Critica Sociale - XXXVI - n.14-15 - 16 lug-15 ago 1926

CRITICA SOCIALE 223 ,!r" la l!rra a[~-i lalavora ,,in~animana 6. · La politica agraria dei socialisti. . Qu 1 anlo siamo venuti esponendo è, precisamente, il r1su tato delle osservazioni fatte, con visite nella stessa Danimarca, dai liberali inglesi. L'esperienza danese è, cioè, vista con l'occh:o « liberale » inglese ed ora, dopo la scissione, bisogna aggiungere lib;rale– lloyd-georgiano, che, . cioè, pur appartenendo alla scuola liberista manchesterriana, non si perita di attaccare il diritto di proprietà privata quando ri– mane neghittoso e contrasta col benessere pubblico e di pr~coni~zare altre forme di gestione che però non affievoliscano la iniziativa individuale armo– nizzala con l'interesse generale. Si spiega così come le forme date in Danimarca all'esercizio della proprietà della terra e alla condu– zior:1e agraria nella picoola proprietà collivatrice associala in Cooperativa per l'industrializzazione del~ l'agricoltura, soddisfacciano tanto quei liberali in– glesi, da indurli a prendere la Danimarca a modello per la loro riforma della terra nella Gran Bretta– gna (10). i\Ia in Danimarca vi sono anche dei so– cialisti, anzi, molti socialisti, tanto che hanno con– quistalo il Govemo. \'celiamo come essi si sono comportati prima di avere la responsabilità del Governo e durante il ' ~Iinistero Stanning nei riguardi della politica crea- trice e conservatrice della picoola proprietà che è, da secoli, tradiz:onale nel loro Paese. Ci soccorrono a buon punto alcune note forni– teci cortesemente, e delle quali siamo grali, dal « Ser– vizio· agricolo dell'Ufficio internazionale del Lavoro» per mezzo del corrispondente ilal:ano, on. Cabrini. Nel volume sulla storia del Partito soc:alista da– nese, pubbblicato in occas;one del suo cinqu:rnle– simo anniversario (1), è riprodotto il suo primo pro– gramma, nel quale un passo riguarda l'agricollura: «I.a terra dei feudi deve essere così vincolata da per– mettere lo sviluppo di una classe benestante di pic– coli proprietarii ». Il libro ricorda come il Partito ' in quel tempo, ootlo l'influenza deHe teor:e di Lassalle, cercò una soluzione della questione sociale nella creazione di Cooperative di produttori; e non fu che nel 1888 . che il programma, pubblicato in quell'anno, insistette sull'idea marxista dell'espropria– zione. dei mezzi di produzione. Questo punto, n_atu– ralmente, è ancora la pietra angolare del programma ciel Partito. In un opuscoletto intitolato Domanda di terra (12) pubblicalo nel 1919 dal Partito socialdemocratico, danese, e scritto dal presente Ministro di Giustizia, si dichiara che « noi (~cialisli) siamo dell'opinione che lo Stato deve yossedere Lutta la Lerra e tutti i mezzi di produzione e, perciò, è impossibile, come politica pratica del Partito, sostenere il diritto pri– vato sulla terra ». N elio stesso opusool,~ si afferma che la grande azienda finirà col predominare in agri– coltura, come comincia a predominare nell'industria, ma si soggiunge che il Partito è conscio della mo~ificaz:one che lo sviluppo della cooperazione nell'agricoltura può portare all'estensione del sistema delle grandi aziende. E si aggiunge che un Parlila impegnalo nella politica pratica non può parteggiare (10) Veggansi i nostri articoli su • La terra a chi la fa rendere nella Gran Brellagna •, in Critica Sociale, l\'um. f>, 6 e 8-9 dell'anno corrente. (11) E. Wfmblad e Alsing Anderson: Del danske Socia/ demokralis Histoire 1871-1921. - Copenagen, 1921. Biblio(&~ 6ift&eiaffefsl om lord. - Copenagen, Hl19. in, modo assoluto nè con la coltura su larga scala ne col suo contrapposto, e, nelle oondizioni presenti, deve scegliere tra « la creazione di tollerabili condi– zioni di vita degli operai agricoli nelle loro case e il loro abbandono allo sfruttamento dei coltivato~i in grandi aziende ... ». Questa scelta non è difficile; e l'aumento del nu– m~ro cl_ei picooli coltivatori indipendenti nella pro– pria azienda, la cui terra però apparliene allo Stato di cui essi riconoscono i clil'itli come proprietario . . , « non -impedirà ma seconderà il programma del P:.ir- Li_lo, dando incremento al movimento oooperalivo, riducendo il numero dei braccianti che cercano lavoro e salario nelle aziende agricole, e rialzando così il salario degli operai. Ciò che, a sua volla, provocherà l'introduzione di nuove macchine e allri metodi tecnici per risparmiare fatica, conducendo passo passo verso l'agricoltura socialista». Questo angolo visuale predomina lutl'ora in quella parte del programma del Partito Danese che tratla delle proposte generali per una transizione verso • l'o~ganizzazione socialista della società, per la pro– lezione dei lavoratori, per il progredire del loro benessere economico, intellettuale, e morale. I programmi del 1919 e del 1923 ribadiscono gli stessi princ1pu. " Le terre feudali e le terre varrocchiati debbono essere prese e svincolate pei lavora lori· le terre . , mcolle, le terre non adeguatamente coltivale nei riguardi della comunità, al pari delle terre sulla pro– prietà delle quali la comunità ha uno speciale inte– resse, debbono essere acquisiate. Il diritto cli espro– priazione deve\ essere ampt:alo. Le terre pubbliche non debbono essere di regola assegnate alla incluslr:a privata; l'uso delle terre collivab:Ii, che non possono essere condotte dalla comunità, deve essere dato a lavoratori agricoli; dove è necessario, il capitale d'esercizio verrà fornito dalla comunità. Dove la conduzione in forma cooperativa di ·un terreno è considerala più o meno vantaggiosa, lo Stato o il Comune oontribuiranno a promoverla. « Lo Stato aiuterà l'agricoltura anche in altri modi, fornendo a prestito capitali d'esercizio, assistendo i piccoli prop·rietari nelle migliorie colturali ed in altre operazioni somiglianti. Lo Staio istituirà Scuole agrarie e Stazioni sperimentali in varie parti del Paese; inoltre, emanerà disposizioni per ispezionare la CQstituzi-one, l'adattamento e l'uso di abitazioni dei fittavoli. Lo Stato ed il Comune cercheranno anche di impedire la speculazione sulla terra quando siano state costruite le ab:tazioni per i lavoralori. Dove il diritto d'uso della terra appartenente all:1 comunità sia slalo assegnalo a individui o a gruppi d'individui, il canone d'affitto sarà stabilito in rela– zione al valore della terra». Tanto nel 1918 quanto nel 1923 il problema ter– riero entrò come un punt,o d'azione immediata nel programma del Partito, cioè tra le questioni di ca– rattere urgente. Nello svolgimento di questa az:one i socialisti. fra il 1913 e il 1920, appogg:arono il GoYerno radicale; dal 1920 al 192-l si mantennero all'opposiz:one contro il Governo formalo dal Partilo di Sinistra (Partilo dei fittavoli piuttosto conservatori); nel 192-1 costituì il suo primo i\Iinistero, che è tuttora al polere. Xel 1919 il Go\'erno radicale presentava quattro progetti sulla riforma agraria, Ire dei quali diventarono legge, cioè: 1.o Legge N. 563, del 4 ottobre 1919, che autoriz-

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