Critica Sociale - XXXVI - n. 16 - 16-31 agosto 1926

CRITICASOCIALE 247 fatto è avvenuto e ·avviene spontaneame~te nei pae- , si dell'Europa occidentale, qualche zona eccettuata. È questi one, in questi paesi, ai favorire l'associa'– zione_ <: J.ei lavoratori che• tendono ~ stapilirsi sopr.a nuove picoole aziende, in mode che . la concor– renza fr~ di essi n0n elevi i prezzi della terra .al di là del limite della convenienza, il che può be– nissimo avv,eraire data la cieca fame di terra da cui il contadino è· dominato. Ed è questione di intervenire col credito, nelle sue diverse forme, amnchè il nuovo coltivatòr•e sia liberato da ogni debito verso privati v·enditori di terra, di mac– chine, di bestiame, di concimi, semi, ecc. Sia - in altre parole - liberato da interessi di usura e dal per.iCQlo di dover abbandonare, al vecchio pro– prietario o a qualche speculatore sopraggiunto, un terreno reso migliore e più produttivo con sforzi e sacrifici inutili. Oontinuq,. Dett. O. GoRNI. Fichte? li Socialiamo è una rivoluzione, che non si fa, ma che _diventa, restando pe– rò bene inteso, che essa non diventa da sè, ma solo se la si fa diventare .. PREAMBOLO. Da qualche tempo il. compagno Prometeo Filo• demo va oonducendo sulle nostre Riviste una vi– gorosa campagna· filosofica. · Questa campagna non manca di ,interesse; mi auguro, anzi, che il motivo, che :induce le. Direzioni di queste nostre Riviste a concedere sufficiente spazio a codesto genere al– quanto aereo di disquisizioni e discussioni, non sia unicamente l'imbarazzo in cui attualmente esse si tro~ano a provvedersi di materiale, che alle supe– riori autorità prefettizie no,n appaia « atto a turbare l'ordine pubblico~- Del resto, fosse anche così, poco male. La Filosofia è avvezza a fiorire sopra– tutto in epoche di forte compressione politica, nelle quali fa testo l'igienioo precetto: Nihil de principe, f)(lrum de deo. Essa è, anzi, oosì poco viziata in . fatto di generale interessamento, che è Heta di pren– dere il suo bene dove lo trova, e non mette broncio se ci si occupa di lei /aule de mieux, per non po– tersi · cioè occupare di qu,estioni più positive, ma più scottanti: come una donna di modeste attrat- · tive è contenta degli omaggi degli uomini, anche se questi per avventura siano diretti più alla sua dote, che ai suoi pregi fisici. Il caso di Prometeo Filodemo non è un caso co– mune. f: n caso di uno, che, pur avendo torto ,nei singoli punti della sua argomentazione, ha però ra– gione nel comJi)'lesso, nel proposito che lo muove? • nella meta alla quale t.ende. In altre parole, egh sostiene male un assunto giusto, cosi come altri, viceversa·, potrebbe brillantemente difendere una call– sa cattiva. Per me sta meglio il primo .• Cominciamo coUe critiche. Prometeo Filodemo ab– bia pazienza. Le approvazioni e le lodi verranno all'uUimo. . L'argomentazione di Prom~teo Filodemo si muove ~pra tre ordini di idee. Tutti .e tre sono fuori del vero. . In primo luogo egli crede che la Filosofia, nel di lavoro. Perchè ciò sia possibile occorre nel terreno una grande riserva di fertilità naturale: ~e no, questa for– ma di industrializzazione non è possibile perchè non è conveniente. Si aggiunga che, mano mano che -la J?Opola– zione agricola aumenta sul posto, la grande proprietà - 8 ibl i ot~ ~i i,&B~et> - si fraziona. senso elevatamente e oorrettamente tecnico della pa– rola, che essa ha presso i grandi classici tedeschi, possa e debba insegnare qualche cosa agli uomin.i politici e pratici, in· quantò politici e pratici. E non è vero. lp seoondo luogo Pr,ometeo FHodemo crede, che la filosofia di Fichte