Critica Sociale - XXIV - n. 22 - 16-30 novembre 1924

348 CRI'l'ICA .SOCIALE E veniamo al secondo gruppo di scuole medie, a quello che per noi ha uguale se non maggiore im.· portanza del primo: alle scuole a tipo professiO'Ilale. Esse dovrebbero sostituire le attuali scuole com. plementari, i corsi popolari della scuola primaria, le scuole professionalj che dipendono dal Ministero dell'Economia (industriali, commerciali, agrarie, ecc.), le scuole artistiche e parecchie altre che dipen. dono da altri Ministeri. Dovrebbero avere anch'esse un prim,o e un se. co.ndo grado. Quelle di primo grad•o dovrebbe pos. sedere perfettamente in comune la parte culturale e dovrebbero differire invece nella parte di appli. cazione pratica, per modo da rendere possibile il passaggio dall 'u.no all'altro sotto.tipo con f~cili in. tegr~zioni. · Così si verrebbe a creare idealmente anche per questo gruppo una specie di ·scuola unica di primo grado che al1ontanerebbe di alcuni anni quella scel. ta definitiv·a della propri.a strada che oggi, con l'or. dinamento del senatore Gentile, deve essere fatta all'età dt nove o dieci anni, oon tu'tti gl'inconvénien. ti· gravissimi 'che •ognuno può immaginare. Tali scuole d-0vrebbero essere ordinate in modo da permettere una successiva eliminazione -degli sco. lari, senza però creare degli spostati. Cioè gl'in. segnamenti e le applicazioni pratiçhe dovrebber;o -e:3. sere così ordinati e contemperati da permettere e-on. tèniporaneamente la preparazione alla scuola di secondo grado e a quella di applìcazion~ universi. taria; e l'addestramento al lavoro in guisa da P~– ter rientrare· in qualsiasi momento nell'ambito· del. la vita operaia, del piccolo impieg,o, ecc., senza dif. ficoltà e senza squilibri. Le scuo1e di seoondo grado avrebber,o eccentuato il .carattere culturale e preparerebbero alle singole professioni di tipo medio, senza perdere di vista le scuole superiori a tipC:luniversitario che già.esisto. no (agrarie, commerciali, ecc.) e che ·and~ebbero sem. pre più p-erfezicirnate e rinvigo.rite. Con opp-ortune disposizioni transitorie e proponen. dosi di effettuare il trapasso in alcuni anni, con metodo affatto diverso da quello autocratico e tel. luric-o del senatore Gentil e, tutta questa trasforma. ~ione potrebbe effettuarsi senza danni e senza peri. C•Oli. Ma: i•nnam;i ·tutto .sarà necessario togliere ogni li. mitazione di nurpero alle scuole e all~ classi di eia. scuna scuola, sopprimend,o quella balorda costru. zione a tipo di parallelepipedo e tornand,o alla di. sposizione a tipo piramidale che è il risultato spon. taneo della progressiva eliminazione degli scolari, c,on il correttivo· di concorsi aperti a tempo e di professori di ruolo sempre pronti a copr,ire le cat. , tedre delle classi di nuova formazione, e con la esclusione del pericolo cronico dei professori sup. plenti per anni innumerevoli. · Concludendo queste proposte sommarie di restau. razione della ·scuola media, sarà opportuno accen. nare alla educazione fisica. Il proposito di rinvi. gorire e di ammodernare l'insegnamento della gin. nastica' fu da noi acc,olto con viva simpatia, ma la prova del così detto Ente naziona 1 e non poteva es. sere più infelice. Perciò -occorrerà considerare l'e. ducazione fisica come parte integrante e inscindi. bile della educazione generale della gi-OvePtù stu. diosa, ricondurla nell'ambito delle singole scuole, e curare gli acoordi e Je intese con le associazioni sportive soltanto per alcune manifestazioni occa. sionali o comJ;!!,ementari, BibliotecaGino tjianco e) La scuola primaria, Per la scuola primaria le proposte •della Commis. sione socialista 'restano più· che mai d'attualità dopo i recenti ritocchi. Dai cinque anni -occorre portare il corso a sei per tutti, e nello stess•o tempo bjs-cigna sopprimere quel. la lunga appendice di classi professionali che., co. me abbiamo dimostrato, resteranno sulla carta e creeranno pericolose i~terferenze con scuole consi– mili. · Delle sei classi (naturalmente ,obbligatorie per lo Stato che deve fondarJé e mantenerle decorosa. mente e per gli scolari che debhono-. frequenta.rie sul serio) quattro dovrebbero essere indirizzate alla soia istruzione istrumentale con l'insegnamento rea. 1'3e non ilÌusorio del leggere, scrivere e far di conto, e due dovrebbèro contemperare l'istruzione forma. tiva e informativa con larga parte assegnata al la. voro manuale: lavoro serio e produttivo da non confondersi con quello di nostra memoria, che sem. brava creato apposta per gettare il ridicolo su .una e-osa tanto severa. Naturalmente anche i programmi dovrebbero es. sere riveduti, modificando •O attenuando quel.le esa. gerazioni alle quali si è ,abbandonato, per motivo di i•nnovazione ad ogni· costo, il prof. Lombardo Radice: Men(!).feste, meno canti e meno parate; ri. to1·no ad una scuola superiore alle fazi0ni ed ai par. titi; ritorno alla scuola di tutti, dove ogni padre di famiglia, di qualsiasi partito e di qualsiasi fede, possa fiduciosamente mandare il proprio figliolo. · Scuola di tutti e r:rutndi scuola affidata. ad enti pùbblici. e non a società private che, se potevano essere tollerate per l'istruziÒne degli analfabeti a. dulti, non p9sso.no affato servire per sgravare ·Io Stato dal sacrosanto dovere di istru,ire ed educare ·i cittadini secondo la nobile imposizi-one di una sua legge.· Scuola di tutti e quindi anche scuola de,i più po. veri ,e dei più bisogn,osi d'alfabeto, dove m1.lla sia ,lestnato, e dove l'assistenza - nel senso più am. _ pio della parola - sia sempre megUo affermata ~O– me un dovere· della collettività. Occorre perciò ritornare subito, fra l'altro, al., con. cetto che la cosi detta << dote della scuola. » (volgàr. mente chiamata suppellettile) debba essere formata dal Comu'l'le o dallo Staio e che i Pa,tronati debbàno integrare e non ,sostituire co!llpiut!'},mente gli Enti pubblici sol.o nell'assistenza, ci,oè nel dovere pri– mordiale che riassume e valorizza tutta l'opera edu. ca'.tiva spesa a vantaggio dell'infanzia e deIJ'ado. lescenza. · Come vedete si t;atta i.n parte notevole di tornare indietro, di restaurare; E- questo proposito che a pri. ma vista può ·sembrare saturo di ir,oriia in bocca ad uomini ed a -partiti protesi verso le più audaci cori. cezioni avveniriste, apparirà naturale e g.overoso quando si pensi che la « più fascista delle riforme fasciste » non è .stata che una rivoluzione a rovesciQ, un ritorno di vol-0, spesso brutalé e inintellig~nte, a gli ordinamenti .trasformati o seppelliti in settan. ta anni di studio e di perfezionamento. Occo-rr;e cancellare il fantastico ritorno ad un pas. sato così lontano, riprendere il moto pr,ogressivo in. terro,tto recenten1ente, utilizzare quel _poco di utile che merita di sopravvi_vere fra tanta rovina, e ri. dare a tutti' gl 'italiani una scuola di tutti, degna delle tradizioni e delle speranze d'un popol("I civile. EMIDIO AGOSTINONE 0

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