Critica Sociale - XXXIII - n.18 - 16-30 settembre 1923

• < CI\IflCA BOCIALII . cr79 R11i1ioni ter i[he e oro1ram1i d' a one (Altra polemica in famiglia)' Va rilevato con soddisfazione ciò che accade nel nostro partito, in confronto delle p_reoccupazioni che agitano i vincitori. Mentre il nostro .segretario invita i. compagni, nella impossibilità di ogni· altra azione concreta, a « riesa– minare i principi fondamentali del part-ito specialmente in rapporto alla, economia moderna, alla lotta fra rw,: zion·i, alle orga111izzazioni ,operaie », e mentre Filippo Turati non si stanca di stimolarcì allo studio di pro– blemi concreti, tutte le gerarchie del fascismo nòn-.poo- 60no fare a meno, ogni due anesi, di deplorare gli an-ivismi, le ambizioni, gli appetiti, i litigi, i persona– lismi, ecc. ecc:, che turbano il mastodondico esercito. Ciò attesta in modo a,ssai signilfl·cativo non solamente lii diversa origine e eomposizione dei due movimenti, ma la diversa preparazione e capacità ricostrn1.tiva. Ciò JJremes.a;o,se è utile e necessario lo \Studio di problemi concreti, è 11.ltresìnece-s-saria, giustificata e poSISibile.la revisione cl i· cui tanto si parla e a cui ci ,si invita con tanta insistenza? Modestamente ci pare cli no;· e per le seguenti ragioni. Franz Weis,s - che appare uno, dei revisionisti più audaci, allorchè spazia nel •campo teorico, e insieme dei più ... antiquati, allorchè si accinge alla formulazione cli un pro-gramma attuale - afferma che « uià aUa vi– qll'i,a della uuerra ~l socialisrrw aveva, per così dire, esaurita la sua provvista di combustibile morale, inten– do lu sua iTlliziale scorta di entus·uismo fattivo e di consapevolezza teorica ». Ciò perchè « uià 'da un quin– dicennio almeno il nostro partito è teorica.mente in ar– retrato con dli avvenimenti», in quanto il socialismo· di Marx - e,ssendo costituito da uno spirito di commossa pietà e d.i elevàta uiustizia determinato daUe mi,serande ~ condizioni del proletariato -del ,suo tempo, e fino al 1900 - non ha avuto e non b,a capacità di suscitare eonsensi. entusiasmi e saorirflci .da quando il Lavoro, non più mi– sero e oppresso, è avviato con rrwto storico irresistibile età. essere maestro e ·donna àella vita sociale. Ora, a parte l'assoluta arbitrarieti1 del giudizio di Franz Wei,ss sul socialismo di Marx, non .può dirsi che, <lurante gli anni più recenti, lfi-no· ald o.ggi, siano man– cati - e manchi110 - gli elementi generatori di• ent1.1,– siasrno fattivo e di consapevolezza teorica. Innanzi tutto, se ·1e condizioni del ptoletariato sono generalmente e notevolmente migliorate, esistono- ancora larghi6sime zone in Italia dove l'uomo che lavora a15petterà un pezzo, solo·per concepire che ... può -diventare maestro e donno I Le sue condizioni -di vita spesso non sono migliori di quelle -delle bestie; la ,sua soggezione morale, le sue ore di lavoro, le sue malattie, il suo nutrimento, le condi– zioni della. sua famiglia e della sua prole, la sua vita civile: tutto ciò nulla ba da invidiare, quanto a miseria e tristezza, ai tempi di Marx e a quelli immeòiaitamente succe,ssivi. C'è materia per commuovere e... muovere molti e molti giovani. Ma, se ciò ha carattere unilaterale e locale, e può essere dimenticato per pii) appariscenti · aspetti offerti dai grandi centri cittadini, da quelli in– dustriali e da varie provincie, ove l'incremento della riechezza e del progresso generale è ,stato notevole, è facile osservare che lo stesso programma d'azione ab– bozzato da Franz Weiss comprende mo-tivi capaci €1.i determinare i più larghi consensi e i più vivi entu6iasmi. Basta ·accennare a quello -della pace internazionale, che non mira aò al1mentare il panciafichismo universale e la vigliaccheria individuale, ma che oppone ai brutali interessi plutocratici, sp€6so occulti, di ceti ristretti, le ragion1 di vita 'e di 1progresso dei popoli. Le origini, lo svolgimento e la ·dìne dell'ultimo conflitto forniscono esuberanti argomenti per la dimostrazione della verità contenuta nei nostri postulati. Le cau15eeconomiche della guerra apparse evidenti ai più ciechi; gli scopi da rag– giungere falliti; la pace turbata più 'gravemente; gli •oneri militare più forti; la sostituzione di un imperia– lismo ad un altro e l'aizzamento di altri cento; il suc– cessivo riconoscimento, da parte degli autori e degli apologisti della. guerra, delle affermazioni socialiste primo. condannate con vituperio per i suoi formula.tori; l'enorme e ta.ntastteo arricchimento di pochi in confronto at)ll'll$'1-1Jrjm&n~9 aesH Stan Il lfel)'jJJlpoverim11mq Mi ceti medi e di queili