Critica Sociale - XXXIII - n. 17 - 1-15 settembre 1923

· éitìJfìèA ~ociAt.x 271 _ L'opera dei Sindacati. Second·o parecchi ra,ppresentanti operai, p.erò, la di– minuzione del salàrio, reàJe 'rìspetto all'anteguerra non sarebbe s0lo assoluta, bensì anche relativa, in rapP,orto ·al prodotto J.or -dodell'industria,. e ciò non soltanto per la cattiva organizzazione dell'industria, ma anche e particolarmente, secondo lo ,Schwarz, per l'inettitudlne dei Sinda_càti o·perai a difendere -enengicamente gli in– teressi del proletariato, - in conseguenza « del metodo, caratteristico dei dirigenti l"economia nazionaliz·zata e _·dei trusts, pi turare i buchi dell'economia a spese -del salario». La ste1:1sastampa ufficiale, la « Vita ècono– , rotea » del 25 febbraio, era ciel rest.o-costrett.a a ricorio– sce:re ché gli « industriali rossi » sono / troppo s.pesso # p:ro'c!ivi a scegliere la linea· della minor ·resistenza, pre– dicando riduzioni di salario e imposte, ::mzichè assu– mersi il compito arduo e ingrato della rio~gariizzazione _delle istituzioni per parte dei membri delle antiche classi borghesi e benestanti. In tal modo le file dei lavoratori furono soverchiate. da una quantità innumerevole di· impiegati, assiistenti, segretari, corrieri e dattilografi di '.ogni• categor-i-a, che, ,secondo gli operai, gravano ora ec– ces.sivamente sui co.sti di ,produzione. Questo contrasto tra· dirigenti l'industria e operai, manifestazione interessante del « nuovo spirito capita– liista • che va rinascendo in Russia oolla • nuova politica e,conomicq », è un indice·'dei nuovi rapporti tra imprese e cJ.as,se o,peraia e della nuova ;,ituazrione sociale che va creandosi al ,proletariato in Russia, in correlazione con questa stessa "nuova politica », di cui torneremo a parlare fo. un prossimo articolo. FAUSTO PAGLIARI. . della prorluzione (8), Tanto è vero - soggiungeva _la Rivista -e ,èhe, per gen~rale ammissione, ·la condizione degli operai è migliore nelle piccole imprese private,' - in molte· delle quali i sala:ri panno già. raggiunto e· ta-. lora superato il liveno dell'anteguerra, mentre nena grande industria essi raggiung,ono appena,· in generale, '· · il 50 % di questo livello, colla conseguenza di· rapporti. anormali tra operai ,delle varie industrir, conflitti tra I Sindacati, co.ntinua fluttuazione della mano d'opera·, ! scomparsa degli o.p.erai 'qualificati d·alla grande• indu-, stria. Di qui la necessità. di reg-olare la questione con i soll_eciti provvedimenti dei compefent.i organi dello: Le baii uientiti[be delrilonniimo ernnomi[o Quando· sj parla di riforme economiche, di solito si corre col pensiero a quel1e misure che sono dirette a r_i– partire più equamente la ricchezza sociale; nel suo ultimo libro·«. decennale ,,, AchHle Loria, invece,. connette stret– tamente la riforma economica alla «produzione», e prova che essa non può razionalmente compiersi s<' nori .sulla base dei fenomeni produttivi. (1) E' noto che, seoonclo il sistema sociologico lariano, l'odierno regime capitalistico è caratterizzat0 dal fatto che il lavol'ator-e di regola ricevè un salario che gli im– pedisce di avere il libero accesso alla terra o (in alt~i termini) che gli inibisce di acquistare quel tanto di terra che gli sarebbe neoes·sario per .sottrarsi alla coazione del rapporto capi-talistico. Finchè la terra è mantenuta a un saggio inibitivo rispetto alla mercede del lavora- .. tore, si può essere sicuri che tattuale ordinamento con– tinuerà automaticamente a funzionare con tutti i suoi sfruttament.i, con •tutte le sue asimmetrie e brutture. Stato, data l'impossibilità di contare su un'azione ener- • gi,ca dei Sindacati operai ip questo· campo, ar:restando o; rallentando almeno l'aumento, dei salari nella piccola : industria· e aumentandoli invece· nella g-rande. Nella se- ' duta dello scor.so aprile del Consiglio panrussò dei Sin-· dacati fu però riferito che, vista l'imp'ossi-bilità dell[\ maggior parte delle industrie - lè quali ·non· riescono adàvorare in pieno - a concedere ulteriori aumenti di· ·salario, il Go_vevnoavrebbe emanato i.5truzioni' dirétte a· sospendere ulteriori aumenti di salario, so.pratutt,o agli 1 operai meglio pagati; .e a· qu.este istruzioni i Sindacati ' operai dell'industria si sarebbero a}teriuti (9). i. Gli organi responsabili dell'indµstria di Stato cercano irìsom·ma -di riparare al 'Cle,(l.cit delle aziende, cui non' •rie.s.oonoa rìmediare al~rimenti, ·con una riduzionè