Critica Sociale - XXXIII - n. 11 - 1-15 giugno 1923

168 CRITICA SOCIALE La riform1;t della scuola Il dovere di parlare. Nello scrivere intorno a un mio libro recente (1) -:- che espo,neva, proprio allu. vigilia dell'ascensione\ di G. Gentile al ministero, le gravissime ragioni di contrasto al suo programma scolastico, che sono (più d meno esplicite e consapevoli) nell'animo di quat-' tro quinti, forse, di coloro che danno la loro opera alla scuola italiana - un critico pur valente, F. Pa– sini, voleva giustificare la sua astensione dall'en•• trare nel vivo della questione, anzi nella stessa espo– sizione dei termini di esi;a, allegando l'opportunità che nessuna voce discorde turbi o contrasti l'espe-. rimento di riforma ormai deciso e in via di attua– zione. E il ragfonamento, che sarebbe apparso di evidente assurdità in' altri momenti, quando l' esi– stenza d'una opposizione era -esig'enza così rico110- sciuta, da far dire a un uomo di governo .che, ·se non cì fosse, b·isognerebbe crearla, nell'interesse del– lo stess9 Governo e dell'azione sua, questo ragiona– mento corre oggi per Ìe boccpe ed è accettato da molti come persuasivo. Non av.vertono (sembra) i più, che il silenzio de– gli oppositori è la peggior congiura de'i .~ile'nzio che possa farsi attorno a un programtma o ad, un'azione d'innovament~. Perchè ·il silenzio per .rifiuto a dar plauso e diffusione a progetti od àtti che del con– senso e della cooperazione del pubblico abbisogni- , no 1 ,può impedire il compimento· del bene; ma i:l si– lenzio ,per rinunzia a c;riticare .gli ·errori e a dar avviso dei pericoli. nei quali anche il Giusto cade almeno sette volte il giomo, addormenta'. la vigilan– za e il controllo di sè in chi vede e ode ~osi _soltanto inchini e plausi, e gli impedisce. di trattenerf\i dal 111ale:1per sè e, ciò che è p'eg;gio, per gli altri. Ma· il caso presente è ancor più grave. Perchè c·(!)– loro che predicano o accettano il silenzio, per non turbare con voci stonate il coro dei naturaliciconsen– si dei seguaci del Ministro e dei plausi giorna1istici, dovranno domani essere interpreti ed esecutori. del– la riforma decretata; e per quanto vogliano far• ta– cere i loro dissensi, per quanto si ripromettano di cooperare come se il dissenso intimo non esistesse,, non potranno 'mai sostituire con la disciplina este– riore e con la rassegnazione quel calore di convin– zione che manca al loro spirito, e che è pure con– ditio sine qua· non di un'efficacia feconda e vera- tnentc educativa. · · Non si opera sugli spiriti, se non c'è la fede calda e sincera che anima e trascina; non si è strumenti, di una riforma dell'educazione, se il convincimento del riformatore non si è trasfuso nella coscienza de– gli esecutori. Per ciò al riformatore non il silenzio occorre, ·ma la voce viva' dei cooperatori; e le opposi– zioni, che, pur. tacendo,' non si annullano nell'in– timo 'delle coscienze, ,sono ben più temibile nemico che la critica aperta,· la quale, almeno , può i ndurre a revisioni nece~sarie. Il parlare è un dove.re; e chi, dissentendo, tace, manca a un obbligo suo: versò · 1a ~cuola, sopratutto, che oggi è in giuoco. Tanto più che oggi le sione degli animi, che Brad(eisml e· catacÌismi. ansie•, le incertezze, la ten– impediscono o •.conturbano (1), l,ibertà della scuola,· e,ame à!i Stato e problemi di scuola e di r.ultura - (C·appelli, Bologna, 1922). , · BibliotecaGino Bianc l'utile lavoro e l'efficace funzionamento delle