Critica Sociale - anno XXIV - n.16 - 16-31 agosto 1924

• CRITICA SOCIALE 247. alto un ·r,istr-eito mainli,pol-0 .dt -aletti, cacciando tn basso la .grossa caterva dei reprobi, è un metodo che non e,I,e,va fa dignità ,de,i cittadini, ma la deprime, peir.chè non eccita ,in €&Si lo sforzo di autogov,erno, il senso di res-porusrub:Uità,senza eui ,nessuno può ad– deistramt -e p,reip,a.rarsi ad a;ssumer,e, un uffi.cio sempre più alto nella vita oociale. · Solo se il fascismo sia cap.aoe_.di assi.curare a tutti le liibe:rtà ,essen~iali, nei 1imiti e ne~le forme in cui ciascuno pcssa far valere il JH'O,p,riopensiero e .il p,roµrio ,diritto, so1o allora noi .po.tremo pr,ender sul serio le sue promesse di r.iforma rivoluzionaria de.Irra: costituzione. Ma finchè eiò no,ru•sia, noi rirnarllrono a qif.e.nd, ere :la c-ostituzione, anche se questa sia pe·r o•ra una funzione e un attegg,iamelil.to d:i co,nserva;t,o,ri, per,chè so-lo da questa difesa ,e .oolllBè'l'_vazi-one delle garanzie largite settantacinque anni a4dietr.o, na,soe la p,c&sibihtà di quegli uilterio,ri -sv.hl.uipp&, che dovra,n– no far trio,nfare e sa.n,ci,re i diritti del L.avoro. 0BSERVER. Il" consenso" che si disperde E' senza duibbio difficile discernerei .e se-pal'are, 11eil rivolgimento a,vven;rntoin questi ,d:ue,mesi! nello, spirito de:gH Italiani, ,ciò che s-ira e:1emen>to assolu.tarne.nte nuovo, ,e oiò che, fosse. elemento antec~denteanente pr,eparatosi ,e len,tamente :maturato in s,ilenzto, a cui H •tragico even.to del 10 giugno rubbta dato, dall'esteir– no, i1 colpo .detfinttivo ,pe,rch~ si roim.peisee l'inv.0 1 1-ucro e -la realtà v,e,nisse alla lu.cei. · · Per un.a parta de-i cittadini l'assa.ssinto ·d.i Giacomo Mat.tootti ;fu la rivetlaz.ione di: una situa.z.ione .che-€!Sei noo a1vevano mai veduta e -001mprooa; peir un'.ailtra parte, .esso fu l·a spi,n,ta .che lii d~ilSieia •tra.rnutar~ im. bifuS.imo e in aperta co-nda.nina dieil.regime quello che lfino aJfo.r_à ,e1ra '$,iato vago ma1k-01I1temto e dub– bi.oso disagio. Ceirto è che quel martirio f.eeondo de.l nostro .Compaioono - IJ.acui alteraa -d'ani:mo ,e la con– s~pevole p·re:parazi,o,n.ee volo<ntà del s:a,c.ri<fìdo 13'1.1pre– rno vem,g,onoin •l;u,ca ,gloriooa per mo•ltepHe.i ,e sempre nuovi .documenti dopo la morte - .seJ non scosse v.ìsi– bilmente la fOO'zamateriale ,de1 re,gimei, se anzi sti– molò •e o,Lbligò questo a ir:rigi-di.rai p1iù torvo in ,essa, gli tolse quel tanto di fona mo,ralei, o consenso, ohe è ·ind.ispensabilie: pelr v~veJle(a ,qiualun,que, Stgno,ria, ' par -quanto armat a. Per-ch:è non tè veu·o .ch e H f aisci– EJmono,n avesse a.nc: heJ del consenso -o ltre, c.he ·della forza. Ne ave.va assaiii meinio· .d,i,qu,el che vanta.va, nei momenti in ,cui ~l'i gio,va:va fare il legal~tarw, e, di quetl.Jo che ·l,e,e1e~ion.i, .senza ,cabina, del 6 aprile, fins~nX>di dimoatra,re; n.e era andato• :I)!rogressiva– meinte peir.dendo dal 1922 ,e 1923, al 1924, p,e.r .iJ ano-1- teplice f.al, limento di tante •illu,sioni ,che aveva c1esta.~.e e di tante ·'Promesse che aveva sminate. Ma non può di!rsi -per questo che u.n: tanto di consenso non. gli rima.ne& se sup,errs.tite a.i dil',lill1.ga.nnidegli entu- 0iasti e d•e,g,l.ing,enui. Di ,qual geineue fosse que1S.to consenso, vedremo, pit't a.vanti. Convie.r11edi.stingu:e-re~ tra i u non O'Jl•PO•sito11i u del , fasci6!1Tio .fino a ,due mesi fa, coloro, -che lo sostenevano per inter.eS.9e, e! .col0iro che lo ap,poggiavano o non lo .ccmtrat>tavano .per aMri motivi. .Nella JWiima caoogoria sono, od en.