Critica Sociale - anno XXIV - n. 15 - 1-15 agosto 1924

, ·' f CRITICA SOCIALI•~ 227 Jaures appaxrtieine "realmente a dò c:he ,1\llacaiulay ' definiva « l'indescrhd1bile •» deUa _,&to,ria. Oom~ Uill() di! iquei ooiloss!i.alp-ini cli.e !S' innalza.no, allo. sboicco di ma vaJle, [a .c.onc1uido,oo, in una soJenn:e apoteo,si di tutte ae potenze e dt tutti gl'incanti .del'la Natura, si:oohè sembrano Ùmtti insupe-rafuili non solta ,n.to a1la n01Stra possibilità di asce'n 1 die!re, ma aJlia; stessa corn– moiJone della· nostra ~nera viglia, Jaurep oi ap.pare gi,ga.ntesoo -di ,possanza e r~di-o-sodi ibellezza spirituale ag·H sboccht ,de'1la storia politica deù. suo tempo,. Ma ... m.e· 1 cois·a .so,no ,quest,e\ ·esp,resskmi gene-riiche · di una reaJ.tà, :pe-rla ,quale noi sentiamo• .di man.care .... . delle adegu.a,te 1p•ossilbUità d:iJ eSJpr.imerJa? E, tutta- via, non •è poSsihH·e - sp.e!cia1:mente' a;i gi-ovarnissìmi, a.Ile .reclute• .p,iù reicenti diellla milizia sodalista - re.nde~:i- conto ,della enmme· influ.en~ a ,che.i .Efli eser- , citò isu;l,soici,~;Hisrno i.nternaz;i,ona:le·,d'iJatando~a a tutta la po:titt;ica eur,oipe,a, rsenz'av:ere una s-ensa.zion,e -pure oo,sì ,ina,deguata •.deJl'affasdnante inldividualità che rrevo1ch.iamo·. Egli .fu una: :reali.zz ,ata perife2ii:01ne ideale de1l'uomo poili•tilco,:,qualcosa ,di piu di 'lm a;poisto·lo e qualco,sa di me.gJ,io di un trtb-uno. ,Queis;te'attitudini ,potente– mente atti,ve co 1 esistevano ,e 1 si..armònizz-avano, ·in una unità perfet-ta e .raTai, oorrne u.na di qu.eUe cr~a;z:1on.i p,roidilgioseie .deùtcate' ,deJle qualli la Natura ,p,ar che si .comp-i.acc,iain un .momento dt eistro~o v.irtuosismo della sua :f.eioo,n.ditàe cbe non di rado un sin.ilstr.o destioo in agg'Ulato 1 frantumai e ,dtsi&01ve .con la ba– na:Htà -01Jt11agig,iosa di ThD. ,qualsiasi i :n.fo !I 'tun.io - come qUJe!1lo che soffocò Zola -: o _'Conla volgarità ,etfferà.ta di un oiSouro, assrus1S>tno•, ,come ,queillo ,che spense J ean Jamil"è:s! Quan.oo ,e peir ,quale magica, combina.zi.09e idi con- -gegni ieano,ri, per quaJ.1e.t ,coffiJ)iuto mkacolo di vigore e di ibellezz-a •la iNatura potrà restitu.i:rici i.l gaud.io oommo,sso, i fremiti •d!ientusiasmo• e le· ,fe-li,cice.rtezze d',ogni v,elrit.à, che Egl,i ·pr-0digò e d'iffose• in ogni an– go,lo ,del monido icon la -sua o,ra.tolf'ia,? 1TI pro_digio– non si icompo;neva, ,però, 'in una wna elS 1 te1fore, al suo spirito: "igore diaJlettioo ed -eile-ganza di forma, po,tenza d!i argomentaizi,ol!1-e 1 e in•oaa1.tesimi di imma– gini s-p,1-en_deinti - -persino, -la melo1diosa iSono•rità -della pa.rola e la nohile espre'Sisività ,del gersto - prorom– pevano icon •i: pein,sieri e le i,ct,eaz,i-onidalla p·rofonda sor:gente· li.rica ,della &ua seru:;iibilità. E in questa si fondevano un raffinato gusto artiistioo, un lumi,nmso senso st rico• ,e/d una visione vasta deHe I,ontananze :umane •e' -delle Thiliversali ,cooI1dinaiZioni .di !Ciascun p,r01bJ.,ema, po1iti 1 00 e so,cfale. ,Di qui, princiipa1mente di ,qui, s'inna,lzava 'la 11Sua ,concezione wmana qi un socialismo, che assume1v-a la ste.\'3-sar.edenz,ione del .pro,letariato oorrn·eupo strumento, e non. come 18; fina– lità delle: sue riv-endi.cazioni.. Le' iquali, di-venendo aJ. tre.ttanta solu~oni '.di prob'lemi. eitici UJ1iversali, si riiso-lvono non i:n una .recip-roica sop,raffaziorre idi ener– gie ·ie1assiste· e nel capovolgimento, del loro v,ic_en– d<Nofo p,I'leidonµnio, sihbene nella lib·e,rn,zion.e di tutte le 'enetrgi-e de'l c?'nsorzio ·soc.ialei dalle nequizie e da– gli eir:ro,ri ohe oo acciecano la ohiairoveggnza e ne disgregano le so.Jidarie.tà ren_detrici. Il socialismo .di BibliotecaGino Branco ------------ Jau ,r.ès sL .ricusava -di ig'Il:o,rare tuiUJi quei _pr-oblemi - aooh•e, inerenti al divenire ,dBJl.lo spi.rito umano - che sembrano e:strane-i' o remo,ti al'le finalità carat– teristiiche dell'emancilpazio!