Critica Sociale - anno XXIV - n.14 - 16-31 luglio 1924

212 CRITICA .SOCIALE una situazione di · assoggettamento così completo come quella che il Fascismo ha instaurato nel pae– se. * * * Gli -stranieri sanno che il Fascismo è al Governo, ma sanno - o credono - che in Ita1ia vi sia anche uno Stato. Essi riescono a immaginare che il Fascismo· lo abbia trasferito in sè o che si sia trasfuso in esso, ma non che oos-o, lo Stato, :Si si'a ,disfatto, vol-a.tHiz~ zato, sbri,ccil~1ato, nom, nell~a sua imp.a..lcatura for– maJe ei ne:hla 1SUa· eihtità ufficiiàl,ei, ma nella realtà effet,t,iv.a,deilla sua fU!Ilzionalità, così da diventaTe, a quando a quando e da luogo a luogo, comp 1 ice, connivente, o succubo del movimento « ex lege » che andava or1escendo e ,a.ff e rma.n;dooi. Essi sanno che il Fascismo ha la Milizia nazio– nale (chiamata così forse perchè ... è pagata dalla nazione, benchè serva di presidio a un partito) ma sanno anche che c'è una costituzione che non fu abolita _ tantochè fu il Presidente del Consiglio anche di -recente a vantare in una intervista con uno straniero, che nessun punto della costituzione fu tolto. E' difficile, per dei tedeschi o francesi od inglesi o svedesi, immaginare che sulla carta la co– stituzione permanga, e nella realtà sia in vigore il manganello ! Essi sanno che vi è un· ·Re, perchè l'hanno visto anche ultimamente in Inghilterra, e sanno eh~ vi è un esercito, dei carabinieri, una :r:nagistratura, e suppongono che questi organi dello Stato funzio– ntno. E quando sentono parlare della Rivoluzione fascista, essi non possono figurarsi che essa sia stata condotta « per la presa» dello Stato, « con \'aiuto », attivo o passivo, di tutti gli organi dello Stato, ,dal Re' che dielde l'-inv:eistitur.a ai ca.po, deil1e camiéie Nere presentatosi al Quirinale in camicia nera, .a.i iM'ini,stri, ai :Prefetti, ai Quootori e· a,,i ,que– sturini, ai magistrati e ai carabinieri, che avevano lasci'ato oirganizzarsi e alffer1mans.i il fai.sdsmo duran– te d'U-eanni attra vieinsotutta 'llna :serie: di violazioni delle leggi, a cominciar da quel tale articolo dello · Statuto che qà facoltà ai cittadini di radunarsi ma « pacificamente e senz'arrni ». ' Essi pensano, gli stranieri, che il fascismo abbia sgominato le masse codarde, con le sole sue forze, e a tutto suo rischio, mentre lo Stato assisteva im– parziale alla lotta, aspettando (dati i tempi eccezio– nali) di << riconoscere » il diritto di dominio del vin– ci1to1r1ei. A vvez7j a conicep:ire e a vedere lo Stato come un organismo tradizionale, saldo, robusto, essi non possono raffigurarsi il suo sfasciamento nel dopo guerra italiano,- il suo molecolare trapasso, il suo assorbimento nel Fascismo; il fenomeno di questo movimento, che si a.vanzava con tutti gli aiuti, at– tivi o passivi, dello Stato ... di cui mirava ad impa– drOIIlil 'l.si !Fenomeno essenzialmente italiano, per tante ragioni storiche che noi conosciamo, ma che riescono incomprensibili a chi è abituato a vivere in uno Stato di antiche tradizioni, robustamente ra– dicato nella storia del paese, formatosi (conviene agg.ium.ge ~eJa.ttrave.r,so, 1 dun~ lottie; frutto· di co,1iquiiste ce:mem.tate' ·ooils:acriifì..cio e e0tl ;s.a.ngu,e_Co,sì come è .fe– nomèno tutto italiano, e inesplicabile agli stranieri, quello· del dramma tragico e buffo di un proleta-, riato, che si era anch'esso trovato in mano un tan– to di conquiste che gli costavano poco, e nel dopo– gu.erra, sovreccitato nei nervi e .inebriato di sogni apocalittici, lavorò con voluttà a disperderle, e a smantellare - senza aver nulla di concreto da so– stituirgli· - lo Stato ~< borghese » e l'edificio delle leggi, per rimanere