Critica Sociale - anno XXXVII - n. 3 - 15 ottobre 1945

CRITICA SOCIALE. 47 prassi efl'ettiva e, so,prattutto , un -o, spirito orma'i in tutt'i- connaturato) ·è idi essere u.na sintesi, ed una sin– tesi .i,n atto ed in ,diveniire. In essa si fondono in unità (e ,non già quin,d[ si assommano o si c,ombinano' meccanicamente): J'·esigenza democratica, fondata ad un tempo sU!iJJa· fiducia nel pop,olo di amministrarsi ' da sè, tanto al centro qua.n,to negli organi periferici, e suH'iniziativa poplofare, pll"leme§sa necessaria del– l'autogoverno; l'esigenza liberale, fondata sùll'effetti– vo esercizio dleMelibertà, sulla libertà e viao:-ietàdelle esperienze, sulla riveindicazione -d-è.Heautonomie co– struttive; l'esigenza socialista, fondata sulle conquiste generale (e potrebbe essere rulfora .srurrogato da quelli di « progressivismo », di « nuovo um_anismo », ecc.) d-a perd-ere la sua funz1one di qul!'lificazione p10H,tica. E questo tanto più; qua,nto piilì _questo ·rinno:vato socia. lismo a•bbanjcton.a da un fato I.a;. rigorosa ideol!o1gfa marxista, d'ai'lll'o la-to ,dià un v-a1ore di mitico tras,J.ato aUa « rivoluzione .socia:le » (consideran,dioila p,iutto.sto come un processo che com.,e m1,a, crisi storic~me•~te puntualizzata.), e d'aHII'oJato anc,ora accantona Il mito della « dittatura ,del prioletariato ». Salvo ristretti ceti effettivamente r·eazionari e salvo le forze conseirva– trici, a questo nuovo in(;iarizzo soiciaHsta tutte le ener– gie dklmocraU.che aderiscono. Tutti socialisti, insom– ma. Ma quanoo tutti. sono diventati sociailisti, è chiaro che socialismo diviene teirmine di riferimento troppo flu.ttu~te per ,discriminare politicamente. Assume fo · stessa indilfer-eniziia<talati,tudine che ha assunto il ter- . mi.ne <<liberalismo», dato che abbiamo imparato tan– to ,di uramente il viafore clella libèrtà. Bisogna:- accom– pagnarili oon congrui aggéttivi qualificativi perchè, politicamente, possano adempiere 1a indispensabile funzione di elementi differenziatori. E bisogna so– pirattu1oo che si conoreti.n!Ò ·in, specifich e is,tit uzioni o in realistiche soluzioni, di fronte ai p11.io -blemi, ·e non soltanrto 1a quelli ·sociali, perchè al troppo lato ed ;equivoco .termine di «socialismo», che O'l'inai si avvia all'auspicato trionfo, subentrino precisi i:ndi– riz_zi p•olHici; capaci di-'dar vit•a e consisten~a ai par- titi. ' . . I Se i~vece, diffidando di questa }lata e quasi univè:t:– salistica in,teirpre!azione che i:l sociailismo è andato · 'assqmendio, volessimo ricercare lllel Partito d'Azione i tratti .caratiteris,tici, traditz,iònaili, ,d/ei parti-ti sociiali7 sti, !'esteiremmo ·delusi. Il -che, de-I resto, è ben logico, dato cbe proprio uno dei fa!toll"i cos,tHutivi del Pair– ti.to .d'Azione è stata la esplicita od i,nteirio1re c-i-itica alla prassi ed• alle ideologie dei partiti socialisti, e ' sociali- -e suHa .trasformazione essenziale dell'ordina– mento presente, an.che come garia,rnzfa della libertà e dI una vera demoorazia. Ma appunto perchè è e vuol esseire sintes,i, essa implica il- sùperamento dli ogni singolo suo termine p1reso di per sè. Chi appar- , ,tie,ne ·a.I Partito d'Az'.ione, avendone penetrato, ve·riar mente sino in fohdo lo spirito e la funzi,one, inter– p-refa fa realtà e agisce ooneir-etamente in funzione di questa- sintesi demo-liberal-socialista, ma,, proprio - per questo·, .non può più es _eire,unillateralmente, nè d•emocrlaMco, n.