Critica Sociale - anno XXXV - n. 1 - 1-15 gennaio 1925

CRI'11IOA .SOCIALE 5 cili• .e grandi gli spostamenti el~ttorali. Questi sono difetti e pericoli che non sfuggono ,agli Inglesi, e io non dubito che e.ssi finiranno per trovarvi un rime– dio. Ma ci vonà del tempo, anche perchè in Inghil– terra u.na riforma, prima di essere applicata, .deve maturare a lungo nella coscienza del popo1o, che è, non solo misoneista, ma lento nella sua ideazione. I Fabiani erano favorevoli alla introduzione del ' ' ballottaggio ( second ballot) fino dal 1891 (Fabian Tracts, N. 14). Erano, in massima, favorevou· ad esso molti libe:raLi. Più tal'di si è fatta strada l'idea. della proporzionale. La propugnava tra gli altri ;i-, 'A.· Hooson, il più acuto e autorevole scrittore liberale (The crisis of Liberalism. London, 1909). La ]?.ropor– tional Representation Society esiste da tredici anni ed è ·numerosissima. Il Representa.tiòn of th,e Peo-· ple Act, passato durante la guerra, aveva un comma il qual,e disponeva C;:he,se le due Camere si foLS1Sero espresse in favore de,l'l'esperimento, venisse intro– dotta la ra,ppresentanza propo,rzional-e in ·un centi– nai•o di collegi tra urbani e rurali. Ma le due Camere non ne fec-ero nulla. Lo scorso maggio i liberali ham:1-0messo la proporzionale Iiel loro ,programma. I: laboristi in maggioranza, vi sono contrari. I conse'r– vatori s-oho divisi, ma propendono di più per mainte– nere il sistema attuate. Pare che al fondo di tutte le ragioni contrarie alla introduzione del second 'b,aUot o della proporzionale, vi sia la coovinzione cbe gli inconvenienti verificatisi nelle e-lezioni del dbpo-guerra tenderanno a scampa,.. rire e che, in un modo o nell'altro, si ritornerà an– oora al two party system. La previsione può essere più ,o meno esatta. A molti, tuttavia, sembra molto illl[)Tobabile. I laboristi si lusingano di assorbire una pa•rte d-ei liberali e li ricacciare l'altra nelle file de,i conservatori, contro ·i quali essi verrebbero così a tro– varsi di fronte da soli, c-0me un tempo vi -si trovavano da ,soli i liberali. Ma, se anche questo avvenisse, non è poi da eis~ludersi che il laborismo stess,o .pos:sia germinare un terzo ,partito - un laborismo di sini- , stra ~ che reclame.rebbe indubbiamente il suo di- ritto di esiste:nza elettorale. MARIOBORSA. Dal lucido a,r·ticolo dell'amko Borsa, che c.ono.. sce a, fondo la vita politicii, ingliese e italiana ~ le differenti condizioni ed esigenze d,rl~'una e dell'al– tra, emerge chiaro con quanta opportunità si tenti di tr·apianta;re in Italia una delle più disc.u~se ca– r·atter:isticbe del ststema, elettora.le inglese; che in Ing•hilterr'a, portè tuttavia mantènersi a lungo e raidic-arsi nel costume politico perchè corrispose alla situazione, ma,ntenutaSli per qua.sii due secoli nella storia costituzionale di quel paese, in cui ci. furono due. soli pa11iti a contendersi il dominio· della vita politica e dello Stato; situazione che molti si ·p,ropong•ono e spera.no oggi, in opposte parti, di restaurare, con la scissi.on ~ 9'elle f.orze liberali e il loro assorbimento nei due 'partiti più forti, il · conservator,e e il ,laburista. Ma c'è oossuno, oh~ creda possibile nella lotta politica é nella vita parlamenta-re di un paese come l'Italia questo si.s,tema dei -due pa,i:t,jti? E a,llora. è chiaro che la .stessa assurdità de1la p,roposta doveva servii-e ad accendere più viva. 1->"'lllla. riforma eletitora.le la di,sc.ussione del mondo politico per distrarne l'attenzione da altre que- stiona S('.ottanti. ' . Ma il oolpo, come si è visto, non è r:i.uSIC,Ìto. È ora c'è il bavaglio ohe provvede. Usque tandem? · . LA CRITICA SoèIALE. BibliotecaGino Bianco , I PROBLEMI DELL'EMIGRAZIONE Iltrattato ~i- lavoro italo - tranrni~- Da due anni a questa ·parte nella stampa socialist.a e sindacale italiana e francese a cui mi onoro di col– laborare, ho cercato di mettere in rilie,vo le condi– zioni dellà nostra massa errnigrante