Critica Sociale - XXXVI - n. 1-2 - 1-31 gennaio 1926

2 CRITICA SOCIALE SOMMARIO una donna; una socialista (Claudio Treves). Anna ](~liscio//: la vita e l'az_io~e (Prof. Ugo Guido Mon– dolfo e prof. Fausto Pagllan). « Fate che siamo degni di voi!» (Enrico Gonzales). Il dolore e la solidarietà di tutti i socialisti (Carlo Kautzky e R. Abramovitch). l.'na donna d'eccezione (\V. Ellenbogen). « La Signora Anna» (Dòlt. Alessandro Schiavi). Il più degno cullo (Oda Olberg). La sua bontà (illario Borsa). Primavera 1885 (Paola Carrara Lombroso). Il suo fascino (Gina Ferrero Lombroso ). Spirito indefessamente attivo (Giovanni Améndola) .. Ricordando (Angiolo Cabrini). Quello che più colpiva ... (Luigi Salvalorelli). Ricordi e impressioni (G. Sacerclolç). Anna KuliJ_ciò//·e il processo del 1898 (Avv. Enrico Valdata). Lettera dal_carcere (Anna Kuliscioff). Quel che Essa fu (Ivanoe Bonomj). Un cervello maschile, un cuore materno (Prof. Aliessandro Levi - Prof. Rodolfo Mondolfo ). Anima pura (Avv. Giuseppe Canepa). Venti anni fa ... (Prof. Arturo Labriola ). « I miei giovani» (Avv. Piero Della Giusta). Una .consolatrice (Pietro Nenni). Il « suo » feminismo (Prof. Giovanni Zibordi). Proletariato femminile e Partilo socialista (Dott. Anna Ku– liscioff). Com'Ella intese e praticò l'opera per la redenzione del pro- letariato (Rinaldo Rigola). Anna /(11lis,cioff e i problemi sindacali (Pallante Rugginenti). Il mistero della morte ·cL .!lf). La politica e -l'arte (Nino Mazzoni). La· voce dei bimbi alla sua memoria (p. t.). Gacienza (Virgilio Brocchi). L'annunziatrice (Dino B.onardi). Oltre il ·confine (Prof. Mario Nicola Bena.zz.i). In . rnemOria di Anna Kuliscioff Una donna; tJna socialista Poichè fu spirata, e la pietà delle donne ami– .che La compose religiosamente, sul letto tra i fipri, ed io potei veder La, mi parve - e quel mio parere non si cancellerà mai più dalla memoria - por– tasse sul viso bianco eretto sul cuscino, un po' di fianco, un sorriso diafano ed arguto, come di attesa curiosa, intensa e combattiva. Così Ella an– dava incontrò al mistero immenso, a quell'ignoto e radioso infinito, in cui aveva creduto _sempre, dove il suo io sublimato e cosciente avrebbe sor– vissuto, e donde ancora avrebbe comunicato con gli amici, in una continuità perenne di amore e di incitamento. Ora Ella sa, la valorosa ... Ed anche noi sàppiamo che ornai il suo spirito è in noi, parte integrativa della nostra coscienza, e-non ci abbandònerà più e ci assiste:i;à in ogni ora di_grave consiglio, _in ogni ,ora di dura responsabilità. L'E– letta si infutura nella eredità della missione, nel– l'apostolato .del dovere, animatrice infaticabile, dolce ed i:µflessibile, tenera ed impetuosa. Bene– delta la -nostra ·milizia, che ha plasmato tal crea– tura; benedetto il socialismo che ha dato una for– mola di vita a questa gentile ed unica; un ideali– smo ope:ro~o, scevro di misticismo e prodigo di ·sacrifizi. I1 sociali_smo guidò la repugnanza della sua anima. contro tutto ciò che è menzogna, op– pressione, sfrutta,mentoi impurità morale. Il so– cialismo interpretò il suo entusiasmo innato per la verità, la_bellezza, la giustizia, la libertà, l'e– roismo. Il-socialismo fece della sua sensibilità, in– telligenza; della sua in(elligenza, feqe; della sua fede, amore. _ ' Era il tempo che le figlie della sua terra, adug– giata dal}a più tenebrosa delle tir.annidi, quella degli Czar, si .applicayano a semplificarsi; scrP vevano la rinunzia irrevocabile, aUe lusinghe· della vila brillante ,e festosa, agli agi ed alle tenerezze della famiglia privilegiata di potere e di ricchezza, ed, in succinta_ « .semplicità » di vesti, di atti, di costume, andavano via,. lontano, al popolo, per portargli un verb<;> di speranza, di redenzione,, di luce. Sp~sso la Siberia era il fine del viaggio e BibliotecaGino Bianco della missione; qualche volta, il patibolo. Esse si chiamavano Vera Sassulich, Sofia Perowskaia ...· Come Anna avrebbe potuto non essere di quella schiera benedetta? « Nichilista » ? · Nichilista. Quindicenne, bionda, pura, bellissima - chiaro simbolo della sua ·stirpe - quel nichil che portava in cuore era il tutto che bisognava creare, per miracolo di amore, tirandolo dal caos amorfo delle tenebre. Così Anna andò tra genti nuove, · ·strane, ignare, viventi in una comunità primitiva nella steppa perduta verso il mare,. ·.._. In questo prologo è ancfie l'epilogo. Tutto il suo viàggio mòrtale è stato un cammino sereno verso la selvatichezza, verso la :barbarie da do– mare. E in questo suo viaggio esaurirà tutte 1~sue ·forze; la crudeltà degli .uomini e delle cose, l'in– comprensione cieca, stolida delle assemblee, le malattie,.che non danno tregua, si alleeranno con– tro di Lei. Ma Ella passerà lieve e trionfante, · soave e dominatrice, alleandosi a sua volta :tutto ciò che. solleva, tutto ciò che splende: l'ingegno di fiamma, il coraggio che si ignora, il gusto del bello) il senso signorilè dell'arte e della poesia, l'ironia che è la fragranza della verità, e, su tutto, la_conoscenza risoluta, sicura del cuore umano, e r arte di com prendere gli uomini e, le folle, non per lusingarli, ma per espugnarli nell'assalto frontale, senza riguardi, della verità. Il nemico poteva essere ben saldo e. compatto; ·dove Ella arrivava esso e:ca sgominato. Una scìa di luce La seguiva, come l'aureola i santi. Il nemico poteva ben accanirsi, imbestial,endo grossolanamente, coi. suoi strumenti di ferro e di tortura: firisulto, l'e– silio, il carcere. Che valeva? Cinque anni della sua vita i G-everni rapirono ·ad Anna Ku.lisdoff, per gittarli neHe prigioni, ed, ogni volta che .Essa ne usciva, le carcerate, le secondine, le suore,. i diretto~i facevano ala al suof assaggio, piangendo, le mani tese .come in adoi::az10ne, oonie al passag– gi-0della Madonna! Oh! la gran possanza delle creature deboli, che hanno so1o la forza dell'or- goglio dell'inflessibile dovère ! - · ·

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