Critica Sociela - anno XXXVII - n. 1 - 15 settembre 1945

Critica t Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO Fondata ~a FILIPPO TURATI . In Italia: Ann,o L. 320 (Abbonamento sostenitore L. 1000) - Semestre 'L.' 170 Abbonam~nto settembre·. dicembre 1945: L. 100 • settembre 1945 • dicembre 1946: L. 400 . _DIREZION.EE AMMINISTRAZ. : Milano, Via Cu$a·n1·, 1. - C C 3 8225 •• post. n. ~ _ Anno XXXVII - N.. 1 ' Un numero separato L. 15 Milano, 15 Settembre 1945 SOMMARIO Politica ed attualità Al lavoro! (Ì..A CRITICA SoCIAhE). I/, .:riton10 di 1·urati (A'NTONIO G,RJ.WPIÌ. P11-uti fpnda1nCntali (IGNAZIO SU:_. .O.NE ). ) Co11sider~;:·ioni- si.il Consiglio N•azionale SociaUst.a di Roma (LA FEnE– RAZIO~F. GIOVAN_ILE SoCIA~ISTA DI :V'~EZIA). .Problemi economici e sociali J/. X~XVII Congresso Socialista francfSe (GIOVANNI PINI). La r-.ifonna indus..t1•iale: 11-ecessit-à e limiti attuali d!ella socializza– zione (VIRGILIO DAGNINO). . I AL lAVO·ROI Sé:-opi · e dir.etti,;e della .nostra azione Ritorniamo ~l nostro lavoro, interrotto, vent'anni fa, dalla vipl,enza di una fosca e losca dittatura. Molti compagni della vecchia guardia H@n sono più con noi, sono scom– parsi quasi tutti coloro che apersero la no– stra ,µrente alla conoscenza del pensiero so- ~ . . cialista e, ci fiuono guida nell'azione: Anna Ktrlisciòff, Filippo Turati, Carnillo_ Prampoli– ni, Claudio Treves, Giovanni Zibordi . . Sono ora con noi,' in gran numero, giovani v,enuti su e accostatisi al pensiero socialista nell'infocata atmosfera di una guerra civile, che essi hanno. eroicamente cqmbattuta per ridare al popolo nostro libertà e digni_tà. Tem~ p:rmti a.i .pericoli, essi portano al Partito un . ) tesoro d'i fie9,e, di energie, di capacità di azio– ne. Ma è necessario che quelle· loro doti e la foro. ardènte passio~e simw guidate da il.li] . medilato'.'pensiero e illuminate dalla luce che può venire dall'espedenz.a. Perciò 'abbiamo pensato di pubblicar-e una Ri~ista, in cui i problemi _che dovremo a.ffron– tare e risolvere possano essere esaminati -con pacata e.approfondita indagine; e abbi_amo vo– luto riprendere il nome di quella Rivista che preparò la prima costituzione del Partito So– cialista e gli infuse una coscienza teorica, ac– compagn~ndone lé vkende con fedeÌe amore, fino a. che la violénza fascista non soppresse l'una e l'-altro; perchè è nel suo spirito che qtiell'esanie noi -andremo efJ'.eUuando: _quello spirito di vibrante umanità, che era per i suoi fm;idatori ed è per _noi l'essenza stessa del mo– derno s.ocialismo marxista ,e democratico e che oggi costituisce resigenza profonda, anche se non sempre chiaramente avvertita, di molti– tudini sempre più vaste. • Richiamando in vita la « Critica Sociale », noi vogliamo non solo ripr~ndere e continuare · una tradizione di pensiero, ma anche,_ e so– prattutto, ispirarci a -quell'esempio magnifico di devozione all'idea e di s!ncerità e probità, che ci viene dall'opera di Filippo Turati: il quale, sempre rimase fermo- nella sua fe<le, ma disdegnò ogni atteggiamento diretto a ca– rezzare le !endenze impulsive delle masse per conquistarne il favore; cercò di trattenere il Partito da incomposti e inconcludenti attega giamenti gladiatorii e da vacue violenz-e ver– bali, incurante delle accuse di accomodanti'– smo e di compromesso e da minacce di espul– sione mossegli da ridiçoli -e ignobili Raba– gas, che il Partito aveva avuto il torto di ac– cogliere e accreditare; e~non tacque mai nulla del suo pensiero,- quando il' suo vigile senso del -dovere. gli imponeva di resistere a irre– qui~tezze_ ed er:r.ori. - . Cond•izioni ed esigenze del. momento attuale. ' Noi n:on inte:p.diamo p~raltro di rimanere . - attaccati ostinatamente alle vecchie formule e norme d'azione, come a dogmi immutabili. S~ppiamo che le idee e i programmi debbono . evolversi a mano a ml;\no che le vicende crea: no èondizioni, necessità, possibilità nuove; e affermiamo anzi subito che sentiamo il carat- • ter,e rivoluzionario di quest'ora, in- cui' sono aperte possibilità di radicali rivolgimenti ne– gli ordinamenti politici ed economici e sareb– be perciò assurdo porre a_ fine della nostra azione la conquista di quelle riforme e leggi sociali, che potevano sembrare mèta adeguata . all';zione di p-eriodi normali. , Più profonda e sensibile è anzi la differenza fra quei periodi e quello in cui oggi viviamo. Oggi non si tratta di operare entro i limiti di un regime _p_olitico-sociale,_nel qu.ale. siano.-da

RkJQdWJsaXNoZXIy NjIwNTM=