Critica Sociale - anno XXIV - n.14 - 16-31 luglio 1924

riti ca • oc1a e RIVISTA QUINDICINALE· DEL SOCIALISMO Nel Regno: Anno L. 24 :_ Semestre L. 12 :_ Ali' Estero: Anno L.. Jt. 28 - Semestre .L. ~4 DIREZIONE: Milano - Pc;;rtici Galle.ria, 23 - AMMINISTRAZIONE:-Via Omenoni, 4 - Milano I Anno XXXIV - N. 14 Il Numero separato L. UNA Il Milano, 16-31 Luglio 1924 SOMMARIO Politica e attualità _ I liberali e lo Stcito-pa,rtito (O'LAUDIO TREVES). n popolo lt(I.Lianoe l'Es-tera •(Prof. GlOVANNI Zrno1m). Il f.asoismo e le ri..se·rve/;1,berali ·(OBSERVER). az.;' imp,ulsi economic·i deU'ammuti1ia1nento libemle (J:t'nA1'– c~_;scoCwco1"ri) : Sincerità degna di e,ncomio (L'ANNOTA'l'OREì. ' . Studi economici e sociologici ].J(t Lega delle Nazion,i e le cc11Useconomiche- a.e.ilao•nerra ,(Dott. ANGELO CRESPI). I contadini e la rimoluzione 1•ussa (Prof. FAUSTO PA_Gl,L\li!). Filosofia, Letteratura, Patti Sociali, Orfcini nostri: ai bambini ,del Manti.re- ,(,Prof.· BALH,LA rrn- OHETTl). · Le due Vedo·ve .(JOLANDA 1MONAC1 BENClvENNI). P·ubblicazioni pervenute in dono. ' Uno dietro l'altro, tutti ,i partiti che han– no creduto di coi1cedere la. loro coll.a:bora:.bio– ne a,l fascismo, 1se ue -~ono dovuti ritrar~•e, pieni cli delusione e ·,di confusione. Oo;sì fu dei popolari, dei democratici-.soci8(li, dei co.sti– tuzionaili--dem-o('.ratici ed orè.ù potr-~bbe ess ,e.re la, volta dei iliber.aU. 11 dis'ta,cco d,ei liberali, ment.re -scriviamo, non ·è aff.a-tt.o categorrl.co, ma il loro org.ano più autor€volr, il ,,G-iorncile cFitalia,} sostiene una campagna vivace mi– nacciando il l'ecupeoo deJla. !loro « libertà di azione>>. La sua argomentazi•one ri•pr,ende e rinnova tutti i -moti'vi già. .addotti dagli altri 1partiti che -hanno dovuto prima rinunziare. ai mortiferi 3/ID[>le-~si: c.011 fa.Sicismo. Cotesti mo– tivi, .ap-parentemente, ,sono i più diversi : man– .canza dii ogni riguardo <lrl ·f:asci~mo ver,so i .suoi allea.ti , insoffel'enza mora.I-e, inoosti tuzio– nali tà di metodi e di pro-cedimenti, contrad– dizione tra gli atti e le prome-ss,e di .nor.ma – Lizzazfone, permanen7,a clelll'-illega1ismo, rin– vio della -eostituzionallizzazione d,ella Milizia· Nazionale, v,eementi ecce~si della ,".;fampa go– vernativa, sfoggio minaccioso di adunate in armi, improntitudi,ne e illegalità, clei decreti .sulla -stampa, ecc. ,ec<.:. I qmdi motivi, in so– .stanza, si riducono tutti ad uno solo : incom– patibilità di 1 nn partito, che vuol essere ttitto 10· Stato, con l'e~ist-enza ,di tutti gli altri. Che giovò ai -partiti fing1ere di non 31Ccorgers.idella pretesa essenziale del partito fascista ,e della sua f<:>rmadottrina d-el potere totalitario, senz·.1 lJ;miti? Che servì a loro la furbizia di bla,ndire e di accarezzar-e il fascismo (,e di aiutarlo a nascere, persino) n-ellla h1singa che l'avrebbe-· Biblioteca Gino Bianco . ro i-mprigionat<;i dokemente e r1dotto poco per volta alla norma ,comune, anzi <in sottomessio– ne? Doye sono arrivati:? Rotto l'equi11ibrio de– lPJOCratfoo · dei -partiti e messo u:n partito sol_o - in armi - ~opra gli altri -e sopra le leggi, essro non poteva •che svolg-ers,i .sulla !linea della propria ·potenza, f.in -0 a -diventare. in t~rla ~ in fatto il tir<!inno ,e l'oppre,ssore d1 tutti: Qi1,i• conque a dit poU15oir tend à en abuse,r. Gli o-p– pos.i.tori div,entano nemici ,da sopprimere, co– uie Matteotti; gli aìll-eati diventano « servi -scioor.Jii»·e, se si lagD.aJno, sono trattati da op– po,s.itori. E' nell'~OI'ldine delrl-e cose. E' nella logica dei fatti. La « collaiboramone »· è sotto– missione, abdfoazi-one, servitù, c.omplicità. Chi può merà v.igliar-sene?. · Appena può ,tn-eravigliar,e che la provòcazio– ne al!l'ultima solleva.zione dei libera.Ili S!ia ·av– venuta swbito -dopo che la Camera ed il Sena– to avevano dato il loro voto al Governo ,Ei(opra di-chiarazioni del Governo che avrl'ubc proce- . dnto allo incardina-mento della Miilizia Nazio– nale· nell'esercito ed avrebbe frenato ,più se– veramente l'i11lega1i,smo. AlJa Ca.mera l'on. Mussolini aveva anzi ,spontaneamente assicu- 1-ato che .il Gov-erno .non avr,ebbe -più ricorso a deeretillegge. Come -e p-erchè il ;Governo abbi.a im[>rovvisa,mente volto verso il piJ) intransi– gente <.:i.stremismo e negato ogni ,ooncessione al– le O,ppo.~iz:ioni e promosse le adunate fasci,ste ~ ~agliato -snl1la ,sta,m,pa il doppio fnlrni:ie ll<'gli antkostit-uzion.a11issimi de~reti, che tur– bò .alla fine. i libcraU, è oscuro per ila ragione. La· cronaca diice soltanto che il fascismo fu tn tto pervaso di ira. e di ,collera per ie pole– miche dell'Opposizioue che seguirono J1l tru– ce mistero Matteotti, le quaili -si :sommavano nel gìn-cUzio -che :Ja r·espon:,Ja-bilità morale di qnell'a,trocissimo misfatto risali-8se al partito fa,s,ci,,;;ta, più ancora che per 11aqualità degli in– diziati e iil 'luogo dove fu tramato il complotto, rper il'as.sid11a azi-Òne<li violenza e di intimida– zione a.nc: he ad pe•rsonarn che <:ontrad:di-stin– gue il partito e che Ya fomentando un am– biente -dove l'assa,s~inio 1po1lit,icopnò trovare degli spiriti pronti a-d ac,coglierlo -come un g·e– st-o eroico, come un atto legitUmo. necessi– tato dalla rll,gione di ;,~ht0. La · ris.po[ ,,,ta a qu,e,ste p·rovocaz·io-ni c"halla ~:ampa di Oppv~i– zione era .semplire; prodamarr 1 ÌJl·m -alto e ue11 f.orte che il faRcismo è ·nn -partito corr.ie tutti gli ailtri 1wNo Stato, e perciò non ha mgioni di Stato per trucidare gli owositori. Pna ,simHe risposta., corl'edata da una .schietta e intensa opera di normalizzazione, avrebbe di un colpo ri-stabilito 1Por-dine e sedato le pas- •

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