Critica Sociale - anno XXXV - n.19 - 1-15 ottobre 1925

CRITICA SOCIALE 255 riallaccia all'ala bakuniniana della prima Internaziona– le (6), trova in Francia terreno favorevole, oltrechè nelle tradizioni proudhoniane e blanquiste del socia– lismo francese, anche, e sòpratutto, nepa evoluzion~ economica del paese, di cui quelle dottr,ine politiche sono il riflesso. Paul Louis nota che, quando si con– frontano le forze numerich~ e le ideologie sindacali .francesi con quelle degli altri paesi, occorre tener, conto della più lenta trasformazione industriale della Francia, della persistenza di uraa numerosa e vitale pic– cola industria, della minor densità e del minor concen– tramento della sua popolazione, del carattere preva– lentemente rurale delfa sua economi.a, della importanza che in essa conserva la classe media, che va dal contadi– no proprietario fino al funzionario e al piccolo renticr, passando per il piccolo indus_triale e il piccolo commer– ciante (7). Ad una costituzione economica di questa natµra, la teoria e la politica marxista, elaborate in re-. ]azione e secondo le esperien~e del proletariato dellà grande industria inglese nel periodo della « rivoluzione industriale», sono ~anifestamente inadeguate. Ed.in• fatti il guesdismo·, che rappresentò $empre nei Con– gressi confederali la più forte opposizione al sindacali– smo rivòluzionario, ebbe la sua sede nei centri indu– striali del Nord, mentre il sindacalismo rivoluzionario trovò il suo terreno più propizio nei mestieri artigian~ di Parigi e della· provincia, sopratutto tra gli edili. La.ideologia politica consona a questa costituzione eco– nomica è il soci_alismo « piccòlo borghese » proudho– niauo (economico e -apolitico, come rilevò acutamente , Marx nel Manifesto), di cui il sirn;lacalismo rivoluzio– nario nQn era che una traduzione in termini: rivoluzio– narii di cfasse, con una inserzione del blanquismo mar– xista nel proudhonianismo. È interessante rilevare che nel << gHdismo » inglese dei giorni nostri alla corrente del « gildismo nazionale » del Cole, c!Je si. riallaccia al sindacalismo owenisla inglese del 1830 (8), si op– pone H gildismo federalista del Taylor e il ,« parcclli~ smo » del Beloc, -inspirati a un neo-medievalismo cor– porativo. Alla maggior lentezza nello sviluppo della grande iiidustria moderna, sul quale si fonda il socia– lismo proletario, si deve infatti il prevalere del. loca– lismo sindacale, del federalismo sulla contralizzazione, delle Camere del lavoro sui sindacati nazionali, del– l'assalto alla baionetta ·sulla guerra organizzata, ·che i sindacalisti rivoluzionari avevano teorizzato come le vie nuove del sindacalismo, mentre- non erano che il prodotto neéessario di un arretrafo sviluppo indu– striale (9). Ma, se il sindacalismo rivoluzionario trova, da un lato, come metodo della lottà operaia, la sua ragionr, nel grado dì sviluppo dell'evoluzione economica e per– tanto ha, _sotto questo rispetto, un carattere provvi– sorio e contingente, esso, da un altro lal-0, ha un va– lore permanente, in quanto esprime sostanzialmente una tendenza universale del movimento operaio moder• (6) Sui rapporti tra sindacalismo rivoluzionario e baku– nianismo si veda l'interessante lavoro di Mare de Preaudeau: Miche! Bakounine; Le collectivisme· dans l'Internationale. - Paris, l\I. Rivière 1912. . (7) Il Graziadei aveva già acutamente rilevato le ragiom dem@grafichc ùel particolare ·movimento sindacale francese, mentre il Cole (The world of labour) aveYa accennato al fon– damento economico della teoria e della pratica sindacalista. (8) Sul sindacalismo owenista, sul quale avevano già pub• blicato importanti studi il Beer nella sua ottima storia del so– cialismo inglese e il Pumpianski nei supplementi alla Neue Zeit e nell' Archiv del Griinberg, si veda l'interessante recente vo– lume del Cole: Roberl Owen. - London, E. Benn, 1925. (9) Lo Schippel, prendendo occasione dai famosi scioperi americani dell'anteguerra, aveva dimostrato acutament,e in ar– ticoli delle So=ialistiche ,llonatshef le come il sindacalismo cor– porativo, per la sua stessa mancanza di wia ideologia di