Critica Sociale - anno XXXV - n. 7 - 1-15 aprile 1925

CRITICA SOUIALE 83 diventare c10 che vogliamo che sia e di– v~nti. Plebeo è continuare contro gli agenti del potere democratico e socia.lista la re– pulsione che colpisce gli agenti del p·otere tirannico · e reazionario; stolido è creare anzi tempo il passàporto a tutteJe violenze delle minoranze votate· alla distruzione di dò che noi avremo creato. Tale esperimen– to _è già stato in parte fatto.· Che cosa ò di tutto· ciò che il socialisrno italiano aveva prodotto (Leghe, Cooperative, Federazioni comunali e provinciali per la produzione e per il consumo, vere anticipazioni dell'a,:– venire), poichè il socialismo rinnegò la por– zione di p_otere esecutivo che era necessario possedere- per difende-re, quel patrimonio, e lasciò il passo.... intransigente al nemico· in agguato? · . ' · ·· : · . Cote_sta mentalità ha avuto il su6 tempo, pU'rtroppo. Ma la rinnovazione· - spirituale e i iìj.' ciamniiii'.o, se·' purè n'òn è an'cora ·.pien~. La libertà è anche autorità. L'idea sociali- ·sta integra l'idea liberale, come mostrò al Convegno ·u·n'altra delle moWssim~ speran- . ze 'che vi si sono rivelate: L'una e l'altra richieggono anime indomite, infiammate di coraggio, preste ad assumere tutte le re– sponsabilità che il dovere in etica. L'etica è politica. L'etica socialista è Molinella; è il savio ardire del proletariato· metaUurgico. É· il vivaio delle forze che formanq l'equa-· zione tra il pensierò e l'azione. Un partito che· si muove così inquadrato non può fal– lire. Può essere aspra, tribolata la via, esso. la supererà perchè gli strazi acuiscono, non soffocano le volontà risolute. 'Le masse lo intendono. E ·l'intesero· anche i partiti .del– l'Opposizione, che salutarono con ·rispetto, con ~impatia il Convegno .. romano. "inter– preti di una diffm.sa opinione pubblica che non chiede altrQ se non un chia-ro e concre– to orientamento. Snaturare ·quel· consenso per infèrirne un oblìo, una abiura è arte polemica di setta infeconda. Noi la disde– gniamo. · Davanti a noi sta la· ·potenza di un'af- . formazione che ·ci esalta e ci inorgoglisce.i Auguriamo che gli uomini che il Convegno Ha desig:nati a dirigere il Partito, la com– pr('}-ndano in tutta IJ.asua essenza, per· trarne ispirazione all'opera incombente di propa– gan_da, di organizzazione, di educazione. Ec– ·co il solo mod0 di rispondere all'attesa dei molti che hanno avuto fede nell'evento del Convegno ed a quella degli innumeri che guardano_ al nostro labaro come al segno di ·raccoglimento della nuova azione politica per la libertà d'Italia e per la fortuna del proletariato nazionale ed internazionale. Co– me in quell'ora suprema del Convegno, tor-. na spontaneo di solfeggiare i già obliati ac– cenni de]· nostro inno: Su fratelli, su com- . pagne! LA CRITICA, SOCIALE. R.reghia'Y(l,o gli abbonati e .gli amici della Ri– vista, rinnovando con encomi.abile soliecitudine il loro abbonamento, di volerci indicare nomi ed in– dirizzi di Abbonati probabili a• cui spedire Nu- B .1Ì\erl di S~io: 8 . . I011otecae:,1no Ianco , NOTE- MINOR.I. Il Convegno di Roma ·si è 90ncluso votando al- , l'unanimità una Mozione, e quas} d~chiarazione di principi, di metodi, e di_ tattica insieme, delle più complete e complesse, delle pjù chiare, franche, esauriet1ti, delle più esplicite, perentorie, e particola– reggiate, che mai forse un Congresso abbia ·esRresso, a interpretazione e a guida dei suoi .seguaci, a norma e a confutazione dei vicini, o indifferenti o , avversari. Non fu una· di quelle complicate · mozioni ete– r.oclite, ·che contentano tutti a _ forza di transazioni o di reticenze. Collocò al loro posto e in giusta luce i principi e le direttive, specificando e circo– .stanziando in modo da elimhiai· dubbi e acquetar coscienze. L'1rnanimità che essa -raccolse ebbe vera– mente un valore politico-morale·, è non ... congressuale. E"· tuttavia la Mozione affrontava problemi s'pi– rÌ~~i e punti scabrosi. Non 'sarà. mai 1-odato abba– stanza il nostro onesto e valente. compagoò· Basso, per aver, con queÌle sue note prima del Conve– gno, ,posto quei problemi e oçmdotto il. Partito ad affrontare quei punti. Prescindo dal « merito » di quelle note, non per far· delle riserve, o per esprimer dei dubbi, che non ho, ma per esaltate. pregiudizialmente il valore del fatto di aver solle– vato una discussione su cose che .« non è oppor- . tuno toccare», su realtà che non sono realtà, e tutti in cuor loro lo sentono ·e tutti. a q·u!lttro o'cchi e a bassa v-oce lo ammettono, ·ma pubblicamente « non si devono dire >>· ..•. Ah, l'inguaribtle, l'unica v.era intima non ancor guarita 'rpalattia èlie neppure il nostro Partito, frut– to di lunghe discriminazioni è selezioni, ha saputo cacciare rlal proprio organismo! Sia lode a colui che, con semplicità che polè parere primitiva . ai volponi di professione, con candidezza che potè sembrare inabile ai. sopraffini furboni della politica, portò in discussione quei punti, e, quando si sentì rimproverato, da qualche parte, di eresia, dichiarò .con altret<tanto candore (di ·quello che hanno tal– volta gli en'fants térribles): ,- Ma queste. non sorl novità di idee mie! È quello che d~cono molti, è il corollario logico di opinioni diffuse. Io non ho fatto che formularle e portarle in luce .... Bravo Basso! Indipendentemente dalla sos_t_a_nza, la vera revisio.ne è tutta qui; la novità ~el nostro Partito è qui; la ragion d'essere, il carattere diffe– renziale del nostro Partito è qui. Quattro quinti dei n1assimalisti pensano come Basso,- ma .credono che, quelle cose, non convien dirlé. E non conviene, perchè all'avversario non si deve dare « la soddi– sfazione» ( ! !) di clirle; perchè ai partiti «ainici– concorrenti » non si deve dare motivo o pretesto cli passarci innanzi nella « corsa al più rosso », in– dicandoci e dileggiandoci· come legalitari ormai ma– turi, anzi marci ·per le is!ituzi'.oni; perchè, sopratutto, alle masse non conviene :dar _scandàl-0 oon formule troppo revisioniste; perchè non bi~og'na prender di 'petto le loro inclinazioni passionali e le loro tradizioni sovversive, altrimenti scappan~, scappano a sinistra.... Le nostre vanno coi massimalisti, quel– le deì massimalisti vanno coi comunisti .... · J;,a bot– tega dirimpetto, il negozio di sinistra, deve· sempre esser tenuto presente nella formulazione dei nostri progr·ammi, nella determinazione delle nostre linee d'azione.... w

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