Critica Sociale - XXXIII - n. 11 - 1-15 giugno 1923

166 CRITICA SOCIALE I Socialisti Unitari di fronte ,al pr~blema doganale Durante la .recente discussione sulle tariffe· doganali; il nostro Gruppo Parlamenta,re si dichi-arò ancora una volta, e,ct -esplicjtamente, fav()II'evole al libero scambio, per ragioni eèonomiche e politiche,. nazionali ed inter– nazional\, pratiche e ideali, immediate e lontane. . Esse furono riassunte nel seguente O1'Clin_e d l giorno presimtito al 1 a CM31era.: La Camera iafferma: l') ohe un armonico integra.le svilupJ>O di _tutte le forze produttive d·ella Nazione può e d0ve consegu1rs1 favoren_do la più larga libertà degli scambi; ' 2') che la scientifica e· pratica confutazione d0lla 1:9<!i pro– tezionista non è sminuita, dal ·richiamo all'attuale poht1ca re– strittive. degli .altri paesi, poichè i danni che da essi derivano potranno essere attenu.ati solo da una produzi.one nazion!'le tecnicamente più progred'ita e meno costosa e d!l- u na a.tt1va politica. di a ooordi; e non da.Ila eleva tezze . del_ tri.bu~ o~e a.c– oresce in ogni ca.so il danno derivante da.li' altrui prote:ctomsmo; 3') ohe IOCCOrre perequare il rapporto ~r,a, le imJ)06t': dirette e quelle sui consumi, e difondere tutti I con~um.atori oont~o quei maggiori aggravi ohe 1oro impongono le smgole categorie protette e privilegiate; 4') che una politica doga.naia così inspira~ potr~ grande: mente contribuire al risorgimento -agricolo e rndustriale delle Isole o del Mezzogi_orno d'Italia.; 5') che soltanto una_più diffusa_ interdipen~e~za, ec<:,nomic~, creando i presupposti d1 una m a.gg,ore _sohdar1et~ f;a 1 popoli, potrà dirimere le cause. ognor~ la _tent1 dt <;9nfi:itt1e ;endere più efficienti gli <organi della gtusllzia e dell -arbitrato ,nt.erna.– zion.ali; 6') ohe, in ogni caso, il sa.orifìcio ·che la Nazione deve sop· portare a.i fini dell.a. propria difesa non deve av':'anta.gg1ar_e '!1 alcun ,111000 gruppi privati e formare oggetto d1 speculaz1om. Corsi . Turati • Treves - Matteotti - Modigl!iani · Donati . Gonzalea • Caldwra · Garibotti · 8occom . Zanardi : Canepa. . In materia doganale è singola:re la posizione di ,alcuni gruppi capitalislici. Co,storo p,rotesita.nocontro un inter– vento deUo Stato che imponga calmieri o limiti. il. 'ctirWo di esportazione, adducendo che è dannoso al geneTale interesse ogni tentativo ,di influire sul libero giuocG• 1telle forie economiche, le cui azioni e r~azioni sono governate da leggi naturali che non .si '<:levepretendere di violare. Ma, viceyersa, ad ogni occasione costoro in– vocano protezion~ e aumento di protezione, come se non fosse anche questa, una forma di intervento statale, che lede il libero svolgimento delle forze da cui sono pro– 'Clottie disciplinati i fatti econrunici. Senza pa,rtecipare all'opinione che .sulla ferrea rigidità di queste leggi avevano ed hanno gli antichi e i mo– derni /1,siocratici, era ovvio che i socialisti denunciassero i sOlfl,smi di coloro che invocano o deridono l'inesora– bilità dèlle leggi economiche, secondo il mutevole con– siglio del loro particolari inter-essi. Un partito realista, e· p'èrciò gradualista, quale è il nostro, non pretende naturalmente di passare tutto a,ct un tratto a ·un Tegime di piena libertà degli scambi. Teniamo· conft <1,egliintere.ssi co.stituiti, dei capit~li • impiega,tt, del fatto che la economia di un grande .paese non può esser,e improvvisamente sconvolta; ~a vogliamo iniziafo un decisivo•avviamento al lioberoscambio, anche perchè abbiamo fretta di crear,e nel mondo i veri e più efficaci presupposti: della solidarietà frli/- i popoli. E' vana l'azione della diplomazia e della st.essa Interna– zionale proletaria ·e sociali,sta, quando manchino i f,on– damenti necessari. perché la pace sia effettiva e dura– tura. Quando si ricordi l'influ,sso che sulla uni,flcazione politica dell'Italia, della Germania, degli Stati Uniti· d'America esercitò la unione d-0ganale, la quale strinse i rapporti ocon.omici e legò gli interessi dei vari staterelli e delle varie regioni che si riunirono a formare quegli Stati più vasti, è facile vedere quanto possa contribuire alla. pace europea, e rendere più efficienti e veramente utili gli organi della giustizia e dell'arbi-, t.rato internazionali, il costituirsi di una economia i-nter– dipendente, di. una so.Jidarietà effettiva, pratica, rea;1. stica, costante -fra i popoli. Inv-e,ro,la pace non può essere data che dall'impero BibliotecaGino Bianco I universale, o da