Critica Sociale - XXXIII - n. 14 - 16-31 luglio 1923

Cllt11CÀ.8oé:tAtl mente, v'o;I>primono... Predlicate il Dovere agli uorruini delle classi che v~ s/,a,nno s_opra, e compite, per quanto è _poss1b1~e, 1 doveri. vostri: predicate la virtu, u sa– cri:fl~10,.1 am9re;. e siate virtuosi e pronti al sacI"i.ftcio e all amore ..E~.runet~ co;aggiosaaiieme i vostri .t>J.So~ni e le _vostre idee, ma senz ira, senza nazione, senza mi– naccia: la più potente minaccia, se v'è chi ne abbia bi– .so,~o._ è la fermezza, non la irritazione del lin– guaggio • (43). . 11 prnblema ,de!Latrasformazione sociale e della ed·ucazi-0ne era posLo anche d:a Nlairx nelle sue Glosse a Feuerbach; ma egli respingeva ogni di– v1s10ne asLratt.a della socrn.Là in. aue piani, ai _educatori e d1 educandi; ed a11ermava cne il pro– cesso dell'educazionè, che si svo,lgé nella sto,ria · dell'umanilà, non 's1 possa intendal'e se noù come praxis c"he si rovescia. Mazzin{ mantiiéne ,la divi– sione ih due piani: ma attribuisce all'inf.eriore 11 compito della -eCLucazio11e dei. superiore: di una educazione che si do•v.rebbe svò'1.g-ere non ,come pur aveva affel'mato altra vol:ta 111 una leLtera a su,a,madre) per via· dell'azione rivoluzionaria, ma.· per via deli)ns.egnamento e dell'esempio tiella virtù e del sacrilicio. E il problema, che Marx _obiettava ad Owen ed ,alÌnaLeHi-alisino :- « che l'e– ducato-re &Lessodeve esser educato » risorge in– soluto d1 fronLe a. Mazzini, i.I quale p'ure, e repli– catamente, riconosoeva I-a impossibilit..à che, la classe operaia, de.p,ressq,d·alla miseria ed avvilita dalla mancanza di educazione, giungesse àlla · copi.prensione di un,a icliea unt'versale e alla co– scien za del do vere. . La contoo.di: t.ione evidente, nella quale per lai• m0d o Maz,z-in iviene -a cadere, 1 si comp~ica cosi_"dj , altri due elementi: l'incoe.renza nella èietermiu'u-· zione del rappo.rto fra i çonyetLi-di interesse e di– J·itLoe i concetti di idealità. e do-vere; e l'ose,illa, ziòne nel concepi:ment6 del ~ap,porto fra il pro– cesso dell'educazione sp'irituale e il process·o del– la mutazione delle condizioni matei.:iali dell 'am-. 1)1enie · e della vita. ~otto H primo !I'ispetto Mazzini aveva. all.ra volt.a affermato non ,$o-1LanLo ç,he le masse inedu cate non possono esser attratte alla cosc-ienza delle ideali Là e alla ioHa per. e,sse se non per· la 'Via dell interesse· e del miglioramento materiale; ma anche, per ciò, che l'educazione di esse esi,geva ta imwat1va delle classi educate, ed era -anzi com– pito lo,ro spl:)..Ltante, cui dovevano ademp1er·e po– nendo nel loro programma il iriconoscimenLo dei bisogni e diritti del popolo. P-e.r rig'erierare lu Nazione (scriveva nel 183~ in Della Giopine Ita.0i.a) u è necessario- avere il povolo, suscitare· le mol– titudini; a ·r-arlo bisogna -convincerlo che i moti _si tentano pe.r esso, pel ·suo meglio, per tà s-µa prosper:ità maleria,/,e, perchè i fiopoli ineducat,i non si muovono per nudi. vocaboli, m_a per una 1:ealt_à ». E ·nelle Dilueid.az.ioni allo .Statuto ag– giungeva che a·.peì•suadere il popolo· èl.i~ ciò, « è necessario convincerlo dei suoi diritti e proporgli la •rivoluzione wme il mezzo d'ottenerne il libero esercizio. E' neces.s&rio pe.r conseguenza propor– re come scopo alla, Rivol-uzione un sistema .p,òpo– lare, un sìsltma che enunzi n~l s.uo ·pro,g-ramma il mìglìoramento delle c-Iass,ipiù num ei:osé e più povere • (U). · Ma più tairdi, (F¼ando -la.