Critica Sociale - anno XXXVII - n. 2 - 30 settembre 1945

,., 18 CR1TtCA SOCIALE rità alleate che no·n si son rese conto dell'impres– sione eh.e doveva necessariamente produrre l'im– piego, dei prigionieri te~es~hi ~en!re c'è t~nta ~11:s• sa di operai d'isoccup,atl; i fatti di ;N apoh - .dice– vamo - possono essere un· prodromo ammonito.re. Se anche si voo-lia ammettere che in quell'esplo– sione di malcon;ento non ebbe ora parte diretta il fascismo certo è che esso è in agguato per coglier l'occasi_o~e d-i profittar"e delle difficoltà Ìn cui. il reo-ime democratico venisse a trovarsi e orgamz– za;e le forze per riprendere_ in mano il pote!·~, Gli ~lein~nti che si dànno il nome d-i liberali, m:a -ch e à.pp- aiono, ogni gioì:no più, partigiani solo di quella libertà che consenta ai più forti ( che vuol dire ai più ricchi) la possibilità di sottrarsi a ogni disciplina e di imporre il loro arbitrio, questi ps~udo liberali, sostanzialmente antidemoc:i;atici e ; conservatori, prestano mano, consapevolmente o in– consapevolmente, alle manovre' del ·fascismo. Pro– spettando _continuamente pericoli di disordini, inal– b.eran·dosi per ogni manifestazione della volontà .po– polare, essi creano quello stato d'allarme per ·cui, tra il 1919 e il 1922, tanta parte del1a popolazione italiana si mostrò disposta ·a sacrificare dignità e libertà pur di salvare la società da un disordine che era sohanto supe11ficiale e verbale e stava già per placarsi spontaneamente. .Certo, occoné che anche da parte dei partiti di sinistra si- usi molto accorgimento. Bisogna parlar poco e far molto; bisogna evitare ogni enunciazione enfatica di programmi, che suscitano troppe spe– ranze da una parte e troppi timori dall'altra. Bi– sogna guardare in faccia i '. ma.li e cercar.e di por– tarvi rimedio con ·le proprie forze, : non soltanto - reclamandolo dagli altri. Riconosciamo come il compito· del Gov.erno è gravis~imo e innumerevoli le djfficolt_à contro_ cui esso deve combatter~. Se non possiamo negargli il merito de!Ja buona volontà,. dòbbiamo però la– mentare _in esso mancanza, d; prontezza e di eper– gia. Non tutto esso può fa:re, ma può prendere qual– ch.e efficace misura: per comb.attere !'-imboscamento delle merci e il mercato nero, scandalosamente di– lagante alla luce del sole; può far qualche cosa di più per epurare sul serio, sia pure_ con quei cauti accorgim.enti che si è 0.11a pensato 'di adottare_ per non straniare troppa gen_te dalla vita del paese; e può anche procèdere con qualche maggior rapidità al1a confisca delle ricchezze illeci!amente accumu– lat.e e dare più esatta impressione che in questa difesa dei puhblici interessi e rivendicazione· dei principi di ~oralità si procede sui serio, senza: de– ~olezze e seJiza ingiusti riguardi. · Con questi provvedimenti, si potrà 'cominciare a fare i p-rimi passi sulla 'via della ricostruzione, pel' . la quale il Governo potrà allora più autorevolmen– te _esigere il concol'so ·di tutti i ci!t,1dini che vo– gliono ,assicm,are il frionfo ,de1J,a libertà e <Lella democrazia e sono disposti .a fare qualcosa per·me-. ritarlo. I cittadini hanno· l'obbligo di aiutare il Go-' verno a scoprire e a sventaré ogni._agguato fascista; debbono aiutarlo a trovare dove e chi bisogna col– pir.e perchè l'opera d'epurazione si compia; de– vono cercar di ric◊-rrere il meno p9ssibile al mer- - càto nero e denunciai-e ,Je fornie più esose di acca– parramènto e di aumento. di prezzi; debbon·o