Critica Sociale - XXXVI - n. 16 - 16-31 agosto 1926

CRITICA SOCIALE se anche temporaneamente neoessaria,· verrà inevita– bih:µente spezzata a causa de~li ineliminabili anta– gonismi della .società çapitalistica. La classe lavo– ratrice ricadrà sempre sott~ il dominio della bor– ghesia se non riuscirà a conquistare essa stessa il potere ·nella Repubblica. 4. 0 ) La borghesia non abbandonerà volontaria– mente H suo potere. Se anche si rassegnerà a rico– noscere la Repubblica, impostale dalla classe la– voratrice, siIJO a che .si sentirà in condizioni di do– .minarla, cercherà di rovesciarla e di erigere una ditta,tura monarchica o fascistica non appena il suf– fragio universale minaccerà di conferire, o avrà conferito, il potere alla classe lavoratrice. Se questo urto · sommergesse la democrazia; la classe lavo– ratrice non potrebbe conquistare il potere se non colla guerra civile, nè, durante questa, esercitarlo fuorchè coi mezzi della dittatura. So!o se la classe lavorafrice saprà difendersi e difendere la Repubblica d,emocratica contro ogni controrivoluz:one monarchica o fascistica; se l'eser– cito federale e gli altri corpi armati dello Stato d.ifenderinno la Repubblica democratica quandanco il s,uffragio universale la affidasse alla classe lavo– ratrice; soltanto allora la borghesia non oserebbe insorgere contro la Repubblica democratica, e la classe lavoratrice la conquisterebbe e la· terr-ebbe coi mezzi della democrazia. . · Il Partito Socialista deve quindi tenere la classe lavoratrice in uno stato di· continua preparazione spirituale e materiale per la difesa della Repubblica, ooUivare la più stretta comunanza spirituale tra. i lavoratori e l'esercito federale ,e gli altri corpi ar– mati dello Stato, educando questi alla fedeltà verso la Repubblica, ciò che consen~irà alla classe lavo– ratrice di infrangere il dominio borghese coi mezzi della democrazia; ma deve ,esser-e anche pronto alla conquista e alla difesa del potere statale con .i mezzi rivoluzionari nel caso che la controrivo– luzione borghese sopprimesse la democrazia. · · N. B. In un prossimo Numero daremo conto .._dei rimanenti paragrafi di questo schizzo di programma. LALEZIONE DIUNO SCIOPERO Lo sciopero dei minat?ri inglesi vol~~ lentamente alla fine. Ormai non sembra prn cercare una vittoria· decisiva sopra i pro– prietarii. ma una ~omp~s~zione dign!tosa ~ generale, che sal v1 l' un1_ta del m~viment? operaio. Scioper,o essenz1~lm,ent~ sm_d~cah– sta. e caratteristico delle 1rreqmetud1n1 _on– de, in ragione stessa del suo lungo qweto vivere, la società ingles 1 e è nel suo f ond~ commossa dopo la guerra mondiale, esso s1 chiude oon uno sforzo risoluto per la sal– vazione della Federazione dei minatori. Il Continente ha già superato da· _assai t~m– po questa sperienza del sindacahsmo rivo– luzionario, che in Inghilterra appare fra la fine del vecchio tradunionismo e i prin– èipii di un pieno laburismo socialista.. . Tra breve, l'osservatore, armato dei suoi calcoli statistici ci dirà la somma enorme dei salari perduti, della ~iduz~°'.11-e,. ~ell'e– strazione del carbone, degh sqmhbri inter– nazionali nei rapporti tra produttori e co~- B i~~~iGtn6 èfaflcflJlo all'~ltima cifra il d_anno materiale dei lavoratori e queUo dei consumatori. Noi faremo tesoro anch,e di queste risultanze economiche e materiali. Ma l'esperienza maggiore è di int u~zione politica immediata. Lo sciopcr-0 n.on ha vin– to la crisi del regime produttivo minerariP in Inghilterra; come lo sciopero, generale del maggio scorso, con la sua ,soliçlar,iet'à magnifica, non ha. superate le r-esist~nze della Costituzione inglese ad ogRi .~z4one violenta ed illegale. Anche chi, ~orhe no,i, durante tutta la lunga battaglia, si è ~~ntitp spiritualmente cu.ore a cuore C(?tl gli sçio– peranti e trasse dal cuore e da~ ~entime.nt.Q fraternamente prolelario gli a:1,1spid, non· può esitare, davanti alla realtà,, a confessarlo. Sì, è vero; ·ogni grande sciopero, _rompen– do un oompromes.s9 preesistente tr_a çqp(:– _lale e lavoro, ponendo la clqss~ degl) im– prenditori e la classe dei lavoratori net_ta. mente di fronte, è un fatto pplitico, è ,.ttn fatto riv,oluzionario. Esso implica la _pr.9,.– testa contro un metodo di produziqne .e. ne induce idealmente il metodo di pro4l!iic_:me opposto. Un'etica ed una pedagogia clas_-: sista se ne sviluppa con una potenza. SRes·-. ~o terribile cli suggesbone... Ma l)On oltre.;· non di più. Chi, ingannato dall8: frasg, :.ve– de in ogni grande sciopero, .ri':olu~i~ma-rio per sè, politico per sè, il cpnt~nuto stesso della trasf.ormazione rivoluzionaria e poli– tica, travede e si crea non· le s·ue mani u.d fantasma, che .dileguerà in· aria ,nel. ci~F tero· delle grandi speranze. É . qu~ta 1~ e– norm.e illusione sindacali.sta, lfi qu_~le,. s~– zionando e semplificand9 1~ so_ç~~tà.capi_– talistica nei suoi elementi costitutivi, dirµen– tica sempre che la so'Cietà. è un~ f.~~ffi.\da– bile sintesi. diversa ,e superiorce ~gli ,~lemepfi di cui si forma. Lo sciopero· _rivoluziopa: rio, che in astratto potrebbe ~v:e_re_.-ragion~ della forza esclusivament-e capjtalisti,c~:pa– dronale, in concreto si ~pezza co1_1tro jl monolito della società funzionante nell'in- . . . . -~ tera sua complessit~, chf.: e~cede l_a ~l~~~~ e perfino la nazione, concepi~a co~e. liNiita– zione territorial,e, economica e .politic_a. Q;l}) in verità sarebbe una strana «società» .(e la storia del proletàriato sarebbe )roppç> dolce) se, a farla crollare, bast_ass~ la _ _.Y.9,– lontà indomita e il coraggio ~l. inci;ppare le braccia per qualche gior:no o per, qr~_alche settimana! Ah! come la rude opera di e,mf1n– cipazi-one sarebbe semplice ·e ta~e ~a _?9.– mandarsi perchè non sia per anco coi;n- . t I .piua. . , .... Egli è che, pur troppo, la soc1et~ ~~pi– talistica è vera società, ossia un org°:f}.LSmo vivo, e non una semplice me~canica &i~– stapposizione di classi senza 1p.ter:f ereD:ze, senza che gli allacciamenti entrino g1i ~~i negli altri, senza che la sensibilit~ n~D: si irradii, non si diffonda sopra tutto 11corpo. Ed ecco porsi la complicata. teoria .d~He connessioni e dei ,contra~oolp1,. on_d_e .. , 9;p grande sciopero, cotµe quello dei_ lll.lnafor1, indebolisce prima di tutto se steSS(?, fa– cendo mancare a9- un'infinit~ di _indus~ri,e la materia prima essenzial~, ~aett_a?do, c,10e, intorno a sè la disoccupa~ione di mnumere

RkJQdWJsaXNoZXIy