Critica Sociale - XXXVI - n.14-15 - 16 lug-15 ago 1926

CRITICA SOCIALE: I , bile ~d è: assai ·più scadula oggi di quanlo fosse al tempo de1 dj.savanzo, delle c:onbestazioni coi creditori anglo-sassoni, della circolazione fidu– ciaria continuamenbc crcsoenLo? La hnl:!ai;azzante questione non trova, come s'è detto, soluzione presso l'inquieta maggio– ranza dei cittadini. Quella che il priesidenLe del Consiglio lJropose può essere· formulata co– sì: tutte le premesse della stabilità della lira furono, per merito di Goven10 e di popolo, avvet'ate, mèno una, esoonzialissima: il pareggio della bilancia commerciale. L'ecoodenza delle im– portazioni sulle· esportazioni non sarà, nel cor– rente 1926, inferior,e ai dieci mWardi di lire. Supponiamo che metà di questo disavanzo ven– ga compensato dalle tre cosidette « esportazioni invisibili », cioè: ·il prezzo. dei noli, che la no– stra marina mercantile riscuote in oro; 1e _ri– messe degli, emigranti; 1-e spese dei foreslieri in Italia. Rimane sempre la somma enorme di cinque miliardi di lire, di cui dovremo, nel solo corrente' anno, indebitarci verso l'estero: dovremo acquistare divise estere per un impor– to corrisp~mdente: ed ecco la causa del nuovo . svilimento della lira. Rimedio: espor~àr-e di più, prodlu-re di più (nove ,ore di lavoro), asLenersi dalle importazioni non strettamente necessarie, pe'r ridurre il pauroso disavanw della· bilancia commercia le. Sono noti "i provvedimeùti presi dal Gover– no per conseguire questo scopo. Per sempli– ficare. il_ discors'o, . noi_ supporremo senz'altro che essi'siano· efficaci, non .oerto nel senso (.non sr,cral·u :nE-ppure dai più. ottimisti) di pareggia– r.e i con[' .ctel. commercio inl:ernaz1onaw, uia almeno nel senso di diminuiTe fortemente lo sqt:ilihl'ic:, riduoendo1o, dai dieci attuali, 1 801 i due miliardi.' E .poi? · · E poi, a nostr,o modesto avviso, la stabilità <lella moneta continuerà a restare un sogno: jll~rcht: gli avvenimenti di ogni gjorno, che do– vrebbero. aprire gU occhi ai più ostinati, con– formano sempre più l'inviolabilità di quella Jeg– g,~ fondamentale, secondo cui la sola moneta stabile è quella garantita; e tuUe le mmiete noJl garantite tendono invariabilmente verso lo zero. Prima della guerra, in Italia la bilancia com– merciale si chiudeva con uno sbilando annuo di oltre an miliardo di lire, che, 1lenubo coruto del divtrso valore della moneta, corrispondeva a sei miliardi di lir6 attuali. Eppui·e la lira di carta valE:va quanto la lira d'or,o. Perchè? Per– chè .essa era gai·antita, per oltre tre quarti ·del suo valore, dalle riserve auree degli istituti d'e– missione e da altre riserve (in buoni del tesoro esteri, ecc.) 1equiparate aWe auree. Viceversa, negli anni 19241e 1925 in Francia la bilancia commerciale fu costantemente, favo– revole, lè esportazioni slipe\l'ar,ono le importa– zio~i, e. hfltavia il franco non interruppe mai la ·,sua discesa.- Perchè. non esiste nessun ne– oess·ario . e ..dfretto rapporto fra il disavainzo oommércialé e la stabilW~ della moneta. O se esist~,. :esis'f~.solo in -sènso I11egativo.Il clisavain" zo_ .._~dp'l:rnerci~leaggrava le ·condizioni moneta.