Critica Sociale - anno XXIV - n. 7 - 1-15 aprile 1924

CRITICA: _SOOIALfE 111 forir ,diplomi, . al di f.uori ,d'ogni mgerenza sta.ta ~e; dal– l'a.ltra ,1>arte se, .COQ'.le vogliono i clericaJ.i, fosse concess.'l– que,'3liaassoluta. libertà, è Jogioo chiediere, come fa fo Zanzi: « donde vi,ene ,i,l diritto cli.e si arrogano ~l cattoJico, il BOClar J!JSta.,il'a,na,rchico, d'imporre diretta.me.nite o i\:J.drrettamente · ila loro dottrin,a, ai ,pr<Yl)ri· figli?». D,a.Jla, corrviinzione che essi sono depositari,i della verità assoluta? « Og.n.i Ìimpera– tivo che 'Viene dalle nostre .,peculiari oon;vinzioni è una coa.rtazione; perciò oostitu)iisce -u.n ,peri<Jdlo,· iperchè può trovami in ,pieno contrasto con le a;ttivi,tà int-a1Jett11:1,ii e moraJi del piccd.o disoonte » (pa;g. 108-109).. Quei gemt0ri che ,a,ccam,pano iJ· loro dirttto di a,vere P-er i loro figli scuole consone .alla lOll'o fede i{l3irticolare, sono :un ipo' come quei monooordi ,provin ,cia.li, che, a seconda d-eJl 'Veuto ohe spira, iipoteca.Ìl.o a'av:venire dei :figli co1 . bizzar.ro uso di battez– za,rli coi nomi ,di moda: ieri Lenin, og,gi B.enito .. E' un'eco de2:l'assoluta e superata. p<Wriapotestas. Lo scolaro, im– bottito -di catechismo sociailiista o cattolico, sarà, scrive giu.sta.me.nte lo Za,nzi, un v-essiJlifero d'idee altrµi; nnentrB 1a oouola, di -Stato ,deve fornnare 'Uomini che rlivf.rra!mo « ,credeuti ,d~ll,e,mù1,tep1ici fodi, per libero :i.rn-pul.so »; deve essere Libe1ia nel senoo che essa sia oa,pa,oe «,!i dare ad -ogni educando da ·possibilità ,cli alffo1,mairsi per qudlo che è, ,e non ,per quelfo ohe ,gli ai'.•tn vQghono ». ~< .A!ll'Italià ~ osserva ilo Zanzi - mano'.tUO '20 mila scuole e1ement>ar-i, le quali, in media, vengono a, oostare - 8 mi,la l:i,re aTa;nrio; l'istruzione .profoosiona,le è :poca cosa; non esiste OID.Dl'ad'asiJo :infunti1e, ,se non ;pri-vator; J'édii,lj,-, zia 1S001a.sticaha bisogno iinnmedia.to di qualche mili.a,r-d 1 ), per abolire la metà tlei nostri inadatti Joca,li ad 11so 'scuole; le isti,tuzioni .para,scolasticli.e sori tuttora in germe, con in--esistibi~ ~d~,nza, . ~d aume.ntaire .. Quando 'P_«~n,sate _a quooto ;po po d1 def1c1enza mesSà di fronte ,a.11 mcalzare delle mais.se e -dei bioogni economioi del Paese, che r.ec ~a– ma,no scùole, scuole, .scuole, voi .comprenderete ,subito Ja ra,g,ione, ,per ouu le clrussi .di.ri.genti, che non vogliono ·P.agar ta.s.se troppo for,ti, invochino ~,a li:ber-tà di affidare... wd a.ltri il .governo, la curn .. e l'amminiistrnzione del servizio sco~astico » '(,pag. 12'2). _ Da qua.udo oo.rse .in Francia, dura;nte gli appqs.sion.aiti anni ,de.:'.Ja,Ri,voluzione, ad oggi, ila « :libertà sco1astica )' trasse la sua fort110a :p-iù-dalle volgari difficoltà fin,a,nziarie ohe dalla solennità dei ,pr.i,ncipii. :Lo istesso. ,gruppo apiri– tua.li.sta ,gentiliano -impostò -la questione su questo terreno emJpirico; -gli :a,r.gòmenti 1giustifioa.:tivi, aggiunti nel prose– guo della ,pole,m.ica, tanto per <{ ,gpirituaJ.izzare >> l' ar,go– mento, ID.On iriuscirono a sanare, ianzi misero in [Ilag,gior rilievo la contraddizione, intima •a,ncor og.gi a..1la politica _ scoil~tica fasoi.sta.: d'un laito la ri:~ida. affermazione della funzione oo'llca,tiva ,deJ!o Stato, fornito .d,i dottrina., di fed,3, di volontà, ecc. occ., ,d,1;Tal,ti·o,Iato... la :pa,rziale rinunzia da 1parte ,dello Stato, per ragioni -di bilancio, all'uso del ,pi'Ù,potente mezzo, iper d:d'e,ndere e cliffon-dere questa sua dottrina, 1questa sua fede, ecc. ecc. Bw ,più logico era pa,dre T-a,parehli D'Azeglio, iJ qua,1e vol-eva che <lo Stato si <lisinteressa.see della .scmo~, perchè lo rritenev,a sen;rn una sua fede, e· voleva le oouole sotto la- direzione della Chiesa,, <per il moti-vo opposto. Ed è chia.ro !·· Se lo <Stato sente di essere qualcosa p:t'l de.1la.,guardia notturna, se si sente ;una volontà, com-e ,pare si senta ilo Stato cooì detto fascista, !Don •può delegare ad altri ~a ,ptù - delica.ta, -de11esue funzioni. Difatti è propria degli Sta,ti ,paterni, sedioonti e,spreasioni della volontà '1i Dio o incarnazione della verità a,ssol11·ta (Stato teooratico, napoleonico, bo1soevico), la politica scolast:ca del più riigido monol)01io. In Italia a,bbiamo contra dd-izione e. confusione a.oche su q_uesto ))Unto. . . • . . . • _ Lo Za.n.z1 :naturaooente ,è contra.no ,per ,pn:flc1-p1O, a~la cosi detta. «libertà deJla souola», non ,nega, ai privati ù dj..ri<tto di aprir sèuo1e, ma ad'.fe:runa che lo· Sta.to ha a'ob– bJ.:go di provved,ere da sè a.ti servizi !l)UbbJici, e specia.1- mente a q·u~i i cui vantaggi non sono immediati, e non deve :va.lersi ·dell'aiu,to ,privato per sentirsi esonei. '3.to dal suo obb.ligo: J,'oper-a pnvata pl/,Ò integrare, ma non .sost:– tuire lo IStato :in una I-unzione così importante. E questa <.,i pare la via, regia, che vediamo affermata anche da qualche studioso che, come il Renda, s'attiene allo ,spir:.tualismn, Di dolorosa arttua.lità è .i,l ea,pitolo che lo Za.nzi scriese su L'Infanzia Abban-d0rnata, .ove lamenta .che poCQ o 111ulla sia stato .fatto !l)er il grnve onalanno sociale del.la cf-elinquen– za mino!ile, a.cmitas::.dopo J,a .sfr~nata e i: mnnora.le frenesia -pe~ i ,ç:~~matog.rafi, e ma-gg:iorm_ente ~, lim.enta.ta con gl~ USI ,poht1c1 -d~ dopo <J.r.uerra,per 1 ,quali _,s'è dato ,a,d ogni studentel,lo 1 '1-rorportanza.di :uomo ipolitioo con uso e abuso di ,r,a,ndelli e di ri-volte.11e. L'educa.zione ipresco1a.stica da-1 Dooreto 31 Dioembre J.9-23 vien solo irab.berciata e non · curata oon semplicità radicale, ·come era col progetto rii legge Zanzi-OasaJini. Gli asili :restano ,sem,prè opere di oonief-ioenza a.Ile dipen,denze del Minietero de~li Lrlterni; e quind.i sarà