scuole, non riescono più ad essere compresse in coloro stes– s1 che si erano imposti finora il riserbo o !"asten– sione da ogni critica. Giornàli di classe , chè, pur avendo per l'addi-etro ·propugnati semp.re prog-rammi opposti a quello del ministro, s'eran voluti poi chiu– dere nell'attesa per il pregiudizio del non ostacolare, oggi non possono più t~cere · le preòccupazioni del– l'ora, che investono alunni, insegnanti, s·cuole. Le riforme, in organismi che sono nel vivo del _lo– ro funzionamento (e di un funzionamento cosi deli– cato), non si possono applicare che a gradi: nessun igienista prescriverebbe da un giorno all'altro un radicàle e completo mutamento di· regime, invece di raggiungerlo per gradi, con l'adattamento pro– gressivo che .sostituisc~ il nuovo equilibrio al prece– dente. Frattanto gli abitanti dell,'edificio scolastico italiano, che si trovano oggi a dover vivere ed ope– rare fra il polverio delle demolizioni, ·sapendo ohe nella costruzione nuova non ci sarà ,posto che per una frazione s6lta~to' di loro, ~ento'no per·grart parte incombere sul proprio capo la minaccia di sfratto o trasloco, e sono tutti in uno stato di inquietudine ed agitazione; che frastorna e· isterilisce ogni loro atti-· vità. Anche quelli che rimarranno, sanno in gran parte che si troveranno di fronte, l'anno prossimo, a ·mu– tamenti radicali di programmi: mat~rie d'.insegna– mento, che oggi possono ancora decidere dell'av~e– niré scolastico di buon numero di alunni, saran 'do– mani soppresse, non 'solo per. i nuovi, ma anche per i vecchi scolari; i quali pertanto sanno di compiere oggi un lavoro en pure perte, che t'\lttavia è obbliga- , torio': con quanto vantaggio del prestigio deg-li in– , segnanti e della scuola, e con quarìto utile degli sco– . lari, cui almeno si sarebbe potuto, in via ·transitoriH. far completare il ca~mino ~niz!ato,. i.o pon so ve- dere. ·. ,. , E i mutamenti dei programmi, che pe•r talune •ma– t~rie saranno ab imis, gli insegnant{ sapno bensì di doverli mette:re in atto col prossimo. ottobre;. ma non ne conosceranno Je linee' se non coll'agosto: ' senza possibilità quindi, nè di fare per tempo uno preparazione ..adeguata, nè 4i avere libri di testo a– datti, ché non si fu<?inano.onestamente-.e, se".ria!I)eute in un paio di mesi Cstampa compresa) da· chi deve pur atte~dere il programma innanzi di mettersi al- l'opera.. (2). .. . L' er;rore di que ste mutazioni ·subitanee. è _:.. per · 1•·appunto - n.el loro· èssere subitan'ee: come per ·i concorsi magistrali e di scu ole med ie, nei quali oggi d'un tratto si richiede, éon nùo.vi programmi d'esa– me e con abbinamenti di cattedre, prove d'~na pre– parazione che le scuole finora non hanno data, e che vien quindi abborracciata all'improvviso; cosi in tut– ta la riforma' della scuola l'errore fondamentale è nel' respingere Ì'esigenza di un procedimento gra– duale. Dai bradisismi che sollevino poco a poco n' li;vello di ~ma terra, potrà 'la zona emersa avvan.tag!fiarsi di nuove estensioni; ma da un cataclisma, che pur proietti nEl_ll'altola superba cima di un vulcano erut– tante lave e vapori infocati; essa,. resta sovvertita e sconvolta.. Cosl potrà il piano di una nform·a e~sere anche ottimo; ma va inserito sempre ·nel processo - (2) Posso ~ad-l!re )ibe~amente e spwionat~~nee pe,ohè - non è f\oree mutile 11 <brio - nbn sono, nè 111tendo divenire autore di libri di teato, · ' '

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