Critica Sociale - XXXVI - n. 12 - 16-30 giugno 1926

CRITICA SOCIALE 187 nel senso di p~rmetter ·1oro di far· valere i loro oon– v~ncimen ti. Invece, che concetto ha Filodemo dello Stato di- diritto? Chè pensa egli con precisione deHa legge? Quale va1ore egli accorda agli· ordinamenti ·po- sitivi? · Credo; in tàl modo, di avere condotto la vexala quae- slio al suo momento ·essenziale. . ' Filodemo ha infatti un bell'impennarsi :!P~r dimo– strare ciè>che ognuno sa: che. la più profonda ,radice della libertà è nell'umana coscienza. Ma il suo ragio– namento avrà seµ.1,pre soltanto un valore astratto ed 'un sapoi,:e accademico, fino a <i{Uandoegli non con– senta con me che bisogna siano anzitutto create le condizi,oni perohè la coscienza della libertà abbia la possibilità di esprimersi e di farsi valere, non solo da parte di individui eccezionali, ma da parte della maggioranza . ,degli uomini. E le condizioni per la espressione a cui accenno non possono essele costi– tuite che da ordinamenti positivi, in cui si concreti e si realizzi il cosiddetto Stato di diritto. Lo Stato, cioè, che sia superiore a tutti i cittadini, e quindi possa\ tutU proteggerli: lo Stato ohe annuncia una serie di diritti .che .-spettano al cittadin6 come tale. Lo Stato che dice al cittadino: « Tu, in quanto sei individuo ed appartieni atlo St~to, hai, ·come tuo preciso at– tributo, qut)sta serie di faooltà. Puoi fare questo e questo. Puoi, no.n in senso di « puoi tentare a prezzo di questo ù quel sacrificio», ma in questo preciso. ·senso: « puoi quando tu lo voglia, alla sola oondizione • che tu lo voglia, compiere questa o quest'altra azione. E non soltanto non troverai ostaoolo veruno alla tua azione, ma, se qualcuno tenterà di impedir,e la libera esplicazione della tua attività, troverai gli opportuni organi dello Stato pronti ad entrare in azione al fine di rimuovere e di annientare le ciroostanze che ti di– sturbano, ,e di permetterti di attuare in pieno ciò che è tuo diritto ». Ora l'-ecoezionale valore dei principii dell'89 è ap– punto quello di avere data la realtà dello Stato mo– derno, che protegge il cittadino facendolo libero, e di– vieta l'azione di chi tenta di spogliarlo, con violenza, dell'esercizio dei suoi diritti. Da questa .semplice con– statazione il mio contraddittore potrebbe facilmente risalire il corso della storia recente e giungere per conto suo a stabilire come mai i movimenti politici, il cui più espressivo contenuto è costituito dalla nega– zio·ne della libertà, demoliscono, nei fatti, lo Stato de– mocratioo-libera1e, e, ·sul terreno delle idee, muovono con grande impeto contro le ideologie qate agli albori della Ri✓oluzione francese, e ancora da un punto di vista pratico e contingente, si preoccupane di appre-– 'stare sepoltura agli immortali principii. Da ultimo, Prometeo .Filodemo non può rifiutarsi di considerare quest'altro portato della più elerrienlare psicologia: che le rette coscienze, quelle da cul ap– punto può nascere più potente e rigoglioso l'anello della libertà, si producono· solo in un· ambiente di libertà. Le costrizioni, le coazioni, le compressioni, al contrario, inducono l'animo all'appiattimento, al– l'insincéità, f,avorisoono il patteggiamento ed il com– promesso, e promuovono l'attitudine servile dello spi– rito ad accogliere sempre ciò .che viene imposto da chi è forte. Da ciò si desume che la libertà delle con– dizioni positive, cioè politiche e sociali, favorendo, nella filosofia, nella letteratura e nell'arte, nella poli– tica ed in tutte le manifestazioni della vita inteHet– Luale, tutta una educazione propizia alla libertà, stimola e p.romuove anche la coscienza della libertà. Ove, al contrario, la compressione, e la schiavitù la depri– mono ·non .,.:eressole· minoranze elette e per