Critica Sociale - XXXV - n. 18 - 16-31 settembre 1925

::.::23:....::..0 ___ --=--_______ C_R_I_T_IC_A---;:-S_O_C_IA_L_E __ _ __ __ . ----.-~- Il- problema -dei piccoli coltivatori e l'organizzazione delavoratori della terra Dalle osservazioni esposte nel precede·nte suo scritto ( 1) Biagi,o Riguzzi tenta ora di trarre al– cune norme intorno all'azione che la Federazione della Terra deve svolgere nei riguardi dei piccoli colti vatori sia per tutelarne i legittimi interessi, sia: per agevolare il generale processo di evolu– zione economica. · D;accordo col Riguzzi che il sistema di organiz– zazione e d'azione seguìto sin quì dalla detta Fede– razione non poteva servire a una adeguata ed effi– cace tutela degli interessi' di una parte éGspicua degli organizzati, manteniamo, per le altre conclu– sioni del Rtguzzi, gli stessi dubbi e ri_serve che già esprimemmo nella Postilla al suo precedente articolo. LA CRITICA SocrALE. Il còmp.ito delle organizzazioni politiche ed ecoc n~miche nel problema dei ,Piccoli coltivat9ri; l'errore dei oomunisU. Quella concezione dottrinaria - rampollante dalla previsior1e marxista della ines-oràbile proletarizzazione clet ceti medì agricoli - che abbiamo esaminata e discussa nello studio' « / piccoli coltivatori e la socifl– lizzazione della terra» non poteva non avere la piç1 notevole ripercussio~e neHa nostra azione quotidiana d'organizza tori. 1::, quindi. necessario vedere quali mu– tàmenti possano praticamente_ suggerire,. nell'indirizzo e nell'azione dell'organizzazione, sia s:ndacale sia coo: perativa, dei lavoratori della terra, le constatazioni e - osservazioni che io ho cercato di· esporre. Ad evitare malintesi, avverto subito eh.e il partito socialista, oome organizza.zione politica, non ha, a mio avviso, alcuna funzionè utile · -da compiere, nè per questi, n·è per gli altrì oeti medr. Un'azio_ne guidata da. criterì puramente politici rion è possibÌle o con– durrebbe a risultati negativi: utili riflessi politici pos– sono invece scaturi~·e dall'azione che il Sindacato e la Cooperativa svolga:ao sul terreno della propria at~ lività e secondo le loro intrinseche esigenze. L'errore dei comunisti è .appunto quello di voler sovrapporre l'azione politica a quella, ben più pro– pria ed efficace, del Sindacato o della· Cooperativ.a; e un altrq loro errore è di v,oler ap,plicare alla nostra; economia agricola classificazioni, e nomi tratti dalla economia agricola d_ella Russia. Nel parlare infatti di « contadini poveri », essi dimenticano che, mentre in Russia questa denominazione comprende svariate e nu– merose categorie, che vivevau,.o, vivono e·, forse, riv}.. vranno ancora ai margini della produzione; in Italia invece (o almeno, nell'Alta e Media Italia, che sono le regioni cui solitamente si riferisce il dibattito), se si vuol fare as-trazione da quelle piccole e piccolissime aziende agricole poste ·sulle pendici più desolate dei_ nosl'ri monti, le quali non. hanno nessun cpeso nella nos-tra economia agricola, la classifica di contadini poveri si addice soltanto ai salariati agriooli o brac– ciant_iche noi chiam:amo, per chiarezza, col loro nome specific9. Quei piccoli coltivatori - proprietari, -affit– tuarì, mezzadri - che si potevano vent'anni or sono qualificare come contadini poverj, non sono più tali in Italia. Erano poveri prima che la sc:enza e la téc– nica - di conserva coll'azione sindacale - r:nnovas– sero gran parte della nostra agricoltura; quandq, .vi– genti i vecchi sistemi culturali, la produttività decre– ~cente del suoi.o ci profilava dinnanzi allo sguardo lo spettro sinistro della sterilità e della miseria. Ma le cose sono oggi' ·mutate. ·.