}!el prolet~il'ia. -Egli l'inclu– deva neil C'erohio ardente.i della, nrnstra p,assfon.e inda– gatril0e', :Pe.I'Suadendo1 ahel il K( nuovo• ,r.egn,o » auspicato dovesse e&.s·erenon: giià 1Soi10 un « n:uo·vo,-Gov,eirno » dei rapp1orrti p,011ittci·e ,degli inter:essi •eieonomioi, ma una civiltà mwva, la ,c,ui !Serena 'bellezza do •v.rà so,rri. dere' non isoltainto 1dalla .feconda .conic·ordia delJe ope1- re ,daJ: voàfo dena materia, ma al.tres-ì dalle crea– zì~ini: delle s,ci~rwe.e d!eJ.1e .a'Ì'ti, da1la &pi.ritualità del P11omete,()I liberato. Questa a1istO'cratica originalità della sua conce– zione soic.ial-ista- ohe ·svincolava i.I,so.c-ialimio egual– mente dai 1deùiriil del p~ebelhsmo ,rivoHoso, dall'egoli– smo mi!coomane .del corpoirativismo1 o.pe 'raio, -dalle uni:latera1ftà .stra.b.iche di ce-rto,mat8lrialismo storfoo ... a:ntima,rxisla. e -dalle •dfaorien~atriici mioipie demo-era· •-toidi - convocò per lungo tempo oon.tro, di Lui, in un uni.c.o co;ro d:i ,deintgrazfoni, i r.ivohtzionarii, i quali fo acC'U:Savano di rip,udiare la classe proleta– ria, .e i conservatori•, che' già '1o a.n:davano designan– do alla riivoltellla -del :J.Mo sicario, fanatico come un r.inneg·ato-re della .« nòstra ·» -p-aitria e de.I.la, « nostra » · .civiltà. Ma ,queisto, « dttac1ino ide~ mondo » -dilatava nella nootra co1scienza di isodallisti. l'm•g.ogli.o di sa– ,penci e· _di vederci - nel magtco a,rt.irfì-cio ,deilla sua pa..mla - co.struttori di una nuòva ìCi v:iltà, più vasta ' e più alta di• un -qualsiasi « ruuo,vo o,rdinamento, so- . d · . ib' 1 cLale ». Ed -o-ra nel n 1 cor o d1 Lu.1 anoora v ra a · lontana emozione di: quella giovinezza della n,oG>tra milizia social.tsta. * * * , Io vor11ie,i proporre alla Direzione •del n01st.ro Par- tito otd ,a qualouno .dei• noistri comp·agni p-iù vo,lon– te:rooi di ristam,pare i ,disconsi: ipiiù memorabiU d•i Jam1ès. Que·lli, ,pie.resempio, -che eg·li pronunciò alla Camera francese - c11edone.il 1913 - in polem.ica col Clémenceaiu. Quale antologia istrU!ttiva ed am.rno•– nitri.cè - e, letta ora, terrtbilmente profeitica per l'Europa imbe:stiata e p.er il social:i6mo disocrienta.to, 1:una e ,l'a..ltr01da un unico, cO!lllu,ne mala,Òno•: la delirante tllusione ,della vfole>nza .... -~ « .Se lai com,J;>Iioe st_ruthua della, nostra org::tnizzazio~e socia:Jie- egli gridava tLl Glémenceau nel oontraddittor,o ,dianzi ricordato _ non moltiJ)'lica5Se, disgraziatamente, la, vostra Pot-enz.Q• ,di nuocere, io von-ei punire 1e vostra fede baldanzosa nella potenza militail:e con la ·e5Perienza e lo spettacolo dclla nieschinit,à ridicola dei suoi risultati. Pe,r r-eaJizza•re la morbosa. ,utopia ,clel'la Vittoria, voi non eai– terete a, ridurre in. ma,cerie l'Europ<1. Voi g,etter-ete .nel -ro– ao tutte le creazioni -de11avostra stessa civiltà, della qu.aJe ;i va,ntate e che va,ntaie coine un tesoro inestimabile, quan– llo immaginate di .did'enderla ,contr-0,di noi. La Vittoria? Nessuno vincerà tutti .sa.ranno vinti. Ma io· V<iglio conce– dervela, in ipotesi. Eccofa, o sign(?ri : un ,pugno_·di cenere in san auina.ta, suJ'.a .quale, per dm.perderla, v01 non isa– pi·ete" più n~pure soffiare il vostro odiD, esa,ooti da.ll 'or– rorn di voi stessi »... E a Lione, nel marz.o .del 1914, ai 1Soc1ali-st i rtv.ol :u– zi:onarii, die avevano pooblicato un libelio contro di Lui: - « Gua.iidatevi dai cattivi 'COns~li ool1a vostra. sofferen– za, esasperata, delle vostre impazrenze deluse. Non vi è che ,questo, .sovente, in fondo ai vostri appelli alla -barri– cata e alla lanterna. Ma nesBuno di noi, ne.seun partito socialista di destra o di estrema sinistra potrà abbreviare l'asoosa al vostro Calvario ,di cla.sse. se voi i.tessi, ,maJ– gra·do tutto, non terrete i•l passo, formo e diritto, gomito

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