ben difficile che ~ programmi -v1 possano es– sere avo1ti con quena r-iochezza di mezzi didattici, ,pur .sempre ,nooe.ssa,rii, se anche si :v·uol da.r vita ·a.lle J,inee troppo... aiportiaÌle deH'Art. 7 del D. 1 Ottobre 19'23, N. 2185,· che non supera le di.spos:zioni del D. 4 <Tonnàio . Wl.4, rN. 117. B · b Jn~~n~ il r•onto che lo Zanzi fa tra l'istruzione 1 I101:e(;a l:JlnO. tsIanco . proi'e,ssionale, così tr-ascurata in Italia, e quell,a,, così ordi– nata. e diff.usa, del BeJigio, ed il ;raffronto fra il tratta– mento economico che 'Ì maestri hanno nei due· ,paesi. In Italia abbi.amo iavuto bene -parole, 1Specia1mènte du– rante aa ,guerm, q11,a,ndoera di moda eom.muover:ai sui sa,cri:fi,ci che il popolo : lavorato.re .facevia •per la, Patria; nel Belgio il Ministro ,del ::a.'Voro ,stimola.va nel 1921 tutte le autorità a trarre ,profitto 1 dalla !legge ,su,1le 8 ore, ,per inten– sifioa,re Ja cultura, spocialmente tecnioa, ,deg-li operai. Anche per f:i:n,segnawento ,profes.siona.LeJo Zanzi rileva chP- vi sono ottlli!.e ,disposizioni, otlmni decreti, ma. .·. 'PO– chi fatti; sebbene il popdo Italiano sia quello. che ha energie e attitudini native Wi da 1poter eooere meglio d'ogni aJ tro , istrada.to alle varie piocole industrie, che ·con ùribui– soono ,al ·decoro e alla ri-0ehezza òèlla Patria. Ma: ..; osserva oon -ama,rezz.a,lo Zoozi, noi sociali.iti, secondo oerti ,patrioti attua.li , non -dovremmo iparlar ,di Patria perchè non ab– bi,aimo ,sogni imperialisti, e siamo « antinazionali ». ìLo .Za,nzi ripete ile belle pa,role .con cui ,iJ De Amicis difendeva i sociaili-sti daJl'àccusa d,i· non· mriar la Patria; ,parole ohe og.gi oono ,dimenticate o ·miisconosoiute, ,perchè og,g,i è di moda. •amar il.a Patria disonorandola con ·pre,po– tenz,e e fratricidi, o amarla da ·Mons:eur Alplionse, per goderne e sk:utt>arne le ,grazie. Coopera.re a 1J.·iformare,1per migliorar,1e, le Jeggi dello Sta– to, ,cercar di crescere il ipatrimon.io di coltura. del ,popolo e di edUJca,rne e svilupparn,e, ~e energie n.wti'V'e:per irenderle OJi)er(;)Se.-vittoriose ·ancli.e sul terreno della -produzione eco– nomica : iquesto è il :vero modo di ama1·e e servire la ,patri::1 ; confondere .que.sta ,col p,roprio ,pavtito, siig,ni,fica rimpiccio– lirla, a,sservirJa, compier-e la ;sola opera ver-a;mente antinar ziona1e ! ALFREDO Poaar: ,(I(X . . Ciò che· ~1 stampa. Democrazia e fascismo-.(*) Forse oi aarr-à ,qmche J\eMJore, .che irioor:derà Je- con:cillll– sionti. .di 'llJll nostro at.t:cdlo: Socialismo e Democra'zia (1), nell q.uaile., non ,diisconoooond:o,giLierrori ·oommessi.- dall ipa,r– tiito soaiailrista, oostooev>dJl'Iloahe, ipeu.