-Voi cerchereste invano fra i mezzadri delle nostre pianure ubertose - che sono i più poveri nella fami- (1) Vedi i numeri 16 e 17 di Oritica Sociale. Bibliote·caGino Biànco glia dei piccoli coltivatori quella miseria per la quale un tempo questi paria, lavorando dall'alba nl tramonto e nutreudosi di pane o di polenta, non riu– scivano a sbarcare il lunario e vedevano crescere an– nualmente la somma dei loro debiti, che produceva l'effetto di ribadire sempr.e meglio le catene della loro servitù. Accresciuta notevolmente la produttività della terra per il miglioramento dei s:stemi culturali, ne è venuto un miglioramento sensibile anche nella condjzione del piccolo coltivatore: Solo il bracciante è rimasto po- vero e disoccupato come ,un tempo. . In queste mutate condizioni di ambiente e ·di situa– zioni, sono mutate anche le forme di. organizzazione dei lavoratori della terra? È questo un punto in cui la critica oomun:sta hu· buon gioco: ma, anzichè collaborare a_ correggere i difetti dell'attuale organismo sindacale, tenta di sfrut– tarli ai proprii fini particolar-istici per giustificare un'e– ventuale organizzazione sindacale comunista che do– vrebbe occuparsi dei « contadini poveri». Dobbiamo quindi esaminare la struttura della Fe– derazione dei Lavoratori della Terra per vedere se le sue .forme organizzative ,aderiscano alle nuove forme di produz1one agricola, se sia o meno utile la. coesi– stenza in una stessa famiglia -d.i tutte le diverse cate– gorie dei lavoratori della terra e se l'organismo stesso di resisten~a sia il più adatto a tutelare, insieme 0011- .. gli interessi dei ùraccianti;. anche quelli dei piccoli c0ltivatori. Questo esame ci guiderà poi a vedere, quali, fra le forme cooperative per la conduzione della terra che si" sono sv.iluppate nella nostra eeonomia agricola - prodotto specifico del nostro ambiente economico, e sociale - siano le più appi:9priate ai bisogni della nostra agricoltura e ai fini economico-sociali che noi · ci proponiam@ di raggiungere .. La Federazione della terra e le sue interne an .. titesi: • L'opera degli organizzato'ri. Noi. avevamo il vanto di possedere, prima che gli ultimi eventi ci sorprendessero, il più forte organismo sindacale· che esistesse a. tutela dei lavoratori della terra. Nonostante la scarsa cultura degli iscritti, la Federazione Nazionale dei Lavoratori della Terra - che ci era invidiata dalle organizzazioni dell'estero - non solo era riuscHa ad otteoere aumenti di salar'.ì -e riduzione di· orarì notevoli, ma aveva nel dopoguerra attuato conquiste -, contratt_i agricoli collettivi, uf– fici di cpllocamento, imponibili di mano d'opera _:_che non avevano precedenti 'in néssun altro Paese del mon– do. Col sussidio ·di un personale diFigente ottimo e devot-0, questa Federazione ayeva in sè tutti gli elementi per divenfare uno strumento poderoso al servizio di tutta l'agricoltura italiana. Ma essa non era l'organo d.i 'tutti i lavora~ori della terra; era l'organo soltanto· dei salariati. I piccoli eol– •tivatori, che in quella vasta famiglia coabitavano, era– no soitanto degli inquilini provvisorii e facevano l'ef- - fetto di gente tollerata. ~ In un orgànismo che raccoglieva nel proprio sen9 categorie svariate di produttori agricoli dalla p~ico- , logia affatto diversa ed i cui interessi erano in-frequen– te cpntrasto, doveva necessariameate avvenire che Ì 11 vantaggi degli uni :fossero talora conseguiti a· spese degli altri. Così tutte le conquiste (aumenti di salario, riduzione di orario, imponibi_le di mano d'opera ecc.) che il bracciantato poteva celebrare oome altrettante vittorie del proprio Sindacato, venivano a gravare n0n solo sulle grandi azienae_ agricole, ma anche su quellè dei piccoli, i quali, o per cupidigia di lucro o per ef– fettiva impossibilità -di sostener~ il maggi0r onere, assai spesso reagivano con l'astenersi dall'assumere il la- voro salariato. ... D'altra parte, il mezzadro, il fittabile, il piccolo pro– prietario, avvezzi _a. lavorare lungo tutta la giornata estiva per riposare quando la terra cade anch'essa nel lungo· sopore invernale, mal tolleravano che questi

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