proletari: ecco quanto, in uno al– l'inutile sacriJf\cio di milioni di vite, mentre isola e accu,sa gli apologisti dell'imperialismo, e della conquista, può animare il nostro proselitismo. Come, infatti, l"animò. D'altra parte, a quale provvista di combustibile moral.r e di consapevolezza tecnica ,si deve attribuire il successo •ciel fascismo? Nessuno ignora l'a6soluta indetermina– tezza e confu,sione delle cento teoriche fasciste, che un giorno indussero resperto duce a riferirsi, ad ogni buon conto, al relativismo -cli Àclriano Tilgher. Qu-anto all'elemento morale (l'idealismo patriottico). mentre nella forma spasmocl ica es,so costituisce l'essenza cli un altro partito, il na.zionalista, che non si avvan– taggiò di alcun successo e che, anzi. .. morì, il vero \Sentimento· di Patria animava tutti gli aggruppamenti politici del Paese. Ad ogni modo, anche ridotto a mo- - nopòlio del solo -partito fascista, esso non poteva giu– sti.ftcare i grandi consensi a tutta l'operii di distruzione e di sangue degli ultimi anni. Chè ,se poi il successo di un'idea e di un partito deriva ~oltanto dal semplicismo tielle foll e - ieri c ommosse <lalle· miserande condi;doni del 111 ·olernria.to , µoi chilla pre1,otenza teulo11ica, e, infine, cl al dernagoi rismo pa. trioltardo - <-i se111bni vana ogni e qual~iasi for11111la– ;do11e ,çli ragionato e co111plesso programma, a cui lo spirito delle moltitudini non ,sa aderire. Noi -pensiamo, invece - e pertanto - che il collasso ciel socialismo italiano ,si deve alla miserevole pochezza clegli uomini che d'iressero il Partito negli ultimi anni. Maggiore disgrazia di quella der.ivante dall'essere affi– dato a tali inclividui non ·po-teva e non potrà mai capi– tere ad alcun movimento. La cecità più profonda, acc@mpagnata dallo spirito più bolso e ·balordamente presuntuoso; la paura fl,sica e morale; il superflcialismo più spaventoso, mal celato da ridiccili atteggiamenti da fllòsoft della \Storia in chi, in ogni caso,· avrebbe dovuto preoccuparsi di essere \Soltanto uomo politico; la tattica più urtante adottata per opera di costoro: tutto ciò con– dusse alla rovina un partito rigoglioso e ne distrusse le mirabili conquiste. A qùe,sto proposito bisogna dire che, se una revisioni' appare neceS6aria, es,;a non può riguarrlare le b>1siteo– riche del nostro partito, oggi più ,che nrni salùe, ma ,solo una diversa valutazione di ttuel che possono gli individui nell'accelerare o nel <leviare gli· eventi, nel mn. turare, cioè, della Sto•ria. Artui:o La.briola ha ricordate e dimostrato proprio s11queste pagine come Socirr, lis11w non è contrapposto tli individtw,lismo, sibbene-di cu.vi– tali-s-mo. E, ,se da ciò <'letiva la ne1,;essititdi a vere ma ggior cura dell'individuo, bisogna, •cl"allro lato, non iperbo– lizzare, anche nei fatti più comuni di ogni giorrro. le cau,se generali che concorrono a determinarli. fatti nei quali la scemenza o l'abilità degli uomini ha spesso decisiva influenza. ...... Occorre; dunque, solo un concreto e attuale progran1ma d'azione coerente, naturalmente, ai principi fondamen– tali del Sòcialismo 7 Ci pare che esista da un -pezzo in linea teorica e pratica, elaborato e difeso da Turati. Ad esso ci siamo ispirati ,separandoci dai comunisti e dai ma6simalisti e costituendo il Partito Unitario. Non--c'è bisogno di 1'ipetere che siamo agli antipodi cl~lla • Dit– tatura del Praleta1ia.lo •. Che consideriamo sterile la « opposizione _perpetua »; che vogliamo conquistare alla classe lavoratrice quel tanto di potere politico .cbe con– sente la sua forza socia le; che intendiamo realizzare giorno per giorno quello che le condizioni obiettive, di fatto, e le .capacità tecniche ciel proletariato coMentono cli realizzare. Niente demagogia, in tutto ciò, è evidente. Perciò siamo odiati, più cli tutti gli estremisti, dai nostri avversari. Franz Weiss, che non avrebbe dovuto climenti-care come que,ste id~e costituiscono parte non inequivocabile delle nostre premesse teoriche, quanto al programma at.tuale che da e15sediscende, lo invoca originale. serio. coerente. Ci sembra rlifficile la originalità. Es,sa, del resto, non è indispensabile. Tutti sanno che i programmi. almeno in ìI!olte parti, ,sono identici. Ciò che interessa è, ancora oggi, Il coraggio, la forza e la \·olontà di at, tuarli e d-i... attuare i ncchi ! Spesso ,si tratta ciel modi; rlella applicazione di· una legge, del non .<abotamentc, di altre, sempre dello spfrtlo animo.tn, rr col quale si ap– plicano. A preilr~ nll ~rnncJe proii-r11!llmq. rii f!'overno, so)o nel

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