più diffu&i rapporti econo~mc1. Noi no,n crediamo aU'impero universale, ma crechamo ad una più intima e spontanea ,solidarietà fra i P'?Poli. . Ma su queste ragioµi dt ordine internazionale e poli– tico (:vedremo in seguito quelle di carattere nazionale) prevalgono - almeno per la ;oro attualità e per gli interessi che toccano - quelle strettamente econo,miche. Noi non siamo favorevoli al libero scambio per la ··musi-one -che esso guarisica tutti i mali, e p_articolar: mente ì .mali dei lavoratori, ma in quanto il libero scambio come disse Marx, è condizione normale e pitJ. favorev~e per lo sviluppo della produzione capitalistica; in quanto dà impulso a tutte le f0rze produttive olffertè, dalla natura o create e ,scoperte dal travaglio dell'in– gegno umano. Determinando una più razionale divi– sione del lavoro,. esso a,ccelera la produzione capitali– stica, e quindi lo svolgimento dei rapporti · e degli antagonismi di classe; ed in questo senso giova a:d at– frettare il ,processo sociale da cui noi attendiamo l'eman- cipazione dei lavoratori. ,, · . Ragione più immediata deJ nostro atteggiamento è la di,fe-sa del consumatore. ·Jn una delle più importanti rela2'ionl presentate in occasione della recente discus– sione, nella relazione per l'Agricoltura, l'on. Cermenati afferma che gli interessi la cui considerazione deve servir di norma per stabilire un• giusto indirizzo di poÌitica doganale debbono essere ben determi-nati e avere una consistenza chiara e precisa. Questi caratteri hanno appunto gli interessi generali dei consuma,to·ri, 'del consumato'Te ignoto -c;ome disse l'on. Matteotti: i bisogni della .alimentaiiione d~ un popolo e, queJl!, più complessi, df un paese come il nostro, sprovvisto di, scuole, di' acquedotti, di fognature, ·e arretrato in molt.e sue attività, che Jlanno bisogno di materie prin_1e, di macchine e di manufatti. · Basta pensare che alla tassazione indiretti). i cui pro– venti vannò allo Stato, la protezione doga,nale ne ag– giunge una seconda, più odio,sa e ingiusta, accrescendo fortemente il costo della vita, elevatissimo tuttora in Italia, mentre· in altri Stati è notevolmente diminuito. Ciò si deve anche al privato commercio (favo,rito. negli ultimi due anni, dalla distruzione degli Enti di consumo creati dall'azione socialista e coq,perativa) il cui sfrut– tamento del consumatore ~ .più e-soso, perchè privo del ri,schio in ogni caso connesso alla produzione agricola e industriale; ma non bisogna dimenticare che il l)ro– teziontsmo:, mentre impedisce che le differenti maniere di attività si sviluppino nel loro ordine naturale di suc– cessione, dopo ave'l' eliminata la concorrenza straniera, elimina anche quella i•!J~r~a!.inducend_o i ~itolarj delle industrie protette, a umr.s1 m trust e cartelh. *** Nè valgono, a nostro avviso, gli argomenti ora a,ddotti in favore della protezione; che l'on. Giuffrida ha cosi riassunti: , · , lf la tariffa è base e strumento di negoziati; 2) occorre difendersi dalla concorrenza dei paesi a moneta deprezzata; 3) occorr13tenei:, conto della sit'qazione 'generale po– litica ed ec~no-mica e dell'e,speri-enza della guerra. Quanto alla prima, infatti, bisogna considerare che, una volta stabiliti i -dazi, sono potenti gli interessi che im,pediscq,no ai Governi, durante le trattative, di .atte– nuarli o di· so~primere determinate voci per .ottenere oompenst dagli Stati con: cui ,si svolgono le trattative. È' facile intendere che l 'indU!Striale siderurgico- non è appagato se un riba, s.so dei dazt sull'importazione· della ghisa e deH'aceiaiò serve a,ct ottenere una facilitazione nella esportazione degli agrumi e dello· zolfo. Egli vède la questione da uomo d'affari che. sente la spinta del suo particolare interesse, non da itali.anq che si preoc– clld)a degli interessi generali del paese. La patria è in– v-ocata quando• gli. serve a difendere il suo inter~ non a dimenticarlo e a farlo taceré. Il crollo delle valute di alcuni paesi è uno degli argomenti più frequenti e ,suggestivi. Ma, anzi tutto, esso non trova ap,pogglo nelle condiziooi dell'Italia, la cui valuta, -se è ancor buona in' confronto di quella della Germania, dell'Austria e della Polonia,, è deprez– zata in· confronto di quella <lell'America. e dell'Inghtl– terr.a, da cui pui,e importa largamente. D'.altra parte 1 ·paesi a m6neta deprezzata. acquistano· 1 àll'e'stero materie prime a,ct' altO'costo ed. hanno' t .salari in continuo movt•

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