è J:U>eirate,e ,neppure socialistà. __ Diver– S'amellte, significa non avere ancora p.o-rtato sino in fondo, o non ·esseire capace ,dli attuarlo neMà realtà, qùel -pirocesso em111en,tementè critic,o delle ideologie poli,tiche e della situazione storica ita'1iana, che (ini– ziato rispettiv';imente··da Gobem e ,da Rosseni e da ailcuni giovani" in questa stessa Critica Sociale, attriar verso H movimento di « Giustizia e libertà», l'espe– rienza· p0,sitiva·',ct,ell'antifascismo, il liberal-socialismo di .Calogero, écc. p·er sfociare, superan,d·one Je p1ar- 1zialità, nei p-o~tW.ati del Pii-rtito) al Partito d'Azione ha confè,r,ito Ia>su·a ·ragion d'essér·e. E ragion d'esseire per un partito' significa rag1one dehla suia differen- non in ltalia ·soltanto. · Partito antidòlitrin ari-o ed antidogmatico, insieme p-er intimi ferm:e.nti Hbe·ra-li e p-eirrealistica critica, il P. ,& A. no n ne vuol e sapere del ponderoso bagaglio do.ttrinaae, ca11101 al soci'alismo continentale. Considera Marx un grande maestro di critica stori!e_o-politica e -di prassi rivoluzionaria (e darebbe certamènte ·-a lui 1Japalma p-iuttos,to -che a Mazzini); ma, noli ritiene che J1avita storica attuaae possa essere co.stre·Ltanegli schemi marxisti o interpretata rigo,rosamente in base alla dialettica s-oorico--economica del grande socialista, e men che mai in Italia. ' · · Vi è anzi un punto di ripudi-o ,aiperto del marxismo: H classismo. 1..a ragione è dup.Jice. Da un lato si ri– tiene fa CJlasse socialie CJ011ne una -as.tratta categoria economica, che può forse seirvire oome generico sche– ma in,d/icia,tivo, ma che non può e non deve s,ov•rap- 1porsi ad una 1reaMà ch'é fatta di uomini viventi, nòn i-ncaseUabili, in fluido divienire, per i quali l'interesse di cl·asse non è .nulla di cai:egorico-; di inderogabile, dli 1raziona,listicamentè certo, come aò confi,guravia, inè v,ece M;arx. D'al,tro lato è la persuasione, tul!l:apolitica, della relativa es,iguità del pirole!ariato itaJila.no (in sè stesso pooo coie:renfe,·com~ avvi-ene.p-er tutte le forma– zioni so.cia~i recenti), Fare, in base ad una pregiudi-. zfale socialis-ta. classi.stia:, una politica esolusivame-nte o preminentemente op-eraistièa (come i'l Padito So– cialista~ significa faire una vol-it-ica minoritaria. Con l'alternativla, o di una <p11J1l itica p,re feirenziale_,Peir i c~ti op· erai, p articola:rmen,te per i p.iù evoluti e aggaerritii, nel ca.so di una politica lega litari a-riformistica; op– pur e di_u na politica mirante ·allia, dittatura del prole- 1,ariato (e di un colorito tutto italioo', ahimè, troppo simille a quel,lo -diel' fascismo), nel caso d,i una politica rivoluzionaria. E, in entrambi i casi, una politica che non penetra sino al -cuore del problema soc,iale. ita– liano; Ci ò vuol faré •inv ece i,l Parato. d'Azione, ope– rando la c@neentrazio.ne, sul -comune denominatore ,del lavo1 1O,dell'elemeh-to o periaio, dei ceti medi,i l'avo– ra'.to·ri •e ,delle 'classi àgirioole, in funzione ,di una de– mocrazia priogiressiva, ma sopr!J,ttutto reaUzzalT'ic.e, ,capace dlt trasformare, in pwofondità Ja. strutturia; so~ ci-a-ledel (Paese. · Caratteire pectrl.ia -1'@ del Partilo d'Azione (.se è lecito schemat-iz:la re astrat tamente ciò éhe -costituisce una zia,zione.