e i- suoi bisogni più impellenti. Erano o.sse,rvazioni elementari che ognuno, vive,ndo in Francia a contatto con i nostri operai, avrebbe potuto fare, tanta era l'evide,nza. Non mi arrogo quindi - lo dico subito ~ la pre– tesa di aver .scoperto· per primo le deficenze colpe– voli delle· autorità italiane, in Patria e all'estero, ri– guardo alla tutela dei nostri emigranti. Altri prima di me, più autorevolmente senza dubbio, ave-vano messo il dito sulla !Piaga, senza, purtroppo, otten-ere gran che. · Ma in questa consuetudine ài vita con i nostri la– v,oratori sparsi in tutto il territorio della Repubblica, occupati - .si può dire - in _ogni branca della pro– duzione, si finisce pel[' sentire certi problemi più for– temente che mai e si è tratti a dedicarvi•si con tutta l'anima. Debbo tuttavia avvertire che non ebbi mai l'illu– sione di credere. che il nostro Governo potesse e VO._ lesse in qualche modo rimediare neppure al più pic– colo degli inconvenienti di cui soffrono i nostri emi– granti. Questo Goyern'.o, fede1e alla politica che sf è tracciata anche in materia di emigrazione, non sente i bisogni delle nostre masse che sì recano fuori -della Patria a cercar lavoro. Gli è che allora qu~sti mali si po,tevano in parte attenuare con· l'intervento diretto deUe organizza– zioni sindacali, le solè vere tutrici della vita, dei di– ritti e della dignità deU'Italia proletaria, in man– canza di quella coraggiosa ed efficace azione di assi– stenza e di protezione da parte dello Stato, che noi abbiamo se:rrl[)re invocata. * • * ·uno · dei primissimi doveri del - Governo che l'Italia si sarà dato in .una situazione mutat~, .sarà quelro di operare perchè il Trattat-0 di lavor_o italo-francese, sti>pulato a Roma il 30 settembr-e 1919, contenga quelle modificazioni e quel1e aggiunte che cinque _anni di - pratica _hanno reso indis.pens.abilL E nell'attesa di una nuova redazione del Trattato stesso, dovrà dettare qu!!,lle disposizioni ch~ai'ifica– trici di talune parti -di esso, percM i rapp,resentanti uffidali del nostro paese (•cb.e. speriamo non saranno gli ,steooi di oggiJ le abbiano ad applicare. . C'è, per esempio, un art. 2 del Trattato, il quale af- fe,rma .sofennemente che: · « Il salaFio dei .lavoratori emigrati non potrà essere. inferiore a quello che ricevono, nella stessa impresa e a lavoro eguale, gli averai indigeni della !Stessa categoi:,ia. II Governo del paese dti immigrazione prende impegno di vigilare a che sul suo territorio sia osservata l'egua– glian~a del salario degli ~perai immigrati con quello degli operai indigeni».· · Ora ·questo articolo non è mai, o quru;;i mai, ri– spettato nè fatto risipettare in Francia, nei riguardi de,i nostri connazi,onali. Fra le altre cose, vi i5ono offi– cine dove la mano d'opera è esclusivam~nte ·stranie– ra, ,e dove_ perciò manca la possibilità di stabilire que,sta uguaglianza di ,salario fra .stranieri e nazio– nali. Bisogna che i salari fissati nei contratti-richie– ste corrispondano· invece a. qualche termine più si– curo di confronto : medi•e tariffarie stabilite dai con– cordati di lavor,o ~ tuttora vigenti, o medie praticate n001 nell'impresa, ma nell'indust_ria, neUa loc·atità o nella regione. . . . , . Per l'insufficienza defla dizione citata gli immi– grati italiani si ·vedono corrispondere salari di fame, · inferiori a quelli normali, senza che possano ribel– larsi- alla truffa dt cui sono vittime. Vi .sono grandi officine, in parecchi punti aeJJa Francia;, che .speculano pr-0prio su ciò. Poichè il ge– neir,e di lavoro -non richiede assolutamente un perso– nale fisso, cooì provvedono con questi avventizi che, in ca.po a poche settimane, ,se ne scappaino, sostituiti sempre da nuove torme che arrivano senza disconti– nuità. Sono queste le Imprese che hanno i loro ·« i?f– gaggiatori » permanenti in Italia, i quali forniscon:o sempre nuove vitti.me alla truffa vergoginosa.

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