-. rie:" ~~i; )?a~_si_' a· }1110netasyalutata; ma la sua scomparsa; ariche aggiunta al conseguimenbo di tutte le condizioni positive sopra enunciaLe (pa- BibliotécaGino Bianco reggio del bilancio statale, sviluppo della' pro– duzione ecc.) non basta a sanare, I11emmeno provvisoriamente, una monela non garantita: Non si dovranno dunqtie cercare e adoLLare misure rivolte a diminuire il deficit del com– mercio intern~zionale? Sia1no lonlani' dal pen~ sare questo; anzi riteniamo che, ·so adeguate alLo seop,o ed ~fficienti, tali mjsure si dobbano · accogliere, ma con. questa precisa intenii,one: di riuscire, aLtenuando o el'iminando quel· defi– cil, a .partire da un punto più basso, o meno allo, quando si procederà all'inevitabile conver– sione della monela malala in moneta sana, os– sia quando si tornerà al tipo oro·, alla-moneta di valore effettivo eguale al val,ore nominale.· Perchè a questo si dovrà pure arrivare. E se fo avessimo capilo quando la lira· valeva 2_0· . centesimi, o l8, e1·a meglio pie,r noi che éap'ido oggi, quando la lira ne vale 15.o 1G.-E se anche oggi non 1o capfremo, lo dovremo ammettere .. più lardi in condizioni peggiori. Nei paesi ·latini, dove la moneta nazi,onal1ei ha perduto cinque sesti e anche- più del sùo · valore, nessuna conversfone sarà possibilo· s·en..:· za il concorso dei delentori dell'oro, ossia senza prestiti americani e inglesi. La stessa Jn..:. ghilterra, dove la sterlina nei giorni più critici non perdette mai più di un quarto del suo .·_ valore, non polè tornare al lipo aureo. se non accendendo in America un debito di 300 · rni– l1oni di cloJlari: i quali, aggiunti . alla riserva aurea giacente nei [orzi,erj della -banca d'lnghil– Lerra, permisero a c.ruesta di garantire, quasi to– talmente ]a propria circolazione. Ma la fit1ao– za anglosassone, che vuole la sicurezzà d€1~ l'impiego e )a serietà degli sçopi nel mutuante, ha fallo chiaramente comprcndcr,e, di essere .dj-· ~posta a for111ire ai governi. Ialini _lutto 1'01~0 necessario non ad una lemporan:ea « stabilizza- .. zione » ma alla definitiva guarig.ionc delle •ri– spettive 111onete. La caus~ del recente ·crollo del franco belga, il €J:nale per pauecchi 'mesi si ,era fissato intorno al corso di 107 franchi per ' una slerLina, va cercall:I. appunto n~ll'illusio-qé che il governo di. Bruxelles si ~ra forma.la, di poter ottenere .oro americano· semplicemente per, conservai•e durante un cerlo Lemp,o. (cioè firi . quando qu,e11' oro non fosse esaurito) a q nel 1 i– vello la quptaz1one del suo ·franco. M-a i finan– zieri americani dichiararono che essi a,,rebbero , oonoesso un preslibo nel solo caso che il B:elgio, rassegnandosi ài gravi m'a ine,vilabili sacrifici chie porta con se il ritorno all'oro, provvedess·e alla definitiva soluzione del sùò 1:>r,oblemamo'ne– tado :· p,erchè in caso diverso i milioni fornllr sar,ebbero sllati spesi dal, Govern,o .per conser'- , vare artificialmente i corsi d'allora, e qt1ando fossero esauriti, il Belg_io si sarebbe trovato in 1 una situazione peggiore dell'attuale, con ,un gros- . so debito di più verso l'est1ero. E i forzieri yan"'. kees rimasero chiusi, e il fr~nco belga preci- ·, 1'>itòda 25· .centesimi a 10.. Da anni si levàno in Italia voci ammorùtrici' della sola saggia polilica che si uossa 'segui.re in quesfo campo. Ma quelle voci l\Scivano da giornali socialisti, perci.ò non furono ascol- · tate ·o furono derise. Oggi cominciano ad uscii:e dalla bocca di capitalisti, ·anzi dei.-·,ma.g-· gioI'i capitalisti; per citarne uno, Senatore Bor~ letti svolge in questa direzione, una campagna

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