Critica Sociale - anno XXXV - n. 1 - 1-15 gennaio 1925

4 CRITICA SOCIALE vigenti -- ci si.a una disposizione simile. È prol;>abi– Hssimo. Ma io ricordo che quando Edoardo VII fa– ceva coi suoi ministri la politica del penning in, cioè dell'accerchiamento della Germania, e· concludeva intese ,coi Governi continentali, e perfino colla Rus– t,ja czari8ta, la stampa liberale ha condotto con ar– ticoli e nol,izie una campagna aocaniti<ssima allo scopo di intralciare e, frustrare l'q,zione diplomatica <lel Gove1·no. Eppure non c'è stato un solo prqce.sso di stai11pa. Non c'è stato Attorney General, non c'è ·stato ministro o deputato tory, non c'è stato lord, non c'è stato die hard, non c'è stato giornale mini– steriale che abbia mai pensato che la Na.tion e il .[)aily News dovessero ess.ere processati perchè stam– P.avano, a torto o a ragione, che l'azi·one diplomatica del re e, del suo Governo era un tradimento degli in– t_eressi deil'Inghilterra e çle.Ua civiltà. Non· si può dunque dire, al I).ostro pubblico che in Inghilterra ci sono leggi restrittive pe,r la starn1Pa o pè,r altro, se, nel contempo, non gli si dic-e anche come effettivamente vadano poi le co,se lassù. Nè· i:.embra di buon gusto prendere a modello l'lnghil– ferra. in ciò che ha di più discutibile; così come non è_certo il colmo della saggezza il voler trapif;l.ntare in Italia un'istituzione inglese nel momento in cui la ste8sa. esperien2:,a inglese c-e ne addita i difetti e i pe.ricoli. E questo è proprio il caso della abolizione d.el ballottaggio contemplata nel nuovo progetto di rL f6rma elett,orale. Il ,sistema inglese - coll.egio uninominale senza ba.llottaggio -- ,non ha creato inconvenienti fino a quando erano in ca1npo due soli partiti: i conserva– fori e i liberali. Fino al 1900, çioè fino alla fonda– zio-ne del Labour Representation Oommittee, il voto de– gii ope.r.ai organ1zzati andava o all'uno o all'altro dei due grandi partiti ,storici, e .spesso se ne avvantag– giavano più i conservatori che i lib~rali. È stato sol.o colla comparsa ,sulla scena politica di Keir Hardi,e e cté,l su0 lndependent Labour Party· che il tradunio– n.-isrr~o ha compreso la necessità, di farr.si ràppresfill- _ tare di.rettamente in Parlamento. Nelle elezioni del 1906, che, dopo un quindicennio quasi ininterrotto di (iòverno conservatore, isegnarono H grande trionfo d,e,i libe,:ràli, i laboriS1ti portaro"Qo candidati propri in 50 coll~i e vinseiro in 29. Più tar-di, nelle èlezion.i del 1gennaio e dicembre del 1910, il numero -dei depu– t.à.U tradunionisti laboristi salì, da 29, ri1Spettiva– n1.ente a 40 e 42. Ma in ques.te due ultime elezioni le co.rttestazionì triangolari - ·per usare la espressione jnglese - non sono state molte perchè, appoggiando i laboris.ti il programma del Governo (liberismo, abo– lizione del ve.t.o de,i Lord, home rule, bilancio de– mocratico, abolizione del 14,tifondismo, ecc.), strin– .scìtro anche, in certi collegi, accordi coi candidati li– berali 1per non.attraversarsi inutilmente la strada. · U sistema ha fatto la sua prova in oondizioni asso– futam.ènte nuove nelle ,elezioni del dopo-guerra, e i rii.nltati sono stati tutt'altro che edificanti. Dopo Hl,g·uena, infatti, gli o;perai organizzali essendo sa,. :tìti da, due a nove milioni, il part:i.tolaborista ha af– :f,.