sia la proclamazione ed esaltazione di un soggettivismo senza limiti nè fre– no, annientatore di ogni forma di obbiettività! E non è vero. In terzo luogo egli crede, che la· teoria ufficiale del socialismo, il marxismo, abbia biso– gnO' di speciali lezioni ed innesti di « filosofia sog– gettivistica,, più o meno fichtiana. E non è vero. (Tra parentesi. Questo triplice secco « non è ve– ro• andrebbe forse completato e rammorbidito colla frase seguen\e: • almeno nella forma semplicistica e inesatta, in cui la cosa •è prospettata da Pro– meteo Filodemo, il quale conosce purtroppo il Fichle più che altro attraverso la spuria ed. arruffata in– terpretazione del Gentile. •Ma tutto ciò si ,•edrà meglio appresso). Occupiamoci ora del primo errore. ; La Filosofia classica tedesca (Kant, Fichte, Schel– ling, Hegel) è, come giustamente si era già espresso al riguardo Kant, una « Critica della Ragion pura•, ossia una critica del pensiero filosofante, val quanto dire un dibattito interno profèssionale d'ella F,"ibo– sofia, e che riguardl:l essa ·soltanto. I pon J'ilosofi, cioè i cultori di scienze particolari, i politici, i prn– Uci in genere, vi sono coinvolti, solo per quel tanlo e 'in quanto anche ad essi, oltre ai consueti loro pensieri e propositi, sogliono frullare per la testa alquante idee filosofiche, eco lontana, sbiadita, im– bastardita, frammentaria, smozzicata e confusa delle grandi correnti filosofiche, che a varie riprese sor– sero nel campo del pensiero ,e degli studi. Di solito l'attività pratica degli uomini sta in assai debole connessione con queste loro idee I ilosof iche, anzi spessissimo è con esse in ap'erto contrasto. Ora il massimo, che può e deve fare il filosofo nel con– fronto di cotesti pratici, si è di far rilevare, come il loro contegno ed agire pratico sia la riprova più bella più lampante e più alla mano per dimo– strar~ la falsità e scorrettezza delle loro idee filo– sofiche. « Tu neghi il moto, quando sei in véna di filosof~rc - dirà il filosofo all'uomo pratico -; ma tu intanto ti muo~i e cammini; vedi dunque che tu stesso li smentisci» . Ecco un esempio· di attualità e che ci interessa ' da vicino. Un socialista • rivoluzionario ,r e « po– sitivista» è in fondo un nonsenso. Infatti il • Po– sitivismo • rappresenta, nel campo del pensiero, un movimento di reazione di carattere deterministico ed antisoggettivo, movimento, che, sia detto fra paren– tesi specie per il tempo in cui sorse, fu cosa 'di no~ poco conto, utile e necessaria. -Si può ag– giungere che, in un certo senso ,e per un certo vers~, tale reazione ha un valore perenne, come anL– doto contro il pericolo sempre risorgente di op– poste esagerazioni e deg·enerazioni. Con lullo ciò tale • filosofia » si attaglierebbe, meglio che a un socialista.« rivoluzionario», alln tnentnlità e al punto di vista· di quella gente • positiva», che ha in ug~ia e Jn derisione « la mala genia dei riformatori so- ciali » « auastamestieri e tutt'al più mosche coc- ' b • • chiere del corso naturale degh eventi•· Se Prometeo Filodemo avesse prospettalo cor– rettamente così la questione, non gli sarebbe acca– duto quello che gli è accaduto: ossia,_ che ~l~a. sua osservazione (gi:usta del resto) che 11 pos1ttv1smo · è una filosofia della « passività e dell'acquiéscen~a •, alcuno rispondesse subito chiedendogli con molta Jronia se fosse , passività ed acquiescenza » l'im– mane opera rivoluz:onaria e rinnovatrice, compiuta in un cinquantennio da socialisti, che nella loro massima parte seguivano in filosofia le • idee J)<)Si– tiviste •·

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