sen– 'tire tutta la tragica serietà del momento e non la: ·sciarsi travolgere· leggerine~te nei -v~rt_ici. dell~ dan'ze o .abhandonarsi a<l altri segni di colpevole o incosciente spensiera-tezza ... Sopi;attutto debbono cercar di concorrere con· tutte le forze all'opera di ricostruzione. Se anche riesca spiacevole alla massa proletaria di compiei:e . tale opera entro le magHe di u~ ordinamento capi- . balistico governato sempre con spirito di egoismo e di rapacità, occorre peraltro che essa si renda conto che ìl maggiore dei mali sarebbe p~1· lei, nel pi·e-. sente e per !'.avvenire, la permanenza _diquesto ~tato di marasma in, cui troppa parte deUa produzione . ' ·(• ita~iana ristagna tuttora. . . . I consig.lj di gestione, come è stato anche autor.e– ·volmente illustrato da· coloro che più direttamente sj.occupano di questo prohlema, acquisteranno effi~ cienza ed .autorità e saranno organo efficace nell'or• dinamento della produzione, se sapranno dar sti; molo a quésta e dimostreranno la loi•o capacità di. provvedere alla riprèsa di vita .e .ii attività del p~ese e di assorbire una proporzione ·sempre maggiore della dolorante riserv_a dei disoccupati. - * * * · Perchè t-u~to questo g.i,avoso lavo~o possa esser compiuto· e l'Italia possa sentirsi più sicura del .suo prossimo avvenire, essere un coefficiente di sicu-, rezza e di tranquillità nella vit-a internazionale e contribuire .aLla rinascita di cui tutto il mondo ha · _bisogno, sarebbè necessario che di questo povero paese non si complicasse la difficile sitmizione e non si. tenéss.ero ·sospese le sorti ·con quella olim– pica indifferenza_ ,d'i cui ha d,ato prova la recente conferenza di Londra. Si er,a proçlamàto -a gran. voce che la pace, per essere durevole e sicura, non dovesse e non· dehba essere· una ·pace· punitiva nè di vendetta, .m•adovesse e debba tenei· conto di tutte le legittime necessitii di ·tutti i paesi, v.incitori ·e vinti. Deil_resto, delle colpe contratte con,la lunga rassegnazione al fasci– ·smo (,d'altra parte ribadito sopra di-n~i- anche dalla compiacent.e tolleranza· ~egli Stati esteri, che in ce~ti momenti divenne vera complicità) l'Italia è stata già. più che. sufficientemente punita con la guerra che ha ~ev•astato oltre. i due terzi del suo te~ritorio, coi.' bombardamenti inq.iscr~minati che h~nno seminato rovine dappertutto, compresi quèlli dell'agosto 1943, miranti a costringere il .governo italiano alla firma di un armistizio, le cui clausole · apparvero poi'. in seguito così enormi che _non_ si è avuto m.ai. Ìi coragigio di farl_e conoscere. Pare ora che questa ,punjzione non basti. Non ci si vuol accontentare della rinunzia che l'Italia è disposta à fare non solo, come era p.iù che .logico, al suo impero etiopico, ina anche .alle isole del _Do– decanneso (per omaggio a un· principio di nazio– nalità che non si ritiene però· valido per Cipro} e ·a Zara t'( a Fiume, che pure hanno una maggiora1i- ·– za- jt_aliana :-.non si è disposti a· far~ in favore del– l'ltal{a rapida-giustizi.a delle assurde pretese 'jugo– slave e si tarda.· a riconoscere 1\ l.egittimà apparte– nenza al.l'Italia di Trieste, l,a cui popolazione, in .. grande maggioranza i.taliànl!, _iostenne oli:re cin– quant' ànni · di lotta Ìrredentistica per unirsi al– l'Italia. , . Ancoi· pi4 iri-.agionevole e ingiusio è,. soMo ce1ti aspetti, I'.atteggiamento assunto dalle potenze vit- ·

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