degli eccessivi costi di produzione, opponendosi ad aumentare, i salari e tentando anzi di diminuirli, in quanto· essi · attribuiscono la causa principale ,del àefl,cit al grave ' carico dei sala-ri e delle spese in generale per la mano, d'opera e lament.anef che i· Sindac_atj operai non si r.en -: dano cont,o che la presente situazione n-0n consente, pure nel ,caso di una produt.tiVit-à pa.ri a quella del 1913, di 1 pagare salari uguali a. quelli cl'allora, ·e _si dimostrino troppo spesso i~pari al loro COITJpito, coH'oppcrsi anche, ·a qua.J.siasi razionale. riduzionie dol personale occupato in misura sw.periore alle esigenzP t.ecn'iche, e approfit– tino di ogni occasione. per esi,gerr. aumenti· M salario,· senza pre.occUJ)'arsi d.ella sii.uazion<e generale,. oltremodo difficile, ,dell'in.dustrià. D'a parte loro·,. i rappres\!ntanti dei Sindacati conte.stano che il carico attuale .dei salari sia relativamente. superi-Ore all'anteguerra e attribui– scono l'altb costo della ·produzio)'.le sopratutto alla inca– pacità d·ei dirigeriti, alla conseguen.te cattiva organizza– zione dell'industria, che determina ecoesso dei costi negativi, ,sperpei·o del materiale ·e dei combusÙbili, .esu– beranza del personale improdu.ttiv-0, sopratutto ammini– strativo. Il Lev.in rileva infatti che durante il 1919 e il 19'20, allorchè La ,situazioni! alimentare in Russìa era .assai c-rit/,ca e soltanto chi avesse un posto in un Ufficio avévà una qualche sicurezza di ottenere la iiua razione di alimenti, mentre ,si è verificata una diminuzione degli, oper-a-i dell'industria, ,si è, al contrario, verificata ,un'inv&5ione in massa. dégli Uffici, delle, fab,briche e (8) I salart nell'ind11-stria.1'11-ssa-; in Que.&t·ions r«sses, 2.mar, 7.0 1923. (9) Rus,ùm lnformation and R-e'!iew, 28 aprile 1923: All MUna.n trade ..nion co,.ncil. · ·- · Ora, col suo recente libro, il Loria pone diffusamente in risalto un'ailtra caratteristica fondamentale del capi– talismo, che -.è in diretta relazione col monopolio ter– riero: « la deficienza -di produzione ». Contrariamente all'opinione corrente e alla tesi degli economisti orto– -dossi, ègli sostiene infatti, con molta dottrina e con un imponente apparato scientifico, che, col vigente ordina– mento,. si produce assai meno di quello che si potrebbe. • Nono.stante i vantati progressi ,della tecnica r le mira– bolanti apologie dP.lprogresso industriale, la produzione mondiale rimane in realtà notevolmen;0 al di sotto dP.l limite che potrebbr raggiungere». La cause di cotesta sottopr,:,d:i.ùone non nmno ricercate tanto nelle dofj.– cenze tecniche dellr im_prese, quanto nrl fatto che i.1 red– ditiere (arbitro dPlln prorluzion:!) non,ha interesse a pro– durre il massimo, ma ad ot.tenere il rna~simo. reddito possibile. La sq_ttoproch1zioneca.pitalìstica ha quindi, se– condo il Loria, una ragiorte d'-essere essenzialmente • eco– nomica•, non « trcnica ». Essa costituisce il sub.strato generatore, il demiurgo di tt1ttl i mali, di tutt-i gli attriti sociali, ed è nello stesso tempo h c-on!(lizionenec-essaria ed ,impre.scincli"bileperché la riforma economica si possa compiere. · Impostato così il problema e messo ben in chiaro chP il viziò radicale del capitalismo sta nel «.sub-prodotto » (quantità in meno del ,prodotto esistente rispetto al mas– simo· ottenibile), l'Autore 'passn ad analizzare tutte le forme e .aj:Jeciedi tale fenomeno,. trattando contempora– neamente. ,delle sue ripercussioni nel· camp-0 dell'eco– nomia e sull'intero assetto sociale. Da codesta minuta -disamina si sprigi-0nano possenti fasci di luce su quasi . tutti gli aspetti più caratteristici· clel capitalismo, dal mo- nopolio al capii.aie improduttivo, dalla speculazione al protezionismo, dalla guerra alle crisi commerciali. Così, ad esempio, awirendiamo che, quanto più il prodott.o è scanso, •tanto più infuria la lotta tra le varie forJ'Ile di re-ci.dito;èhe la • réclame ~ non è che una delle innu– meri forme della lotta fra i redditi, combattuta a base di frod-e; i monopolii industriali rattrappiscono patolo– gicamente la .produzione; quasi tutte le. operazioni di Borsa sono operazioni fittizie, dovute a pura specula– zione improduttiva; le Banche • industriali » esercitano una sinistra influenza su tutta la produzione, tav-0riscono ,(~) ACHILLE LoaIA: I ftmàamenti &cient·ifici della Riforma eco– nomica.- [Ed_ Bocca, Torino, ~922 . L 6'1

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