l(:)ro natura Bibliote'ca l:iinoBianco e,ccezionalmente atteggiate anche nei modi dello spi– rito, m·a p1,esw le maggioranze composte di uomini medii e per lqtio, natura e per necessità scarsamente .incli~i a muovere allo sbaraglio, che, in un regime di compressione, l'ossequio alla libertà comporta. Ragionamento, questo, che, oltre ad essere logica– mente esatto, è marxisticamente ortodosso, .Me Lo per– metta Prometeo Filodemo, ma io voglio appunto chiu– dere questo già troppo lungo chiarimento polemioo col richiamare quel passo del Grande di Treviri, che, argomentando a quel modo positivista che depone a favore della straordinariamente complessa orditun della sua personalità, proprio a proposito del fallo · più spirituale della coscienza, beffa alrocemente ogni concezione ideista, ricordando un poco bruscamente, ma con impeccabHe precisione, che «non·è la coscienzà d,egli uomini che determina il loro modo cli essere, ma bensì il loro modo di essere sociale che determina la loro coscienro » (1), Nè poteva essere diversamente. In .Marx la vision<' del doctor iuris domina sempre. A lui non poteva es– sere sfuggito il valore degli ordinamente positivi; per lui la libertà era la premessa tipica di qualunque mo– vimento politico che volesse condurre verso il socia– lismo; per lui il socialismo poteva procedere soltanto ' dalla libertà socialmente organizzata e garantita, cioè dallo Stato liberale-democratico modernQ. Poichè, se là libertà, per slla nntura necessariamente democratica • e liberale, non è il socialismo, ptirtuttavia, venendo 'meno essa, anche lo sviluppo di quest'ultimo cessa di , . . ~ colpo. Ciò che dimostra in modo non disputabile che la difesa deila Ubertà, democratica e liberale, è per il so– cialismo un dovere perentorio, una insopprimibile esi– genza della sua &tessa vita. La libertà liberale si su– pera, sì, nel socialismo, facendola più ampia, più per– fetta, più umana, ma a patto di assimilarla per svi– l'upparla, non di distruggerla. Tale è il senso preciso delle celebri pagine. che Fe~ derico Engels premetteva allo studio sulle Lolle di class,e in Francia, documento che ha un valore defi– nitivo in fatto di esegesi marxista. Vero testamento cri– tico e morale, dettato nell'età seréna, dopo l'esperienza. Sovra di esso, troppi ancor oggi, specialmente oggi, dovt'ebbero sapere utilmente meditare. DINO BONARDI. (1) Critica dell'Economia politica. PUBBLICAZIONI PERVENUTE IN DONO Oda Olberg: Die Entartung in ihrer l(ulforbedinglheil: Be– merkungen und Anregugen. - Miinchen, 1926, Verlag von Ernst Reinhardt. (Marchi 7). . Presidenza del Consiglio dei Ministri: Relazioni e proposte della Commissione presidenziale per lo studio delle riforme costituzionali. - Roma, 1925, Provveditorato geilerale dello Stato, Libreria. Sabino Alloggio: Le nuove teorie del diritto. - Milano, Soc. Ed. Dante Alighieri, di Albrighi, Segali e C. - Un vo– lume di pagg. 284. (L. 20). Tornato Nanni: La gente di mare e Giuseppe Giulietti. ~ Bologna, L. Cappelli edit. (L. 12). • Alfredo L. Palacios: I.,a. Universidad m1eva. - Buenos Ay- . res, 1925, Triumvirado, 57. M. Gleizer, editor. - Pagg. grandi 260 (Pesos 5). Zeland Rex Robinson: Le forze spirituoli e materiali nello sviluppo degli Stati Unili; con prefaz. di Gelasio Gaetani. - Milano, 1925. - F.lli Treves, edit. (L. 14; nel Regno 15,40). Vittorio Ambrosini: La battaglia per lo Stato sindacale; con le interviste D'Aragona, Baldesi, Sen. G. Mosca, ecc. e colla legge suHa disciplina dei rapporti del lavoro approvala · dalla Camera. - Roma, 1925, Anonima Romana Editoriale, via Virgilio, 16 (L. 8,80; in Roma L. 8). Dott. Giovanni Zibordi - Redattore responsabile OH.Tip. EIIRl[O LIZZIRI · MlllKO (24) Via Barbavara, 2-lei.30-124

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