Critica Sociale - XXXV - n. 18 - 16-31 settembre 1925

• oe1a e- RIVISTA QUINOICINALE DEL SOCIALISMO . . . Nel Regno: Anno L. 24 ·- Semestre L. 12 - All'Estero: Anno L. lt. 30 - Semestre L. 15 DIREZIONE: Milano - Portici Galleria, 23 - AMMINISTRAZIONE: Vfa Omenoni, 4 - Milano Anno XXXV - N. 1a· Il· Numero separato L. UNA IJ Milano, 16-30 Sèttembre 1925 SOMMARIO l'OLlTICA E ATTUALITA': Tra Ma,r:slylia, e Ginevra (Rabano Mauro). La proposta· r.,oucheitr e i/. compito dell' Internfl,ziona1e ioci,a./ista . e sindacale (Observer). · • • Il problema dei p-iccoli co7ti,;atori e l'01·ganizzazione dei la11ora– tori, della terra (La Oritica Sociale e Biagio Rlguzzi). STUDI ECONOMICI E SOCIOLOGICI~ Controllo nelle fabbriche e ConsigU d'Azienda secondo recenti . pubbl4.cazioni (Prof. Fabio Luzzatto). . FILOSOFIA, LETTERATURA, FATTI SOCIALI: Il sooia.lismo negli avversari. del soo-la!ismo ln Jnghilten".a: V. 11· salario sociale; V'.I. Il controllo sull'azienda privata; VII. La nazio– . na\izzazione delle Banche; VIII. Il percl\è di certe ammissioni (Alessandro Schiavi). · · · · La legislazione sociale inglese nel dopo guerra (Prof. Angelo Treves). Pubblicazioni pervenute in dono. TRAMARSIGLIA E GINEVRA L'astjosa polemica c·omunislà e massima- ·lista resta,. ferma, ostinata nella sua condan– na in toto e senza attenuanti della Sociètà delle Nazioni. Poièhè-venne all'atto della sua fondazione giudicata come il· sindacato déi vincitori di Versailles, tale deve rimanere, quali si sieno le sue trasformazioni intime ,e le stesse trasformazioni del sistema politico della Intesa vittoriosa. Cotesta immobilità di giudiziQ, cui non risponde l'immobilità della materia al giudiziò soggetta, è vn caso caratte- . rislico del conservatorismo· rivoluzionario che ha ancora tanta presa sui part-iti socia– listi. Il Congresso di Marsiglia l'ha felicemen– te superata. Se esso ha p.eccato di ecoesso di fiducia o di ottimismo ha almeno peccato- . nel senso del lavoro e dell'azione invece che. nel senso dell'ozio contemplatore e pessimi– stico, e. per ciò solo avrebbe ben meritato ·del proletariato che ha bisogno oprando di credere, per non cadere n-eua cupa dispera– zione, che è rassegnazione, avvilimento. e:.. servitù. - Ma l'Internazionale non ha peccato di inge– nuità, credendo che un Istituto di pessime origini, sotlo. la pressione delle circostanze possa· cambiare la sua natura per adattarla a fini diversi, magari opposti, a quelli per cui era stato creato. Ogni organismo di vita, vivendo si pone i fini propri, ripudiando cfuelli prepostigli. Ogni organismo di ..vita, vi– vendo si spiega nel senso delle proprie ambi– zioni, a cui cerca di adattare i mezzi più congrui. La Socielà delle Nazioni vive. Il suo stato di servizio è già ragguardevole. Le questioni che risolse od aiutò a risolvere sono numerose e la conquista che di se stessa ha fatto la Società delle Nazioni con lo sforzo de.lle.soluzio.ni , vale più del merito delle solu– zioni trovate. In tale esercizio, infatti, essÉ1-ha cominciato a trovare un'anima, e ciò -coin- Bibliotec~ Gino Bianco -cideva ·con la perdila progressiva dell'anfoia dei suoi fondatori. Certo ha giovato alla Società delle N a– zioni' ché Flntesa · non sia che un ricordo storico, che la Francia e l'Inghilterra siano state divise da tutta la politica verso la Ger- .mania, e, a corollario di quella, siano state divise· in tutte le· questioni del riordinamento europeo. In quella divisione si aprirono una strada i Paesi nuovi usciti dal cataclisma bel– lico, per occupare il lorO posto nella Società delle Nazioni, prima la Cecoslovacchia ad opera dell'industre Benès. L'Italìa mancò an– cora una volta di assumere il suo giusto uf– ficio nel _suo giustp interesse; col" vecchio· regime plaudì per retorica, col. nuovo· negò per iatlan_za, fece dell'ironia, si isolò, fu iso– lata; e dove poteva esser regina, apparve una ospite riluttante, appartata e. disorientata .....' Ma la rivalità delle potenze fondatrici vivificò la Società delle Nazioni, dove il loro accordo da cui era uscita, l'avrebbe soffocata se si fosse mantenuto. · ' · L'Internazionale socialista operaia ebbe·u·n felice intuito di ciò, quando immaginò di po– ter adoperaFe la Società delle Nazioni per far valere i suoi postulati, per farne uno stru– rn enlo della politica di pac·e del proletariato . L'inserimento di questa politica nell'organo originariamente nemico ritrae della natura dell'inserimento -della politica operaia riei Parlamenti borghesi, ad essa ostili per prin– cipio, ma, per cagione delle intrinseche riva– lità ·dei ceti e dei partiti, non inaccessibili alla sua metodica penetrazione. L'analogia del procedimento balza lucida nella proposizio– ne che l'Internazionale in tanto riconosce ed adotta la Società delle Nazioni, in quanto do-. manda - come è detto nella Mozione di Mar- · · sigli a -=--· ,< che la Società delle Nazioni venga univeFsalizzata e democratizzata». Non è questo il movimento stesso per cui il 0 sociali– smo, dalla confusa primigenia protesta anar– chica e astensionista diventa parlamentare immediatamente postulando la universalità del suffragio e la evoluzione democratica della Rappresentanza e la sua assoluta in– dipendenza dal potere regio che ha ·octròyé la Carla? Ora il compito della Società delle Nazioni per assai tempo sarà piuttosto quello di fer- · marsi e di consolidarsi nella sua costituzione interna che di uscir11e per- tentare realizza– zioni superiori alla sua vera e propria forza. Che la magnifica affermazione del Protocollo . di arbitrato di sicurezza e· di disarmo della V.a assemblea sia stata, da questa testè chiusa,

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