classe, sia talvolta violento fino alla criminalità. Biblioteca Gino Bianco no. Esso afferma, in forma di violenta antitesi al socia: Lismo politico intransigente guesdista, le profonde esi– genze del socialismo economico-costruttivo, che, nella società indu~triale contemporanea, ha come suo stru.,_ • 'mento più potente il sindacato operaio e r~conosce sem– pre più 'l'importanza dèi problemi dell'organizzazione della· produzione in un ordinamento socialista. Il sin– dacalismo rivoluzionario riproduce sostanzialmente il concetto. del « socialismo dei produttori », preconiz– zalo oscura.mente da Saint-Simon (10), anche se nella sua veste di anarco-sindacalismo esprime in forma incongrua e oontradittoria al fine, questa sua preoccu-· pazione essenziale. ·11 sindacalismo rivoluzionario fran– cese non è, infatti, che una espressione particolare, in t(}rmini rivoluzionari, di quella tendenza generale che, con lo sviluppò dell'organizzazione operaia, si mani– festa in tutti i' paesi dell'Europa; sopratutto dopo il 1900, di reazio_ne ad un sociaFsmo prevalentemente po~ litico, intransigente e rivoluzionario,· che considera il sindacato e la cooperazione, cioè il socialismo costrut– tivo, come subordinati e secondarii nel movimento di emancipazione del proletariato, Ùna « scuola di reclute» del partito. Se il socialismo -politico intransigente,_quale si è svi– luppato nei diversi paesi -sull'esempio della Germania dopo la morte della Prima Internazionale, ha compiuto un'opera storica della più alta importanza, educando il proletariato in formazione ad una sua indipendente politica di° cll!,sse, dopo che, per merito suo, in rela– zione allo sviluppo del capitalismo nei paesi dell'Eu– ropa confinenfale, _si era andato consoli.dando un mo– vimento economico autonomo del proletariato, i vec– chi schemi e i vecchi metodi si dimosh·avano però ·sem– pre più inadeguati alla realtà vivente del movimento oper~io, non più impetuoso torrente di minoranze, ma vasta e lenta fiumana di masse; non più setta, ·mv classe. Per vie diverse dalla Francia, in corrispondenz~ di un grado più proB"redito della evoluzione ·econoni.i– ·ca, non tanto per influenza di ideologie, ma per le stesse -esperienze concrete del movimento operaio, il conflitto tra partiti socialisti intransigenti e sindaca– lismo si accentuava in tutti i paesi nello stesso pe– riodo, approdando ad un riconoscimento clella emi– nente importanza del moviment0 sindacale, delle sue necessità specifiche,. dei suoi metodi peculiari. In Inghilterra, il movimento traclunion:sta, rimasto estraneo alle influenze della Federazione marxista in– transigente, per opera sòpratutto del socialismo gra– dualista dei Fabiani, (11) si trasformava,· a poco a poco, da movimento corporativista in movimento di classe, dando vita, nel 1900, a -quel Comitato per la rappi·esentanza del lavoro, che nel 1906 diventava il « Partito del lavoro ». In Germania, attraverso ad un aspro conflitto tra Confederazione del lavoro e Partito socialista, il movimento sindacale si conquistava, al Congresso socialista di ,Mannheim del 1906, la piena uguaglianza e il riconoscimento della sua autonomia funzionale, dopochè Bernstein, sotto l'influsso delle esperienze inglesi, proclamando la celebre formola: (10) Sul socialismo ·saintsimoniano, che il centenario del grande • messia positivista » ha reso attuale, si vedano queste recenti opere: l\Iaxime Leroy: Le socialisme des producteurs; Henry de Saint-Simon. - Paris, i\I. Rivière, 1924, e del me– desimo: La vie d11Comte de Saint-Simon, 1760-1825. - Paris, B. Gra$set, 1925. - C. Bouglé:· L'oeuvre d'Henry de Saint– Simon. T,xtes choisis. - Paris, F. Alcan, 1925. (11) Sulla Società dei Fabiani, che ebbe così notevole im– portanza per il movimento operaio inglese, oltre all'opuscolo di Bernard Sllaw nei Fabian Tracls e all'originale librò del Wells: New worlds {or old (Leipzig, Tauchnitz, l!J08), si veda il notevole libro dell':;mtico segretario della Fabian So– ciety: E. R. Pease: The history o/ lhe Fab_ianSociely, 2.• Edi– tion, London, Allen and Unwin, 1925. ...

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