· -ri:vendi- • cazio1:1edel loro riligliO'ramento esce dalle stesse classi più numerose e . pi ù pove re Mazzini ad esse rivolge il mònilo che sop.ra u' conc·eLlo del dmLLodeve -dominare quel lo di u overe e, che il miglioramento dev'ess ere spirituale, ~on mate· riale. ;e Dovete cerca.re e ottenere quesLo mìgJiol·a· ·mento; ma dov ete ceirc arlo come mezzo non come fine; cercarlo· _per senso di dovere non un.ica– menLe di· diritto : cercarlo. per farvi 'migiiori, non umcamente per rfarvi materialmente j.ebici n (45). Sopra e contro il realismo slo•rico ue-lle osser– va~ioni precedlf;}n-ti, l'idealismo riprende i J so· pravvento, in un capovolgimento di preminenza fra Lermiili, c,he resi.ano con~rapposLi e soissi non oonciliati in unitn. di sintesi. 1vla il problem~. che p~r tal modo viene a po.rsi. è quello stesso, che s era posto anche alla mente d-i Marx di fronte agli utopis-Li: come gli· spiriti incolti .ai quaJli ·1e misere condizioni re.ali della vita dsta– col_ano,il processo -dell'educazione, possono· oon– qu1starne_ lo svolgimento, una volta che soltanto da u·n mutam ento delle condizioni d'esistenza ·per èssi può .gener:a.rsi la capacità dell 'educaz'io- ne e, :recip.r- oca:mente,so ltanLo da un mutamento spirituaile (educazione) può nascere la capacilà di ese,rc;itare fazione modiflcaUrice dell'ambiente (condizioni di vita)? 1 Marx ,risp,ondev·a: questo duplice p-rocesso nel-' la reciproca dipendenza dei termini dello 1 svi– luppo che si condizionano e presuppongono a vi– cenda_, non }?Uò intendez:s,i se non· come praxis che si rovescia. In questa tutte le antitesi e scis– s)oni ~i superano. ed unificano in sintesi progres– siva: 11m1g!-Ioramento materiale e l'elle\lazionc spi-rituale, la mutazione dell'ambiente e.st.erno e il processo interiore della educazione; e nello svi– luppo ooncatenato dei termiilli antitetici. che via via reciprocamente si oondizionano si slimollano si gene-rano, vierl'e a risolversi la difficolt..à M no~ poter .raggiungere l'uno senza passare per l'a:1- tro, che a sua volta solo attraverso il primo po– Lrebbe essere ccmquistato. Ù.r<a ·Mazmni, che per la risohrnione del prO:– blema soc-iale predica alle Glassi lnvoo-atl'iciil do– vere non solo di educa:rsi, ma di farsi anzi esse educaLrici delle classi domina_nti, non ignorava e non taceva d'altra parte neppure lui la dipen– denza della capacità di educ~ione dalle condi– zioni defila vita materiale. « Gli scrittori di filosofia morale dimenticano che mal si tras'forma, migliorandolo, l'individuo, flnch'ei :,'agita m un eJernen~o ,corrotto,; e che iQ tessitore di Glasgow il canuto di Lione, il servo della Galizia, ,l'operaio che '1a– vora 14 o 16 ore della giornata per vi.vere senza certezza dell'indomani, non hanno tempo per leggere quando pure S!llppiano, nè per. riflettere, ma tentano soopendere il senso increscioso delJa fatica nel vino e nel sonno. (46) Come è possibile l'educazione, come i.I risve– glio spi.ril.uale, come la comprensione çli un 'idea morale in chi mena una vita di bestia da soma? « Eccovi •un uomo al quale un lavoro assiduo di 14 o 16 ore sulle 24 procaccia appena ciò ch'è neces.sario per esistere: et mangia il suo lando e le sue patate in · luogo che diresti covile, non casa; poi affranto, giace e dorme; la sua vita morale e fisica è vita di bruto. A che giovano i libri per quell'uomo? Per quali vie potete voi ridestare in lui l'anima intormentita? Come dargli tempo '• ,:, - ~• li ·. "t-,i,t•::,;"~ ,;., (43) Sctjlti- ed,_. ine~. 1 _ XVIII, }8-20: (44) Edili. rau., lt,- 1116, 800. · ... . ·, •,(45}&ritti•ell-ined.,-XVIII, 18. · -. ·;·'4o/$~i. ed. inetl.., V, 28Y,· --~ ,. ~ ..... :. . . .. . .Bianco

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