperi e contr.apposerci alla smr la candidatura Nenni. Oggi,. di una candidatura socialista all,a Presi- . denza non si è neppu·r fatta parola: se,gno che' le forze e gli. uomini di sinistra ha'nno perduto vigore e prest1g10. Ess{ non hanno saputo approfittare ' dello screzio .apertosi nellt\ file _dei liberali, in cui gruppi ·cospicui; specialmente di giovani, nobil– mente intendevano mantenersi fedeli al loro nome; non hanno anzi· neppure avuto l'energia di soste– nere quella che era la vera soluzione della ,crisi: la conferma -d~Ua ·presidenza ,a Parri (che in _nuHa .aveva demeritato); con, invito ;i signori li ber.ali a ritirarsi _sotto la tenda o a passare all'opposizione, se non volevano continuare a collaborare con lui. Invece. ci si è adattati alla presidenza del De Ga– speri, a cuj si son menate buone .tutte le manovre con cui si è prestato -a_ fare il giuoco dei 1iberali. • È. st.ato infatti. lui che, .. con la su,,a dichiarazione, ha rese necessarie le dimissioni di Parri e di tutto il Ministero; che· poi è ·andato co;_ tutti i mezzi. incontro ai liberali; che, dopo esser riuscito a disar– mare ogni possibile opposizione dei partiti .di si- .nistra contro la sua candidatura alla Presidenza, mostr_;.ndo di" esser disposto a lasciat fuori i libe– raÌi (con che, i detti ·partiti non .avevan. ·più a temere uno &posfamento a destra), da ultimo, mentre il Ministero · a cinque pareva ormai già -fatto, ha sospeso le trattat~ve ed ha .allai·gato lò spii:aglio ;dell'uscio ·che non aveva chfoso, affinchè i liberali potessero rientrare, nè sconfitti nè pen- . titi; e col premi~ (oltrechè dell'entrata. di- Cat– !ani', l'autore della cr~si, nella compagine mfoi– steriale). anche del Ministero della Guerra, dova 'poss.ono organizzare· le forze militari per la_mag- - gior sicurezza e grl\ndezza di-Casa Savoi~. · De Gasperi;si 'è prestato quindi a richiamare il qualunquismo à :fa°i:eo_pei:a·di disgregazione della compagine min,ist~rial~; e non poteva essere altra che questa la c·onclusione di una crisi durante la quale si ei-a sfidata la pubblica .opfo.ione con l'invi– tare il direttore. dell'« Uomo qualunque >> 0 a salire le scal~ del Quirhlafe per andarvi a illuminare la mente e 1a. coscienza .del Luogotenente. . Ora De Gasperl, che è stato· sempre antifascista., che. è stato dal f;scism.o rip.agatò · con odio, eon mi.naccie, con violenze; ·col c;1rcere, non può aver·– . spontaneamente compiuto una serie di atti che in– deboliscono la compattezz11 e la forza della coali– zione costituita a difesa dell'Italia dal fascismo. · Si chiede pertanto a quali forze egli possa aver_ ceduto. Si deve proprio pensare a un patto fra.trono ·e altare? Noi speriamo. di no, perchè ci sia risp~li– miata la necessità di una ripresa di lotta anticleri– cale, cui ripugnerebbe l'animo nostro all',indoif!_ani di un'alti:11 lotta in cui tanta parte del clero ha par– tecipato e~oi~mente alla difesa della libertà e ha

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