Critica Sociale - anno XXXV - n. 7 - 1-15 aprile 1925

CRITICA · SOCIALE ne per la riconquista delle pubbliche libertà. Colpito a morte 'il più forte dr:i no.stri condot– tieri, il Partii.o diventò come un centro di ri– chiamo di tutte le Opposizioni èhe secessio._ narono · da una Camera condannata per ri– tirarsi sull'Aventino. Il Convegno approva ed applaude tutta 'l'opera aventin•iana, che isolò il fascismo. Questa azione, che ha raggiunto tutti gli effetti parlameIJ.fari che comportava, . deve essere portata direttamen(e nel Paese e contim.j.ata come apostolato e come organizza- zione nelle file del po.polo, attre:tzata a ttJ.ff i i còmpiti politici che sf profiland, n.o[J.esclusi quelli della organizzazione elettorale, sia_ èhe i partiti coalizzati debbano decidersi per l'asten– sione o sia •per la partecipazione. 1 /n OrJnicaso dovrà essere energ.ica la difesa indivzduale ~e collettiva del diritto; · nulla si do'vrà trascurare perchè una fiamma in tutti i cuori susciti il coraggio entusiastico, onde la, libertà si conqui– sta·. meritandola. E il Convegno, app-l:audendo alla riscossa _del proletariato metallurgico ita– l~ano, _aqdita. con amoros(l graiitudin~ l'esempio dell'eroica Molinel,la .. Quest'opera di solidale .collaòorazione con tut– ti i' partiti di libertà e di democrazia non può, non deve diminuire la figura del n,ostro parUtQ. Esso, irriducibilmente· soc,ialista, sa di essere l'espressione politica dei lavoratori oppressi e sfruttati,' dei lavoratori del braccio e della men– te, ei:onomicamente dipendenti, e salariati o sti– pendiati. Esso vive della grande tradizione mar.: xista. Il suo statuto è quello d_el primo Con– gresso dei lavoratori italiani- tenuto a Genova . nel 1892. Marxisticamente, esso sa che l'ufficio .suo, doNr!nale e pratico, è quello di · rintrac-: dare sempre il vero interesse del proletariq.to nel mutevole alleggiarsi di tutte le classi. Esso non rivede, ma interpreta la sua dottrina,. ap– plicandola alle configurazioni politiche nuove, che secondano le rapide trasformazioni eco– nomiche. Ogg_ila lotta è, essenzialmente, contro i ceti plutocratici· formatisi dalla. guerra, che dominano la produzione con i « trusts ))' la concentraz:one finanziaria, le speculazioni ..bor– sistiche; onde non solo la posizione dei lavora– tor.i è falla sempre più incerta, ma la stessa mercede, pagatà .in moneta svalutata, perde ogni giorno più della ,sua capacità di acquisto. Egli è .chiaro che, in tali CéJndizioni, l'opera propr:'a del partito è di assistere i lavorator(; prima per i1 raggiungimento dell'unità sinda– ,cale · e per la riconquista . delle libertà sinda– cali - e queste debbono essere complete, ri– mefteIJ.dosi non a proQvedimen.li 'èoe,rciti11i, ma aJla savi~zza delle organizzazioni dei lavoratori l'uso più cauto della libertà dello sciopero, spe– cie nei servizii che rispondono ai bisogni più urgenti e generali; - poi, di spingere tutte le azioni che, nel complesso groviglio dei fat– tori economici, possono influire contro l'ascesa vertiginosa dei prezzi. Il partito ·e l'organizza– zazione economica, autonomi nella loro costi– tuzione, ma intimamente a//ratellati dallo scopo comune - l'emancipazione -del prole_tariato -, dovranno prestarsi Ll più cordiale appoggio ré– ciproco per. gli obbiettivi più prossimi della loro lotta comune, che sono il pane e la libertà. Nè il paFtito nè la Confederazio'ne del La– voro sono i.solati nella loro missione. La causa del prolefariato, se ha da per tutto aspetti par– ticolari secondo la civiltà del Paese ( ben fu detto che f.l fascismo, pur affiorando come aspi– razione