Critica Sociale - XXIV - n. 22 - 16-30 novembre 1924

CRITICA ,SOCIALE 347 esserci di guida nell'indicare i capisaldi della rifor. ma alla rif.orrp.a. (1) Innanzi tutto riténìamo necessaria una sintesi dell'azione educativa dello ~tato, racc-0gliendo tut. te le scuoie - di qualsiasi genere - int-Orno ad un unico Minister-0 dell\Educazione. Oggi tutti i mi. :nisteri hanno alla loro dipendenza qualche scuola, e se pur recentemente· quello dell'Istruzione ha ere. . ditate parecchie scuole arttstiche, ha però cedute alcune sezi-0ni di istituto tecn'ico, si che possiaroo ri. tenere che oggi si segua un principi,o completamente opposto a quello da n-0i 'Vagheggiato. . U;n unioo grande organismo centrale di Governo dovrebbe sovraiTitendere a, tu.tte le scuole, comprese quelle militari, escludendone S-Oltanto quei corsi post.scolastici di perfezionamento tecnico · i quali hanno più carattere professionale ·che educativo. Il ministero unico avrebbe, fr-a l'altro, il grande vantaggio di avere sottomano tutta la. gi-0ventù in età scolastica e p-otrebhe operare compiutamente quell'opera di selezione accurata e di avviamento razi-0nale che di.fficilmente si ottiene con ordiname,n. ti frazionati e çliscordanti. EsS-O dovre.bbe riassu. mere in sè .tutte le funzioni di vigilanza e di am. ministrazione, lasciando quelle di carattere tecnic-o. educativo ad un vero consiglio superiore della istru. zi-0ne. Tale consenso supremo con funzioni tecniche, di. s_ciplinari e contenziose, dovrebbe essere ric-ostitui. to con metodo !lssorutamente elettivo, dovrebbe rappresentare i tre gradi dell'insegnamento e le °istituzi-0ni li;bere di coltura e di assistenza educativa· con esclusi,one di qualsiasi rappresentanza politi. ca o personale dovuta ,q al voto dei due rami del Parlamento o all'arbitrio del Governo. Tutte le sue · deliberazi-0ni non dovrebbero essere esecutive, sen. za il placet del ministr-0 che assumerebbe pi_ena re. sponsat>ilità dell'intera amministrazione. Delle riforme necessarie questa è certo la più fa-. cile a realizzarsi, pur avendo un carattere fonda. mentale. · Le Università propriamente dette e gli altri istituti < he con vario nome hanno funzione universitaria, debbono esser.e gradualmente ~idotti di numer-0, rea. lizzando, con i fatti, una tendenza promessa ma ri-0n mantenuta dal Governo fascista, impigliato fra le pastoie del 'peggiore elettoralismo d'antico stile. La divisione delle Università in tre categorie deve essere soppressa, l'aut-0nomia. amministrativa deve essere invece confermata e perfezionata, mentre la scelta dei professori e dei dirigenti le singole fa_ coltà è gl'interi istitu+i deve essere assolutamente sottratta, all' attuf)Je arbitrio del ministro. Si trat. tarà, con qualche ritòcco, di tornare all'antico, o quasi. Provveduto cos1 all'ordinamento dell'amministra. zione centrale e dell'insegnamento superiore, occor. rerà pensare coraggi-0samente all'amministrazione periferica. Il provvedit-0rato a tipo. regi-0nale, per tutte le scuole primarie e secondarie, ha fatto pessima pro. va, e prima che si ingarbuglino peggio le cose, fra. zionando semplicemente le regioni più vaste e più popoJ.ose in due o più satrapie scolastiche, sarà be. ne correre radicalmente ai ripari. La scuola con ordinamento e con indirizzo a ti. po regionale poteva avere una ragione d'essere qua. (1) ~,a Commis~ione, presieduta dall'avv. Fi0ritto, ·se_ gretario del Par~1to, e~a composta dei professori U. G. Mondol~o e Lema e dei deputati Baratono, Zanzi, C'osta e Agostmone. BibliotecaGino