- :1::ina.soore, fa, demo– cmzia doveva, coo.ni[ l,cia,reia,d a/PI.We ·r>ili occhi an,che sui propri! A,ooa,r:e p-':ù fid,µd.osamente vter,so lie masse, {!opo– chè, per esoore 01Dda..taverso i oollJSeTlvabor.i e i ,nazionia.1,i– sm, ·Bperim;entò c()llll.e fosse la,SS()r:b~ta. derrilsa, oohiiam.tata, diispersa. La ,go:iain-de ,insi,dia !P& 'eSSa fin la guerra, che è ti-pioamernte lo !Stato ,coilltr.a,rio a que1~o mn oui si verifica « ,i.I: fonomèno ,derrnoara,tiro .», :hl q,uaiJe ,C0111SÌiste routto, se– condo E. R;1g;nia;n,o, « n,eJ!n,a, -tendenza ,di !UD n11meiro oorn.-' ;pr,e maggiore ,di C01ll.p0Ilen.ti ù;a oociietà ~lld mcoed,erea,T:.a società .stessa, anzi,chè per ;i,mpos~zian.e este,1m0., ']J'er 1,ioe– ro ,ass.elllSO e consenso». ,(E. Rig;namo :_ De·mocrazia _e Fa– scismo. - A1pes, Gw...<::a Eilitrice, Miù,a,no). L'ian,ti-teisi fra g,uei.· 1 r-a e ,dem.oor:azia ~ rdi r_illievo ooml.llil:e e q,u_,aiSli_ scolii– st:co, o siia ,ohe, la,, ,gue.rr: a !POO.'ti <l:iirettam,ente a,11,e forme autorita.ti ;ve ,e 1di1Ùtla11)(JJ:::e cli.e 1sono iper essa tfu.n.ziona.Ji, o sia che ci si wrri'Vi- .àttr.aiverso mov:imenhi -ri-voluzionari cli.e esco- · no ,claù suoi fJ.amdhr ,e che dieiterrrumalDO a, LOI"O volta i mo- . vimen-ti oontircmi:v'Oluzionari. Og:ml!Ilo -può mettere q,ui gli es.~m_pi ,stioirli, <'..be -più ,gln ,a.g,gmdamo. La itesi non _è sto- ri,ca,rnen,te oontrovectnibiil.e. . · Ma Eugenio ·Ri,g.na1IJ.:o nieJ1 !bbro ci,taito ,non ùia ve'die e se· ne sca,vri,zzo1:a ,per Ja. seg;reta insidiia. <l 1 i lll!Il 1pa.r:tito !POOSO sentlim-antalle-, e idei moùi, 'Ultimi che scon-voloor0 e SC()!l-Vol– gon~ J-a,at>cietà itaJ:iaD'a dà ilia, -co'.,pa.a,d u:n fantastico « ma.r– xiismo ,» (che egli -ben .d~im:g,u_~ ,da,l « sdcianismo »), !iilqua– le marxismo &'l!rebbe una dohtriu:ia -dissdlven;te. perchè non tioo.e eon.-to, iille11a ilo-ttn ,d,e1~eo1,a;ssi,del ffil'.Periore initeresse d-elDa·sùlidairi,età naziiomiJe. Meno J'an,tiserrì.ihismo, et pou.r ca·u,se, il IR1g,nano ragiona o, megJro, sente com.e ml ten.en -te Hitler davant-i ai ,giudici dell'a:llegro tribunale di Monw9. Il . iRi,g.nam.o ,non fa che scao:icare suJ. m:,a,rx_ismo- q-ueil suo ma.rxiismo - t11tt.e 1,e cobpe dn oui con,servator.i. e rea– ziona.ii oa,1'5ca,noila, d,einocra,m, ,d:i! essere ,~venile, ,li rompere i -vi111COli a,utoritati,vi ,de1la, società, di èlisocmoooo– r,e lla ,tradizn.one, l'i,dedlog.i:a, pa,tniottica, :lla .religiosa, ecc., che sono iii. oem.en ;to ,dal,la eoo'.,è,tà. Ma ~l marxifflllo non è .p:ù « iiitvo1uziona.rio ~> della de– mocrazia Jiheuale; esso ha ~nspi,r.a..ho 1' Ol)ga,n;izzia.zione opera– ia, (lavoratori di tutti i paesi, 1mitevi !) dle è U:DO dei più ferro.i -pu.nteJ.,li ,del:'.ia, .sooiffi.à modemoo, ha oerca.to n-eHo sp.i:rito di cla,sse a'ener~ia per ~ .. reaJizzazione dei program- -(") Questo articolo pi recensione, già pronto per il fascicolo del 16-31 marzo, no11 potè essere pubbliéato, per difetto di spazio. (1) In Critica Sociale del 15-29 fobb-ra.:o J.924.

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