Critica Sociale - XXXVI - n.14-15 - 16 lug-15 ago 1926

'23ò CRITICA SOCIALE TRA LE RIVISTE La crisi politica europea e I' Impero Brittannico ' Una importante Rivista ipglese, che si è ~peci~- lizzata nella tratt-azione dei problemi internaz11onah, la Round Table. nel suo fascicolo di giugno discute ampiamente alcune questioni che sono in relazion'e con queUe agitate dal pfof. A. Tr,~v~~ e da H?bano Mauro nel numero scorso della Cr1t1ca. La tesi fon– damentale degli Scrittori ing1esi su « la crisi poli– tica mondiale» e « l'Europa al bivio » è che, mentre la Granbrettagna è -in Europa e nòn può stare di– vorziata dall'Europa, essa non appartiene totalmente o anche principalmente all'Europa. Di conseguenza, ,essa deve evitare di immischiarsi « permanente~e_nte » iieolì affa1'i europei, pur conservando un suff1c1ente int~ressamento ad essi per poter contribuire alla sta– b.ililà europea colla quale· è congiunta la sua stessa sicunezza. La Round Table aHernia che l'Europa è ben lungi dal possedere quella base stabile, che è neces– saria pel' una pace durevole: « Il fatto centrale è ohe la stabilità nell'Europa d'oggi poggia sulla pre– ponderanza mil:tar,e degli alleali oontinental_i: Fran– cia, Italia, Cecoslovacchia, -Polonia, Jugoslavia e Ru– menia. È quasi certo, tuttavia, che cotesto sistema non può durare. Esso potrà essere capovolLo dall~ Russia quando essa ricupererà le sue forze. PotrH essere' capovolto da una scissura tra gli stessi Al– leati. Potrà essere rovesciato dalla Q:crmania, che è virtualmente lo Stato p 1 iù poLente d'Europa e che certo non acconsenUrà. per sempre alla smilitarizza– zione di una parte del suo lerrit-0rio, nè rinuncerà per sempre ad avel'e un proprio esercito, equivalente. press'a poco,, a quelU dei suoi vicini. Orbene, quando verrà meno il presente metodo cli stabilizzare l'~u– ropa conservando una s.chiacc;ante preponclera1:iza militare a soslegno del Trattato di Versailles, qual~. altro metodo lo sostituirà? Sarà un nuovo eqw– librio cli potenza (balanqe of power), con tutto quello che è Jn esso implicilo, oppure <-:1ualchesi– stema cli limitazione generale degli- armamenti, quale è contemplato dal Patto della Società_ delle Nazioni? L'Europa può essere stabil:zzata con uno .. dei se– guenti tre metodi: colla preponderanza di un Gruppo, coll'equilibrio di potenza, colla Federazione. Pr(,'lsen– temènte è il primo che prevale ed esso è, come dimoslr~ tutta la storia, il meno stabile di tutti». · Un altr0 problema sorge' dal bisogno di' esJ,:>ansione coloniale che è sentito da Paesi come l'Italia e la Germ~nia. La sua soluz:one è estreiuamemte diffi– cile, perchè non esistono oggi territorì liberi, adatti ad una colonizzazione bianc::i, nè ogni singola co– lonia può fornire ad· un 1poderno St,ato industriale le, mat,erJe prime ,.di cui abbisogna, o. mercati di sbocco per i suoi prodotti. « L'attuazione della poriia. aperta in lutto il mondo, tanlo per l'acquisto cli materie prime come per il . commercio di tutte le Nazioni, ha, per ogrii Stato industriaie, importanza i-nfinitamente maggiore che non il possesso di qual– siasi colonia. C'è • un giusto fondamento nella ri– ohi,esta che quelle Potenze che posseggano vasti ter– ritori coloniali debbano prendei•e in più seria oon– sjderaz.ione di quel.l\a 'fin qui usata i misogni e le richieste dei popoli meno favorevolment,e situati. Cer– tamente, se non faranno ciò, ci ·saranno nel futuro seri conflitti su tale questione ». Un terzo problema è quello della Lega delle Na– zioni. Fino a qual punto è stato realizzato il suo ideale di comporre i dissensi internazionali .con. me– todi padfici, senza Alle;:1nze o aggi·uppamenti mi– litari? « Da un lato, ci sono alcuni sintomi assai sfa- Bibiiotecà Gino Bianco vorevoli. La Russia è fuori e· ostile alla Lega; la Germania non ne fa arooora parte. I Trattati po– litici tra Francia, Polonia