Critica Sociale - anno XXXVII - n. 7 - 15 dicembre 1945

.. Critica Socìale RTVIS,T A QUINDICI]v ALE DEL- SOCIALISMO Fpndata da FILIPPO TURATI In Italia: Anno 'L. '320 (Abb6namento sostenitore L. 1000) --- Semestre L. 170 _Abbonamento selte~bre~dicembre 1945: L. 100 • settembre 1945-dicembre 1946: L. 400 DIREZIONE E AMMINIHRAZ.: Milano, •Via Cusani, 1 - C. C. post. per abbonati n. 3-8225 Spedizione in abbonan1ento poata18: gruppo Il Anno XXXVII - N. 7 Un numero separ~to L. 15 Milono, 15 Dicembre 1945 .SOMMAR O Polltlca ed Attualità La Sioluziòne della c1•isi (LA CRITICA SOCIAI,E) . .,. La iiuestione meridio'H-Ole (BRUNO CAI~ZI e MUG). I 1111,lei politici azic11ltaU (LIVIO LACCI}. S11Peramento del sindacato dì classe (LA,· C S. -s UGO SroccHERO). A P'ro-Pos_it:b d .eg! i lsPetto·ratl, de!' Lavoro (MARIO :FERRARI BRAVO), Problemi economici e sociali . , Dn.lla ·niezza.d.ria ai... so,cialisTfi.0 {G1ts1,Ìo PurnAN'GEI,I) .. Pre·Pnrnz'ione ,afla socia.Uzzazi01r.,e (Gyrno GUENCI e VIRGILIO DAGNINO). Storia, ._fllòeo,fla, varietà A ·P·roPosNo del ~ocialis11ìo del Partito d'Azione (GIUL.IANO .PISCHEL e l,J,G:M.). f.'·lstr·uz-i<:>tt.e Professiq·11a.le come fattore sPfrit-uale (AR~URO CAS'rI– GLIONE). OPe'rai. ed .inteU~ttu;u (PU1'R0 T0RF,LL1). LA SOLUZIONE DELLA CRlSI · 1 La crisi pare ~-isolta nel momento in cui- seri-· viam9, perchè si annunzia che un Ministero ~ fatto, e tutti i posti sono stati asse~ati, .in modo t<;impoi'aneamente; diciam così, defin'itivo. Ma se è risolta .la crisi formale, -rimane la ·so~t~nzà della· crisi, che non è soltanto nel fatto che l'accordo dei sei partiti e la_loro convivenza nella compagine mi- 111istedale app.are ormai priva d~ ogni consenso nei meJ;odi e nei .fini, ma è pu1·e, !'l più, in un fatto di gravità anche maggiore·. L'accordo era stato str~tÌ:o, otto mesi fa, per opporre uh insuperabile argine al · dtorm;i di un regime~ <li un costume cl;e iivevan sof- focato nella violenza e nella- vergogna, nella çorru– .zione e ~el delittO-: la vita e la dignità del paese. Ora invece una parte di coloro che strinsero quell'ac– cordo ·hanno cercato di violarlo e di .aprire .un varco in quell'argine per lasciar pa,ssare le foq:e che si era voluto cacciare per sempre al bando dalla vita delfu nazione e per averne aiuto a pie– gare l'accordo ad applicazioni conformi ·alle loro mire iigoistiche e faziose. Purtroppo è p1·oprio così. Togliatti ha definito programma dell'uomo qualunque i dieci coman_ damènti che la fazione liberale voleva imporre alla coscienza e all'azione degli altri partiti; e quesl.a volì:a pe1·~ettam1:nte d'accordo con lui. C~e cosa P!lÒ infatti significare lo sforzo di eSa!JlOrare i C.L.N., la richiesta di richiamare a capo delle Prefetture e <lèlle Questure i funzio– nari di 'carriera, se non speculare su tutte le più basse· e irrequiete e .illogiche· manifestaz'ioJJ.i <li malcontento? e non è questo il miglior moda per riaprire la strada al ritorno dei manganellatori e --· troncare ogni 1,entativo <li affermare e consolida1·e nella viti! de~ nostro Paese un regime di non men– dace democrazia, in cui la volontà del 1~opolo si esprima liberamente, e non sotto la costrizione di piccoli gruppi che si arrogano il privilegio di in– terpretarla, di dir~gerla, di coartarla? Abbiamo riconosciuto a·nche noi che i C.L.N. hanno commesso, qua e là, ei-r01:i e· sono talora ,sconfinati dai· limiti delle 101'0 legittime attribu– zioni, che p_iù che per_ riconoscitnehto delle loro benemerenze (gt.andi- benemerenze!) · nella lotta clande·stÌna, furono allora .assegnate per la impre_ .. scindibile necessità . di. creare un'impalcatura su cu{ e attorno .a cui si potesse venir ricòstituendo la vita politica del Paese, soffocata ,da tanti anni òi dittatur.a. Limitan«jo i poteri dei C.L.N ., o abo– lendoli, come è segreta, intenzione dei· liberali e confessaia speranza di parecchi fra ·loro, intorno a·_quale istituzione si pottebbe venir ricomponendo la ·nostra vita nazionale, ,fino a che -il popolo non· abbia, .con le ~lezioni politiche e amministra- _ tive, delegato ad .assemblee di legittimi rappresen– tanti 'il compito di cr.eaì-e tutto il complesso degli istituti sulla cui trama quella vita deve esser tes– suta? Ci· sono .le Prefetture e le Questure, dicono i lioiir.ali,' è'èjl_Consiglio di Stato, ci sono i Mini– steri con tutti i loro funzionari, e tanti altri uffici pubblici, dalle_ intendenze di Finanza al Genio Civile, dai Provveditorati agli Studi alle Tenenze dei Carabinieri. A capo di alcuni. <li questi uffici si son dovuti porre, al posto di funzionari di cara rlera, - esponenti delle forze politiche che avevari preparato e-.compiuto l'opera di liberazione. Non si vuol negare che néi nuovi compiti as– sunti Jtoperl!- di costoro sia stata in alcuni l~oghi poco ordinata e poco efficiente, ma assai più che per 1a loro unp1·eparazione o per la passione poli– tica .a cui in qualche caso cedettero; cìò .avvenne per la inerzia o la sorda ostifuà dei gradi_ più alti della. burocrazia, di cui il malgoverno fascista ha pervertito i costumi. Chi non ha in Ìnente il nu– mero orml!i troppo grande di .arrestati ·che· fUI·ono lasciati fuggire, di ·rei comprovati di delitti gra_

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