Critica Sociale - XXXIII - n. 24 - 16-31 dicembre 1923

CRITICA socrAit..E Uniti nella present.e condizione delle cose oppon- [ gono un'ectezione pregi udizial e: il l0tl'Odisin- - teressamento dalle cooe de.ll' ·Europa. la primo m!éls·saggio inviato in, questa gi orni dal 'Presiden– !ioni di sterline (non ultima cagione della cri m inglese in fatto di dfaoccupazione e di fiscali– tà), perchè !'Inghilterra non si oppose mai recisa– mente al Memo1iale Mussolini. te Goc.Jìdgeal Congresso è assai esplicito e cui- . mina nella· frase : << I n.ostri problemi prinoipali sono problemi intern,i.». Noi, americani, badia– mo ai nostri af1airi.Non riconos·ciamo la Soci-età cle,Jlle Nazioni. Partecip,iamo ·alla Corte Interna– ~ionale di Giustizia, potendo ad essa xicorrere, ma senza poter essere citati davanti ad rssa . .Noi non siamo disposti a cancellare i debiti alleati, ma non ci rifiuteremmo acj.ag.giustamooti in con– formità con i principi adottati per il debito briL-. tannico, .. Che vuol dire tutto ciò? Se si mette tutto· ciò in relazione ad altre dichia:razioni -del segmtario per gli esteri, tiugues, il senso torna chiarissimo. Noi aibbia:mo una. posizione di diritto -~ di . economia mi non vo,gliamo politicamente rinunziiare, se il rinunziarvi deve se.rvire ad una polica europea che no.i radicalmente -o.µpugni,amo.L'Europa non vuole pa.g.a:re i suoi debiLi e sp:rofonda i·suoi mez- zi per continuare una gara ·di armamenti terre– stri, navali e, sopratutto, aerei, in wi si spossa e pe·r cui prepara un'altra guerDa che la distrag– •gerà definitivamente. Perchè l'America dovireb– be condonare il suo debito alla Francia, se que– sta ha i mezz~ per l'imip,resa della Ruhr e per regalare c;entiMia di milioni alla Pollonia, alla Jugoslavia, .allo Czeco-Slovacchia, a tutti i suoi satelliti e vassalli? E perchè ri.metterebl:)e all '1- talia l'avere e-be nessuno [e può efficaoement.e oontes,tare, perolilè l'Italia svòlga 'una politica di violenti co1p.idi te.sta, Ci<:l!ffle quello di Corfù, che agli ,St.ati Uniti pa:fVlecome la scintilla che po– teva suscitare un nuovo iricend-io nei Balcani. •cioè in tutta Euro-pa ?- Or ecco che se laboqris,ti è demooratici prendono i[ sopfa ivv,ento-in lnghil~ terra, se con essi, e specj,a.l.qi,ente per influs,so ..dei pri~i, 1a politica inglese si dirig~ sulle, lin~ pa– cifiste e antimilitaris~e, in appoggio di l!ln.a So– ciek\ delle Nazioni Me non sia un brucco dei 'n1ilcitori di Versailles contro i· vinti, ed ado,tta in via sistem.n.ticai metodi ohe i labouri·sti accet– tarono d'accordo con l'Internazionale soc.iaftistà per risolvere la questione della Ruhr e deUe Ri– parazioni, e .se un nuo;vo s:pi,rito solleverà la Francia democra Uca e s ocialista nelle ele<Zioni ,.. primavera vierso idea.li di floc.hietta cOll,laborazi(j)ne ~n~er\Olaz.lionale, r.i•p ud!ia:ndo i Slini&llm: 1S10gni -,Gli s-pa.rtizionede1la Ge,rmani·a, e butta 1a·politica el!l– ro,pea assulilerà un ritmo più c0n:ilo1•me alle ve-– dute deil'America; 0000, diciamo, che 1a·tesi del– l'annullamento dei d,ebiti -interaJlteati, che vuol' d·iTe !•'affrancazione dell'Europa., e specialmente detla F'raocia e dell'Italia, da uno spettro che pe– sa terribilmente sul loro p.roosimo destino, potrà t,rovare ~li Stati Uniti un'ac,cogl,ienza favore– vole, perchè pollticaimente u~le ed oppo:rfiuna, laddove la sua moti-v]lzione esclusivamente giu- . ridl-Oa. ed etica non riesce e non rittscirà mai· a: commuovere la: granctie creditrice. Questa t.esi, pel' ~ui si ·batte l'Italia, attirerà arwhe l'Inghil– re-~ la C(t!ale ne è pa:ati~ente uscita· l:on il fmn.oso. accor<fo ·~)J..o.n cogil,i Stati. Uniti poo.' il ~,ameJ).