·ano, g'li agrar.i, gli tndustrdaùi, gli esereenti: i gruppi elassica.mente u borghesi », che avversavano le Leghe, e _gli Uffici di collocamento, ohe tamevano ,gli scioperi... e 1a occupazione delle fabbri.che, che aborrivano le Co0- Bi b I i oteca Gino Bianco pera,tive e le Azien5le. annonarie die,i M:unicipi so– ciaJisti. -In .queste tre eatego.r;ie, gli -eserce.n,ti .e gli: :iindu– séri<ali me.di .inti,e,p,idir,ono -i: •loco entUJSia.smima.n mano c_he da ,urn lato, la politica :fina~ia..ria dcl pareggio • ad o.gni. ,costo, del .pareg;g,io ·« -poUti,co », perseguito come un « ruumero » d•i programma pe.r reclame del regime, de,l f!)a.regg,io.co,ntabHe del •b.ilancio detlio Sta– to,, voluto' indipendeinte;mente .da1la preo.c.cuiP' az.io- ne del !b,il<ando ,economico della nazione, inasp1riva. · il fus:calis:rno e mo•lestava con le taSLSe,mentre la polii.– tica - finaniz.ia: r,ia ,de1l ,Go,verno tendeiva a tutela.r,ei ·i g1·uppi privtl,e,gfati e pa;rassitar'i in danno die,i: oe..ti c1ella produzione 11siofogica; e clle, da un altro lato, la ,de.Jn,eistSi,on.e d i ,sala:ri ,po11ta va a un.a eonrt:,razfone c1eii: contSumi e rareitaceva i .compr.ato•ri-aU.e -botteghe e di oonseg-u.e.nza (imeno immediata) gili stes~i acquix.en- t~ •di p,ro,do•tti deigl.i o.pilfici. Questa reale « oollaho'razi-one » di alassé che vi è fra il lavoro, e la ,produzione, fra il ,proleta.rio operaio si ,ma a.nc: he c-onsumatore; questa interdipendenza che v.1ve a:ccant,o a.:lil alotta d i clasS€ e la tempera e la ocmtradc1i.ce in uno stra.no :parado&SOc:ha è i,i pa– rado,sso medesimo dell'economia capi•tali.sticà,; questa « .coincidenza » per la .qu,ale -il datore di lavoro ha inte11esse a pagar pooo il salairiato, ma s,e Io }}agai tro,p,p,o po,co LScop,re ,po•i, oome venditore di prodotti, c.h',egli affoga il prop,rio cltente; questa coUabora– zione per la ,quale la ricchezza diffusa e un alto t~ nOI\0 di vita quanto più gen,e,ralei, è bene comunei, ed è necessità del sistema ,capitalistico·; questa collar bo1raziionec'he è l'unica vera ed etfioienoo, perchè esi– ste nella 11ealtà del .sistema e non nei p.rog.rammi vo– lon tarhstki deii dittato,ri, è anche !la soila che i ditta– tori semb.rino igm,o-rare: Nella loro •prooerva fo,ga di « . casbi-ga.re » iJ p1 1 oletar,iato, pffi' le sue baldanze .del dopoguerra., ,e!.!:13i hanno finito, 'Pe.r·deprimere tutta l'e.– conom ia italiana. E il traffi.oo e l'industria media già via.nno riv~dendo i pro,pr.i alalà al maniganieillo ,che rompeva taste, le– gihe, cooperaUve, ma ,eh.e di.Stl),etrdev.anche il lavoro .consumato-re, l'acquirente ,qu,otidiano, fe>dell,e, si.curo di tutto ciò ·c'he -è più necessario al-la vita. In que1Sto ca:mpo c1egli interess·b, sono Timaet1 fe– d•ell!i al faooilSllllo iii •plutocrati c1ell'industria , i cui affari si svolgono fuori dal ritmo ord.ilnar.io de'lla proou– zi-0ne ,e, del ,consumo, e1 traggon diretto giovamento dall'av,e1l'e amtoo, connirvente, o ,oom.plke -il Governo; e gli agrnri, o ,quene, ,c01rr.enili 1 ti eSSliehe ,p-iù sono. ac-ceca.tiidall'odio, di classe a da un senso immediato e inio,pe dei Jorro ilucri. Non ip,e1r niente U Duce, dimein.ttoo,dei suoi ililni alle metrnpoli 1indUBtJ1ia•hi .dove v.ibra i,! motore ,e ferve la vita ad alta <tensione, ha ,sciolto -o,ra un canto geor– gi,oo alla ,campagna 'Siempliicee tSa,na, e al fascism,o rurale che, •come Anteo, si! rtfà il.e forre toccando la terra onde naieque. ... Fuor dal campo degli interessi .così strettamente - e sp-elSSogr.ett.arnente - intesi, •il conse.nso o il non disse;nso al fascismo ve\Ili va da strati e gruppi dei .quali si è qui parlato e.on minute analisi troppe vo1te, perchè oc.corra ri'1peterne ,!' elencazione e. l'e– same. Erà.no •i ceti del 'lavoro intellettuaJe, ,che nel dopo .guerra tenevano ifi-ero bronci-o al lavooo ma– nuale, peir il dissenso ideale. d,Illtorno alla .guerra, -e p,e,r rancori o invidie ,d'ordine non ideale; ,per il ,con: fronto d€i p,rop.l'i st~penidi .coii salari d,egLi operai, e ipe.r la {:Onvinzione (abilmente insti!la1a in essi ùai

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