- . Quandlo ci si muo'\'e effettivamente su di un piano ehe sia ,in funzione di questa sintesi, no.n si ha più ragione d~ temere che il Partito d'Azione· restringa i'l suo ambito ad una con.dotta. esclusivamynte poli– tica, più 10 meno contingente, sacrificando i p,rop['i principii. sociali,.._o, viceversa, èhe il principio di li– be,rtà, il qual-è per esso non è certamente soJo una belfa e santa parola; affoghi in Un collettivismo inte-· grlaile e sia sop-ra.ffa.Uo,daUa inevitabi.J:e coazione che a 4'1-esto si acd:impagna .. Politica'e sè>éialità sono, per il (P.d'A., inscindibili .(peir ·quèsto e~so considera la CosHtruente oorne un mez:l)o democraticamente decisivo per tradurre in organiche e vivificatrici istituzioni entrambe le èsi- · ge,nze). Esso qenuncia nel sostaniz-iaae e connivente 1 parassitil)mo della monarchia; dello Stato burocratico, accentratore. inonohlocco, deBè oligarchie finanzia– rie, i-n,dJusl:riaJ(ed agrairie i cenllI'i polarizz-anti la rea– zione. E nella' IiQro -elimi,na~ione scorge la premessa per lo sviiluppò ,deHa sua esigenza sociale, che mira, in linea geneirale, al miglioramento del HvelJo di vita c di cultura, a:Ua possibili!:\ idi ascesa sociale, ad una relativ.a perequazio-rre dei punti di ptairitepza. Artico– late in democriatiche istituzioni ed in una radicale trasformazione dei me.fJo·di, ·-la p,dlit-ica economica, d,o.– gana,le, tributaria, sool1a1s-ticadovranno cooperare_ in- ques,to senso. Il !Partito d'Azione, nel ~uo reaJistico empirismo, ritiene sussistere larga possibilità di agire anche nel ,camp10:deilfa distribuzione ,dlei beni, nel s·enso idi una perequazione delle 'ricchezze, sia .in via t,ributaci1rud'ireua·, sia in. occasione dei trasferimenti. ereditarli. E l'ora presente-, qua,ndo si tratta di ·g.eci 0 • dere chi, in definitiva, sopporterà l'onere economico deBa gueirira e diella ricostruz•ione·, rende queste solu– z~o:ni•:ctiestrema attualità. Ma il P.d'A. sa benissimo che· quest'azione sociale MTebbe un ambito assai modesto e s·arebbe frustrata da. resistenze conservatrici, se esso non si d:ecfdesse aid affrontare i due capitali nem'ici: .i,Ireazionarismo agrario eld il pired,omini,o d,el,l'a~to:capiifaJe. Il primo con 1-a riforma agraria (e di questo mi precludo ,d-a:l parJare qui); i4 sec,ondo con la nazionalizzazione dei ~anidi c,ompJessi industriali, firualnziarii ed assicura– tivi, che operino in regime ,di,monopoiio o che siano di indispensabile· importanza per Ja coUettivifà. 'Occ orre soffermarsi su questo p_urito, che illumina aku.ni aspe.tti pairticOllarì delle soluzioni socialistiche del P. d' A~.Anzitutto sulla peculiare concezione del– l'economia 'lll due settori: quel,lo prdvato, caratteriz- \ . ·,

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=