poi lui sotto le macerie ... BibliotecaGino Bianco Il martirio di Giaoomo Matteotti, oilrtre il senso profOlll:do_di l()Ommozione, ,d,i, alIDID]r:azione, e di ri;ve- 1enza che destò all'Estero· e che si riverberò su tutta la parte di pop.olo che resiste al reg~me; oltr~ la luce che proiettò su tutta una realta che gh stranieri conoscevano male; richiamò anche più in– teressata e p_ensosa la loro attenzione su tutta la storia antecedente di questo nostro periodo. Essi possono oggi valutare più esattamente la portata della conquista del Fascismo, dei modi di questa conquista. . Comprendono come la « rivoluzione » fascista sia stata il risultato dì un'audace e fortunat~ usurpa– zione (e di una tristç1, ct :édi.zi! one)dleigli:ol'gani dello Stato, e di abili compromissioni con le autorità co– stituite; sì che se la saldezza dello_ « Stato » italiano uon ne esce molto gloriosa, ne viene riabilitato in non piccola parte il «•popolo» italiano, il quale fu sottomesso da forze, tra attive e passive, superiori ad ogni umana possibilità di difesa. La gloria del partito fascista, da una tale rico– struzione della realtà, ne viene alquanto diminuita; ma è da supporre che esso avrà abbastanza di pa– triottismo per ralle,grarsi che venga restaurato di · altrettanto il nome del popolo italiano; quel popolo che 1'0,n'. Mu1S1So,1i:ni tiene intimamente in molto di– spregio ma che non dev'essere disprezzato poi più di quel' che meriti dagli stranieri. GIOVANNI ZlBORDI. Il f aui~mo e le ri~erve li~!rali Il ,fatto ,e.be ,ass.urne magtg,ior rtliev-0°, f:ra ,queJ11i eh~ sono o semhrano naJti ct:arr:La sitµaz.io111edetermina– t~si nel paese: per l'aissM:siinio Matteotti, è, in queisti ultJimi giorni, il nuovo a-tteg1giamento de.i ltbe,ral<i.. I qu,a:Jj sembran()l, in appl8.il "eana, mo~1si esclusi va· mente daJlla \P.I 'eoocu:p.azi !on·e ,di: evitare che la lotl'o oorreisp.01I1,sa'biJljjtà dii p•artit-0 parteci,pe _dell_ Governo sia travolta in ·'fatti ,cointr10 ,cuti reagirebbe, con 1Sen· tenza ineso,ra,bile di .corni.amna I.a coocienza del Paese creando •sempre ,niù vasto ei pfo -pes·ante ·u vuoto at– torno aJl'o,rda ich~ 'deitie<nei og,gii,il ,p,01tere,anche ise l'attualieJ situazione, per ragioni •che non. hanno nuQla a ,che fare ,coni ll'a,p,p,rovta:zionei o oon J'a,oqu1e:s,cenz.a . - ' non co11JS,eintono ggt ,c:he eooa .s-ia sp~zz,ata via. Non ,c',è d'Uib.bio 1 che 'i lilbera1i -s,i tro;va,no oggil di · fror:cl;ea un p,rolblema il .quale s'impone alla co,scie,11- z.a mor.ai1ei·ain,chieidi: un :P,artito ,che, ,ooiine il foro, ha ,dimostrato inl mille, o,oca·sioni, e ,s,opra tutto :i:n questi ulltimi due .ann~, di ,a;ver cotSì scansa 1&ei1.s~– zio1na o p,reo:ocupazfone delle eisig,enze morati ,cui un moviime.nt ()t politioo ,_dovr,eù:Jlb0 o,bibeicHre.E' ,oeirto - ed è aimm-eis.so ,ooincordemente da tutti - ,che tl fa– scitm1-o non a1vre:btbe,potuto coniseg.uire l·e G.ue vit– t01r.i,e' (e tn maniera ,così facile che ha tanto 0001- trhlmito ad ,aocreiscere }a ISUa,arroganza}, se il. pai1'– tito [-fbe.r.a:le non lo aV'e.sse aJiutato, non, gli fosse iser vito, con la :su.a 1 stampa, da veiico•1o e da cuneo :per p,einetrrure neHa ,coscienza <dimolti 1tahani, e a ere.a- re ·quello stafo ,ptSioologtco,in cwi ognit funzJone'· di controillo e di -critica :divi,ein.eim.p·o.ssibHe, ed è tolta la ,capaicità d'ii ogni efficace reia.zione mo,rale, di ogni p,ooiti:vo e serio atte.gigirumem.to di c:Ltssenoo. Non in~ ,· tendiamo ddsconoiscere .quello ohe, del resto, abbtamo eisplidtamente ,drid1i,ar.ato più volte (e su cui qual– cuno dm nootri, ne11la :poo€'Ill.iloa, ha.. iru;,i,st1to non

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