Bianco lora tutta la vita amministrativa locale si fosse seriamente decentrata e ,organizzata regionalmen. te. Ma quand-0 .il Governo enuncia ed attua pro. p-ositi perfettamente opposti, il voler costringe.re ad un ordinamento, disarmonico da tutto il resto, la sola scuola, è ·assolutamente un non sens-0. A ciò si aggiungano i guai di carattere "tecnico consta. tati nel primo anno di pr,ova. Si che occorre anche qui, almeno in parte, tornare al ·passato. Per la scuola primaria -0ccorre tornare al pr-0vveditorato provinciale affiancat-0 da un consiglio scolastico e. lettivo, con esclusione di .quelle rappresentanze o troppo pletoriche o troppo pericolose per interfe~ renze di partigianeria p,olitica e sindacale; mentre per la scuola media si può tentare un provvedito. rato magari regionale, che raccolga ìntorno a sè un poco numeroso c-0nsesso a cui siano deferite tut. te le questioni tecniche e disciplinari, e che orga. nizzi e diTiga quel sistema serio ed efficace di vi. gilaqza e di .guida (richiamando in vita e perfe. zionando l'antico ispettorato) che deve sostituire nei suoi effetti, per gli scolari e per gl'insegnanti, l'infelicissimo esame di Stato oramai giudicato a dovere anche dai più booev-0li fautori delle inne. vazioni compiute. b) La scuola media. . Riorgan~zzata cosi l'amministrazione locale si do. vrebbe coraggiosamente affr-0ntare i problemi della scuola media che fnr-ono e restano i più spin-0si. Qualsiasi riformatore, anche il più timido, deve senz'altro proporsi di sopprimere il liceo femminile e la scuola c,omplementare. Con questo primo ta. glio si ritorna in pieno al dibattito per la stlezinne degli scolari. Ora tale operaziorre essenzialissima che anche noi vogliamo rig-0rosa, si può compiere ·benissimo se si provvede seriamente e abbondan. temente a creare due Òrdini di scuole di Stato . ' quelle a .tipo .umanistico e quelle a tipo p_r0fessio. nale, riprendendo così, .in senso buono, l'antiè-o e· tradizionale ,ordinamento segnat-0 in embrione an. che nella legge Casati. Fatta una prima selezione, tutti gli scolari indi. rizzati alla scuola a tip-0 umanistico dovrebbero trovare ùna scuola unica di primo grado e non tan: te scuole simili, ma divise da compartimenti stagni, che non hanno più alcuna giustificazione nè tee. nica nè educativa. Compiuti i primi tre o quattro anni, dovrebbero tutti trovare due sole scuole di secondo grado, un liceo classi.e-O e un liceo scienti. fico. L'antico istituto tecnico, dopo le recenti inno. vazioni e con la creazione della scuola unica di . prim-0 grado e col passaggio, da noi propugnato, del. fo sezioni professionali nel gruppo dell'insegnamen. to professi-0nale, di cui diremo fra poco, rion avreb. be più ragione di esseri:! come· scuola a sè. Anche l'istituto magistrale potrebbe attingere le sue scolaresche dalla scuola unica di primo grad-0, ma per ragioni di buon reclutamento iniziale e per. chè esso rappresenta un tipo intermedio fra il grup. po delle scuole umanistiche e quello delle scuole– professionali, sarà bene conservargli il proprio i. stituto inferiore, aggiungendo però un altro anno' al corso superiore sì da parificarlo a tutte le altre • scuole medie di se.condo grado, ridonand-0gli il ti. r-0cinio che è essenziale in una scuola professionale di. tanta importanza, e riconducendone la sed~ pos. sibilmente nei centri minori, dove è più facile e più abbondante un buon reclutamento di allievi maestri non scremato da altre scu-0le in concorrenza.

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