-(irLtato in pieno la hattaglia elettorale- con candi– da.ti propri in quasi tutti i 'i!Olle-gi,così che si i:::.mo sempre trovati di fronte tre e-anche quattro partiti: co:l.lizionisti, liberali indipen_denti e laboristi nelle elezioni del 1918;' conservat01"i, liberali, lloydgeor- · g:ù,ni,. liberali asquithiani, e 1a-bQI'ii.,sti __ndlc elezioni successive. BibliotecaGino Bianco Le elezioni del '18, fatte all'indomani dell'armisti– zio, in un'atmosfera di acceso nazionalismo, non si prestano ad uno studio dal punto di vista del fun– zionamento· del sistema elettorale. Quelle de,l H:)22 invece ci offrono la prima jnteressante lezione. In esse i conservatori riportarono 5.381.433 voti e /conquistarono 296 seggi; ,i laboristi ebber,o 4.237.590 voti e 138 seggi; i libe;rali asquithiani 2.626.168 voti e 54 seggi; i liberali llo-ydgeorgian,i 1.585.337 voti e 51 seggi; gli indipendenti 337.443 voti e 8 seggi. L'ano– malia· di questi risultati fu subito rilevata in Inghil– terra e se ne fecero lunghe discussioni. I conservatori avevano ottenuto· il 56 % dei s~gg\ ancorchè aves– sero racoolto nel paese il 38 % dei votanti. In pro– porzione ai loro voti i oonservatori avrebbero dovuto aver-e 208 seggi (invece di 296), i laboristi 161,(inveiCe di 138),_i liberali asquithi.!ani 101 (invece .di 5~),• i libe- . rali lloydgeorgiani 61 (invece di 51) e gli indipen- . denti 13 (invece di 8). John H. Humphreys nel_ suo Study of the 1 General Elections of 1922 (P. S. King and Son, London) osse-rva che queste statistiche si– gnificano :· « che- col sistema eleitorale ora in vigore una minoranza può ottenere, in per-fetto accordo con la legge e la costituzione, il potere di calpestare, se così vuole, la volontà tiella maggioranza. Le mino– ranze, è vero, costituiscono ii lievito, delle grandi masse. Il diiritto, morale e intellettuale, è spesso dalla loro. Ma la nostra pratica_ costituzionale è stata fino ad ora questa: che ·prima che una minoranza possa tradurre in atto le .&ueide-e deve convertirsi in mag– gfaranza. :N"ei" popoli governati -democraticam,ente la teoria che la mag,gtoranza deve ·prevaler.e non può eS1serewbbandonata senza correre un grave rischio ». * •• Ad un'analis-i anche più inte,re.ssante si prestano le elezioni del 6 dicembre 1923, quelle che hanno porta., to al pote,re MacDonald. In 565 collegi contestati (i colleg'i sono in tutto, 615, ma 50 di essi non furono co:n,testati essendo stati nominati senza lotta 35 con– servatori, 11 liberali e 3 laboristi) ce n'erano 252 dové s,i trovavano di fronte tr.e candidati. Se si co_nsid.e['a il numerò çlei .voti, i risultati non furono molto di– versi da quelli delle ele.zioni del 1922: conservatori 5.340.000 (37,7 % dei votanti); laboristi 4.t48.000 (30,7 %) ; liberali 4.252.000 (29,9 %) ; ·ai.versi 227.000. (1,7 %)- Queisti risultati hanno dimostrato 1 che i par– titi conservavano- nel 1923 pre·s~o a poco le stesse -po– sizioni dell'anno p~~cedente. Ma - dato il sistema elettorale - i conseirvatori, con una perdita di 0,5 ·% dei votanti, perdettero il 14 % dei s·eggi; mentre che i labo•risti ,con un· guadagno dell'1,5 % dei votanti gua,dagnarono· 1'8,6 % dei seggi; e i liberali, pure avendo guadagnato 0.8 % dei votanti, banno gua.da – -gnato il 6,9 % dei seggi. Nelle ultime elezioni del 29 ottobre 1924 si è arri– vati - grazie al sistema·_ del collegio u,r;inominale senza ballottaggio - a questo assurdo-: i con.serva-. .tori con ,circa 8.000.000 di voti (cioè il 46 % del com– p1e.sso dei voti depo.st :i nelle· urne) ottennero 2/3 dei saggi ; i liheralL con 3.000.000 di voti ne ottennea-o aippena 40; e i labo~isiti ·che guadagnm·ono - in con·-· fronto delle e,lezi,oni precedenti ~ 1."200.000·vou', perdettero 40 dei seggi che av.evano in Parlamento J L'esperimento di queste elezioi1i, con tre partiti in lizza, senza ballottaggio e senza alcun criterio pro– porzionale, mi pare, dunque, che dimostri: 1.. quanto sia imperfetta la rappr~sentanza, clre ne ri– sulta, della volontà del paese-; 2. quanto siano fa-

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