ÌOr d,et <fR~ij. Wif.fAD.niGÌ,, cb e. ~ u '(ers~to.&ijU.11,o d:\~Qb.i& dozzine. di. mi- Resta a vedere se tale pollitica estera italiana si c;1cc·o::rdi e sia favor'ita da una politica interna che, per aJfìnità pregiÙdiziale di interessi int.erni di partito, àffetta di stringersi a tuUo ciò che in Eill'opa si atta,rd.a nell'ant.ide.mocrazia, nell 'illi– beralismo del dopo guerra e perne.guita tutto ciò che il popo-lo inglese ha mostrato, nelle elezioni, di pregiare sommamente. Per conto nost'ro re– stiamo fermi nella opinione èhe al tempo nostro la politica estera e l'interna non si possono se– parare senza condannarsi alla sterilità, e ohe un unico pensi·ero le deve integrare entrambe. Per– ciò briamo anche per noi gli auspici migliori dal– la grande vittoria democratica e socialista brit– tannica. Perciò il no,st.rosaluto ai fratelli di fede d'oltre Manica che hanno vinto si irufervora del presentimento. che !',evento faustissimo avrà le più tavorevoli ripercussioni nella politica gene– rale de,1 mondo e deli'Ilaiia. E' il segno di un rivolgi'niento che altentdevarno con fede sicura, nutrita di esperienza; la democrazia e il sociali– smo non sono favo,le; sono necessità or,ganiche della stéssa -oostituzione borghese; fl,utfoano, non si sommeT'gonò. I marosi deJ,la guerra. possono avere coperto i palischermi più fragili, che sem- .brano affondaire; ina le grandi navi risalgono al– !l'orizzont:e e ricominciano a domare il marè. Una nuova .rotta si apre- e neJla scia riprende– Tanno la_navigazione gli smw:rriti e i dispersi. CLAUDIO TREVES. Spunti e commenti· di cronaca Ne&suno prù dI noi, del nostro partito, sentiva l'umi– liazioFJe dello stato in eui era 'ridotta la funzione e !a dignità del ParlamentQ. Furono· i nostri compagni del Gruppo parlamentare che, dopo il 'discorso con cui Mussolini ,prooentò un anno fa alla Camera il Mi– nistero da lui costituito, chiedendo gratitudine per non aver convertito Montecitorio in un bivacco, affaccia– rono la pro,posta di una generale dimissione. Forse fu errore non aver seguito allora questo impulso, se anche recalcit,ravano le stesse Vestali del costituzio– nalismo; ma è inutile ora recriminare. _ Questa premessa vuol ,soltanto servire a istabilire che l'eventuale ·proposito del Ministero di sciogliere la Ca– mera e incHre ·le elezioni non potrebbe aver censure da Parte Nostra. Noi potr~mmo anzi lodarlo, se ave,ssimo Ja più teHtie illusione che la convocazione dei comizii elet– torali possa esser fa!t;J. col propo.sito di permettere since– ramente al pae,se di far udire la sua voce e il genuino suo PelllSiero. Non c'è nessuno che oggi lo speri; non c'è neppur nessuno che, affermando esser proposito del Mi– nistero che le elezioni si isvolgano in regime di legalità e di liber-tà, ritenga di poter es,sere in dò creduto nè da amici nè da avvers·arii. Ma, Insomma, nessuna vto- · lemia che s'intenda di usare contro gli elettori per coar– tare comeches,sia ìl loro voto infligge alla dignità del Paese una cosi umiliante offesa come lo spettacolo di una Camera nella quale tutt.i gli animi si piegano in una generale obliter11zione dei propri convincimenti; e le prole.si.e sussun.ate ne:i corridoi si convertono, entro l'aula, in professioni di appoggio cordiale e devoto. Se. non che i giornali stessi amici del Ministero, che pure attl'ibRiSeono un alto ,proposito morale alla deci– sione. minietBTiale di c.hiudere la sessione, affermando

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