reazionaria in ·tutti i Paesi capitalistici, risente per altro in Italia,- come forma concreta, di non invidiate peculiarità etniche) è causa in sè universale. Il socialismo_ fu-; è e sarà interna- Biblioteca Gino Bianco zfonale. Il nostro partito riafferma cdn entusia– smo la sua affigliaziçme alla Intern,azioIJale so– cialista, di cui condivide interamente i mefodi; insieme classisti e democratici, per la trasfor– mazione socialista graduale d,egli Stati. Quesli metodi rispettano il principio delle maggioranze, ripudiano la viqlenza di tutte le minoranze, ma ciò alla stretta condizione della garanzia di una uguale libertà politica . per tutti i cittadini . L'Internaz_;onale socialista grandeggia bgni giorno più come una necessità dello stesso in– ternazionalizzarsi di tutte le questioni pet la legge .di interd,ipendenza eèonomica e politlcà. Con .Za attiva antiveggente cooperazione dei so– cialisti italiani, essa ha preconizzato la restau– Fazione internazionalè . in rapporto a_l{Q que– stione delle riparazioni e dell'annullamento, dei debiti tra gli A.lleati. Essa sarà il più valicf.o appoggio ad· una Società delle nazioni, da rin– novarsi e da integrarsi, per dare. espressione , storica alla fratellanza delle nazioni, per im– pedire le guerre - cihe il socialismo italiano ha sempre fieramente deprecato -, per effet– tuare, attraverso il disarmo mQteriale · e spiri~ tuale e 'gli cu:bitrati, una pace sicura e .non men- . zognera. ll partito prevede ed· auspica che su questi çonceW fondamentali si attuerà fatalmente la unità proletaria, condizione . essenziale della mondiale trasformazione socialista. Il partito fa vivo appello a tutti i proletarii consapevoli, e a quanti altri intendono la no– blltà e la urgenza di questi scopi, perchè fran– chegy.ino l'opera sua, non con platoniche sim– pat.ie , ma con adesioni concrete e con l'attivo contrib.uto delle,' opere per la dignità della Na– zioTJ.e,per l'emancipazione di tutti gli sfruttati, per la safoezza e lo wiluppo della civillà. (~pprovata per acclamazione) Vogliamo. il pro.cesso.! N°. 5445. Il Prefetto della Provincia di Milano Visl0 il giornale-rivista « Critica Sociale• in data 16-31 Marzo 1925, N°. 6, ~dito a Milano per i tipi della Tipo– grafia Enrico Lazzari e C. in Via Barbavara N°. ~- Considerato che in tutto il suo contesto si ravvisano arg0menta:iioni atte a deprimere lo spfrito ed a danneg~ giare il credilo · nazionale;, eccitamento all'odio di classe ed a discordie regionali e vilipendio dei pubblici poteri; Visti gli art. 4 del· R. D. 15-7-1923 N. 0 3288 e 3 del R. D. 10-7-1924 N°. 1081 DECRETA ·il sequestro del giorn;le-rivista « Critica Sociale» Ìn data 16-31- Marzo 1925 N°. ~ 6 edito. a Milano per i tipi della Tipografia Enrico Lazzari e .C. in Via B-arbavara N°. 2. 11 signor Questore di Milano è incaricalo dell'esecuzione del presente, decreto, che dovrà essere notificato per i$critto ali' interessa lo. Milano li 26 Marzo 1925. Il Prefetto: F.to Per-icoli: Ci inchiniamo. Non protestiamo. Così vuole, così comanda chi può. Rileviamo soltanto come .tutto il numero della Critica Sociale ci sia stato portato via, senza lasciarne in piedi una riga, anche negli articoli di mera coltura, che non _avevano il più lontano riferimento al momento attuale. In tutti, dunque, « argomentazioni atte a deprimere lo spirito ( di èhi?) ed a dan·neg– giare il credito nazionale ( ?), .eccitamento al- 1' odio di classe ed a discordie regionali ( ? ! ) e vilipendio dei pubblici poteri » ?· Ebbene noi attendiamo, noi vogliamo il processo. Se il

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