e Cecoslovacchia, t~·a Italia, .Jugoslavia e ~umenia, non ~no molto ,d1s– simLli da un sistema di alleanze diretto contro le Potenze ex-nemiche. Il Trattato rusSQ-tedesco, quan– tunque tecnicamente compatibile_ ool "Couenaiit, può · facilmente essere sviluppato in un oontrappeso dal · lato opposto. La . democrazia, che ·è ~n elemerlto essenziale al buon successo della Lega, e ·scomparsa dall'Ital1a, dalla Spagna, dalla Grecia e ora, sembra, at1che· dalla Polomia ». Però · d'altro canto non mal'lcano J sintomi fa- ' r • t d vor,evoli. La Istituzione ginevrina sta, d1ven.an o sempre più una parte integrale del sistema politico europeo. I Trattati di Locarno hanno segnato t~I;I passo ,in avanti, e in Europa si fa sempre _pm palese la n·ecessità di un'intesa economica medianfe una riduz:one generale delle tariffe doganali: ,, Considerando complessivamente le cose, è giusto dire che l'Europa si. è mera,vigliosamente ristabilita dall'•epoca della gue.ra e della cosJdetta ricostruzio– ne· che nullameno numerofr e diff1cili problemi, ' ' ' cl' f" t taluni nuovi e taluni antichi, le stanno 1 , ron .e; e che, nessuno può predire con cedezz~ se essa .s~– .prà unirsi per risolvere cotesti problemi lungo_ le_d1- rettive comuni tracciate dal P,a_tlo, oppure se _rm<;:ule– rà nei vecchi sis~emi delle AlLeanze separate e ~el– l'instabile bai.ance of power, · che inevitabilmente ap- proderanno a nuovi con-flitti armati». . Nell'opinione della Round Table, l'avvenire ·della· L~ga dipenderà dalla sua capacità di· r.iorganiz– zarsi in modo che i popoli non-europei non debbano sentirsi dominali ,dai. popoli europei, e che 1~ fac- · cende puramente· ettropee debbano Jnteressare,l'Eu– ropa soltanto. Se si , vuoJ realizzare l'ideale_ del.la Lega, il_ suo spirito deve essere ,abbastanza forte da unire httt'a l'Eti..ropa nella trattazione delle fap~ cende em:opee. 11 non aver tenuto distinti gli· infe– ressi mondjali da quelli europei è una delle ragioni' che ha allontanato fin qui dalla Lega alcune Na– z,ioni, che pur ne devono far parte se si vuole che éssa funzioni più efficacemente. *** Venendo a parlare più p·articolarmente dell'Inghil~' terra e clell'lmpero brHannioo,' gli' scrittori della Round Table con sottili e caute argomentazioni so– stengono la già accennata tesi dell:~ « relativa sepa– razione» della Granhretl:.1gna dall'Europa. « E' ovv;o - fjicono costoro - che la Granbrettagua deve [llren– dere, parte attiva nel riassetto dell'Emxipa dopo la: guerra rµondiale .. È ovvlo che I.a, g_uerra in qualsiasi punt'O dell'Em'opa ha per essa un vitale jnteresse per il suo pericolo di difatàzione: È -ovvio ~he e~sa è interessata 'alla sicurezza della Francia•, il più vie.no di casa, e alla conservazione di relaii<mi amichevoli oon essa, purch:è tale amicizia coHa · FFan-· · eia sia compatibile ooUe relazioni· amichevoli colla Germania. Ma è del pari ovvio che la Granbrettagna-, per scopi permanenti, deve stare· fuori dalla quoti– diana · vita politica interna dell'Ep.ropa, in -modo che essa, mentre è interessata a quegli aspetti de}la . vita europea che sono , di importanza moqdi_all~, non fa parte del sistema poTitioo interno deltEu– ropa ,e del balance of power. I:: soltanto oonserva'ndo cotesto « relativo distacco » che essa può conqui- ·, star-e la libertà necessaria a compiere le :sue · fnnzioni in altre parti del mondo. PreseHternen'le, la sua politica estera si 1 oonforn,1a poco a tale prin-. cip~o basilare. E' vem ehe una delle· condizioni poste dal Governo britannico prima,- dei negoziati per Locarno fu che la Granbrettagna non dovesse assmnere obblighi di 1qualsiasi specie riguardo al– l'Europa· odentale .oltre' quelli .un po' vaghi 'coµ- . Lenuti nel Pallo _dell~. Società delle Nazionj .. Ma, in reallà; i Trattati di L0carroo la, impegnam@ grn... vemente in Europa». ·

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